Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, maggio 29, 2025

💙Matrix

 Ma chi se ne frega della Mat*rix.

Sono una creatura senziente e consapevole.

Queste spade di Damocle dei profeti guru guru, che non fanno altro che sentenziare sofferenza e prigionia, sono il perfetto prodotto preconfezionato del loro stesso terr*orismo psicologico.

Perché poi è tutto un mentale, tutto un sentenziare.

Ma che basse energie.

Chi se ne frega.

Esiste, no?

È sempre esistita.

Ma questo certo, non ha impedito all'Umano, di esprimersi a livelli altissimi.

Nelle arti, nelle emozioni, nelle proprie vite, di esempio per gli altri.

Esiste anche altro.

Esisto Io.

Esistiamo Noi, con le nostre Meraviglie, i nostri talenti, le nostre Emozioni, i nostri Colori.

La nostra inaccessibile Individualità e particolarità.

Con ciò che ci rende Unici e Meravigliosi.

Perché abbiamo un potenziale incredibile, nonostante tutto.

Esiste il coraggio di essere se' stessi.

Di vedere il varco.

La maglia allentata.

Il possibile passaggio.

Si sta a guardare, perché tanto, esiste la Ma*trix, e ci siamo dentro.

Un cavolo. 

Certi necrologi quotidiani stereotipati, ad emulazione di ben più profonde conoscenze a riguardo, come bollettini di degrado quotidiano,  danno a noia.

Che noia, che barba.

Ciò che di più potente abbiamo, è la nostra Energia.

Siamo dei produttori costanti di energia, proprio a livello organico, con l'Atp, figuriamoci a livello fisico-quantistico, eterico. 

I nostri corpi possono essere anche sgangherati, arrivare ad una fine, essere imperfetti, fa parte del ciclo di questa dimensione, che, eppure, ci dona, quotidianamente, tanta perfezione, come è stata donata a Madre Terra.

È una intelaiatura, appunto, su cui si snodano trama e ordito, con un inizio e una fine. 

Una Ma*trix, appunto. 

Ma dalla quale si può emergere tridimensionalmente. 

La nostra energia, l'energia fisica e dell'Anima, è un continuo fluire, inarrestabile. 

È potenza a livelli esponenziali, inimmaginabili.

Quanta potenza ci sarebbe, nel dire un NO.

NO.

NON CI STO.

NON MI ADEGUO.

E invece stanno tutti a guardare.

Perché, alla fine, fa comodo anche chi fa il lavoro sporco.

Quello più evidente, più macroscopico.

In modo che, alla fine, il colpevole sia solo uno.

Per chi resta a guardare, c'è una sola parola.

Complice

Complice consenziente.

E, alla fine, la Ma*trix, fa comodo un po' a tutti.

Così nessuno, se ne prende responsabilità.

E si sta ancora una volta, a testa china.

Sui propri passi mutilati.

A guardare i propri lacci avvilupati alle proprie paure.

Perché in fondo, essere padroni di sé stessi implica responsabilità.

Una responsabilità che spesso non si è in grado di sostenere.

Meglio quindi lanciarsi ogni giorno su questi slogan di mor*te, di prigionia, così magari "gli altri si svegliano".

Mi chiedo quando vi sveglierete voi.

Quando comincerete a Vivere. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Matrix






💛Is crobis

 

Is crobisi, le ceste intrecciate tipiche sarde.
Sa crobi, la cesta., detta anche corbula
Su Crobu, il corvo, in sardo.
Le ceste portate sul capo, simbolo del Femminino, come gli Anelli di Saturno.
Saturno, il Sole nero.
Il Sole dietro il Sole, il Femminino archetipale
Saturno, il dio del karma, della ciclicità, legato alla simbologia del corvo.
Il dio del Karma, nella mitologia indiana è chiamato Śani.
Śani
Sanai( guarire in sardo, il tempo guarisce tutto)
Sanai/janas( anagramma)
La sua iconografia consiste in una figura dalla pelle nera che porta una spada e un danda (scettro) e cavalca un corvo.
Crobi/crobu
Niente è mai per caso...

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
Nella prima immagine

DONNA CHE RECA SUL CAPO UNA CESTA CON DONI
Nome: donna che reca sul capo una cesta con doni
Professione: sconosciuta
Altezza: 9,5 cm
Luogo di ritrovamento: Villasor (CA), loc. sconosciuta
Residenza attuale: Museo Archeologico di Cagliari

(https://www.nurnet.net/mediateca/page/4/?s=Bronzetto)


Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Is crobis






mercoledì, maggio 28, 2025

💙Shani Jayanti, novilunio in Gemelli maggio 2025

 Ieri, in  concomitanza del novilunio in Gemelli, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/novilunio-in-gemelli-2752025.html?m=0), si è celebrato in India, anche  Shani Jayanti, una divinità che domina il pianeta Saturno, il Signore del karma e della Giustizia.

Saturno che è entrato in Ariete il 25 Maggio. 

Dal 22 maggio sono iniziati anche una serie di allineamenti all’alba tra Luna Venere e Saturno.  

Inoltre, Sole, Urano e Mercurio e Luna, sono congiunti in Toro. 

Ma a dominare la volta celeste nelle prime ore della sera del cielo di maggio troviamo la costellazione dell’Orsa Maggiore in particolare. 

Questo è molto importante perché, il plenilunio del 12, in Scorpione, e la celebrazione del Wesak, hanno sancito un rapporto unico che collega la terra, il Sistema  Solare, lo Zodiaco Minore e lo Zodiaco Maggiore.

In modo più preciso, le energie Cosmico-Spirituali, dallo Zodiaco Maggiore, le cui costellazioni rappresentanti sono l’Orsa Maggiore e le Pleiadi, vengono accumulate nella magnifica stella fissa di Aldebaran, cioè  “il terzo occhio” della costellazione del Toro.

Da qui le energie, vanno fino al Sole.

Quindi l'Orsa Maggiore, fa da ponte per connettersi con Aldebaran, che rappresenta il Terzo occhio, e infine al Sole, la Sorgente primaria.  

Dal Sole, l’energia, arriva a Venere e alla Luna, poi al nostro Logos Planetario, e infine da Sanat Kumara  al Buddha, il quale le passa al Cristo. 

È l'energia cristica universale, l'Amore incommensurabile dei nostri Maestri, verso gli Umani. 

Quindi, per il Plenilunio del 12 maggio, con il Wesak, l'Orsa interviene a bilanciare un ordine già prestabilito, che si doveva rispettare, quasi fosse un passaggio obbligato, contrassegnato, a livello comunitario, da una celebrazione di questo passaggio

- l'Orsa

- Pleiadi ( 7 stelle-7 passaggi attraverso i chakra, o le stesse 7 stelle dell'Orsa) - Scorpione, antipode del Toro 

-Toro, con il suo fulcro Aldebaran, che è la Luce che rivela e svela il Suono creatore, il Logos. Il Toro è sempre stato connesso alla luce e perciò  anche al Cristo, che si dichiarò quale Luce del Mondo. 

Il nome  di Aldebaran, deriva dall’arabo Al Dobaran che significa colui che guida o colui che segue perché sorge dopo le Pleiadi e sembra inseguirle nel cielo. Il Toro è la costellazione che in epoche antiche, dal 4500 A.C. al 1900 A.C. era presente nel cielo al momento dell’equinozio primaverile ed era quindi il segnale cosmico dell’inizio dell’anno, del momento in cui la Terra riprendeva la sua vegetazione. 

Una percezione nuova. 

Più intensa, raffinata, più intima, con la dimensione spirituale universale. 

Un'espansione, come il numero straordinario Archetipo Phe che ha traguardato questo novilunio di ieri, e la celebrazione dello Shani Jayanti, 

in maggiore consapevolezza, in frequenza con dimensioni armoniche che dovevano solo emergere. 

Le voci che emergono dal frastuono. 

Un cambiamento profondo, che lascia poco spazio ai vecchi paradigmi, che si stanno sgretolando. 

Saturno, in Ariete, è una consapevolizzazione del proprio agire. 

Saturno, la dimensione della ciclicità, della reiterazione. Dimensione femminile 

Ariete, l'agire, l'inizio di un nuovo ciclo dell'eroe. Dimensione mascolina. 

Eroe, da "ieros gamos", sinergia delle due polarità. 

Agire con Anima e corpo, liberandici dalle reiterazioni cicliche. 

La percezione è cambiata. 

C'è una pace di fondo, e una pienezza indescrivibile.

Anche questa presenza notevole, di pianeti in Toro, era quindi, già stata pianificata, almeno, a livello astrale, per arrivare al T-Aurus

Alla sublimazione del percorso iniziatico. 

La stella più importante, della costellazione del Toro,  Aldebaran, è chiamata "α Tau". 

Non a caso.

In ogni civiltà, compresa la nostra Antica Civiltà Sarda, era la via per la rinascita. 

La Via di Ascensione, lungo la Via Lattea, attraverso i Tre Soli ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Rinascere, significa anche recidere cordoni ombelicale karmici, che appesantiscono. 

Si richiede concretezza, risolutezza, chiarezza di pensiero, radicamento, reclamato dai tre pianeti e dal Sole in Toro. 

Radicalizzazione della dimensione emotiva. 

Risolutezza. 

Logica, rigore, tagli, selettività, confini, ridimensionamenti, disciplina, senso critico. 

Tutti aspetti che vanno raffinati, per raggiungere certi livelli di integrità, con se stessi.

Tagli anche a livello karmico. 

