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lunedì, settembre 19, 2022

💜Zeus

 Che Eudosso fosse davvero interessato ai miti egiziani è sufficientemente chiaro da un passo di Plutarco:

Eudosso scrive che gli Egiziani raccontano di Zeus questa storia.

Il dio non poteva camminare, giacché le sue gambe erano sin dalla nascita saldate in un pezzo solo, e per la vergogna passava il suo tempo in solitudine.

Fu Iside a tagliare e separare quella strana parte del suo corpo, mettendolo così in grado di camminare con le sue gambe.

E il significato della storia è che la mente e la ragione del dio sono di per sé immobili nell’invisibile e nell’insensibile, e prendono la strada della creazione grazie a una spinta motrice.

L’interpretazione segue, naturalmente, la vena spirituale di Plutarco.

L’originale egiziano doveva essere rigorosamente cosmologico.

Ma il testo basta a dimostrare che lo scienziato Eudosso non ha considerato il soggetto in modo frivolo. Il parallelo con il mito di Dedalo deve essere stato ancora più chiaro per lui di quanto non lo sia oggi per noi.

Sicuramente sapeva dell’iconografia rituale di Ptah che, fasciato come una mummia, simboleggiava il sovrano defunto.

Potremmo aggiungere, in suo aiuto, che slegare le gambe dell’immagine di Saturno nei Saturnali simboleggiava il ritorno spettrale del sovrano deposto, mentre il legarle la conclusione della sua settimana.

L’origine di Zeus con le gambe legate doveva sembrare a Eudosso una variante molto interessante e degna di indagine del tema generale della successione delle potenze astrali.

La perdita delle sue opere è una grande tragedia per la conoscenza.

Tutte queste informazioni sono state accantonate e del tutto dimenticate dagli Angry Young Men della moderna egittologia, i quali hanno decretato che tutti i miti si riducono o ad allusioni politiche, o a culti solari, culti terrestri, al grande inconscio e a varie forme di patologia sessuale.


Tratto da Giorgio de Santillana  Hertha von Dechend  "Sirio TRE SEMINARI SULLA COSMOLOGIA Arcaica"


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Zeus



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