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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, novembre 17, 2025

Cerchi di pietra a Dartmoor

 



Circa due  anni fa sono stati scoperti dei CERCHI di PIETRA a DARTMOOR , 80 circa, nel Devon (Inghilterra sud-occidentale), a 180 km ad est di Stonehenge, probabilmente risalenti al III millennio, e probabilmente antecedente a Stonehenge. 

Una scoperta molto interessante, perché è collegata alla TEORIA DELL'ARCO SACRO , chiamato anche "Sacral Arcology", che riguarda in generale i monumenti neolitici, ma è un concetto più esteso, che nasce da un sincretismo multidisciplinare tra archeologia, antropologia e lo studio delle società complesse, legato soprattutto alle prime civiltà e alla gerarchizzazione sociale e di potere, all'interno di esse. 

Un modello interpretativo usato per capire in che modo le élite al potere, leggittimassero la loro autorità. 


Sappiamo che nelle antiche civiltà, potere politico e autorità religiosa, si identificavano in un'unica figura di potere, rappresentata da un sistema TEOCRATICO , presente anche nella nostra Antica Civiltà Sarda, in cui i governanti legittimavano il loro potere, non solo in base alla potenza in termini di ricchezze o militare, ma in base alla convinzione di avere un ruolo, un compito privilegiato, una missione, che è stata donata dalla stessa dimensione divina, che li vuole come emissari, come portavoci terrene, del Divino. 

Ne abbiamo un esempio anche in ambito romano. 

Ho parlato, ultimamente, di Numa Pompilio Re Sardo/Etrusco/Romano, proprio in questi termini 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html?m=0), la cui reggenza è legittimata dal Dono, da parte di Marte, del Sacro scudo dell'ancilia, la cui origine affonda le radici nel nostro doppio scudo sardo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) 

Questi "figli degli Dei", questi emissari divini, avevano il compito di mantenere, preservare, l'armonia tra la dimensione umana e quella divina. 

Di trovare un punto di EQUILIBRIO tra due pilastri, il potere politico e militare, e il potere religioso, con tutte le relative implicazioni, cioè la ritualizzazione, i cerimoniali, conoscenze astronomiche ed esoteriche e dimensione oracolare. 

Tra questi due "pilastri" potere, di erge L'ARCO SACRO , al cui apice vi è il SOVRANO DIVINO , che non è un tiranno, ma un eletto per via dei Doni divini che gli sono stati donati. 

Prove di questo sistema ad Arco, che non è un sistema ad apice, perché la parabola tra i due poteri è fluida, si compenetra vicendevolmente tra le due dimensioni di potere, si trova anche nella CONFORMAZIONE ad ARCO di molte STRUTTURE ARCHITETTONICHE , presente anche nelle nostre, Sarde. 


I luoghi di culto diventano il riflesso del simbolo fisico del potere sacro del Sovrano, e il Sovrano, nelle antiche civiltà, è descritto come personificazione delle divinità, quindi in correlazione, in "arco", con il Divino. 

Un'autorita' in cui "spada" del Sovrano e bastone del Sommo Sacerdote/sciamano, coincidevano, salvo distinzioni più tardive cronologicamente. 


E sembra che anche questi cerchi di pietra del Dartmoor, corrispondano a questa interpretazione del Sacro Arco, che di incastona in un paesaggio dell'età del bronzo ricco di menhir, tombe a cista e insediamenti. 

In questa zona ci sono centinaia di cerchi di pietra, non spettacolari come quelli di Stonehenge, ma più piccoli, e, aspetto molto importante, allineati in un arco che si estende per circa 1,5 chilometri lungo una cresta collinare. 

Questo arco corre da un importante complesso cerimoniale a un altro.

Infatti L'ARCO COLLEGA due "super monumenti" preistorici, il Cairn di Cornwood, che si trova a SUD-EST, un'enorme tomba a tumulo, e il complesso di Stall Moor a NORD-OVEST , un vasto insieme di cairn e allineamenti di pietre.

Il cairn è un tumulo o mucchio di pietre costruito artificialmente, usato in varie epoche e culture per diversi scopi, principalmente come monumento sepolcrale preistorico (neolitico ed eneolitico), ma anche per segnare un sentiero, indicare un luogo importante o per commemorazione.  

Uno dei cerchi, chiamato Metheral Circle, misura circa 40 x 33 metri ed è composto da 20 pietre.

Un secondo cerchio importante, che sembra non essere integrato nel Sacro Arco, sembra costituire il punto di ingresso del Sacro Arco, con ingresso orientato a NORD . 


Il SIMBOLISMO di questo "arco di cerchi di pietra", pare che sia di origine RITUALISTICO , quindi non legato ad un confine "amministrativo" o difensivo, ma fosse un vero e proprio confine sacro, CERIMONIALE , che delimitava 

un'area rituale di altissima importanza, forse un "paesaggio dei morti" o una zona dedicata a cerimonie specifiche, separandola dalle aree dove la gente viveva e coltivava.


È interessante notare come, nonostante la disposizione ad arco, che offriva questa visione di insieme ad arco, i cerchi sembrano offrire un PERCORSO INIZIATICO , cerimoniale, a tappe, uno per ogni cerchio di pietra, legato a precisi ritualismi, a connessioni e celebrazioni legate ad eventi astronomici, o per onorare gli antenati 

O forse, ogni cerchio di pietra, era legato ad un clan specifico. 

E questo è importante, perché apre una nuova prospettiva su una convinzione da smantellare. 

Quella che ogni cerchio fosse un monumento isolato.

Invece questa interessantissima teoria del Sacro Arco, unisce i cerchi di pietra, in un sistema vero e proprio, integrato e coerente. 

È come una sorta di PIANIFICAZIONE su larga scala. 

È un paesaggio sacro attentamente progettato, dove il movimento rituale e la connessione con gli antenati e il cosmo erano intessuti nella stessa geografia delle colline e delle valli. 


E qui penso ai NOSTRI CERCHI di pietra, i NURAGHI , che nascono come cerchi di pietra, e poi si sviluppano in ALTEZZA per CONNETTERE cielo e terra, oltre che essere connessi con la dimensione sotterranea, perché di molti nuraghi si ha accesso anche a cunicoli e spazi sotterraneei. 

I nuraghi come gli ancestrali Mundus Patet, le interconnesdioni tra le tre dimensioni, ne ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/nuraghi-i-primordiali-mundus-patet.html?m=0) 


Tra l'altro, l'orientamento di questi cerchi di pietra ad arco, di Dartmoor , orientati su un ASSE SUD-EST / NORD-OVEST , rimanda allo stesso orientamento sud-est dei MUNDUS PATET , a quello di molti nostri siti importanti, compreso il Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamento-sud-sudest-di-alcuni-pozzi.html?m=0) orientati all'alba solstizio invernale), il cui lato  opposto è a Nord-ovest( tramonto del solstizio estivo) 

"Il sud est  è legato all'elemento fuoco( sud) e, all'elemento aria (est).

Anche la maggior parte delle Tombe dei Giganti hanno l’esedra collocata a Sud-Est, in direzione dell’alba durante il solstizio d'inverno

Pare che le Domus de Janas meridionali, che stanno al Sud della Sardegna, siano orientate per lo più verso il Solstizio invernale(sud est) , mentre quelle settentrionali, sono per lo più orientate verso il Solstizio estivo( nord est)"

La maggior parte sono orientate ad est, verso le Pleiadi, verso la costellazione del Toro, che ingloba in sé anche le Iadi, e che, come abbiamo visto  dal mio scritto sulla simbologia delle ierofanie nei nuraghi,  sono legate al concetto di rinascita legato alla costellazione del Toro, rappresentata con il corno sinistro più corto.

Le Domus, quindi, orientate verso la costellazione del Toro, tra Ariete (a ovest) e Gemelli (est), rappresentano il cardine delle due porte solstiziali insieme.

[...] 

La COSTELLAZIONE del TORO si trova a EST e si sposta gradualmente verso SUD durante la notte. In particolare, è visibile a est subito dopo il tramonto e si sposta verso sud nel corso della notte.

Quindi ha una copertura SUD-EST .

Sud est, che è lo stesso orientamento dell'ingresso del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina

[...] anche queste tombe di Pranu Mutteddu, che  hanno l'ingresso orientato a Sud, come ho scritto (

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/goni-equinozi-e-solstizi-ciotola-goni.html?m=0), indicano  quindi la via di Ascensione verso Aldebaran, come ho sempre sostenuto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)

Un altro dato interessante, del quale avevo già parlato, riguarda l'abitudine celtica, ma solo perché sono stati prese in esame le TOMBE CELTICHE , di costruire intorno alla tomba, dei RECINTI .

Ne ho parlato in un mio scritto recente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/pozzo-santa-cristinamaddalena.html?m=0)

"Mi ha molto incuriosito, tra le varie letture, il fatto che, in ambito celtico, in particolare, era tradizione creare dei recinti, chiamati *viereckschanze", con dei pozzi all'interno, solitamente tre, ma dagli studi fatti, su 257 recinti, pare che  abbiano scartato l’allineamento verso la levata solare solstiziale estiva, in quanto il numero dei recinti che mostra quell’orientamento è abbondantemente sotto la soglia della significatività statistica.