Tutto spinge, da tempo, verso il T-Aurus, l'Iniziato Aureo. 

E, magistralmente, come solo l'Universo sa fare, ci supporta energeticamente con i suoi pianeti e costellazioni, meravigliosamente correlati. 

E siamo anche in pieno allineamento delle Pleiadi, con il Sole, che dura una manciata di giorni, proprio a cavallo di questo novilunio in Gemelli, tenuto a battesimo da questo portale di guarigione delle  "Krittikas"; il nome delle Pleiadi nell'antico sanscrito, così come vengono chiamate negli antichi "Rishi", o "Saggi" indiani, le cui frequenze aiutano l'umanità, nei processi di guarigione, purificazione, per entrare, vibrazionalmente, nella "Krita Yuga", nell'Era della Correttezza e della Purezza,  nella Nuova Età dell'Oro. 

Del T-Aurus, appunto. 

Siamo sempre amati. 

Partecipi di un Disegno Divino, che ci vuole attenti e consapevoli. 

E, riconoscenti, sempre. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Shani Jayanti, novilunio Gemelli



martedì, maggio 27, 2025

💙Novilunio in Gemelli 27/5/2025

 Da una pagina" Islamic&Ottoman Astrology) (https://www.facebook.com/share/p/1GAZNzsv5C/)

"Mercurio è in Gemelli, il segno che comanda, sullo stesso piano del Sole... Oggi noviluna a Gemelli
"Dato che devi prima ascoltare per parlare,
Devi imparare a parlare ascoltando. " ~ Rumi

Oggi, martedì 27 maggio, abbiamo un novilunio in Gemelli, di cui mi sono completamente scordata.
Il tempo va veloce.. Eravamo di plenilunio "giusto l'altro ieri".
Un plenilunio in Scorpione, il 12 maggio, che è coinciso con la celebrazione del Sacro Wesak, è con le celebrazioni della Madonna di Fatima, di cui ho approfondito le energie, che erano profonde e scarnificatrici( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/wesak-in-luna-piena-in-scorpione.html?m=0), nella dimensione alchemica e uterina dello Scorpione, energia femminile, correlata all'energia, altrettanto femminile, del diciassettesimo Archetipo Phe, con funzione espansione, e all'Arcano Maggiore XVII della Stella.
Per questo novilunio, abbiamo l'energia 9/5/9, con tre Archetipi Femminili.
Due Archetipi Teth, il grembo, la Sophia, la kundalini, l'energia femminile del Serpente Archetipale, correlato all'Arcano Maggiore dell'Eremita, e il quinto Sacro Archetipo Ebraico He', con funzione Vita, correlato all'Arcano Maggiore V del Papa.
La somma totale fa 23, quindi ancora un 5.
L'Archetipo He, è il Femminino primordiale, la Tanit, il pentacolo, con i suoi angoli aurei a 72"°, che rimandano al 9 della Teth, il pentacolo che traccia Venere nel cielo, nel corso di 8 anni.
Una He, che è vita, creazione, ma che è connessa con la dimensione spirituale, come indica l'Arcano del Papa.
Lo indica anche il plenilunio proprio in Gemelli.
Il Gemello spirituale.
La nostra dimensione animica.
Il Gemelli è un segno d'Aria, infatti.
Siamo anche sotto il segno dei Gemelli.
I Gemelli, quindi, nel loro aspetto lunare e solare.
Luce ed ombra
La Luna Piena appena trascorsa, del 12 maggio, sotto il segno dello Scorpione, ci hanno fatto scendere in profondità, guidati dai Maestri spirituali del Wesak, celebrato nello stesso giorno, che ci hanno aiutato nel ritrovare in noi stessi, il nostro Maestro interiore, risalendo dall'ombra, come dall'Ade, con in mano, il Ramo d'Oro.
Il Ramo d'Oro, è l'altra parte di noi, il nostro Gemello Spirituale.
Gli Egizi, consideravano la placenta, come il Gemello Spirituale. La portava in processione il Faraone, in bella vista, come uno stendardo da esibire, colei che mai ci abbandona. Che ci segue e ci protegge in tutto l'arco della nostra vita.
Il segno dei Gemelli ha infatti, una polarità maschile, protettiva, ed è un segno d'aria, governato da Mercurio, che implica comunicazione, scambio, trasmutazione alchemica nel vivere e unire gli opposti, maschile e femminile, anima e corpo, nell'esperire.
Esotericamente il segno di Gemelli, è il Bambino, il bambino che non solo percepisce, ma "sente".
Sente il sentimento.
E quale sentimento ci può essere, in un segno che appartiene al Secondo Raggio delle sette energie fondamentali nel cosmo, se non quello dell'Amore?
Abbiamo attraversato, ultimamente, dei passaggi importanti, deflagranti, destrutturanti, necessari, dolorosamente necessari, per una rinnovata edificazione. 
Alchemicamente, Mercurio, il divino messaggero di Venere, dell'Amore, sta agendo per calibrare e incastrare bene queste due nostre polarità, rappresentate dai Gemelli. 
Un dialettica con noi stessi, in primis, prima di proiettare verso l'esterno la Fiamma o l'Anima Gemella.
Con la nostra "placenta".
Un dialogo a tratti difficile, a tratti doloroso, perché ci si scontra con la personalità, con il denso, e spesso il dialogo rimane nella mente inferiore, non viene sublimato, ma resta intrappolato in speculazioni che impediscono un confronto profondo. 
Ascoltare, imparare e praticare il silenzio, quietare la mente, far si che riusciamo a sentire la nostra mente superiore, che non ha la finalità di sminuire o indebolire la mente inferiore, ma si cerca, in questo contatto, il rafforzamento, mai, l'indebolimento dell'uno o dell'altro. 
Come nel segno opposto ai Gemelli, il Sagittario, dove la natura animale e umana convivono in una natura semidivina, rappresentata simbolicamente da quell'arco che li unisce, così come lo possiede anche uno dei Gemelli. 
Vibrazionalmente, questo aspetto, rimanda alla dimensione delle frequenze. 
Abbiamo imparato a rilasciare, ad alleggerire, a smantellare. 
A cadere.
Adesso impariamo a rialzarci. Ad essere dei diapason che vibrazionalmente risuonano con i propri gemelli d'Anima. 
Non necessariamente, persone.
Ma situazioni, stati d'animo, occasioni.
"Impariamo" le vibrazioni. Non stiamo dove "non vibriamo", dove non ci emozioniamo.
Dove, dall'emozione, possiamo sentire anche il sentimento.
Dove non c'è feeling, corresponsione, energia che circola.
Dove stagniamo. 
Ho sempre pensato che la Fiamma, l'Anima Gemella(la Fiamma Gemella in particolare), sia una questione di "alta speciazione", che implica il superamento di tabù umani, che sono stati necessari, per evitare che la troppa, e potentissima  energia delle due Fiamme unite, poco sopportata dalla nostra struttura umana, venisse utilizzata in modo distruttivo, piuttosto che costruttivo. 
Nelle antiche civiltà, ci si univa spiritualmente e carnalmente, tra consanguinei, tra Gemelli di sangue, per preservare il "sang réal", il Santo Gra*al, la purezza della discendenza. 
Non possiamo minimamente paragonare la grandiosità delle civiltà del passato, con la nostra. 
Lemuria, Talos, Atlantide, erano i regni delle Fiamme Gemelle. 
Custoditi probabilmente dalla stessa Sacra Placenta.
Per questo è così difficile gestire un rapporto di Fiamma. 
Troppo intenso, troppo vero, troppo trasparente.
Troppo vicini. 
Troppo tutto.
Succedono cose "strane" tra Fiamme. Connessioni particolari che hanno dell'inspiegabile.
Una tale potenza di energia, che scaraventa in una dimensione divina, che bisogna anche saper gestire.
Eppure, il rapporto di Fiamma, espande, come il nostro Sacro Archetipo Phe del plenilunio, che era in preparazione a questa celebrazione di vita del novilunio.
Ci porta nella dimensione astrale della Stella, di nuove costellazioni.
E la Phe è collegata al decretare, alla bocca femminile che partorisce emanazione di noi stessi.
Anche con il silenzio, perché si fa prima, accoglienza, ascolto.
Impara a parlare, ascoltando, come ho citato all'inizio del mio scritto, come  risultato dell'Unione, della Fusione delle due polarità opposte, della Vesica Piscis. 
Questo novilunio richiama, per frequenza, i nostri Gemelli interiori.
Dove vibriamo.
Dove ci riconosciamo.
Dove ci espandiamo e manifestiamo.
Anche attraverso il silenzio, che non conosce i limiti della parola, che è pura energia e vibrazione.
Celebriamo la Vita, il nostro Archetipo He', di questo novilunio, come una Tanit primordiale, a braccia aperte.
Stiamo.
Dove troviamo Vita.
Il corpo può essere anche affamato, ma l'Anima cerca Nutrimento.
Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Novilunio in Gemelli 27/5/2025



💛Benettutti /Bene-tuth

 Benettutti

Bene-tuth

Prof Sanna, l'ha appena accennato in un suo post(https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10223330321259819&id=1039280542) 

"Testi egiziani, assiro -babilonesi, cananaici, libanesi, cretesi e ciprioti dovevano essere di 'casa' tra gli scribi del dio YHW e non poche dovevano essere le 'scuole della vita' in Sardegna (chissà se 'Benetutti'  come toponimo non lo si debba far risalire a 'bene tuth/toth','i figli di Tuth dio della scrittura!) nei numerosissimi templi presenti nella Sardegna dell'età del bronzo e del ferro."


