Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, luglio 29, 2025

💛La bussola caduceo di Argo

 Come sapete, ho spesso nominato gli studi del ricercatore Sandro Angei nei miei scritti, facendo particolare riferimento ai  suoi interessanti scritti, nei miei post, con referenza ai link del suo blog

Anche stavolta mi avvalgo della citazione dei suoi studi, che danno conferma di alcuni miei approfondimenti.
Ultimamente ho scritto riguardo alla bussola, nel mio scritto rigiardo gli Argonauti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0)
"Gli Argonauti approdarono anche sulla riva di Magnesia, dove c'era il magnete, la pietra di Ercole, che era tra gli Argonauti. 
Il magnete. Il famoso magnete presente sulle nostre navicelle sarde, la bussola ( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/bussola-sardo-pelasgica.html?m=0). 
Una considerazione importante, legata proprio alla bussola. 
[...] La prua della nave Argo è consacrata a Poseidone, e, altro aspetto interessantissimo, è che questa  prua della nave /costellazione Argo, è orientata al nord-est, alba del solstizio estivo.
Stesso orientamento di uno dei nostri pozzi sacri più spettacolari e simbolici, il pozzo Predio Canopoli, di cui ho già  approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0) per l'interessante simbologia Il pozzo ha orientamento sull'asse sud-ovest / Nord-est, con ingresso a sud-ovest, quindi perfettamente orientato ai solstizi.
Al tramonto del solstizio d'inverno( sud-ovest) e all'alba del solstizio estivo ( nord-est)
È interessantissimo notare come la costellazione della nave Argo è la zona di cielo che ospita la stella Canopo( nome che, guardacaso, rimanda al pozzo Sacro Canopoli, con lo stesso orientamento), che è la seconda stella più brillante del cielo notturno, e che appartiene alla costellazione moderna della Carena.
Infatti l'originale costellazione Nave Argo, già nel 1700 era stata tripartita in tre costellazioni, Carena, Poppa e Vele, e, poco sopra, la costellazione della Bussola, che per gli antichi greci, costituiva l'albero Maestro della nave Argo.
E sapete bene, come ho sottolineato più, sia in questo scritto, riguardo alla nave Argo, che ritengo sia una navicella Shardana, sia le nostre navicelle votive sarde, che sono una rappresentazione di una Vesica Piscis.
[...] La simbologia e la forma della nave Argo, è una Vesica Piscis, e la realizzazione della nave, a 50 remi, è avvenuta sotto il controllo della dea Atena, che ha tessuto con le proprie mani le vele, e ha fatto tagliare l’albero di prua da una delle querce orscolanti sacre di Dodona, le quali hanno la facoltà di parlare e di conoscere il futuro. Un tale albero di prua era quindi  molto utile agli Argonauti per dirigere bene la rotta.
Il numero 50 è proprio il valore ghematrico del quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico, la Nun, le acque trasmutatrici( simbologia del viaggio iniziatico, amniotico, nel grembo di Madre Terra) 
E la Nun, come ho scritto tante volte, è l'Archetipo presente nel solo della tribù dei Dan, insieme alla Dalet, con cui forma la Tau, il simbolo dei Sacri Giudici divini ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0) "

La Vesica Piscis non è altro che la complementarietà, l'integrazione delle due polarità, dei due Opposti Femminile e Maschile, Luna e Sole, ecc, necessaria per la creazione, per la direzione nell'avanzamento.

Viene esemplificato anche nell'accostamento della figura della Tanit, con il suo paredro Baal, la cui simbologia del copricapo, rimanda alla conformazione a Menat, a Tanit, del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/baal-e-tanit.html?m=0) 

