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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, settembre 19, 2022

💜Sciamane

 Nonostante ci siano giunti ben pochi nomi di sciamane e donne di Sapienza (la Diotima maestra di Socrate sulle cose dell’eros, e Saffo, insieme poetessa orfica e guida spirituale di un tiaso consacrato ad Afrodite, per indicare le più conosciute), abbiamo testimonianze cospicue su cerchie iniziatiche femminili (le Baccanti, sciamane di Dioniso, e le Pizie, sciamane profetiche delfiche), e su feste sacre dedicate a divinità femminili e officiate prevalentemente da donne, come le Afrodisie, le Agrionie, celebrate dalle Baccanti, le Alee e le Arreforie in onore di Atena, le Anteforie, dedicate a Demetra e Persefone, le Artemisie, le Carie e le Brauronie per Artemide, le Koree e le Demetree per Kore e Demetra, e così via.

Tutto questo rinvia a una grande tradizione sciamanica e sapienziale matriarcale precedente il patriarcato, secondo gli studi di Bachofen e Marija Gimbutas e più recentemente di Heide Goettner-Abendroth e Ingrid Straube.

Per i Greci il noûs, già in Parmenide, Eraclito, Empedocle, e poi in Aristotele, Platone, e ancora più tardi in Plutarco, negli Oracoli caldaici e nel Neoplatonismo, è l’intuizione profonda, l’“occhio dell’anima”, il fulcro dell’interiorità individuale che tutto connette e ricompone nel Grande Uno.

È il distillato sapienziale di esperienze – e non percorsi intellettuali – sciamaniche, meditative, contemplative


Tratto da "Negli abissi luminosi Sciamanesimo, trance ed estasi nella Grecia antica" A cura di Angelo Tonelli

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