Io ne trovo ulteriore conferma.

Aggiungerei Bene-Teth/Teti.

Abbiamo un labirinto a 7 percorsi, a Benetutti. Un labirinto cretese, lo chiamano. A Creta, dove si svolgeva la danza del labirinto, delle gru. O forse erano fenicotteri.

Il Labirinto di Arianna. O forse era una "ar-jana", una Jana figlia del sole. Di "Ar/Ra". Di razza ariana, pura, atlantidea., attraverso il quale il Minotauro, nel suo percorso uterino di rinascita, rinasce a sé stesso, completo. Non più Minotauro, metà bestia, ma uomo divinizzato, completo. 

Questa è la simbologia del labirinto. 

È un percorso di nascita e rinascita. 

Una gestazione, che si sviluppa attraverso una scrittura ben specifica. La scrittura del DNA. Decodificazione, trascrizione, che passa per via femminile, perché il cromosoma X è sempre presente, sia nel maschile, che nel femminile.

Un percorso uterino, nel Grembo, rappresentato dalla Teth, nono sacro Archetipo Ebraico, che indica proprio il grembo, e da Teti, la dea delle acque. 

Acque amniotiche, simbolicamente, attraverso le quali, passa la storia scritta del nostri genoma

Il Labirinto , al suo centro, è un punto di incrocio, dove divino e terreno si intersecano e danno vita ad una nuova energia, come nel crossing over, quando ci si scambia il materiale genetico durante la meiosi.

È come un altare, dove si divinizza la dimensione terrena. 

È un percorso iniziatico, come i 7 pianeti allineati, nel periodo equinoziale, lungo il braccio di Orione, lungo il quale si trova proprio il Labirinto di Benettutti. 

Questo percorso iniziatico, trasposto nel corpo umano, corrisponde alla kundalini, al canale energetico che passa per il midollo spinale e le due nadi laterali. Era chiamato Aion, liquido vitale universale, di dominio energetico del dio Oceano e della madre Teti, dea delle sorgenti, delle fonti sacre. 

Nel labirinto uterino si "trascrive" il codice genetico, con l'Rna trascrittasi, che è pur sempre, una forma di scrittura, di comunicazione,, caratteristica tipica del Dio Thot, il dio della scrittura. Scrittura che serve a diffondere il sapere, a lasciare una traccia visibile. 

Benetutti. 

O forse Bene-Teti, come la Madre di Oceano. 

Il Dio Toth, che è rappresentato anche da un babbuino. 

Penso alla parola. 

Babbu-ino

Babbu(padre in sardo) 

-inu. "inu", in giapponese, significa "cane") 

Il dio Toth era lo scriba di Anubi, Dio canide, identificato nello specifico, da uno sciacallo, protettore delle necropoli, della dimensione ultraterrena dei morti. 

Necropoli come le Domus de Janas, dove, appunto, si trova il nostro labirinto di Benettutti. 

Simbolismo del labirinto come "scrittura genetica", che passa attraverso le spirali uterine, nel divenire, come un testo che viene trasmesso da un figlio all'altro. E questo lo lega alla simbologia di Toth, Dio della scrittura, ma anche scriba di Anubi, che custodiva il regno dei morti. 

Le nostre Domus de Janas, custodiscono la trasmutazione alchemica dei morti, insieme alla guarigione, e sono caverne scavate nella roccia. 

Il ballo delle gru, che si svolgeva a Cnosso, per onorare il Labirinto e Arianna, e altamente simbolico.

Identifico la gru, con il fenicottero, così come identificai, il fenicottero, con il vero uccello di fuoco, la fenice, che è immortale, che rinasce da sé stessa, che ha la stessa radice "fen-Fehu" che rimanda alla runa Fehu, che significa fuoco, inteso anche come abbondanza, perché esprime una rinascita. 

La gru, così come il fenicottero, sono uccelli trampolieri migratori, seguono il ciclo delle stagioni. Il loro arrivo indica rigenerazione primaverile. 

È proprio durante l'equinozio di primavera, che tutti i 7 pianeti, sono allineati lungo il braccio di Orione. Costellazione, che, sovrapposta alla cartina della Sardegna , con Cintura di Orione su Oristano, fa coincidere Benetutti, lungo l'asse di rinascita che punta ad Aldebaran, lungo la via Lattea. 

La danza che si svolge a Cnosso, la danza delle gru, si svolgeva come siamo abituati a vedere il nostro ballo sardo, "su ballu tundu", che, come una spirale, come un labirinto, si dirama verso la vita, e si riavvolge  verso il centro, verso la morte.

Spirale, che poi si arrotola su se stessa, i cui passi, veloci, ritmato, sembrano tracciare in codice  scrittoreo, il codice della vita, come un DNA che si snoda, perché il DNA è una vera e propria scrittura. 

Rappresenta il respiro cosmico della vita e della morte. 

È la metafora del labirinto stesso, che altro non è che una rappresentazione di un cordone ombelicale, di una scrittura genetica che passa di figlio in figlio.

Un labirinto a 7 percorsi, 7 tappe, 7 pianeti allineati( Terra, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno), come i 7 chakra, perché è un percorso iniziatico di rinascita  verso il centro del labirinto, identificato con il centro dell'occhio della costellazione del Toro, Aldebaran, la via della vita(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0) 

Costellazione drl Toro, che in epoche antiche, dal 4000 aC. al 2000 aC. era presente nel cielo al momento dell’equinozio primaverile(quando si allineavano i 7 pianeti) ed era quindi il segnale cosmico dell’inizio dell’anno, del momento in cui la Terra riprendeva la sua vegetazione, simbolo della rigenerazione e della nuova vita che appariva dopo la notte invernale, simbolo a sua volta della morte temporanea, della stagione di riposo della natura. 

Questo percorso iniziatico, trasposto nel corpo umano, corrisponde alla kundalini, al canale energetico che passa per il midollo spinale e le due nadi laterali. Era chiamato Aion, liquido vitale universale, di dominio energetico del dio Oceano e della madre Teti. 

Lo stesso Dio Toth, dai greci, du identificato come Hermes, Mercurio, con il suo Caduceo che rappresenta la kundalini. 

Perché Toth, è la kundalini stessa. 

È il percorso iniziatico dei sette percorsi del labirinto. 

Il dio Toth è il Labirinto stesso

Teti. Ho già avuto modo di parlarne, a proposito del bronzetto di Teti, e alla possibile derivazione di Teti, da Teth, nono Archetipo Ebraico"(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) 

"Teth è una forma estremamente potente, come il nostro bronzetto di Abini, poiché è una matrice priva di forma, ma che comprende tutte le forme.

È l'archetipo voluto dal creatore, per dare la vita sulla terra, che può usare solo un uomo potente, divinizzato, esattamente come il nostro bronzetto di Abini-Teti.

Un essere divinizzato, doppio, potenziato, come il Dio "Khnum/Cnum/Cunn/Cunno" .

Il Dio Grembo-Demiurgo, che poteva essere realizzato, insieme ad altri bronzetti, e altri oggetti votivi, solo in una zona che fosse destinata anche nel nome, ad essere un grembo: Teti, il Teth, il grembo alchemico della Sardegna, dove la perfezione della Geometria Sacra si esplica nelle sue creature, nella sua Creatura per eccellenza, il Demiurgo, quello con quattro occhi, come i quattro punti cardinali e i quattro elementi di questa dimensione, e due scudi, quasi a sottolineare la forza delle due polarità contrapposte, maschile e femminile, necessarie alla creazione."


E Toth, il dio lunare Toth, che i Sumeri chiamavano Sin, come Sinis, era proprio lo scriba del grande demiurgo creatore, e di Anubi, come io detto prima. 

Colui che lascia un segno visibile, una scrittura, una decodifica attraverso a conoscenza e la saggezza, che si manifesta attraverso il percorso dei nostri  sette chakra

Un Dio Toth, che si manifesta come Architetto Divino, cosi come lo dono i nostri Giganti di Mont'e Prama, nella sua padedra femminile,  la Dea Seshat, che conosciamo già, con la divinità androgina di Sardara, dalle fattezze di babbuino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0) 

Si, perché Toth, è energia mercuriale di kundalini, femminile e maschile insieme. 

Sette percorsi, il Labirinto di Benettutti, e sette percorsi nelle spirali della colonna de Sa Pala Larga, a Bonorva, in provincia di Sassari, splendidamente immortalata da Nicola Castangia. 

Otto spirali grandi, a 7 percorsi, quattro per lato( come gli elementi di Madre Terra) e altre due più piccole, sempre, una per lato. 

7 moltiplicato 4, fa 28. 

28/29 giorni, come un ciclo lunare completo 

Le due spirali piccole, si pongono quasi al centro, tra seconda e terza spirale, e sono formate da 5 percorsi ciascuna. 

Questo è molto simbolico, perché, proprio al centro dei 28 giorni, vi è il quindicesimo, che era considerato un giorno sacro, il giorno più fertile, quello dell'ovulazione, per la donna, che segue il ciclo lunare, per i suoi ritmi biologici mestruali. 

Essendo a cinque percorsi, e non a 7, come le altre, indica il Femminino, come sappiamo. 

Forse ci sono altre due spirali piccole, tra terza e quarta spirale, partendo dall'alto. Ma non si vedono bene, ed è irrilevante, poiché due, risultano tra seconda e terza, a metà percorso. 

