Ma chi se ne frega della Mat*rix.
Sono una creatura senziente e consapevole.
Queste spade di Damocle dei profeti guru guru, che non fanno altro che sentenziare sofferenza e prigionia, sono il perfetto prodotto preconfezionato del loro stesso terr*orismo psicologico.
Perché poi è tutto un mentale, tutto un sentenziare.
Ma che basse energie.
Chi se ne frega.
Esiste, no?
È sempre esistita.
Ma questo certo, non ha impedito all'Umano, di esprimersi a livelli altissimi.
Nelle arti, nelle emozioni, nelle proprie vite, di esempio per gli altri.
Esiste anche altro.
Esisto Io.
Esistiamo Noi, con le nostre Meraviglie, i nostri talenti, le nostre Emozioni, i nostri Colori.
La nostra inaccessibile Individualità e particolarità.
Con ciò che ci rende Unici e Meravigliosi.
Perché abbiamo un potenziale incredibile, nonostante tutto.
Esiste il coraggio di essere se' stessi.
Di vedere il varco.
La maglia allentata.
Il possibile passaggio.
Si sta a guardare, perché tanto, esiste la Ma*trix, e ci siamo dentro.
Un cavolo.
Certi necrologi quotidiani stereotipati, ad emulazione di ben più profonde conoscenze a riguardo, come bollettini di degrado quotidiano, danno a noia.
Che noia, che barba.
Ciò che di più potente abbiamo, è la nostra Energia.
Siamo dei produttori costanti di energia, proprio a livello organico, con l'Atp, figuriamoci a livello fisico-quantistico, eterico.
I nostri corpi possono essere anche sgangherati, arrivare ad una fine, essere imperfetti, fa parte del ciclo di questa dimensione, che, eppure, ci dona, quotidianamente, tanta perfezione, come è stata donata a Madre Terra.
È una intelaiatura, appunto, su cui si snodano trama e ordito, con un inizio e una fine.
Una Ma*trix, appunto.
Ma dalla quale si può emergere tridimensionalmente.
La nostra energia, l'energia fisica e dell'Anima, è un continuo fluire, inarrestabile.
È potenza a livelli esponenziali, inimmaginabili.
Quanta potenza ci sarebbe, nel dire un NO.
NO.
NON CI STO.
NON MI ADEGUO.
E invece stanno tutti a guardare.
Perché, alla fine, fa comodo anche chi fa il lavoro sporco.
Quello più evidente, più macroscopico.
In modo che, alla fine, il colpevole sia solo uno.
Per chi resta a guardare, c'è una sola parola.
Complice
Complice consenziente.
E, alla fine, la Ma*trix, fa comodo un po' a tutti.
Così nessuno, se ne prende responsabilità.
E si sta ancora una volta, a testa china.
Sui propri passi mutilati.
A guardare i propri lacci avvilupati alle proprie paure.
Perché in fondo, essere padroni di sé stessi implica responsabilità.
Una responsabilità che spesso non si è in grado di sostenere.
Meglio quindi lanciarsi ogni giorno su questi slogan di mor*te, di prigionia, così magari "gli altri si svegliano".
Mi chiedo quando vi sveglierete voi.
Quando comincerete a Vivere.
Tiziana Fenu
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