Invece, è stato maggiormente significativo l'orientamento verso la LEVATA SOLARE SOLSTIZIALE INVERNALE ( SUD-EST) 

Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che anche l'ingresso del nostro pozzo di Santa Cristina, è orientato a sud-est, all'alba del solstizio invernale.Trovate approfondimenti  nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0)

Il significativo orientamento verso la levata solare solstiziale invernale dei pozzi celtici, come il nostro pozzo di Santa Cristina in particolare, rappresenta quindi questa DIMENSIONE METAFORICA , FEMMINEA della GESTAZIONE , del Sacro Femminino"


Anche l'ingresso a NORD , del cerchio di pietra isolato, ma correlato, ad esso, dell'Arco Sacro di Dartmoor è significativo. È il nord DELL'ORSA MAGGIORE ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0), la dimensione circumpolare immortale della Meska, della nascita e rinascita. 


Perché è una Teoria IMPORTANTE questa del Sacro Arco? 

Perché cambia la Prospettiva di interpretazione. 

Invece di vedere ogni cerchio di pietra come un monumento isolato, la teoria del Sacro Arco li unisce in un sistema integrato e coerente. Mostra una pianificazione del paesaggio su larga scala e una complessità sociale notevole.

Su questa INTERCONNESSIONE tra CERCHI , quindi, di conseguenza, tra NURAGHI, ne avevo già parlato in un mio scritto del giugno 2020

Avevo ipotizzato una INTERCONNESSIONE VIBRAZIONALE tra un nuraghe e l'altro, che rimanda al CANTO a CAPPELLA( che è un canto ad ARCO , vibrazionale) dei nostri canti a TENORES 

Dal mio scritto 

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/due-cose-hanno-sempre-incuriosito_12.html?m=0"

"I Nuraghi a forma di tronco di cono come le onde vibratorie concentriche dell'acqua stimolate dal suono, che si propagano in un modo  canalizzato verso l'interno, verso l'alto. 

Una struttura architettonica dove  la "forma informa" .

Dove gli Shardana, Il Popolo del mare, informano e comunicano la propria Sofia/Dana/ DNA, attraverso il veicolo che trascrive l'impronta genetica RNA /rana, attraverso la vibrazione del suono gutturale impostato sulle FREQUENZE DELL'OM , attraverso la vibrazione che si esemplifica in architettura con un'impronta di geometria sacra divinizzata. 

La struttura muraria dei Nuraghi si  snoda attraverso filari ordinati di pietre disposte con un criterio molto evoluto, che ne sottolinea la forza e la sacralità. 

Una struttura complessa e articolata, dove si integrano architettura e funzionalità, che garantiscono sia bellezza estetica, che solidità, con uno sviluppo ad anelli concentrici verso l'alto

Non erano semplicemente delle torri di controllo strategiche, non solo, perlomeno. 

Io credo fermamente che il modo di COMUNICAZIONE TRA NURAGHI passasse proprio attraverso questi canali "privilegiati" di FREQUENZA , identificabili per LATITUDINE . 

Ogni " postazione con la propria peculiare frequenza".

Una sorta di GEOLOCALIZZAZONE vocale, gutturale, VIBRATORIA , molto precisa, per essere identificati subito in mezzo a tanti nuraghi.

Proprio come fanno i maschi delle Rane Toro per distinguersi dagli altri maschi. 

E infatti questo CANTO a TENORES è prerogativa solo dei maschi

La cultura Sarda fa parte di un universo più vasto ed omogeneo di quel che appare solo a livello archeologico

[...] Il Canto a tenore esisteva in epoca protosarda, e le sillabe sonore sono portatrici di sogni, concetti, idee, tutti rivolti al divino, e sacralizzare il nuraghe in cui sicuramente nacquero questi canti Sacri. 

È un suono graffiato delle corde vocali, unito alla nasalizzazione, come il muggito del Toro, impostato sulle frequenze dell'OM sacro e vibrante, che si diffonde in  onde concentriche verso l'alto. 

Una vibrazione che crea una forma geometrica Sacra. 

Che serve a richiamare la  forza creatrice  e fecondante della terra, così come le rane Toro richiamano le loro femmine con una certa frequenza modulatoria,  in modo loro che il loro richiamo non si confonda tra tra gli altri. 

Forza creatrice della terra che garantiva abbondanza nel raccolto. Infatti nuraghi venivano edificati probabilmente nel periodo estivo,  esemplificando nella costruzione geometrica Divina e perfetta, la sacra spiga del grano. 

Immagino che si richiamassero, comunicassero, si geolocalizzassero , da un nuraghe all' altro, con questo metodo di frequenze specifiche, una per ogni altitudine, o forse, addirittura, una per ogni nuraghe, mentre officiavano intorno al fuoco, e l'energia si amplificava, mentre esplicavano, applicavano, conoscenza. 

La cono-scenza

La scienza del "cono", del nuraghe, della Spirale Aurea". 


E d'altronde, i 9 archi del cielo, sono riferiti proprio agli antichi Shardana. 

Dal mio scritto

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0

"... e quel triangolo sagomato dell'ingresso dei nuraghi è proprio la sezione del cono. 

Cono. 

Cunnu/cuno (apparato riproduttivo femminile)

Ma la  sezione del cono triangolare, anche come la costellazione del Cigno, per la quale si fa riferimento nella stele di Thutmose III datata più o meno 1500 a. C, nelle quale si legge delle 9 stelle della costellazione del Cigno, in riferimento  alla confederazione sarda dei "nove archi", i Pelasgici, gli Antichi Sardi

“Ho legato in fasci i Nove Archi, le Isole che sono in mezzo al mare, i popoli stranieri ribelli. Come in cielo governano 9 dei , così in terra dominano i Nove Popoli. Il mio bastone ha colpito i NOVE ARCHI ”.


L'ARCO è un GREMBO , custodisce la gestazione  

L'esedra delle Tombe dei Giganti, la stessa conformazione ad arco che troviamo anche in qualche nuraghe o nei templi a pozzo. 


Ciò che è stato edificato in Sardegna, Tombe dei Giganti, pozzi sacri e nuraghi non è stato collocato a caso, ma forma delle STRUTTURE "AD ARCO " o "a SEMICERCHIO " sul TERRITORIO , con significati rituali, astronomici e legati al CULTO DELL'ACQUA. 


Questo ARCO SACRO avrebbe spesso un PUNTO FOCALE in un pozzo sacro, considerato il luogo di culto per eccellenza legato al culto delle acque.

Uno di questi LUOGHI ad ARCO potrebbe essere il Complesso di SA SEDDA 'e SOS CARROS - Oliena (Nuoro)

Potrebbe essere addirittura il punto di ingresso del Nord, dell' Arco, visto che è collegato all' Orsa Maggiore( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/sa-sedda-e-sos-carros-nuraghe-suraki.html?m=0) 

O il Pozzo Sacro di SU TEMPIESU (Orune), che è situato in alto, e potrebbe essere considerato il fulcro dell'arco, e ha orientamento sud est( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-fonte-sacra-su-tempiesu.html?m=0) 

O il Pozzo  Sacro di Santa Cristina che si inserisce come punto focale in contesti ad arco più ampi, che sappiamo essere orientato a sud est, la cui simbologia si lega proprio alla levata eliaca di Aldebaran, l'occhio rosso del Toro 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/ierofania-21-agosto-pozzo-s-cristina.html?m=0) 

Vi sono altre interessanti Conformazioni ad Arco, ne siamo pieni, e l'elenco è lungo. 


Mi premeva sottolineare come questa TEORIA del SACRO ARCO , per la quale sembrano interessati sopratutto per i cerchi di pietra in altre regioni, soprattutto in Inghilterra, trovi invece, nella Sardegna, naturale espressione attraverso la disposizione delle migliaia di nuraghi, pozzi sacri e tombe dei Giganti, che nascono come cerchi di pietra. 

Quindi, per quanto l'organizzazione del territorio sia il frutto di una  stratificazione secolare, che ha visto nuraghi, pozzi sacri e tombe dei Giganti, edificati in tempi diversi, è chiaro che all'origine ci sia una Matrice comune di continuità semantica e simbolica, che trova riscontro nelle Conformazioni ad Arco Sacro. 


Ma d'altronde, a cosa corrisponde, questa CONFORMAZIONE ad ARCO , se non a quella della VESICA PISCIS e della NUN , simbolo impresso nello stemma della tribù dei Dan Archetipale, che ho individuato all'inizio, condiviso con voi, cinque anni fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0) 

ma maturato, nel corso di tanti anni con osservazioni anche sul campo, e ulteriormente approfondito in tanti esempi di geometria sacra e Vesica Piscis applicata, in tanti aspetti, dai bronzetti, alle nostre Dee Madri, ai pozzi Sacri, ai nuraghi, alle navicelle Shardana?

Tutto, tutto in Sardegna, è Sacro Arco. 

È Vesica Piscis. 

È il Sacro Arco del cielo dei 9 archi, che astronomicamente si collega soprattutto con la COSTELLAZIONE del TORO importantissima per la nostra Antica Civiltà, il cui orientamento  SUD-EST è lo stesso degli allineamenti di DARTMOOR. 