Ciò che mi preme sottolineare è il simbolismo del labirinto come "scrittura genetica", che passa attraverso le spirali uterine, nel divenire, come un testo che viene trasmesso di generazione in generazione, che riporta sempre alla Madre, come un labirinto, ma anche in continuo divenire, come le spirali, in una dinamica continua di morte(verso l'interno) e di vita(verso l'esterno). 

E questo aspetto si lega alla simbologia di Toth, Dio della scrittura, ma anche scriba di Anubi, che custodiva il regno dei morti. 

Le nostre Domus de Janas, custodiscono la trasmutazione alchemica dei morti, insieme alla guarigione, e sono caverne scavate nella roccia. 

Quindi, si. 

Benetutti può essere un sia Bene-Toth(un mercuriale e lunare Toth) una scrittura ancestrale, "genetica", sia Bene-Teth(grembo divino, nono archetipo, la Sapienza, la gestazione, la kundalini), ma anche Bene-Teti(la dea delle acque, il liquido amniotico), e tutte le desinenze, riportano ad unico concetto:creazione sinergica, mercuriale, del maschile e del femminile insieme. 

Esattamente come le due protomi taurine/uterine, sulla sommità della colonna della Domus de Jana di Bonorva.

Una, estesa, l'altra, all'interno, a forma di V, come un pube femminile, e, la forma del "viso del Toro", quasi come un nuraghe, un cono tronco, rovesciato. 

Molto suggestiva e simbolica. 

Come tutto, nella nostra Sacra Terra. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Benettutti /Bene-tuth






lunedì, maggio 26, 2025

💙33 cavalli fulminati /runa Ehwaz

 Notte tra il 17/18 maggio.

Tempesta di fulmini nel Casalattico, provincia di Frosinone.
33(=6🟡) cavalli morti fulminati, di proprietà dell'allevatore Mario Nota
Ritrovati tutti riversi sul lato sinistro.
Gli animali, appartenenti a un allevatore di Colle San Magno, avevano cercato riparo sotto un gruppo di alberi in località Cornacchia.
Scoperta fatta mercoledì 21 luna calante in Pesci.
Molto simbolico
Iniziamo dalla data
17/5/2025  sabato luna calante in Capricorno
Sacro Archetipo Ebraico Tau, il ventiduesimo. Arcano Maggiore XXII del Folle
18/5/2025 domenica luna calante in Acquario.
Sacro Archetipo Ebraico He, il quinto, funzione vita.
Simbolo del pentacolo
Pentacolo rovesciato, come mistificano in negativo.
Arcano Maggiore V del Papa, guardacaso.
Mercoledi 21/5/2025
Sacro Archetipo Ebraico Phe, il diciassettesimo, funzione espansione, Arcano Maggiore XVII della Stella.
Sostanzialmente un Archetipo con energia femminile, di Mercoledì, Mercurio, il Femminino.

Vediamo l'analisi ghematrica ( ebraica /inglese /semplice) dei nomi
Attenzioni solo i numeri /Archetipi ricorrenti

Casalattico
378= 18=9
624= 12
104= 5

Frosinone
370=10
690= 15= 🟡6( Archetipo Vav, il gancio, la kundalini, Arcano Maggiore VI degli Amanti)
La Samech(15) è Archetipo della Fertilità, correlato all'Arcano Maggiore del Diavolo.
115=7

Mario Nota
361= 10
636= 15=🟡6
106=7

Mario
170=8
336=🟡66
56=11

Nota
191=11
300= 3
300, valore ghematrico della Shin, ventunesimo Archetipo, il Fuoco Sacro, e Arcano Maggiore XXI del Mondo
50=5  Archetipo He, con funzione Vita, Arcano Maggiore V del Papa.
50, valore ghematrico della Nun, quattordicesimo Archetipo, funzione trasmutazione, Arcano Maggiore XIV della Temperanza

Colle San Magno
357=15=🟡6
786= 21
131= 5

Cornacchia
198=18=9 Archetipo Teth, Arcano dell'Eremita
450=9
75= 12 = Lamed, prova, Sacrificio/Appeso.

Notare
33 cavalli=6
Mario Nota per intero, ha un 66
Mario, singolo, ha un 66
Frosinone 6
Colle San Magno, 6
Abbiamo 6 numeri 6, che moltiplicati, mi da un 36, che mi da un 9, il Sacro Femminino Teth, l'archetipo di quest' anno, di cui ho già approfondito.
6 numeri 6, sono due serie di 666, e già questo è singolare, perché sappiamo il 6, che implicazioni ha, sionismo elitario, senza contare il 666, di cui ho parlato altre volte, ammantato e mistificato di energia negativa.
Il 33 è anche un numero mistico, altamente simbolico.
Gli anni terrestri del Cristo, il percorso iniziatico terreno, i gradi della massoneria.
Il 6 a cui riconduce, è il Sacro Archetipo Vav, la nostra Sacra spina dorsale, il gancio tra cielo e terra, in cui scorre la Kundalini.
Gancio tra cielo e terra, così come lo è il cavallo, animale psicopompo, tra le dimensioni.
Animale considerato Sacro.
Arcano Maggiore VI degli Amanti, quindi con accezione positiva, creatrice.
Questa simbologia del cavallo è molto particolare perché è energeticamente legata alla runa Ehwaz, la runa associata a Odino, che ha come simbolo un cavallo, l'Sleipnir, il cavallo magico di Odino avente otto zampe( il numero 8 è legato al Femminino, alla stella a 8 punte) che attraversa i diversi 9 mondi di Yggdrasil, che dall’inconscio più profondo portano ad Asgard. 
Siamo in un anno 9, fortemente femminile. Anche la località in cui sono stati fulminati i cavalli, "Cornacchia", presenta due numeri 9, e la stessa cornacchia, per antonomasia, è simbolo del Femminino mistico, magico.
I cavalli erano anche tutti riversi dal lato sinistro del Femminino, mi ha colpito molto.
Ritornando alla runa, Ehwaz è il simbolo del veicolo, del cavallo, che conosce e controlla il viaggio e che è fuso con il cavaliere stesso.
Sono come due amanti ( il 6, che è una costante in questo contesto)
E’ il percorso dell’anima.
È l'unione ierogamica che consente il percorso iniziatico 
Di questa runa Runa Celtica Ehwaz,  ho parlato in occasione della tomba dei Giganti di Nixias, la cui stele è chiamata  "su cuaddu de Nixias" ("il cavallo di Nixia") , a cui vi rimando l'approfondimento nel mio link ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0). 
Ma ne ho parlato anche in occasione delle nostre Amazzoni sarde, che ancora si esibiscono, come le bellissime Amazzoni di Pattada ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/le-amazzoni-di-pattada.html?m=0), la cui figura ancestrale risale alla nostra antichissima Venere di Macomer, rappresentata senza il seno destro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-venere-di-macomer.html?m=0
Scrivevo
"Egua", il nome in sardo della cavalla femmina( che nel corso del tempo, è andato ad assumere un'accezione negativa, con il predominare del patriarcato), è molto simile al nome della runa celtica Ehwaz, che significa "unione divina", e che rappresenta l'unione mistica per eccellenza, quella rappresentata da una coppia di cavalli, animali considerati sacri, gli Dei guaritori, che proteggevano le unioni. 
I gemelli sacri, legati al mondo dello sciamanesimo, della connessione tra dimensioni, delle ierogamie, come i Dioscuri, protettori dei naviganti, i figli del Cigno( costellazione a cui, noi Sardi, siamo molto legati) 
Il termine "egua" la femmina del cavallo, ha origine nobile.
[...] Amo pensare a queste Sacre Amazzoni, bellissime ed altere, solari e lunari, come le controparti lunari dell'energia mascolina, che, come elemento femminile mercuriale, hanno in sé entrambe le polarità, Mascolina e Femminina.
E, forse, in tempi più antichi, il termine "egua" che adesso si associa ad un Femminino prepotente, "cavallino" , era un termine   nobile, che indicava, già nella sua manifestazione fonetica, con quel "GU", particella presente anche nella parola "Nuragu", e nella parola "Gutturu", gola in sardo, che, alchemicamente, come chakra della gola di creazione della vibrazione drl suoni, è specularmente legato al chakra della creazione, all'utero femminile(  https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/blog-post_18.html?m=0)  
Una vibrazione altissima, regale, da vere depositarie di quell'unione Sacra, come indica la Runa Ehwaz, tra le due polarità, maschile e femminile, così come è sempre nella Koine' concettuale e simbolica di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda". 
Una runa legata al segno della Vergine, ancora Femminino.
Questo triste evento mi ha particolarmente colpita.
Mi sembra un ennesimo sfregio al Femminino.
Ci sono dei numeri molto particolari, e l' Archetipo Tau, in particolare, si è manifestato sia per l'ultimo novilunio in Toro, molto particolare, che per l*elezione del Papa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/il-nuovo-papa.html?m=0), e  si è manifestata anche per l'analisi del nuovo stemma papale( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/stemma-papale-di-leone-xiv.html?m=0), oltre che per la presentazione del Kit della resilienza ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/03/il-kit-della-resilienza.html?m=0), il tutto, incastonato da una marea di numeri 6
Il 6 e il 5 dell'Archetipo He'
Esagono, stella a 6 punte, stella di David, e pentacolo, ribaltato, naturalmente.
Non si vorrebbe pensare male, ma sembra che ci lascino la firma
Sionismo elitario satanico.
Un evento troppo strano, troppi numeri simbolici.
Vorrei credere che così non sia.
Vorrei.
Ma poi i numeri, creano una perfetta geometra, che rivela sempre le stesse trame, le stesse coordinate.
Purtroppo veicolano, in ogni modo, senza pietà.
Veicolano, perché i tempi stringono, e il manifesto, deve allarmare, deve turbare.
Deve piegare, possibilmente.