 Anche nell'Arcano Maggiore XIV corrispondente al quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico Nun, la trasmutazione attraverso le acque cosmiche, è rappresentato l'equilibrio tra le due polarità.
Ecco perché le navicelle Shardana hanno la forma di Vesica Piscis.
Perché è un viaggio iniziatico amniotico, nel grembo delle acque, supportati dalla simbologia della sinergia delle due polarità, che consente di accedere ad una dimensione superiore.
Questa simbologia delle due polarità opposte, in equilibrio, l'ho sempre sottolineata. È presente, in modo preponderante, fin dall'origine delle prime civiltà, di dominio del Femminino.
Dalla Venere di Çatal Hüyük, con i due leoni ai lati( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dea-cibele-con-leone.html?m=0), alla Dea Inanna( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/novilunio-in-leone-882021.html?m=0), la dea dei Serpenti minoica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/placca-con-dea-dei-serpenti-atene.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/dea-dei-serpenti-minoica.html?m=0/https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/dea-dei-serpenti-minoica-in-avorio.html?m=0) o altre rappresentazioni molto particolari, di cui ho sempre fanno menzione, per le quali  riportarle tutte, ci vorrebbe un elenco lunghissimo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/12/stele-di-gotland-svezia-dea-madre.html?m=0), , o Ecate( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0), fino ad arrivare alla Madonna solstiziale di Custonaci ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/la-madonna-solstiziale-di-custonaci.html?m=0) 
Per non parlare della Tanit, argomento a me caro, trattato svariate volte, in particolare in due miei scritti( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) in cui sottolineo l'importanza della Tanit del Concio di Tresnuraghes, la Tanit tessitrice
Le Tanit( potete cercare nel mio blog, Tanit o caduceo, ne ho analizzate svariate) presentano spessissimo due caducei speculari tra le mani.
Il ricercatore Sandro Angei, sottolinea come ( http://maimoniblog.blogspot.com/2015/09/tanat-pane-baal-ii.html?m=1)
"Il caduceo aveva un’altra importante funzione, che potremmo definire di “routine”. Una volta stabilita la direzione del mezzogiorno geografico in modo stabile e duraturo, come descritto nel racconto e spiegato poco sopra, esso (caduceo) nella forma dei due serpenti o dei due cerchi sovrapposti, di cui quello superiore aperto in sommità, serviva ogni giorno a verificare a che altezza nel cielo era in quel momento il sole e vedere quanto mancava al mezzogiorno[30] (era di fatto una sorta di meridiana)"

Traguardava sia l'est che l'ovest, e questo spiega, dal mio punto di vista, perché alcune rappresentazioni della Tanit, hanno il lato destro (suo, destro), la barra orizzontale, leggermente più sollevata rispetto al lato sinistro. Perché l'est indica la nascita del Sole
Quindi, in pratica, il caduceo, serviva da strumento astronomico per individuare solstizi ed equinozi
Fa, in questo link, un brevissimo riferimento all'ascia bipenne, giusto una riga, senza approfondire, ma già in mio precedente scritto avevo individuato nell'ascia bipenne e nella simbologia dei decori della cultura di Ozieri, dei marcatori equinoziali e solstiziali ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/12/ascia-bipennecultura-ozieri-marcatori.html?m=0)
La stella a 6 raggi presente in alcune Tanit, come spiega Sandro Angei (  http://maimoniblog.blogspot.com/2015/09/tanat-pane-baal-iii.html?m=1) indica proprio queste posizioni solstiziali ed equinoziali
Come scrive
"perché il rito non finiva con la individuazione della direzione del mezzogiorno, ma continuava e si completava con l’individuazione “magica” della direzione dei solstizi; “magica” perché non dettata apparentemente da osservazioni, ma da una costruzione di pura geometria, operata da quei sacerdoti sulla base di secoli, se non millenni di osservazioni e riflessioni mentali, che agli occhi dei profani poteva sembrare opera di preveggenza lì, dove il sacerdote, tracciando con sicurezza i segni che indicavano i solstizi, dichiarava a priori che in quella direzione sarebbe sorto il sole nel giorno più lungo o in quello più corto dell’anno.
[...] Questo comportava ad esempio, celebrazioni per il trionfo della luce nel solstizio d’estate, ma nel contempo decretava l’inizio della morte divina, vista nelle giornate che pian piano si riducevano, rappresentata materialmente dalla mietitura del grano. Oppure il gelo e il freddo al solstizio d’inverno che decretava la morte del dio, ma nel contempo l’inizio della sua rinascita con le giornate che si allungavano e presagivano il risveglio della natura".
Angei, parla di perfetto triangolo equilatero tracciato dal caduceo della Tanit, usato come strumento astronomico per traguardare solstizi ed equinozi, celebrati come momenti importanti che scandivano la dimensione ritualistica della comunità, legata soprattutto ai cicli agrari legati alla natura.