Il TORO 

Le CORNA del Toro 

La conformazione ad ARCO 

Una conformazione TAURINA /UTERINA che richiama la sinergia delle due polarità, femminile e maschile, finalizzate alla nascita /rinascita. 

Come se ci fosse un linguaggio comune, che unisce siti archeologici anche distanti tra loro. 

Simbologia che si accosta anche a quella della simbologia dei Mundus Patet, orientati a sud est, di connessione tra le tre dimensioni. 

La rinascita, l'immortalità, in grembo alla connessione alle tre dimensioni. 

La DISPOSIZIONE ad ARCO mappata nei nostri siti archeologici, rivela questa duplice simbologia. 

Non sono disposizioni a caso. 

È una MAPPATURA del territorio per creare una CONTINUITÀ semantica e simbolica di linguaggio nella dimensione ritualistica della rinascita, e quindi, DELL'IMMORTALITA . 

Vesica Piscis, nel piccolo, nei BRONZETTI ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0/https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/bronzetto-tetiofiotauro-vesica-piscis.html?m=0), nei GIGANTI di MONT'E PRAMA ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/proporzioni-auree-giganti-di-monte-prama.html?m=0), nelle nostre DEE MADRI ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0), nei POZZI SACRI ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0), NURAGHI e TOMBE dei GIGANTI , nelle NAVICELLE ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicella-e-vesica-piscis.html?m=0

nei COSTUMI tipici sardi( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-perfezione-della-vesica-piscis-nel.html?m=0), è dal 2020 che ne parlo, in ogni ambito, ma anche nel grande, nella disposizione ad Arco, a Sacro Arco, degli stessi, studiata in tutti i siti archeologici del mondo. 

L'ORIENTAMENTO ne rivela una radice, una MATRICE in comune, e la risposta potrebbe essere proprio nella nostra Antica Civiltà Sarda in cui la Vesica Piscis, la Geometria Sacra, rivela un simbolismo profondo di appartenenza e identificazione, in particolare alla NUN , che, se ci pensiamo, non è solo l'archetipo presente nella tribù dei Dan, ma è Matrice cosmogonica specialmente in ambito egizio 

Il Nun, delle ACQUE PRIMORDIALI , che regge la barca solare, che è una Vesica Piscis delle nostre navicelle Shardana, rappresentato con una testa di rana, come il nostro bronzetto S'arrana/Shardana ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/il-bronzetto-sardo-sarranashardana.html?m=0), la cui rana toro ha la stessa frequenza vibratoria dei nostri canti gutturali a tenores di cui ho parlato prima ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/due-cose-hanno-sempre-incuriosito_12.html?m=0), di cui probabilmente si servivano per questa comunicazione VIBRAZIONE a CAPPELLA , ad arco, appunto, da un cerchio di pietra all'altro, da un nuraghe all'altro.

Perche sappiamo che la vibrazione arriva quantisticamente meglio, in una conformazione ad arco. 


È proprio FISICA QUANTISTICA . 

Queste Conformazioni a Sacro Arco potevano anche avere un simbolismo ritualistico, di correlazione sociale, cerimoniale, ma sicuramente esplicavano una amplificazione della CONNESSIONE ENERGETICA , data proprio dalla conformazione ad ARCO , che agisce come un trasformatore, ridistribuendo in modo armonico la vibrazione, amplificandola. 

Un esempio architettonico possono essere anche i ponti ad arco, in cui la vibrazione, l'energia viene canalizzata e dispersa in modo sicuro nella struttura portante

L'arco AMPLIFICA e favorisce la risonanza, come negli strumenti ad arco. 

Questo riflette, se lo proiettiamo nelle strutture a Sacro Arco di queste ancestrali conformazioni in pietra, il concetto di RIDISTRIBUZIONE energetica, vibrazionale, nelle strutture che formano l'arco, che compartecipano, come comunità, alla struttura portante dell'arco, rappresentata dal Sovrano /Sacerdote. 

È una forma di equa ridistribuzione delle energie, che garantisce AMPLIFICAZIONE energetica, ridistribuzione e armonia. 

Lo trovo estremamente bello e simbolico. 

Sono discorsi che ho già affrontato in un mio scritto SULL'ARCHEOACUSTICA nel settembre del 2020

Dal mio scritto

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/archeoacustica-degli-ipogei-in-sardegna.html?m=0

"... forse è meglio ragionare in base a ciò che l'uomo primitivo aveva a disposizione: la natura e le  sue energie

Captavano energie diverse che noi adesso abbiamo affidato alla tecnologia

L'ENERGIA ha un carattere VIBRATORIA , dove il suono è lo strumento primario per creare energia

E collegato al suono, vi è anche il concetto di RISONANZA 

Tutto nell'universo, risponde al principio di risonanza, perché ogni forma di energia  è in grado di rispondere ad una frequenza simile alla propria

Il suono era importantissimo nelle società del passato

In Rus*sia, vicino al lago Onega, vi è un sito di pietre sonore musicali, dove la pietra, se percossa, produce un suono che si riproduce sulla superficie del lago, e che viene trasportato a chilometri di distanza, anche tramite l'eco all'interno di pareti rocciose scavate artificialmente

[...] I primi Qong erano in pietra,  e aiutavano il rilassamento e la concentrazione

Molte camere tombali, nelle necropoli, negli ipogei, comprese le Domus de Janas, producono questo effetto, così come Nuraghi e Tombe dei Giganti, e anche i Pozzi Sacri

" L' incubatio" era una pratica diffusa in Sardegna, e avveniva proprio in seno a queste strutture megalitiche, nel vuoto interno dei Nuraghi o delle Tombe dei Giganti, nelle Domus de Janas.

Ancora oggi è diffusa la "gigantoterapia"

[...]Le bande di frequenza di risonanza primaria rilevate in questi ipogei, viaggiano sui 110 Hertz, e sul cervello producono uno stato di trance

Questo spiega perché negli ipogei, e nelle  strutture monumentali del passato, i riti sciamanici erano USUALI. 

Erano luoghi sacri, "marcati" a volte con  disegni, come nell'antica arte rupestre primitiva, dove la massima risonanza veniva attivata dalle voci ancora prima che da altri strumenti battuti sulla pietra

Probabilmente anche le Domus de Janas, erano marcate in certi punti di massima risonanza energetica e vibratoria

Me lo fa pensare anche il fatto che le protomi taurine, inizialmente più piccole, e nell'anticella, piano piano si sono "dilatate" all'interno di ambienti più grandi, probabilmente per via di esigenze liturgiche, e di acustica  magari fruibile da un numero maggiore di persone

Anche il fatto di rappresentare due o tre corna sovrapposte, sembrerebbe si, un elemento (in particolare quando sono tre) ,  legato al ciclo di "nascita/ morte /e rinascita" del ciclo lunare(uterino) e solare(Taurino) insieme,  ma potrebbe benissimo anche essere legato anche  alla rappresentazione di un forte punto di RISONANZA ENERGETICA , che magari era in concomitanza con la  falsa porta, o una porticina, come se fosse un wormhole energetico per un'altra dimensione

Quindi immagino il contesto ritualistico di questi ipogei, delle Domus de Janas, dove vi è una risonanza particolare, tra i 90 Hertz e 120 HERTZ , presenti in alcune strutture del Neolitico, non solo in Sardegna, ma anche nel resto d' Italia, Inghilterra, Irlanda e soprattutto  negli ipogei di Malta, risalenti al 3600 /4000 fino al 2500 a. C.

Come periodo siamo nello stesso periodo delle Domus de Janas

Mi ha colpito la descrizione dei "fori", del piccole finestrelle presenti sulle pareti delle camere intercomunicanti,  come nelle Domus de Janas, attraverso i quali  i sommi sacerdoti rispondevano in modo suggestivo e anonimo alle richieste, con voce più bassa e profonda di quella normale

E questo ne sottolinea il carattere ritualistico e intimistico in questi luoghi sacri a bassa frequenza vibratoria, vicina al 110 Hertz

Fenomeni di risonanza acustica che si verificano secondo questi studi effettuati,( dal prof. Paolo Debertolis e l' archeologo Niccolò Bisconti)  solo con la voce maschile

La voce femminile non scende al di sotto dei 150 Hertz, mentre la voce maschile genera un effetto risonanza, in una intonazione regolata su 94 Hertz, la quale genera una potente risposta nella banda degli INFRASUONI e delle FREQUENZE 

Quindi  solo  un officiante maschio poteva innescare  il fenomeno della RISONANZA , con una voce dotata di BASSA FREQUENZA , la quali ha una LUNGHEZZA D'ONDA   relativamente LUNGA , se può viaggiare a GRANDI DISTANZE, come i "CANTI a TENORES ", 

Suono a BASSA FREQUENZA , che non è direzionabile nella propagazione, ma avvolge l'individuo, come gli INFRASUONI percepiti anche attraverso il suolo. 