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

33 cavalli fulminati














domenica, maggio 25, 2025

💛Menhir e betili

 7. Menhir e Betili

I menhir, le cosiddette “ perdas fittas” dell’antico folklore sardo, sono costituiti da grandi pietre fitte verticalmente nel terreno sommariamente sbozzate o scolpite e solitamente di forma allungata, che possono raggiungere l'altezza di 5 metri circa.

Alcuni di questi raffigurano figure di arcane divinità maschili e femminili, ma forse anche di antenati, capi, eroi e guerrieri o altri mitici personaggi di rango. Si trovano isolati o in allineamenti rettilinei o circolari e venivamo innalzati già nel periodo neolitico con funzione sacrale e funeraria.

Essi vengono distinti in:


• Menhir proto-antropomorfi, in impalcature ogivali a faccia prospettica piana, modellati da una accurata fine martellinatura spesso estesa ai fianchi e alle paraboliche superfici dorsali;


• Menhir antropomorfi, realizzati sul precedente standard di base per brevi stacchi somatici del capo, su riseghe o semplici restringimenti alle spalle, e primi elementari tratteggi del viso;


• Statue-menhir, o statuestele, infine, in estrema sintesi iconografica d’essenziale resa frontale: personificate dagli schematici rilievi anatomici dell’apicale volto a T (in un unico blocco naso/sopracciglia, senza occhi né bocca) e dai muliebri seni conici o a pastiglia; qualificate da una virilizzante arma a doppio pugnale, orizzontale in vita con due triangolari lame remedelliane, a basi quasi sempre rettilinee, divergenti da un’unica larga impugnatura, e dall’emblematico pittogramma pettorale del cosiddetto capovolto, mutuato dagli stilizzati graffiti antropomorfi rovesciati, a tridente e a candelabro, nel rovesciato mondo dell’aldilà, sulle pareti interne dei sepolcri a domus de janas.


L’unico accorgimento è non confondere i menhir con i betili, di forma conica o troncoconica, e attribuibili ad età nuragica, mentre il menhir, in Sardegna, appartiene al mondo prenuragico, con strascichi anche nel primo periodo di età nuragica, ma ben presto sostituito dai betili.


I betili sono dei semata (segni) figurati che si attengono al sacro, come detto prima, di forma conica o troncoconica, alti da uno a due metri, con una distinzione: quelli conici sono legati alle tombe dei giganti del Bronzo medio, gli altri ai sepolcri del Bronzo recente e finale.

Se ne conoscono una. cinquantina, quasi tutti in basalto, una roccia scura, adatta, come le forme stilizzate e astratte, al dominio dell’aldilà. Significativi appaiono i betili conici fallici e con mammelle (esemplari quelli di Tamuli a Macomèr, Fig., nei quali è facile riconoscere l’entità maschile e quella femminile che, coniugandosi presso la stessa tomba, simboleggiano la copulazione di divinità dei due sessi al fine di ricreare la vita spenta nei morti.

Quanto ai betili troncoconici, ve ne sono con incavi scolpiti tutto intorno alla struttura poco sotto la sommità in numero dispari (da tre a cinque).

Gli incavi rappresentano occhi e, nell’essenza, il monolite sub-antropomorfo vuole rappresentare una divinità guardiana dei defunti, una sorta di Argo panoptès, cioè dai numerosi occhi, una divinità alla quale non sfugge niente.

Tra i ventitré betili noti di forma conica, quelli situati presso una delle tombe di giganti di Tamuli formano il maggiore raggruppamento, disposti in simmetria ideale e oggettiva di tre lisci e di tre segnati da due essenziali bozze appuntite che rappresentano mammelle.

È un artistica composizione geometrica, giocata sul numero dispari della terna che potrebbe avere valore scaramantico e sul riscontro speculare, in astratte immagini, dei due principi divini o sovrasensibili maschile e femminile


Tratto da " Il pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino (Oristano) nella Sardegna prenuragica e nuragica" di Alessandro Madau.


Maldalchimia.blogspot.com

Menhir e betili



sabato, maggio 24, 2025

💛Porta di Tel Dan

Avevo già postato questa immagine, nel mio gruppo, "JanaSophia l'Origine#", due anni fa, la propongo qui in pagina, con approfondimenti. 

Porta della città alla città biblica di Dan, ex Laish, Genesi 14. Questa porta ha 4.000 anni. 

Tel Dan, "Collina di Dan", (תל דן in ebraico, in arabo Tel el-Qadi, Collina del Giudice, traduzione letterale del nome ebraico, dove "Dan" significa "giudice" o "colui che giudica") è un sito archeologico israeliano in alta Galilea vicino alle Alture del Golan. Il sito è identificato quasi con certezza con la città biblica di Dan, la città più settentrionale del Regno di Israele, che secondo l'Antico Testamento era conosciuta come Lesem o Lais (Giosuè 19,47[1]; Giudici 18,7.27-29[2]) prima della conquista da parte della tribù di Dan.

Ne parlai in un mio scritto, riguardo la stele di Chemosh, ritrovata in Pal*estina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/stele-di-chemosh.html?m=0) 

"Nella prima immagine, stele che si trova in Israele, che mostra un Dio con toro di testa sulla Bamah presso la porta della città di antica Betsaida, VIII sec aC. 

Probabilmente si tratta di Chemosh , antica divinità semitica.

Noto subito la conformazione della Stele, come la stele centinata delle esedre delle Tombe dei Giganti

Provando a capovolgere questa immagine, si vede chiaramente la somiglianza con il nostro capovolto delle stele di Laconi e il capovolto delle Domus de Janas di Oniferi 


Sempre dal un mio scritto 

"Sulle alture del Golan è stato scoperto una roccaforte di 3000 anni contenente un intaglio di misteriose figure con le corna.  E potrebbe essere stato costruito dal regno di Ghesur, un alleato del re israeliano Davide

Un complesso fortificato, una roccaforte, che  risale probabilmente all'XI o al X secolo a.C.  È costituito da pareti di masso di basalto larghe quasi 5 piedi (1,5 m).  Tra le rovine c'erano perline, ceramiche, un anello e parte di una statuetta rotta di una donna che regge un tamburo.  Ma la scoperta più emozionante all'interno del forte è stata una grande pietra scolpita con due figure umane simili a bastoni con le braccia tese.  Le figure sfoggiano ciascuna due corna e sembrano essere in piedi accanto a un oggetto sconosciuto.

Leonardo Melis ne parlava già 18/20 anni fa nei suoi libri

1050: i Phelets (i Sardi pelagsi) colonizzano il territorio che da loro prenderà il nome di Palestina, si insediano in Gaza, Ashdod, Gath, Ekron, saccheggiano Shiloh e sconfiggono Saul, re di Israele, nel 1005. Periodo biblico: i Giudici

Hanno trovato anche la stele di Tel Dan.. Molto interessante...

Giudici, la Tau del simbolo della tribù dei Dan

Ingresso quadrato, come gli ingressi delle Domus de Janas

Shar-Dan 

Non è uguale ai caratteristici portoni sardi?

Periodo di Abramo. 

Ma Abramo, non avrà discendenza sarda? 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/stele-israele-con-capovolto.html?m=0) 

Dal mio scritto

"In questa zona  del massiccio di Har Karkom, si vedono riprodotti i più impressionanti graffiti scoperti nell’area. Sono datati all’epoca di Mosè ed evocano chiaramente le vicende bibliche: uno raffigura due tavole divise in dieci quadri, un altro la verga che diventa serpente, poi l’occhio di Dio, l’uomo orante.

Ai piedi della montagna, rimasta deserta e intatta per millenni, sono stati ritrovati – spiega Anati – perfino “dodici cippi che fronteggiano una piattaforma di pietra ("su Santu Doxi sardo-il Santo dodici-forse si riferiva alle 12 tribù di Israele? Perché è chiamato Santo?) 

Ciò richiama il passo dell’Esodo (24,4): ‘E Mosè levatosi per tempo eresse ai piedi del monte un altare e dodici cippi, per le dodici tribù d’Israele'”.

Quelle 12 tribù d'Israele che discendono dal patriarca Giacobbe, figlio di Isacco e nipote di Abramo, a cui fu dato il nome di Israele e che diede il suo nome alla nazione che da lui ebbe origine.

Abramo ebbe due figli: Ismaele (dalla schiava egizia Hagar) e Isacco (dalla moglie Sara).

Dal primo discendono gli Arabi, detti anche Ismaeliti o Agareni, dal secondo invece discenderanno Giacobbe e i suoi figli (dieci avuti dalla prima moglie Lia e dalle ancelle Bila e Zilpa, e i due prediletti, Giuseppe e Beniamino, dalla seconda moglie Rachele), da cui saranno originate le 12 tribù, tra cui, la tribù di Dan( figlio di Bilhah, un'ancella di Rachele, poiché questa sembrava non poter avere figli. Significa YHWH mi ha fatto giustizia) 

Ed è straordinaria anche la presenza, a valle,  sempre in questo massiccio di Har Karkom, di un’ottantina di tombe, chiamate “i sepolcri dell’ingordigia”. 

Ingordigia.. 