Ma sottolineo una cosa importante.
Il perfetto triangolo equilatero, delineato dal caduceo della Tanit è una proporzione aurea adottata dagli Architetti divini, perché è il parametro aureo che ritroviamo nel mento del Gigante di Mont'e Prama( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0), l'esagono, che contiene la stella a sei raggi che ritroviamo nella Tanit, e il parametro del cubito reale, utilizzato dai nostri Sacri Costruttori (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0)
Parametri sacri, e Geometria Sacra, esemplificata nelle nostre Architetture, in particolare, per quel che riguarda il triangolo equilatero, con angoli a 60°, nel nostri due nuraghi più belli.
I trilobati
Quel trilobato che ancestralmente, archetipicalmente, come sottolineo nel mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/i-custodi-della-memoria-del-trilobato.html?m=0), già aveva in sé, nella sua intrinseca Essenza, ontologicamente, la sinergia degli Opposti
"Era un pezzo che riguardava l' epopea di Gilgamesh, l' Eroe accadico alla ricerca della memoria dell'immortalità, il quale narra di quando  Noè/Enki, ricevette l'ordine di costruire l'Arca e introdurre in essa, in questo "Bozzolo gigante", il seme della vita, che viene chiamato proprio il "trilobato" 
Ecco il passo  in cui viene nominato :
"Il Trilobato 
che ha una parte oscura 
e un' altra luminosa 
e una terza parte, che le unisce, amorosa". 
Quindi anche i nostri nuraghi trilobati, potrebbero essere una trasposizione architettonica del principio  molto semplice della creazione, dove i due poli opposti si uniscono e danno vita a un terzo elemento, che è la parte più bella, il frutto dell'amore, ed è l'unione tra i due". 

Tra anche la Stella a 6 punte/6 raggi/Fiore della Vita a 6 petali, indicatore, quindi, solstiziale ed equinoziale, è sempre stato presente nella nostra tradizione sarda, fino ad arrivare fino ai giorni nostri, come elemento decorativo basilare delle nostre Maschere dei Boes( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/il-fiore-della-vita-nella-maschera.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/fiore-della-vita-abbasanta.html?m=0), che ne sottolinea la correlazione, quindi, con la dimensione ritualistica agraria.

Capite, quindi come il caduceo, usato come strumento astronomico per traguardare solstizi ed equinozi, tracci, nelle sue geometrie,  tracci una Vesica Piscis, che poi ritroviamo nella stessa forma delle navicelle Shardane, nella stessa forma della nave Argo, degli Argonauti, che rappresenta una Vesica Piscis.
Per questo motivo, la Bussola, quella che astronomicamente è la costellazione che sta proprio sopra la costellazione di Argo( tripartita in tre costellazioni Carena- si, " Sa Carena" sarda, lo sterno - https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0-Poppa e Vele) che per gli antichi greci, costituiva l'albero Maestro della nave Argo, quella che viene rappresentata nelle nostre imbarcazioni Shardana, ha proprio la forma di un caduceo

La bussola sardo pelasgica ipotizzata da Mario Pincherle, di cui parlo in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/bussola-sardo-pelasgica.html?m=0)
"Ma oggi non si può che ridere di ciò. Non per nulla l’ingegnere Mario Pincherle, studioso di enigmi archeologici, in passato sostenne che fosse in realtà una bussola pelasgica (i pelasgi erano gli antenati dei greci e vivevano nell’Egeo). 
O meglio ancora, atlantidea. 
La sua funzione venne in seguito dimenticata dagli abitatori dell'antica isola atlantica. 
Pincherle citava alcune raffigurazioni provenienti dall'antico recinto cartaginese di Tanit ove si vede il caduceo come una sfera con due serpenti, montata su un bastone a sua volta posizionato sulla tolda di una nave. 
“Si trattava di una bussola perfezionata”, commentava lo studioso; “correggeva automaticamente la deriva dovuta ai venti grazie a due nastri che, mossi dalla brezza, sembravano due serpentelli. 
La sfera era in realtà un giunto girevole sensibilissimo, che permetteva la rotazione della bussola causata dal flusso magnetico. 
La bussola dei pelasgi, nel correre dei millenni, si è trasformata nell'appariscente ed inutile caduceo di Mercurio".  