INFRASUONI a BASSA FREQUENZA che AMPLIFICANO la CAPACITÀ PERCETTIVA UMANA 

Questo spiega la profonda la sensazione mistica di profondo rilassamento e meditazione in questi luoghi sacri, ricchi di queste frequenze

Gli antichi Templi Infatti avevano una FREQUENZA tra i 95 e i 120 Hertz

Questa attenzione ALL'ELEMENTO "SONORO VIBRAZIONE ", era già emerso quando parlai dei riti sull' Argia mescina( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-argia-mescina_17.html?m=0), " il" ragno medicina", nel mio precedente post, quando parlai del sommo sacerdote preposto a questi riti di  esorcismo dalla puntura della vedova nera,  "s'argia" e che prevedevano un esorcismo basato sulla risonanza / ritmicità del suono, che induceva  colui che era stato morso e che era posseduto dallo spirito  del ragno, a rivelarsi come tale. 

E soprattutto, penso ad un altro strumento antichissimo molto diffuso in Sardegna, dalla forma molto particolare, estremamente vibratorio

"Sa TRUNFA , lo scacciapensieri, lo stesso suono vibrante delle LAUNEDDAS 

" Sa trunfa "è uno strumento arcaico, che è probabilmente è stato anticamente concepito per esprimere attraverso la vibrazione, l'origine della vita

Trunfa/runfa/ronfa /ronfare/dormire

Il DORMIRE CURATIVO 

L' incubatio terapeutico, nel grembo materno


" Sa Trunfa" è uno strumento musicale idiofono, costituito da una struttura di metallo ricurva  su se stessa, a forma di ferro di cavallo, che accoglie una sottile lamella vibratoria, fissata solo da un lato e che si suona alla  risonanza che si crea all'interno della bocca, la cassa di risonanza, quasi tutt'uno tra strumento e suonatore

Questa forma, abbiamo detto ricorda l'origine della vita.

Sa trunfa ha la stessa forma del nostro pozzo Sacro Sa Tesla, ad Olbia. 

L'acqua vibrazionalmente informata tramite il suono

E ricorda esattamente un'altra forma,  che lo stesso identico  Simbolismo

 Il Lingam indiano all'interno della Yoni, lo Shiva Lingam

Il Lingam è un nome sanscrito che indica il fallo maschile, simbolo altamente energetico, di potenza, fecondità. È l'aspetto creativo e distruttivo della divinità  Shiva, il grande creatore  e distruttore, sempre come complementare all' energia della Yoni, la vagina Femminile,

rappresentata mentre lo accoglie e lo custodisce

Questa composizione  chiamata Shiva Lingam e la sua base, la Yoni, si trova in tutti i templi di Shiva..

Templi di Shiva.. Decimo, undicesimo secolo a. C.

Domus de Janas.. 5000 a. C.

Di parla di millenni di differenza

Sa Trunfa magari esisteva da millenni prima"


Ma penso anche ad una cosa che avevo notato cinque anni fa scrivendo della correlazione tra Banduddu degli Apkalli e Tombe dei Giganti 

Dal mio scritto 

https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-banduddu-e-le-tombe-dei-giganti.html?m=0

"Vi è un altro elemento  curioso, in un BASSORILIEVO che rappresenta due di queste divinità alate, gli APKALLI mentre celebrano il rito della PIGNA su loro sovrano, ma una di loro fa una cosa curiosa

Si vede  la punta  del cono della pigna che tocca una CORDA TESA dall'altro operatore

Una corda tesa pizzicata da sola  non produce il suono, poiché necessita di un oggetto di risonanza.

Il SUONO si genera perché la pigna è a a contatto con la corda, tesa ad ARCO , poiché la pigna, come ogni oggetto, ha una sua specifica frequenza di risonanza. 

[...] Un Arco teso

Arco come la Madre Arc primordiale

Arco che produce suono, se trova la sua cassa di risonanza

Guarivano e depuravano con il suono

E un arco, lo forma anche l'Esedra delle Tombe dei giganti.

La conformazione ad arco, amplifica, sia l'energia che il suono

Secondo questa legge probabilmente il corridoio funebre della tomba dei giganti  forma una specie di  spirale che consente di raccogliere l'energia magnetica solare e positiva, quella Yang, che viene direzionata tramite la doppia Ala delle Stele, a parabola verso il suo centro o fuoco, cioè il Menhir centrale, che si carica di energia positiva, subisce un'inversione riflessione e si trasforma in energia negativa terrestre, l'energia, la quale si incunea nel buco della sfera centrale e arriva a colpire il Dolmen a fine corridoio funebre, il quale si satura di energia, subisce un'inversione, e ritorna come energia positiva chiudendo il processo di AMPLIFICAZIONE   RISONANTE. 

Questi  amplificatori energetici di 4000 anni fa

L' ARCO della stele centrale. La forma della Stele

Uguale a quella del Bandiddu sacro agli Dei

Il Bandiddu che custodiva l'acqua amniotica della memoria,  che ripuliva la memoria  umana stessa, per attivare  l'occhio sacro degli Dei, per essere nuovamente un po come gli Dei

Il  terzo occhio, quello della consapevolezza, l'unico Occhio che non può essere aperto finché lo Spirito del Fuoco non viene generato attraverso i sette chakra, attraverso i 33 gradi della  colonna vertebrale, fino a che non entra nella camera, nella CUPOLA , del cranio umano , ad invocare la potenza del Sole, che non è altro che la potenza della ghiandola pineale, così viene descritta in tutti i testi mistici, l' apertura del Terzo Occhio, dove si invoca il Sole, la luce, per attivare la ghiandola pineale

BaNDuddu 

Le stesse consonanti BND di benedire, per attivare la pineale, per guarire. 

"Su bandoni" sardo, il secchio, il contenitore"


Anche qui, conformazione ad Arco. 

È L'ARCO , ad ATTIVARE e AMPLIFICARE la connessione. 

In qualsiasi contesto, e i nostri Antichi Sardi, lo sapevano bene 

Dal piccolo, la nostra ghiandola pineale, al grande, le Conformazioni architettoniche ad arco. 


Tiziana Fenu 

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Cerchi di pietra a Dartmoor


























domenica, novembre 16, 2025

💛Ecate / 16 novembre

 

Il 16 novembre, anche in periodo romano, si celebrava la DEA ECATE , identificata, in modo particolare con una con una loro divinità, TRIVIA , il cui nome significa "colei che veglia sui trivi" (i crocevia di tre strade).
Una forma primordiale della Dea Trivia/Ecate, CROCEVIA delle tre strade, può essere sicuramente L'ASHERAH TRIMORFA , rappresentata proprio con tre ramificacazioni, di cui ho avuto già modo di approfondire ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/asherah-trimorfo.html?m=0)

In ambito greco, veniva chiamata ENODIA  ("colei che sta sulla strada"), in associazione con i crocevia.
I luoghi di culto erano trivi, i punti dove tre strade si incrociavano. Questi luoghi liminali (di confine) erano considerati sacri a Ecate/Trivia, e anche le soglie delle case, ritualizzate con offerte di cibo o con quelle che venivano chiamate le "cene di Ecate", alla fine del mese lunare.
Pee questo motivo, Ecate è considerata una delle tre forme della triplice Dea lunare, la Diana del cielo, la stessa luna, l'Artemide sulla terra, in veste di cacciatrice e l'Ecate degli Inferi, regina degli spiriti e della magia.

Ecate è anche la divinità tutelare di MEDEA .
Questo aspetto è molto interessante, perché ne avevo già accennato nel mio scritto riguardo una DEA ANGIZIA , dei Serpenti, del tempio di Luco dei Marsi, nella città di Aquila, sorella della Maga Circe e di Medea, paragonando questa Dea ad una placca ateniese che raffigura una Dea dei Serpenti
Dal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/placca-con-dea-dei-serpenti-atene.html?m=0)
"La configurazione del corpo, tipica anche della nostra passata cultura di Ozieri, sarda( circa 4000 aC), di cui ho già approfondito, proprio in relazione alla simbologia del serpente e delle due polarità energetiche[...] rappresentata nel vasellame, rimanda a due triangoli che si intersecano per il vertice, o con il vertice in comune. Il Fuoco, il Mascolino, con il vertice verso l'alto, e il Femminino, con il vertice verso il basso.
Vi è anche la rappresentazione dei due serpenti con tre anse, molto simbolico, che troviamo anche in Sardegna
La simbologia delle braccia ad angolo, come la nostra antichissima Tanit di Tresnuraghes, in Sardegna, rimanda ad una primordiale Dea Tessitrice. 
Aracne. 
Arianna. 
Ar/Ra. 
L'energia speculare, femminile, lunare, dell'energia solare maschile, Ra. 
Pare che questa Dea dei Serpenti fosse presente in ambito Mesopotamico, come, nello specifico, Dea dei sortilegi e dei Serpenti, con il nome di . Nin-HA.A.MU.DU
MUA e DU in sumero, sono sa-rí-um: serparo, incantatore di serpenti”.
Dea associata anche al Dio Marduk- Asarlhui, che è la sua controparte mascolina, che è sempre accompagnato da un drago-serpente, di cui ho già approfondito, Mušhuššu, 
simbolo del Femminino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/drago-drl-dio-marduk.html?m=0)

[*il drago serpente che custodisce il giardino di Ecate dove è custodito il Vello d'Oro che cerca Giasone nella Colchide, che viene aiutato da Medea, nipote e sacerdotessa di Ecate] 

La DEA ANGIZIA , divinita

La DEA ANGIZIA , divinita italica legata ai cicli lunari e solari e al culto del serpente, di continuo rinnovamento, così come è nella simbologia del serpente stesso, con la sua circolarità e il suo cambio di pelle periodico, che ne fanno l'Archetipo della nascita/morte /rinascita continua.
La festa dei serpari, dedicata a San Domenico Abate, si svolge tutt'oggi, a Cocullo". 