Abramo

Ma come si dice "ingordigia" in sardo? 

Quando uno è ingordo di un qualcosa, non si dice forse, che è "abbrammiu/abbrammidu"? 

Abbrammiu/Abramo

Abramo sepolto probabilmente, in una degli ottanta "sepolcri dell'ingordigia". 

Questa similitudine è straordinaria. 

Questa Risonanza fonetica incredibile.

Il monte Jebel Musa, dove sorge il monastero di Santa Caterina si identificò lì il monte santo di Mosè in epoca bizantina (IV-V secolo d.C.) 

Anche noi abbiamo una Santa Caterina di Pittinuri

Pitti-Nur-Ur

I Pitti della Civiltà Pitta, tra il 2.000/ 3.000 aC, sviluppatasi nel Nord della Scozia, con similarità con la nostra civiltà 

Nei primi secoli cristiani si parlava di due monti sacri, uno di fronte all’altro: quello dove Mosè ricevette le tavole della Legge e l’Horeb su cui era salito il profeta Elia. Nella Bibbia sono però la stessa cosa.

“Ebbene proprio nell’area di Har Karkom” spiega Barbiero “è chiaramente testimoniata sullo stesso massiccio l’esistenza di due vette, entrambe con caratteri sacri"

Questa rappresentazione, nella necropoli israeliana, rappresenta elementi che troviamo anche in Sardegna.

La Menorah ebraica, con i suoi 7 bracci rappresenta la metà del labirinto di Benettutti, nella Domus de Janas Luzzanas, in provincia di Sassari, che segnava i 7 pianeti allineati, sulla via della rinascita dopo la morte, lungo il braccio di Orione. Un percorso iniziatico, come attraverso i 7 chakra, le 7 chiese dell'Apocalisse, e tutte le simbologie del numero 7, legate al Femminino, perché sette sono i giorni di una delle 4 fasi della luna. 

Se moltiplichiamo il 7, per due volte, abbiamo un 14, quattordicesimo Archetipo Nun, con funzione "trasformazione", uno dei due Archetipi Ebraici presente, insieme alla Dalet, quarto Archetipo, con funzione "riparo", nel simbolo della tribù dei Dan 

(  https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0) 

Insieme, la Nun e la Dalet, formano la Tau, ventiduesimo Archetipo Ebraico, il Sigillo Divino dei Sacri Giudici, come lo erano i Giganti di Mont'e Prama ( la Sardegna si costituì giuridicamente, proprio in Giudicati), emissari divini, Architetti divini


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.


Porta di Tel Dan




venerdì, maggio 23, 2025

💛La croce nel cerchio/tamburo sciamanico

 


