IL RIPOSTIGLIO DEI SIGILLI DEI GIGANTI, CARA SOVRINTENDENZA, NON LO POTRAI PORTARE VIA. NEANCHE CON LA DINAMITE!
Cara Sovrintendenza, sono due le cose che non potrai portare più via. Perchè ormai resteranno a Cabras a meno che non voglia vedertela con la folla inferocita o, meglio, con il popolo sardo inferocito. Parlo delle statue dei Giganti e dei sigilli che stavano nelle loro spalle. Anzi se la politica è veramente politica e ci tiene alla storia vera di Sardegna, i Giganti tutti (tutti tutti), dovranno simbolicamente essere riuniti perchè li accomuna una stessa sorte: l'essere stati distrutti perchè Giganti o Re di Sardegna; addirittura Giganti Re figli della divinità taurina, sacri e santi come era sacra e santa la città di Monte e' Prama. Chi odiava quella città e i Giganti odiava la 'grandezza' e la potenza antica dei Sardi. E' inutile girarci intorno e tentare di sminuire un dato storico che è alla luce del sole e che tutti ormai comprendono. Lasciate perdere e sorridete, amici miei, per una antropologia goffamente nazionalistica (italiana) che attacca per non essere attaccata. Non si rade al suolo e si pone il sale ad un luogo se questo non 'disturba', infastidisce e 'preoccupa seriamente' altre potenze. Lo sfregio colossale, l'annientamento, il far sparire è tipico dell'odio e della vendetta di chi ha dovuto ingoiare rospi grandi come una casa. Gioite amici, se volete, perchè non c'é niente di mitopoietico in quello che diciamo. 'Carta canta' ovvero cantano degli oggetti epigrafici in bronzo. Lo dicono quei documenti scritti per i quali quasi si fanno, ancora oggi, carte false perchè non vengano periziati e non vengano sottoposti ad indagine scientifica metallografica. Lo dicono quei sigilli (perchè sigilli cerimoniali sono) stupendi, unici al mondo, per originalità di composizione e per straordinarietà paleografica ed epigrafica. Quello dei sigilli che è stato consegnato mai è stato esposto, mai fatto vedere in una mostra, mai 'restituito' (more solito) al Comune di Cabras nonostante le sollecitazioni dell' allora sindaco di Cabras Efisio Trincas che accusava di stoltezza e di arbitrio la Sovrintendenza nel tenere nei suoi scantinati un reperto che invece avrebbe fatto bella mostra di sè, nel Museo Marongiu di Cabras, accanto alle statue dei Giganti. Ora, per Natale, è stato mostrato, come in tanti sanno, il ripostiglio nuragico in cui furono frettolosamente conservati in un'olla tutti i sigilli. Per ora è lì il ripostiglio a tholos nuragica e attende in silenzio solo il momento di 'dire' e di 'cantare' grazie ad uno scavo con tutti i crismi. Attende sicuro perchè, contrariamente alle statue, non ha timore d'essere portato via da nessuno, solido e ben piantato nel sottosuolo com'è. Neanche le bombe potrebbero annullare quella prova che non solo fa giustizia sull'identità dei Sigilli ma racconta di come e perchè essi facessero parte delle statue. Non è lontano il tempo in cui statue e sigilli dei Giganti e loro identità staranno finalmente assieme. Organicamente assieme. In questo specifico caso vi dirò che non è difficile essere profeti.
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