Dea Angizia.
"Ang-" è la radice della parola sarda, "ANGIARE", che significa partorire, quindi un nome legato ai cicli lunari della fertilità.
Abbiamo anche un nuraghe, SU ANGIU , di cui ho parlato di recente 
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/nuraghe-su-angiuorsa-maggiore.html?m=0) legato alla simbologia DELL'ORSA POLARE , a cui è orientato, e alla dimensione curcumpolare delle stelle del MESKET , la dimensione astrale  della gestazione, della fertilità, della natività.

Di Ecate, dea complessa associata agli incroci, ai crocicchi, alla dimensione ctonia, come emblema di figura potente che elargisce benedizioni o maledizioni, ne ho parlato anche in altri contesti, anche come CERERE , che è un aspetto della Dea Ecate
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
"Cenere. 
Un nome troppo simile a Cerere. 
Cerere è uno degli aspetti della Dea Ecate. 
Ecate, come la grande Triplice Dea - o Ecate Triformide - è una forma della trinità originale: fanciulla, madre e anziana donna saggia o vecchia. 
La Vergine era Kore / Persefone,
Cerere o Demetra era la Madre, e la vecchia, o donna saggia, era Ecate.  
Ecate faceva anche parte delle tre fasi delle relazioni di accoppiamento della donna: Ebe come fanciulla, Era moglie ed Ecate come vedova. 
Nei misteri dell'agricoltura femminile la sua trinità prendeva la forma di Kore come il mais verde, Persefone come l'orecchio maturo, ed Ecate come il grano raccolto. 
[...] Si riteneva anche che Ecate accompagnasse Persefone nei suoi viaggi periodici tra il mondo dei morti e quello degli dei.
È Ecate, a consentire lo switch  "anabasi/catabasi", "vita /morte/rinascita". 

Dea straordinaria e potente, Ecate è legata alla fase della CITRINITAS , in alchimia, detta anche xanthosis, denota proprio la "fase al giallo" della Grande Opera, costituendo il passo successivo all'Albedo e anteriore alla Rubedo nel percorso di creazione della pietra filosofale. 
Praticamente la citrinitas è la fase successiva della calcinazione, che riguarda proprio il ridurre in Cenere di questo mercoledì delle Ceneri. 
Appartengono entrambe alla seconda fase alchemica dell'Albedo, lo "sbiancamento", la purificazione, legato alla dimensione del Femminino, dell'acqua, dell'argento". 
La Dea dei solstizi
Degli estremi
Della vita e della morte.
Della trasmutazione".

Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0)
"La CITRINITAS di Ecate, il Femminino custode dei solstizi.
"La fase alchemica Citrinitas, la fase al giallo, riguarda proprio questo terzo chakra Manipura. 
È la fase di passaggio tra l'Albedo e la Rubedo, ed è legata all'elemento Aria e Oro. 
È il momento della secchezza, dell'ingiallimento dovuto alla calura estiva. Si evapora. 
Si perde vita, 
Un sacrificio necessario alla rinascita. 
Prima della cristificazione della Materia nella luce astrale. 
La citrinitas è il momento in cui l'energia del Sole, predomina, oscurando l'energia lunare( riferita invece alla fase dell'Albedo, la seconda fase alchemica dopo la Nigredo, l'opera al nero, sulla materia) 
Per questo motivo, la Dea Ecate indossa un mantello color croco. 
Perché essendo lei, lunare, solstiziale, in essa si compie l'alchimia dell'Unione degli Opposti. 
Alchimia necessaria, mercuriale, per arrivare all'ultima fase, la Rubedo, in cui viene realizzata la Pietra Filosofale, il segreto alchemico della trasmutazione della materia, dell'immortalita'. 
L'energia mascolina, solare, necessita dell'intensa, profonda e Misterica energia Femminile, per attuare, in sinergia l'opera alchemica della trasmutazione dell'Opera in Oro. 
Anche Iside e Osiride, generarono, in sinergia, Horus. 
La fase della citrinitas, è chiamata anche xanthosis, parola, che come valore ghematrico, in inglese, mi dà un 774, che nemmeno a farlo apposta, sommato è un 18.
Un 9, il Sacro Femminino, l'Archetipo Teth, la Sophia Superna.
Un 6 ripetuto 3 volte
"Nascita /morte/rinascita"
Citrinitas
La Fenice che rinasce. 
La sfida all'immortalita'"

E ancora, Ecate, signora dei NOVILUNI e delle ECLISSI .
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0
" Volevo sottolineare che le eclissi solari si manifestano durante i noviluni, e i noviluni sono legati per antonomasia, alla Dea dell'Oltre, Ecate, sulla quale avevo già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0),  perché mi è una Dea particolarmente cara, legata ai solstizi e alle energie ctonie di Madre Terra, quindi, alle nostre antichissime Domus de Janas( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)
Il COLOR CROCO, sepolcrale, del suo manto, e la dimensione dei crocicchi, un derivato lessicale simbolico, dalla parola croco, un fiore spesso identificato con il narciso, tanto sono simili
[...] Color croco. 
Giallo rossiccio. 
Il colore alchemico, identificativo, di Ecate. 
[...] I crucivia di Ecate, identificata con i noviluni, propizi per i riti magici, e quindi con le eclissi solari( perché le eclissi solari si manifestano durante i noviluni), erano appunto chiamati crocicchi,  zone di confine, limbiche, tra la vita e la morte, una derivazione lessicale, del simbolo del fiore che meglio la rappresentava come dea dell'Oltre,
[...] La Dea Ecate, la dea Triforme,  si manifesta anche con il VISO da CANE , e anche la figura del cane ha un forte legame con le eclissi solari, non solo perché è legato a Ecate, ma nella tradizione vedica, è rappresentato come un Asura, un'entità maligna, chiamata Svarbhanu,  è un demone delle eclissi. 
Trafigge il sole con l'oscurità, però i Deva riescono ad intervenire, ad eliminare le tenebre e trasformarle in pecore. 
Per questo motivo, le eclissi sono considerate un momento di Rivelazione, di svelamento.
[..] La Custode di tutto. 
Ecate "che tiene la chiave". 
Colei che detiene il ciclo di nascita--morte-rinascita. 
La Dea delle transizioni. 
Di quei crocicchi che rappresentano un punto di snodo, dove convogliano le energie cosmiche dalle infinite possibilità, dalle infinite sinergie".

Ecate era quindi una dea complessa, associata agli incroci (luoghi di passaggio e decisione), alla magia, alla notte, ai fantasmi e al mondo sotterraneo.
Era una figura potente che poteva concedere o negare la sua benedizione, la patrona per eccellenza della stregoneria, della necromanzia e di tutte le arti occulte i cui  simboli erano le torce (per illuminare l'oscurità), le chiavi (per aprire porte tra i mondi) e i SERPENTI .

Per una civiltà sarda il cui simbolo ancestrale e portante è il SERPENTE dell'antica tribù dei Dan, esemplificato anche nel simbolo dell'Ofiotauro/Ofiuco , come ho scritto ultimamente, in un approfondimento che contuene anche i link dei precedenti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/ofiuco-toroserpente.html?m=0), la dea Ecate, rappresenta un punto di riferimento, tanto da essere ritualizzata in una ierofania che si manifesta proprio oggi, per il 16 novembre, in suo onore, in una Domus de Jana a Villanova Monteleone
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)

Il culto di Ecate in Sardegna fu sincretizzato con divinità locali preesistenti, legate alla morte, alla rigenerazione e al mondo ctonio.
Ne è esempio L'ISCRIZIONE di SANT'ANTIOCO ( l'antica Sulci)
Un'iscrizione greca su marmo, datata al III secolo a.C., scoperta nell'area della necropoli, che è una dedica votiva fatta da una donna di nome Cleopatra alla dea Ecate, che viene chiamata "PHOSPHOROS ", cioè "Ecate Portatrice di Luce".
Perché Ecate è sua dea notturna e ctonia, ma è anche colei che, con le sue torce, illumina il cammino nei luoghi oscuri, sia fisici che spirituali.
La collocazione nella necropoli sottolinea il suo ruolo di guida e signora del confine tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Cleopatra, probabilmente una donna greca o ellenizzata, invoca la dea per proteggere la tomba di un defunto o per un rituale di passaggio.