Da un post di Nuray Bilgili
( https://www.facebook.com/share/p/1BhQTY6PqR/)
TAMBURI SCIAMANA CENTRALE ASIATICA
Gli sciamani dominano in quattro direzioni e hanno una filosofia centralizzata. La dominazione 4 direzionale è la dominazione del mondo, che include le direzioni est, ovest, nord e sud. La definizione di dominio del mondo significa che si può comunicare spiritualmente con gli esseri terreni. Lo dice il segno più nell'appartamento. L'appartamento è legato al cielo. Lo sciamano conosce anche gli esseri celesti e può comunicare con loro. Pertanto, il segno Flat e Plus simboleggiano l'universo insieme. Questo segno è delle lettere runica turche. ed è letto come DIO. Dualità e duali contraddizioni esprimono la legge. Nuray sapiente
~~~~~~~~~~~~~~~~~
Mie considerazioni personali.

La croce nel cerchio, un simbolo archetipale, ancora presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, portato come simbolo, ancora nel nostro Carnevale Sardo( seconda immagine)
Da un passo del mio approfondimento a riguardo
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-simbologia-della-croce-nel-cerchio.html?m=0)
"Questi due simboli, croce dentro il cerchio, e lazzo, durante i Carnevali, rappresentano il simbolo del l'immortalità .
L' Elisir, come veniva chiamato dai grandi Alchimisti, quello che risveglia le Coscienze.
Il passaggio stretto, necessario
La cruna
Sa crua
Sa cruxi( la croce, in sardo)
La cruna come il lazzo, "sa soha", messo addosso all'iniziato, al Mamuthone, per arrivare ad una consapevolezza, che integri in sé tutti gli opposti, uomo e divino, umano e animale, e si diventi Maestri di sé stessi, Maestri solarizzati.
Infatti l'Arcano Maggiore 19, è rappresentato dal Sole.
Il Verbo che si rivela attraverso la luce, dove gli Opposti sono Sinergia Creatrice, perché anche l' ombra è necessaria per rivelare la luce.
Nelle rune questo Archetipo è rappresentato dalla Runa Sowilo, che è la Runa che rende manifesto, come fa il Sole, ciò che è protetto dall'oscurita'
[...] La croce dentro il cerchio, rappresenta la Croce della vita che riesce sempre a quadrare dentro il cerchio, e che "puntellando" i quattro cicli di vita rappresentati dai quattro passaggi stagionali (equinozi e solstizi) riesce a veicolare l'essenza stessa della vita nella forma.
Così abbiamo, un solstizio invernale, che rappresenta la mezzanotte e il nord.
L'equinozio di primavera, che rappresenta l'alba e l'est.
Il solstizio estivo, che rappresenta il mezzogiorno e il sud.
L'equinozio d'autunno, che rappresenta il tramonto e l'ovest.
"Il solstizio è l'inversione di marcia del sole al punto più basso dell'inverno, e al punto più alto dell'estate.
Mentre i due equinozi (primavera e autunno), essendo i due punti di intersezione dell'equatore con l'ellittica, dividono l'anno a metà, con un uguale opporsi della notte al giorno
Questi 4 punti cardinali all'orizzonte sul cerchio corrispondono ad un qualsiasi ciclo, giornaliero, annuale, o più grande
Convogliano tutti nell' eterno presente, al centro"
Notate come, in questo tamburo sciamanico, le decorazioni a ventaglio, esterne siano simmetricamente uguali, in coppia.
La forma del tamburo è ovale, nella forma più schiacciata, le decorazioni, a ventaglio, sono in due moduli di 6, mentre nella forma più allungata sono in moduli di 7.
Magari i primi, indicano i periodi solstiziali, e i secondi, i periodi equinoziali, perché sappiamo che è nel periodo equinoziale primaverile, che i 7 pianeti sono allineati, come nel nostro labirinto di Benettutti, a 7 percorsi.
Un periodo favorevole alla nascita e rinascita ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-labirinto-e-jana.html?m=0) tanto che la Pasqua di rinascita, si celebra ancora oggi durante l'equinozio di primavera.

 
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

La croce nel cerchio/tamburo sciamanico









💚Lunula romana

 Nella Roma antica, bambini e bambine erano soliti portare al collo dei piccoli talismani, che potevano esser di vario materiale a seconda del ceto sociale d’appartenenza.

Questi oggetti servivano per proteggere i fanciulli da eventuali spiriti maligni. I maschietti indossavano la bulla, mentre le femminucce la lunula.

Quest’ultima era un ciondolo a forma di falce di luna crescente (astro da sempre associato al mondo femminile).

La lunula veniva posta attorno al collo delle bambine già dopo nove giorni dalla nascita, e veniva tolta solamente il giorno delle nozze, usualmente, tra i 12 ed i 14 anni, durante il quale dovevano lasciare nella casa paterna, oltre all’amuleto, anche tutto ciò che le legava all’universo dell’infanzia: bambole (solitamente in legno, o terracotta, anche se ne esistono alcuni esemplari in avorio); palle da gioco; reticelle per i capelli; i “reggiseni” (strophium), che venivano posti davanti alle statuette delle divinità domestiche, o consacrati alla dea Venere; e la tunica, che invece era consacrata alla dea Fortuna.


Questa lunula romana è del I sec. a.C., e la forma ricorda una falce di luna, ma più raccolta, quasi chiusa a cerchio, a grembo.

Le decorazioni sono composte da elementi granulati, quattro dei quali disposti a fiore con sei petali, che indicano il sei dell'Unione ierogamica tra maschile e femminile.

Unione sottolineata da altri 8 moduli di granuli, formati da tre granuli ciascuno.

Il numero otto indica l'infinito, l'unione eterna tra elementi opposti, l'eternità, e il numero tre è l'elemento triadica della creazione per eccellenza.

Tre moltiplicato otto fa ventiquattro, e il ventiquattro, ridotto teosoficamente (2+4), fa ancora sei, il sei delle unioni ierogamiche, l'Arcano Maggiore dei Tarocchi, "gli Amanti"

Un monile stupendo, simbolico e altamente decorativo.


Tiziana Fenu©®


Maldalchimia.blogspot.com

Lunula romana



💚Crystal Ball

 Incantevoli. Vorrei averne una.. 


Crystal Ball - Frankish. 600-700 Picquigny, France

Ashmolean Museum, Oxford, England


Le civiltà hanno iniziato ad utilizzare i cristalli per potenziare le forze cosmiche; ne abbiamo testimonianze raccontate dai ricercatori di tutto il mondo sulla storia del Cristallo di Atlantide.

Gli Atlantidei utilizzavano le essenze omeopatiche dei fiori e dei cristalli per la guarigione del corpo aurico e conseguentemente di quello fisico.

Gli Atlantidei erano profondi conoscitori delle caratteristiche della rifrazione, dell’amplificazione e della programmazione del Quarzo Ialino.

A tutt’oggi è noto che un fascio luminoso diretto verso un qualsiasi punto fisso di una determinata serie di sfaccettature di un Cristallo, e messo a fuoco specificamente, colpendone il piano riflettente viene amplificato anziché diminuito.

Alla base della tecnologia atlantidea vi erano dei cristalli la cui struttura atomica sarebbe stata modificata per imbrigliare e condurre enormi quantitativi di energia, assorbita dal suolo, dal mare, dal sole e dalle stelle, come una sorta di enorme “Onda Tesla”.

Sappiamo che Atlantide fu distrutta, quando le persone iniziarono a diventare egocentriche e abusarono del loro potere. Le persone sopravvissute ad Atlantide fuggirono in Egitto e in Perù.

La forma perfetta delle piramidi duplica un reticolo cristallino e si ritiene che le piramidi di Giza fossero originariamente ricoperte da cristalli giganti per aiutare a fondere e usare questa energia cosmica.


"….si trovava sulla punta meridionale della grande pianura.

Era a pianta circolare ed al centro sorgeva il tempio del Dio Poseidone e di sua moglie, la mortale Cleito, nelle immediate vicinanze c’erano le mura della cittadella reale, dove si trovava il palazzo reale.

Al di là delle mura c’era il primo dei grandi canali concentrici che circondavano e dividevano la città:

i canali erano tre, e ognuno disponeva di un porto per la flotta militare e commerciale, che rendevano Atlantide rinomata"

PLATONE


Nella Bibbia-Esodo [XXVIII. 12.29]- è riportato che il sommo sacerdote indossava una corazza fatta di dodici preziosi gioielli che avrebbero dato ad Aronne il potere di Dio. Era il primo sommo sacerdote ed era il fratello di Mosè. Aronne ricevette le istruzioni dal pettorale. Ciascuna delle pietre portava il nome di una delle dodici tribù di Israele.

Il popolo di Atlantide e gli israeliti dell’Antico Testamento non erano le uniche persone ad usare e riverire i cristalli

Gli antichi egizi indossavano cristalli principalmente per protezione e salute. I faraoni portavano sempre due cilindri, uno fatto di rame e l’altro di zinco, riempito di quarzo. Si diceva che questi fossero l’equilibrio delle energie Ka e Ba del corpo. L’equivalente di Yin e Yang oggi.

I cristalli e le pietre venivano incastonati sulle corone indossate come gioielli. Così come per per le spade e i troni. Molti sono stati sepolti con una serie di cristalli elaborati. Usavano lapislazzuli e malachite come trucco per gli occhi. Collane portate sopra il cuore e pietre preziose indossate come orecchini. Per gli Antichi egizi i cristalli erano in sintonia con gli Dei.

Gli imperatori cinesi venivano sepolti nell’armatura di giada come simbolo di ricchezza e potere

Gli antichi greci si sfregavano per ore con l’ematite credendo che ciò li avrebbe resi invincibili in battaglia.

I re dell’India raccoglievano cristalli da utilizzare come amuleti protettivi. Già nel 400 aC, gli astrologi sconsigliavano le influenze negative dei pianeti. Erano persone che indossavano ematite quando c’era un problema con l’energia di Marte. L’ematite contiene ferro ed è stato scoperto. 

Cristalli come amuleti e talismani. Nell’antica Roma erano indossati per salute, la protezione e per attrarre cose desiderabili

Indiani maya e americani utilizzavano le pietre e i cristalli per diagnosticare e curare le malattie e come oggetti di divinazione per vedere nel futuro. Erano inoltre usati come strumenti e armi antiche.

Gli antichi giapponesi erano molto abili nell’arte di divinare usando sfere di cristallo trasparenti. Le sfere di cristallo producono visioni mentre la luce che si riflette dalla superficie levigata finisce per stancare il nervo ottico e quindi smette di trasmettere un’immagine esterna. Così la palla scompare o “si appanna” appena prima che una visione venga vista. Senza un’immagine esteriore su cui fissarsi, l’occhio risponde quindi agli stimoli provenienti dalla mente del divinatore.

Gli uomini preistorici costruirono Megaliti, o camere funerarie tribali, secondo la consistenza, il peso, il colore e la risonanza della pietra. Enormi pietre furono trasportate su grandi distanze. Un esempio di camera funeraria del Neolitico è stato scoperto da un gruppo di scienziati dell’Università di Princeton. Stavano sperimentando al Newgrange Megalith in Irlanda [dal 3500 aC]. Hanno usato strumenti per trasmettere frequenze diverse fino a quando la naturale risonanza più bassa della camera ha prodotto una vibrazione interna. Questa era la stessa frequenza prodotta da una voce maschile adulta. Sembrerebbe che l’uomo antico avesse trovato un modo per amplificare il suono della sua voce all’interno di rocce risonanti.(da https://www.animicamente.it/cristalloterapia-dai-tempi-di-atlantide/) 


Maldalchimia.blogspot.com

Crystal Ball





giovedì, maggio 22, 2025

💛Il tribolo sardo

 Da un post in un gruppo "Luis Contenebra" https://www.facebook.com/share/p/1CaG9Xnock/

Nel Medioevo, il “tribolo” (conosciuto anche come abrojo in spagnolo) era un'arma semplice ma estremamente efficace, utilizzata per bloccare l’avanzata della cavalleria o della fanteria nemica.

Con un design compatto ma ingegnoso, il tribolo non era solo un simbolo delle tattiche difensive, ma anche una prova dell’intelligenza strategica dei guerrieri dell’epoca.

Era realizzato in metallo, con quattro punte appuntite disposte in modo tale che, qualunque fosse il lato con cui veniva lanciato a terra, una punta restava sempre rivolta verso l’alto, pronta a ferire.

Questo rendeva l’avanzata di soldati o cavalli estremamente pericolosa, perché ogni passo poteva causare gravi lesioni.

Durante le battaglie, i triboli venivano sparsi lungo i percorsi di marcia del nemico, oppure attorno a fortificazioni e accampamenti, creando un anello difensivo quasi impenetrabile.