Ma in questo stesso scritto, scrivo

I Pelasgi.

"Ne ho parlato tante volte, in particolare in un mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/moneta-dio-beskabirios.html?m=0) 
E qui arriva la parte interessante.
"Nel Faust di Goethe, è proprio sull'enorme guscio di una testuggine marina, che sono raffigurati i piccoli Cabiri, divinità greche protettrice dei marinai( chi più degli Antichi Shardana potevano essere considerati abili marinai?) "

Cabiri, di cui ho parlato anche nel  mio scritto sugli Argonauti.

Alla luce di queste considerazioni, ritengo che la simbologia della Vesica Piscis, custodita proprio dall'Archetipo del Caduceo, poi concretizzata come viaggio iniziatico verso la dimensione dell'Oltre, nella simbologia "a Vesica Piscis", delle nostre navicelle e anche della più famosa, nave Argo, sia una trasposizione di precise indicazioni equinoziali e solstiziali, di cui il caduceo era strumento, concretizzato poi, nella bussola sardo-pelasgica, presente nelle imbarcazioni.
Navicelle nuragiche, come sapete, delle quali ho parlato più volte.
Addirittura, oltre le classiche navicelle a Vesica Piscis, ne abbiamo anche una, perfettamente triangolare, con angoli equinoziali a 60°, come il corpo della Tanit.
"Triangolare come la planimetria dei Nuraghi trilobati, penso, i più Sacri, a livello ritualistico"
Approfondimenti nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/la-navicella-triangolare-sarda.html?m=0)
Abbiamo anche un'esplicativa Tanit del delfino, tra le svariate Tanit che ho avuto modo di approfondire,  due anni fa, a dimostrazione che ci sia un legame tra la Tanit e il mondo della navigazione, del mare
Scrivevo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/la-tanit-del-delfino.html?m=0)

"Particolarmente sentito e rappresentato in ambito minoico e greco, il delfino, era ritenuto un aspetto del Sacro Femminino, un attributo di Iside, ma è proprio in ambito greco, che trova la sua massima valenza Sacra e simbolica, tanto da diventare sacro ad Apollo e Poseidone. 

Apollo che, trasformatosi in delfino, battezzo' con il nome di Delfi, il suo santuario, che diede vita al fulcro dell'oracolo di Delfi, portando sul dorso i sacerdoti di Creta. 
Delfi come sinonimo di "delfino", chiamato "delphi" ma anche di "delphy", che significa "grembo/utero", simbolo, appunto di quel Sacro Femminino, il cui elemento simbolo è proprio l'acqua, ed è per questo che i delfini erano considerati i Custodi delle acque e dei pozzi sacri.
Per il loro modo di comunicare, e per la socievolezza con gli umani, erano considerate creature magiche, protagonisti di miti e leggende, presenti in ogni cultura e civiltà.
In ambito greco, i delfini erano la prole marina delle nazioni ninfe le Nereidi solo 50. Erano tutte figlie di Nereo, l'antico dio del mare, e di Doris, una delle Oceanidi". 

E ritorniamo all'Origine.
Come ho scritto parlando della nave Argo degli Argonauti, con 50 remi.
50 è il valore ghematrico del quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico Nun, la trasmutazione amniotica nel grembo delle acque.
La Vesica Piscis.
Nun, che non mi stancherò mai di dirlo, insieme alla Dalet,  presente nel sigillo della tribù dei Dan, forma la Tau, i Giudici Divini( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)
Tutto torna, come sempre, ad incastro

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

La bussola caduceo di Argo





















Nessun commento:

Posta un commento