Spesso in Sardegna si manifesta anche il sincretismo tra Ecate e la DEA TANIT , presentissima in Sardegna
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0), signora della vita e della morte, della Luna e Fertilità.
La dimensione ctonia dei pozzi sacri, del culto dell'acqua ( presente soprattutto nel Santa Cristina e nel Santa Vittoria di Serri), delle Domus de Janas, si addiccono alla dimensione dell'Ecate portatrice di luce, di Memoria ( la Mem delle acque primordiali), della conoscenza attraverso le memorie amniotiche dell'acqua e i Misteri ancestrali delle grotte /uterine.
Sardegna, isola liminale, con dei confini ben precisi, con una profonda cultura della morte, dell'altra dimensione.
Necropoli, Domus de Janas, Tombe dei Giganti.

Lo stesso nome JANA , da cui deriva DIANA , di cui Ecate ne è un aspetto terreno, rivela questa connessione.
Abbiamo anche, legato al culto delle acque, la dimensione mitologica de S'ABBA e MORTE , "Acqua della Morte", un'entità pericolosa e soprannaturale che si aggira di notte, ricorda gli aspetti più oscuri e pericolosi delle divinità notturne come Ecate.

Ma è interessante, sopratutto, questo aspetto di MEDEA , di cui ho parlato nel mio scritto sugli ARGONAUTI , gli antichi SARDI CABIRI , che vede Medea come sacerdotessa e parente di Sangue, NIPOTE di ECATE .
La sua storia, si intreccia  parallelamente con due figure, quella di Giasone e di Gerione.
Sia GIASONE che GERIONE sono figure profondamente legate alla dimensione del limite e della soglia.
Rappresentano due facce della stessa medaglia: uno è l'eroe che deve superare il limite (Giasone), l'altro è il mostro che quel limite custodisce (Gerione)

GERIONE trimorfo, come la stessa Ecate
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/gerione-trimorfo.html?m=0)
"Gerione trimorfo, stirpe sarda.
Gerione, re di Tartesso, figlio di Calliroe e Crisaore, uno dei due figli di Medusa, figlia di Forco-Poseidone, antica regina della Sardegna, Amazzone( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0) 
Gerione, identificato anche con il mostro gigante  a tre teste, quindi è il nipote di Medusa e padre di Eritheia, la rossa che sposò Hermes, fratello di Eracle, da cui generò Norax (Norace).
Eracle, che nella sua decima fatica portò via il bestiame di Gerione, 10 buoi rossi, usando il suo arco e le frecce intrise del sangue velenoso dell'Idra di Lerna per abbattere il gigante, colpendo ognuno dei suoi tre corpi e garantendosi così la vittoria( la simbologia della decima giovenca rossa-la vacca rossa è legata al Femminino https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/palo-asherahofiotauro-vacca-rossa.html?m=0-c-ome simbolo di rinnovamento, senza giogo, merita un discorso a parte, che rimanda alla Costellazione dell'Orsa Maggiore e ai cicli precessionali, cicli precessionali ben conosciuti dai nostri costruttori sardi, tanto da rappresentare su Juvale, il giogo dei buoi, in alcune strutture, come quella di Mogoro, per esempio, e in altre( Approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/orsa-maggiore-giogo-dei-buoi.html?m=0) consacrati ad Apollo, che pascolavano al tramonto proprio dall'isola Eritheia, l'attuale Erizia, per poi riconsegnarli, a Euristeo, re di Micene insieme al carro del Sole, di Hekios/Apollo. 
Il guardiano dei buoi di Gerione era Euritione, che Eracle non uccide, poiché arciere, che riconosce come complementare,  figlio di Marte assieme al cane Otro, fratello del più noto Cerbero messo a guardiano dell’Ade.
I buoi al tramonto, infatti simboleggiano il segno dei Gemelli, posizione del Sole al tramonto, il cui complementare è l'arciere Sagittario.
Dante pone Gerione a custode dell'VIII girone dell'Inferno, quello delle Malebolge, i fraudolenti
Era una figura negativa, che nutriva i suoi buoi di carne umana e che per questo fu ucciso dall'eroe Ercole; era incluso tra le divinità dell'Oltretomba e lo stesso Virgilio lo pone tra i custodi dell'Averno, indicandolo come forma "tricorporis umbrae "
Custode dell'oltretomba.
Nelle Domus de Janas, ci sono sempre le triple cornici, come il Gerione tricorporis.
Coda  di scorpione, per colpire a tradimento, nodi e rotelle, a simboleggiare gli intrecci dell'inganno.
Ma lo scorpione è attributo femminile, non solo di un Sacro Femminino come Iside, ma anche degli antichi uomini Giudice in Mesopotamia [...]

Gerione, quindi, custode della mandria dei 10 buoi rossi che deve custodire.
GIASONE deve recuperare il VELLO D'ORO dalla Colchide lontana e sorvegliata.
Due ZONE di CONFINE ESTREME .
Medea,  sacerdotessa di Ecate, come figlia di Eete( notare la E/T in comune con Ecate) re della Colchide, luogo magico ai confini drl mondo( a sua volta figlio del dio Elio, il Sole, è considerata nipote di Ecate( madre di Circe).
Il VELLO D'ORO cercato dagli Argonauti, custodito nella Colchide era proprio sotto la PROTEZIONE di ECATE , in un bosco sacro per cui Giasone, intraprende il viaggio, ai confini del Mondo
Dal mio scritto sugli Argonauti
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0
"Giasone, colui che guida l'arca/Argha(vagina in sanscrito)/Arg
Giasone 
Jason 
Giona nel ventre della balena. 
La trasmutazione in seno alla Vesica Piscis. 
Balena, in arabo, è Nun 
Giona significa colomba. 

[ *ad Ecate è Sacra anche la COLOMBA /PAVONCELLA , che è custode di segreti
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/la-dea-bianca-robert-graves.html?m=0)

"Nel testo di Graves viene definita la "depositaria dei segreti del re Salomone", lo sposo della Regina di Saba, cognome diffusissimo in Sardegna, perché la discendenza regale è quella, la stirpe degli Iniziati, dei Falasha ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/01/la-regina-di-saba-y.html?m=0) 
"Il significato poetico della pavoncella è: «Camuffa il segreto» ed è la sua straordinaria discrezione che fa di lei un uccello sacro. 
Secondo il Corano, essa era la depositaria dei segreti di re Salomone e il più intelligente dello stormo di uccelli profetici che l'accompagnavano"
A Ecate sono Sacri anche i CANI , tanto da essere rappresentata anche con il volto da cane.

"Il cane assieme a cui viene ritratto Asclepio, così come il cane Anubi, compagno dell’egizio Thoth e il cane che seguiva costantemente Melkarth, l’Eracle fenicio, è un simbolo dell’Oltretomba e richiama pure i sacerdoti-cane o Enarei, dediti al servizio della Grande Dea del Mediterraneo orientale, che indulgevano a deliri sodomitici nel periodo della Canicola, quando sorge la stella del Cane, Sirio".]


[...] Riguardo al Vello d'Oro, approfondimenti nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/i-pettorali-di-tartesso.html?m=0), per quanto riguarda quelli che vengono chiamati "i pettorali di Tartesso", ritrovati in Spagna, dette anche  panelle di rame, sono uguali  a quelli ritrovati nel nuraghe Antigori di Sarroch. Si ipotizza potessero arrivare da Cipro. 

Ma diciamo che sono identici al Vello d'oro, il manto dorato dell'Ariete alato Crisomallo( che aveva il potere di curare qualsiasi ferita) cercato dagli Argonauti di Giasone, tra cui Erscje, Castore e Polluce( i Dioscuri), Orfeo e una sola donna, Atalanta, Laerte, il padre di Ulisse, commissionati da re Pelia, di recuperare il Vello d'oro, verso la Colchide, costruita da Argo di Trespi con l'aiuto di Atena. 
Si imbattono nelle Arpie, e anche in  MEDEA , alchimista di pozioni magiche, la cui pozione addormento' il drago che custodisce il vello, aiutando, così, Giasone, nell'impresa. 
L'ariete dal manto d'oro, anch'esso figlio di Poseidone era quello sul quale il re Atamante fece fuggire i figli  Elle ( la luce) e Frisso(la pioggia che scriscia) , verso oriente,  verso la Colchide, protetti da Nube, la dea Nefele dopo la sua morte, per protrerli da una carestia. 
Seguirono la rotta diurna del Sole e quella notturna di Sirio. 
Complementarietà, quindi, ancora, come la Vesica Piscis dell'imbarcazione con 50 remi, tra maschile e femminile. 
[...] Un particolare che riguarda Giasone, e che rimanda alla conformazione a "sandalo" della Sardegna. 
Giasone, era stato istruito da Chirone, che istrui anche Ercole. 
Particolare di Giasone, cosi come anche per Dioniso, il Bacco romano, è che non portava il sandalo sinistro, che aveva perso  trasportando Era, che benedisse il viaggio di Giasone, attraverso un fiume. 
Piede scalzo sinistro, il Femminino, rapporto intimo con Madre Terra, con le potenze ctonie( *quelle di Ecate)
Calzare un sandalo, infatti, simboleggiava l'Iniziato che inizia un viaggio alchemico, di trasmutazione, in cui si  attraversa il limine tra vita e morte. 
In questi termini si può dare un senso ad una delle interpretazione del nome Sardegna, legato alla sua forma, che ricorda un sandalo. 
In greco, "Ichnusa", dal greco "ichnos" (impronta), e in latino "Sandalia", che significa "sandalo
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/simbologia-sandalopiedi-scalzi.html?m=0)

Quindi MEDEA , in quanto SACERDOTESSA di ECATE , è l'unica che può AIUTARE GIASONE .
Crea infatti un unguento che lo rende invincibile per un giorno, e addormenta il drago che custodi a il Vello d'oro, e in cambio fa giurare a Giasone fedeltà eterna proprio sulla dea, rendendo il giuramento sacro e terribilmente vincolante.
Medea riesce anche, invocando Ecate, a ringiovanire Esone, il padre di Giasone.
Poteva quindi, come Ecate, gestire le dimensioni liminali tra vita e morte.
Giasone la ripudiera' per sposare la principessa Glauce, che morirà per mano dei Doni di Medea intrisi di magia mortale da parte di Ecate
Medea è l'incarnazione umana del potere di Ecate nel mondo, che può assumere connotati distruttivi.
Medea salva gli Argonauti, eppure anche in questo appare malvagia.
Ecate trimorfa.
Gerione trimorfo
Due figure che vengono identificate anche in tempi moderni , come un Gerione offuscato, nella testa, dal potere oscuro della luna.