Non solo fermavano l’avanzata: rallentavano anche la velocità di interi eserciti, offrendo prezioso tempo ai difensori per riorganizzarsi.

Inoltre, erano spesso utilizzati per proteggere zone strategiche, come porte cittadine, ponti o strade strette.

Il tribolo è una testimonianza concreta della sofisticazione dell’arte militare medievale, dove anche le armi più piccole potevano avere un impatto tattico enorme.

Facile da fabbricare, semplice nel design, ma altamente dannoso, il tribolo è stato un elemento fondamentale negli arsenali militari, fin dai tempi dell’Impero Romano fino al pieno Medioevo.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Mie  personali considerazioni 

In Sardegna cresce abbondante, è una pianta medicinale - terapeutica, usata per la fertilità in particolare, come energizzante, e anche un cucina

Il tribolo sardo" si riferisce al Tribulus terrestris

Qui viene chiamato anche "basapeis", che tradotto significa "bacia piedi".

Questo lo ricollega al fatto che il tribolo veniva usato per un ostacolare la corsa dei cavalli, dei nemici, infortunandoli proprio ai piedi

Viene chiamato anche, sempre in sardo, "isspina turpa", "spina cieca" ( va alla cieca, dove si conficca, si conficca)

Altra versione in sardo, "isproneddu", che richiama molto il verbo "spronare" riferito ai cavalli, quando li si sprona per la corsa".

Viene chiamato anche "spronitu".

Il tribolo è una pianta erbacea diffusa in Sardegna in particolare e altre zone calde del mondo, con fusti prostrati e frutti spinosi che ricordano i triboli.

Direi quindi che l'origine è prettamente sarda, ma come ho sottolineato tante volte, i romani, hanno ripreso dagli antichi Sardi

Approfondimenti a riguardo

https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/pozzo-s-cristina-pantheon.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/solstiziopales.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/21-aprile-natale-romano.html?m=0


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Il tribolo sardo










mercoledì, maggio 21, 2025

💙Chiara Poggi 4146


4146

Il numero appuntato da Chiara sulla sua scrivania 

Chiara Poggi

Qualsiasi significato abbia il numero, riporta lì 

41=5

46=10= 1


5 Sacro Archetipo Ebraico He, con funzione Vita, o, ribaltato, Morte

Pentacolo. 

Arcano Maggiore V del Papa

Pentacolo rovesciato, il Toro, il Baphomet

10 la Yod, decimo archetipo. 

Il punto di inizio . 

Arcano Maggiore X Ruota della Fortuna 

1 Aleph

Il principio creatore maschile

La Aleph, negli antichi alfabetico era rappresentata come una testa di Toro. 

Arcano Maggiore del Mago

4146

Somma totale 15

Sacro Archetipo Ebraico Samech, funzione pressione. 

Pressione esercitata per manifestare la divinità 

Numero sacro per la fertilità 

Giorno centrale del ciclo lunare e mestruale 

Arcano Maggiore XV del Diavolo. 

La Samech negli antichi alfabeti era rappresentata con una barra verticale e tre orizzontali 

Ancora oggi è un simbolo papale. 

Ma 15 è anche 1+5, quindi 6

Archetipo Vav, la kundalini 

La nostra spina dorsale 

Arcano Maggiore VI degli Amanti

Amanti = maschile e femminile X e Y

Il 10 Yod e X ruota della Fortuna al contempo

Y prima lettera del tetragramma divino YHWH 

Delirio di Onnipotenza 

Toro

Diavolo

Aleph/toro

Pentacolo 

X simbolo massonico

Fertilità 

Papa 

Simbolo papale da sempre, l'archetipale Samech. 

Da approfondire dopo, con altri elementi, devo vedere alcune date, ora non ho tempo. 

Sono rituali, che fanno parte di un contesto più grande. 

Come sempre


Aggiornamento

Vediamo la ghematria dei nomi( ebraica/inglese/semplice) 

Chiara Poggi

235= 10

564=14( 1+4=5 ♉

94= 13💀

Tot 37🟡


Chiara

102= 3

240=6

40=4

Tot 13💀

 


Poggi

133=7

324= 9

54=9

Tot 25


Garlasco 

252= 9

456= 15

76= 13💀

Tot 37🟡


Data nascita 

31/3/1981= 26🔴


Data mo*rte

💀13/8/2007= 21

Lunedi luna crescente in Leone 

È il giorno successivo alla luna Nuova, sempre in Leone, sotto il segno del leone 

Sappiamo che le lune nuove sono le lune nere, in cui si ritualizza maggiormente. 

Novilunio di fuoco in tutti i sensi. 

Novilunio in Leone, segno di Fuoco, sotto il segno del Leone( anche Chiara era di un segno di Fuoco, Ariete ) , e traguardato dal ventunesimo Sacro Archetipo Ebraico Shin, il Fuoco Sacro, correlato all'Arcano Maggiore XXI del Mondo, con una giovane donna al centro e 4 Elementi simbolo ai lati. 

Forse i  4 protagonisti del crimine/rito? 


Muore a 26 anni🔴


Abbiamo un 13, che si presenta 4 volte

13,  che è la metà di 26.

Nel nome per intero, nel nome di battesimo, Chiara, in Garlasco, e nel giorno della sua morte. 

Il 13 è il Sacro Archetipo Ebraico Mem, le acque cosmiche e amniotiche, le acque primordiali della nascita e rinascita, il cui valore ghematrico è un 40, numero che troviamo anche nella ghematria semplice del suo stesso nome, Chiara. 

Alla Mem è correlato l'Arcano Maggiore XIII della Morte. 


Poi abbiamo un 37, ripetuto due volte, sia nel suo nome per intero, che in Garlasco ( ancora questi due punti in comune) che è riconducibile alla Yod, al 10 di quel numero che lei ha appuntato sul post it sulla  sua scrivania. 

La Yod/ Aleph, perché il 10, il cui simbolo archetipale era la X, simbolo massonico, le braccia incrociate, come su Osiride, come ho già scritto, è  riducibile al numero 1, l'Aleph/Toro, che ha in sé, in simbologia inversa( perché ormai sapete che giocano sempre sulla simbologia inversa, dal Sacro, all'Oscuro/satanico) la simbologia del toro/Baal. 

Il 10 è anche 5+5

Pentacolo ( rovesciato) doppio.

5 che è presente anche nel suo nome ♉


E poi abbiamo quella strana ripetizione del 26, sia come numero degli anni, l'età in cui è morta, sia come data di nascita, che mi da un 26 totale. 

Veramente strano. 

Il 26, ridotto, è un 8. 

Sacro Archetipo Ebraico Heit, con funzione riparo. Correlato sia a Marte che alla H intesa come simmetria, sinergia equilibrata delle due polarità., quelle speculari, sempre rappresentate in mano al Femminino, a braccia aperte. Simbolo di questa simmetria è la H, la H di Hermes, equilibrio mercuriale, che ha in sé l'energia dell'infinito. 

Un'energia femminile, tanto che la stella a 8 punte, era simbolo di Inanna, arrivata fino ai giorni nostri e presente anche nei nostri sacri rosari sardi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/la-simbologia-della-stella-otto-punte.html?m=0) 

Una stella, che rappresenta Sirio, che in Sardo è chiamata "su Trubadore", colei che guida vacche e buoi( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/stella-8-punte.html?m=0). 

Una simbologia quindi potentissima, quella del "26> 8", come se Chiara fosse comunque un Femminino potente, archetipale 

Archetipo 8 correlato anche all'Arcano Maggiore VIII della Forza. 

È tutto molto simbolico. 

Si parla anche di un laccetto trovato sul divano, che avrebbe la conformazione dell'antica Qoph, il diciannovesimo Sacro Archetipo Ebraico, con funzione "legame" correlato all'Arcano Maggiore XIX drl Sole. 

Un ennesimo rito/crimine sacrificato al Sole Nero, ciò che adorano. 

La Qoph, aggiungo, nella sua conformazione archetipale è come un'ascia bipenne, ascia che nella sua simbologia indica sinergia degli Opposti (e ritorniamo alla simbologia del "15 > 6" iniziale 

Fertilità, Amanti, la Vav, la Kundalini. 

Qoph, che come ho scritto più volte nei miei elaborati" il glifo ebraico della Qoph, sarà poi una scure rivolta verso destra, dove sorge il sole, il lato del Mascolino. 

E in questa dinamica, emerge la sinergia del Femminino e del Mascolino che si implementano e integrano a vicenda.

La labrys, l'ascia bipenne. 

Il dopppio 

13/26

Labrys/labirinto.

Solo nell'integrazione delle due polarità, si può emergere, come un sole nascente, come un Sole Bambino, dal proprio buio  interiore. 

L'Archetipo Qoph, viene subito prima della Resh, ventesimo Archetipo, che rappresenta la testa, il pensiero razionale. 

La Qoph è, a livello corporeo, nella zona occipitale della nuca, dove c'è il chakra del pensiero intuitivo, che personalmente, sento molto attivo, e si estende anche tra le due scapole, nella parte superiore, spessissimo, fino a bruciare anche a livello epidermico. 

La pratica della decapitazione, va a inficiare,  ad infrangere, a livello alchemico, questa profonda connessione della nostra parte più intuitiva, con l'Anima. 

È la dimensione del tramonto del Sole, occidentale, del Femminino, in cui si amplifica la connessione con la Grande Madre, con la nostra parte animica legata all'inconscio, a ciò che già siamo, e che spesso fatica ad emergere. 

La Qoph, in questo senso è un Archetipo che amplifica l'energia di questo legame, con la sua specifica funzione "legante". 

La Qoph, scende in profondità, nell'oscurità del terreno invernale, tenebroso, a cercare volutamente quel legame che deve "solvere e risolvere", nella sua dialettica. 

È in cerca della sintesi. 

Come la sintesi clorofilliana. 

È in cerca del suo Sole interiore, che già ha, in potenza, per poter germogliare, dopo la risoluzione della dualità, e inglobare e portare alla luce, anche la propria parte d'Ombra.. 

Ed è in questa dimensione, che la forza legante, che spinge verso l'integrità, assume notevole importanza. 

Siamo al diciannovesimo Archetipo Qoph. 

Poi viene la Resh, la testa, verso la quale, la trasmutazione deve essere razionalizzata, assimilata anche a livello conscio, per portarla al livello superiore della Shin, del Fuoco alchemico trasmutante, il Fuoco Divino, il ventunesimo Archetipo, e della Tau, l'ultima tappa, il ventiduesimo Archetipo. 

Verso il Sigillo Divino, verso la consapevolizzazione di essere dei Sacri Iniziati, che dono riusciti a passare attraverso la cruna dell'ago della Qoph, la cui simbologia grafica, indica anche l'Ankh, la Chiave della vita. 

È una rinascita a sé stessi. 

Un legame, come un cordone ombelicale, che ci lega, ad ogni nostro metaforico concepimento, alla nostra dimensione monadica, alla nostra intima integrità, 

Alla nostra Memoria di noi, prima dello stappo, della divisione, della dualità necessaria per compiere il viaggio a ritroso".


Chiara è stata colpita proprio nella parte posteriore del cranio, con un oggetto a doppio uso, tagliente e battente. 

Doppio. 

La labrys, che è doppia. 

C'è molta simbologia in questo delitto, che sicuramente è la punta di un iceberg ben più profondo e altamente gerarchizzato, ma che rivela un ritualismo, ancora una volta, dalle precise geometrie. 

Perché sono proprio queste precise geometrie ad amplificarlo energeticamente, per i loro scopi. 

Energia. 

È ciò che di più prezioso abbiamo, connaturato, divino, potentissima. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Chiara Poggi 4146






martedì, maggio 20, 2025

💛Pabasa/pabassine

 Dalla TT279, Tomba Di Pabasa, El Assasif, Luxor, Egitto 

650 aC. 

Apicoltore Versa Il Miele Raccolto In un Otre 


Vorrei sottolineare come i dolci tipici del nostro sardo Ognissanti, e della giornata dei morti, di cui ho approfondito in un mio scritto 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/la-tradizione-de-is-animeddasa-nella.html?m=0) siano, insieme ai dolci di sapa, proprio le Pabassine, il cui nome è praticamente uguale al nome Pabassa di questa "tomba delle api" egizia.

Non solo il nome, ma anche la conformazione cilindrica degli alveari artificiali per la conservazione del miele, possono richiamare la stessa conformazione delle nostre Pabassine, specie quelle di alcune zone.

Il fatto che il nome, e la traduzione d'uso per la festa dei Morti, in particolare, rimandino proprio ad una sepoltura definita delle api, ingrediente principale di questi dolci, è una straordinaria correlazione, come tante altre che ho sottolineato, tra civiltà sarda ed egizia.

E, come dico sempre, quando una tradizione arriva fino ai giorni nostri, significa che è ben radicata nella nostra civiltà.

Sardegna Cultura Madre, ogni giorno a conferma.


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Pabasa/pabassine