Una straordinaria Dea, la dea Ecate, di cui ci sono tracce importanti che si intrecciano con la nostra Antica Civiltà Sarda.

Tiziana Fenu
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Ecate / 16 novembre











sabato, novembre 15, 2025

💛Lettere ebraiche e le 64 caselle della scacchiera di Pubusattile

 Approfondendo ciò che ho scritto nel mio ultimo post di ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/simbologia-dei-64-quadrattini-della.html?m=0)

sulla valenza ghematrica delle 64 caselle della scacchiera di Pubusattile, il cui numero, 64, ha la stessa valenza ghematrica del concetto di Giudice divino/ giudizio/ Giudice guerriero /NACHASH/SERPENTE/Toro, tutti concetti che esemplificano la simbologia portante della nostra Antica Civiltà Sarda, già espresso come sacri Iniziati, nel simbolo della tribù dei Dan, oggi mi sono chiesta, se per caso le LETTERE EBRAICHE , questi archetipi, AVESSERO ORIGINE proprio nella GRIGLIA QUADRATA di 64 CASELLE , di "8 x 8", della SCACCHIERA di Pubusattile, visto che è Matrice Archetipale di concetti anche più complessi come il frazionamento dell'Occhio di Horus ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html) e della formula algebrica e geometrica della quadratura del Cerchio ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html)

Pensavo proprio alla specifica simbologia del QUADRATO .
all' EPHOD , al PETTORALE , portato dai nostri GIGANTI di Mont'e Prama, di cui già parlai nel febbraio 2021, in cui approfondisco svariati punti poi ripresi e ampliati nel corso degli anni
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/i-grandi-architetti-costruttori-della.html)
Un paramento sacrale, che, come ho scritto ieri, ho ritrovato anche in un simbolico bronzetto Ofiotauro (
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/bronzetto-con-pettorale-venduto-allasta.html)
Un pettorale quadrato che  come ho approfondito nel mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0)
rimanda alla simbologia del quadrato del Sator, che nella nostra civiltà sarda, è il primordiale quadrato del Sinis, il progenitore del Sator, sempre con la N centrale, simbolo del Serpente della tribù dei Dan, di quel NACHASH, che ha valore ghematrico 64.
Dal mio scritto
"Oggi la mia curiosità si sofferma ancora sui Giganti di Mont'e Prama, e in particolare su quel PETTORALE quadrato e leggermente sagomato, che Indossa uno dei Giganti, un' arciere con quattro lunghe trecce.
Quello stesso arciere, la cui protezione nell' avambraccio ispirera' la decorazione con i 10 bottoni sardi doppi, nel costume di Ittiri. 
10, come i Dieci Comandamenti, le  tavole della legge date da Dio a Mosè, sul monte Sinai.
Un pettorale riconducibile, secondo molti, al pettorale indossato da Aronne, fratello di Mosè, che diede vita al sacerdozio di Aronne e dei Leviti, una stirpe dinastica di sommi Iniziati. 
Dio concesse il potere di interpretare i significati esoterici della Legge Divina solo a Mosè, e suo fratello Aronne, che lui potrà trasmettere solo verbalmente poiché solo la sua parte essoterica, "la parola" è stata scritta sulla pietra.
Il pettorale che Aronne portava sul petto, si chiamava "hoshen ", o Ephod , con 12 pietre preziose, indicative della trasmutazione, rappresentative, ognuna, della tribù di Israele, chiamata "tavoletta dei Destini". 
Anche prof. Dedola la descrive come un oggetto di potere, oracolare, rappresentativo del Re, e della figura sacerdotale insieme. 
D'altronde, sappiamo bene come gli antichi Shardana  siano geneticamente intrecciati agli antichi Ebrei, ne ho parlato riguardo la simbologia del Sigillo della Tribù dei Dan, che presenta, comunque, come sfondo, l'arcobaleno. 
Ma credo, al di là di questo, che questo pettorale, pur non presentando incisioni o simboli, possa rivelarci qualcosa di più, proprio riguardo la contestualizzazione in cui si trova.
Guardandolo, così d'istinto, mi riporta in modo prepotente ad un'altro QUADRATO molto importante, del quale questo, potrebbe essere il primo prototipo (altro che Aronne), della tribù dei Levi, gli antichi iniziati (mentre scrivo, noto che Aron(ne), é Nora al contrario..), il quadrato di SATOR . 
Questo accostamento deriva dal fatto che il luogo di ritrovamento di questo quadrato, è su un Gigante semidivino, in un luogo che parla di Sacralità: il SINIS ".

E poi concettualmente, mi viene questa riflessione.
Il QUADRATO
Le tavole quadrate della legge
Il Sacro Ephod
Ma se il 64 delle 64 caselle, del quadrato della scacchiera di Pubusattile, ha stretta attinenza con il 64 dei testi Ebraici nelle sue valenze più alte, come ho scritto ieri, è possibile che le LETTERE EBRAICHE , presenti come elemento identificativo nella nostra Antica Civiltà Sarda, siano nate proprio da quella GRIGLIA QUADRATA, di 64 CASELLE presente nella nostra antichissima Domu de Jana?
Un quadrato così importante da essere indossato come Sacro Paramento anche dai Giganti di Mont'e Prama.

Ho provato ad INSERIRE le 22 lettere ebraiche in una GRIGLIA  di 64, come la scacchiera di Pubusattile.
Tutte PERFETTAMENTE INSCRIVIBILI .
Quindi, concettualmente e simbolicamente, sì, sono arrivata alla conclusione che le LETTERE EBRAICHE SIANO NATE proprio in una GRIGLIA QUADRATA come la nostra.
In un TEMPIO VIRTUALE sacro, che la griglia /quadrato rappresenta.
L'alfabeto ebraico, come lo conosciamo oggi, è chiamato infatti l'alfabeto quadrato o KTAV ASHURIT .

Le lettere ebraiche  ancestralmente, discendono da prototipi semitici più antichi, che avevano forme più lineari e stilizzate, e spesso derivavano da pittogrammi, come la lettera ALEPH , che deriva dalla testa di un toro, o la BETH , che rappresenta la dimora, la casa ( Betilo, infatti è Beth-El, la dimora di Dio)
La forma "QUADRATA " caratteristica si è sviluppata e standardizzata nel tempo, soprattutto durante e dopo il VI secolo a.C.
Questa standardizzazione ha portato a una certa regolarità geometrica.

La griglia, di 64 caselle (8x8)  è intesa, metaforicamente, come  una MAPPA METAFISICA della CREAZIONE , perché corrisponde alla TAVOLA delle 64 DETERMINANTI o dei 64 CANCELLI ,  collegata al Sefer Yetzirah, il Il Libro della Formazione, il  testo fondante della Qabbalah.
La CREAZIONE , secondo questi 64 precetti, avviene secondo i 32  ( che è la metà di 64) Sentieri della Saggezza, che compongono L'ALBERO della Vita, con le 10 Sephiroth e le 22 lettere dell'alfabeto ebraico.
Ma questo Albero della Vita lo abbiamo anche nelle avette di Tzricotu dei nostri Giganti di Mont'e Prama, di cui ho già approfondito ( ultimo mio scritto a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/sigilli-tzricotu-vesica-piscis-sephiroth.html?m=0)

Le 22 lettere sono le PIETRE , i TEMPLI , i MATTONI , con le quali Dio ha creato l'universo.
Hanno quindi un grandissimo potere creativo ed espansivo, ognuno con una specificità energetica diversa
È la stessa dimensione concettuale del QUADRATO SACRO contrassegnato dagli antichi Egizi, dai romani, la quadratura del cerchio, contrassegnata da coordinate divine, astrali, che si applicava nella costruzione dei confini sacri del tempio /città, in tempi più recenti.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0)
"C'era una ritualistica molto precisa, in ambito egizio, descritta nel Libro di Toth, esattamente, nel libro della Fondazione, per la quale, il Re, capo dei Maestri Costruttori, il Faraone, per individuare meglio l'Orsa Maggiore, e quindi, la Stella Polare, si serviva di uno strumento, detto Merkhet( una sorta di livella alla cui estremità e collegato un filo a piombo), è individuava i 4  vertici del luogo sacro.
Con un mazzuolo ( stesso nome de su matzolu de S'Accabbadora), solcava per 4 volte, il solco del perimetro, come se fosse un'aratura.
L'aratura del carro dell'Orsa Maggiore, che sacralizzava, in questo modo, le fondamenta del tempio, della piramide".

Stessa simbologia nella formazione quadrata dell'Umbilicus, ripresa dai romani ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html?m=0)

"Gli avvoltoi di Romolo puntavano al Nord, alla stella polare, all'Orsa Maggiore, e questo si ricollega al discorso del rituale egizio, e ancor prima, sardo, dell'aratura del tempio sacro, il solco primigenio, lo chiamavano i Romani, eseguito, in solco circolare, in senso antiorario, come i cicli del sole, i cicli solari e lunari, i cosmici della precessione degli equinozi, con una vacca e un toro bianco, uniti da su Juvale, il giogo, che è simbolo dell'Orsa Maggiore, con orientamento verso l'Orsa Maggiore, importantissimo anche per la nostra Antica Civiltà Sarda, di cui ho approfondito più volte, anche recentemente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0) 

Poi si procedeva con la quadratura del cerchio, anche questa, di matrice Sarda, è successivamente, etrusca, di cui ho già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0) 
Una perfetta formula matematica /aurea, già presente da millenni nella nostra domus de Jana di Pubusattile, nel simbolo della scacchiera, che era il veicolo divinizzante delle strutture architettoniche in terra, benedette da queste proporzioni auree. 
Dal cippo cubico al centro, poi  si orientavano due assi a croce, orientati da est verso ovest (decumanus), e da nord verso sud (cardo)"


Nella tavola "8x8",  si combinando le 10 Sephiroth ( le forze primarie) con le modalità delle 22 lettere, e si arriva a un totale di 32 elementi primari.
La tradizione mistica spiega che ognuno di questi 32 "sentieri" ha una polarità, un aspetto attivo e uno passivo (o "di Grazia" e "di Rigore").
32 x 2 = 64.
Queste 64 COMBINAZIONI rappresentano tutte le possibili "determinanti" o "configurazioni" fondamentali attraverso le quali l'Energia Divina si struttura per dare forma alla Creazione.
Sono come i 64 codoni del DNA che compongono tutta la vita biologica, ma su un piano metafisico.

Quindi, ogni lettera ebraica, nella sua forma grafica "QUADRATA " idealizzata, può essere vista come una specifica configurazione di energie all'interno di questo campo di 8x8.
È come un tempio sacro, quadrato, energetico.
La forma della lettera "disegna" o "canalizza" una particolare combinazione di queste 64 forze.

Guardate la prima lettera, ALEPH ,
che è composta graficamente da due lettere Yod( una in alto a destra e una in basso a sinistra) collegate da una ו (Vav) diagonale.
Questa prima lettera dell'alfabeto quadrato ebraico, rappresenta il  collegamento tra il mondo superiore e il mondo inferiore.

Questa struttura complessa tra CONNESSIONE delle DIMENSIONI , presente anche nella simbologia intrinseca dei Mundus Patet identificati anche con l'Umbilicus, che le nostre strutture archeologiche rappresentano molto bene ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/nuraghi-i-primordiali-mundus-patet.html?m=0), può essere "MAPPATA" e analizzata ALL'INTERNO della GRIGLIA delle 64 determinanti per coglierne il significato più profondo.

La forma SQUADRATA delle lettere dell'alfabeto ebraico squadrato, il Ketav Ashurit, riflette una STRUTTURA METAFISICA , spirituale, PIÙ COMPLESSA , cioè la Tavola delle 64 Determinanti.
È lo stesso tipo di scrittura ebraica  con cui sono stati  scritti i rotoli della Torah e la maggior parte dei testi ebraici.
Un po' diverso dal Ketav Ivrit, che era un alfabeto paleo-ebraico
Durante l'esilio babilonese, gli Ebrei( VI sec aC) adottarono l'alfabeto aramaico, che era la lingua franca dell'Impero Persiano, e la scrittura divenne più  "squadrata", chiamata
ASHURIT , dalla radice ebraica 'ASHAR , che significa "andare dritto" o "essere approvato".
Una radice fonetica simile alla parola ASHERAH , il palo sacro, usato anche per la quadratura del Sacro spazio in epoca romana, tanto che il palo era chiamato il palo di Cerere.
Cerere, che è una Derivazione di Asherah( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/cenereashasherah.html?m=0)
Asherah legato anche alla simbologia del serpente, dell'Ofiotauro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-ofiotauro-palo-asherah.html?m=0)
Naturalmente la simbologia dell'Asherah è legata al palo sacro che veniva identificato con il palo del Mundus Patet /Mundus Cereris, che ancestralmente  coincideva con  l'Umbilicus ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/mundus-patet-romani-24-agosto.html?m=0)
La nostra ancestrale Asherah sarda, di Bruncu Suergiu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0)

La caratteristica più evidente, che salta all'occhio, in questo alfabeto ebraico squadrato è la sua STRUTTURA ANGOLARE e GEOMETRICA .
Le lettere sono costruite su una GRIGLIA ideale, con linee rette, angoli ben definiti e tratti spessi e sottili.
Questo, perché è stato pensato per essere chiaro e leggibile, ideale per testi sacri e importanti, poiché ogni lettera, nella Cabala, ha un profondo significato simbolico, un proprio  valore numerico ghematrico e una propria energia spirituale.
Proprio per la loro altissima valenza spirituale, concettualmente trovano radici profonde nella tradizione ebraica, in particolare riguardo alla scrittura delle due TAVOLE della LEGGE che Mosè ricevette sul Sinai.
Tavole QUADRATE , appunto, scritte in modo che le lettere potessero essere lette da entrambi i lati, un miracolo che implica una certa simmetria e una forma "perforata" attraverso la pietra.
Le lettere erano scolpite in modo da riempire tutto lo spessore della tavoletta, da un lato all'altro. Perché questo sia possibile, ogni lettera deve essere contenuta all'interno di un perimetro definito, che la tradizione successiva ha interpretato come un quadrato.
Un precetto molto preciso, identificato come Struttura Quadrata nella Pratica Scrittoria (Sofer Stam)
Questa idea teorica si è concretizzata nelle regole rigorose della Soferut (l'arte dello scriba) per la scrittura dei rotoli della Torah, dei tefillin e delle mezuzot (Sofer Stam), in cui ogni lettera deve essere scritta all'interno di uno spazio virtuale quadrato.
Lo scriba esperto non disegna fisicamente questi quadrati, ma la sua calligrafia è disciplinata da questa proporzione.

Infatti, come ho potuto sperimentare di persona, la maggior parte delle lettere occupa l'intera altezza di questo quadrato ideale, con 64 griglie, che rappresentano le 64 potenziali interpretazioni, anche se la loro larghezza varia
Lettere come la MEM , la tredicesima lettera, e SAMECH , la quindicesima, sono quasi larghe quanto il quadrato.
Ma lo attribuisco al fatto che la Mem sia la lettera Madre delle Acque Cosmiche, ancestrali, amniotiche, e la Samech sia legata al concetto di fertilità.
Sono come due grandi grembi.
Invece le lettere come la VAV (, la sesta, che rappresenta la kundalini, e la YOD , la decima, il punto di origine, di creazione, sono sono strette, la Yod è quasi un punto.
La lettera più larga è generalmente considerata la TETH , la nona, che rappresenta il grembo, la gestazione, la Sophia Superna, il Serpente
Alcune lettere "rompono" leggermente il confine superiore o inferiore del quadrato per motivi di forma e tradizione, sbordano in pochino.
Per esempio, la LAMED  si estende spesso verso l'alto.
Ma questo, perché simbolicamente, la LAMED , dodicesima lettera, indica la misura, il limite.
Quindi sbordare, significa, metaforicamente, andare oltre i propri limiti, rappresentati dal quadrato.
Corrisponde alla simbologia Dell'Arcano Maggiore XII dell'Appeso, che si spinge oltre i propri confini, quando cambia prospettiva. Infatti la Lamed è capovolgibile.
Parlare di ogni lettera /Archetipo nello specifico, è una cosa che faccio abitualmente nell'altra mia pagina, "Maldalchimia", ma è interessante questo approccio alla griglia quadrata  di 64 caselle, in cui sono evidentemente nate le lettere dell'alfabeto ebraico arcaico, quello squadrato che si rifà alle tavole quadrate della legge, al quadrato dell'Efod.
Una simbologia che ha la Matrice nella nostra ancestrale scacchiera di Pubusattile, nella nostra incredibile Domu de Jana di Villanova Monteleone, che non finisce ancora di stupirmi.
Sardegna Cultura Madre, sempre, anche in questo preciso ambito delle lettere ebraiche.

Tiziana Fenu
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Foto Pubusattile Nero Argento credit( https://www.neroargento.com/page_galle/pubusattile_gallery.htm) 

Lettere ebraiche e le 64 caselle Pubusattile