Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, settembre 26, 2022

💚Statuina Siberia

 Stupenda statuina che rappresenta una Venere proveniente dall'area archeologica di Mal'ta (Siberia), i cui i primi insediamenti umani risalgono al 40.000 aC.

Questa statuina risale al 23.000 aC circa, ed è scolpita nell'avorio delle zanne di Mammuth, in modo molto stilizzato, a tutto tondo, come è nello stile delle statuine del Paleolitico.
Presenta le caratteristiche della volumetria steatopigia, con seni e glutei ben evidenziati, ad enfatizzare il concetto di fertilità e abbondanza.
Si nota subito il foro nell'estremita inferiore, perché doveva essere usata come amuleto, appesa al collo.
La forma, nella parte inferiore, segue la sagoma triangolare del pube, diventando così, come un doppio triangolo, dato che la parte superiore delle gambe, si unisce in un unico vertice ad altezza del ginocchio.
Ho notato che spesso le Veneri paleolitiche e neolitiche, non hanno estremità, e spesso le gambe sono "assemblate in un unico blocco che termina in un vertice.
Non credo che si tratti di una scelta puramente stilistica in risonanza estetica con la sagoma del pube.
Credo che questo dipenda dal fatto che il Femminino, venisse considerato come una creatura appartenente all'acqua, come un pesce, quindi senza piedi.
Il dare la vita, il procreare, si manifesta con la rottura delle acque del sacco amniotico, quindi viene considerata anche come la Custode dell'acqua.
Sul capo presenta una sorta di cappuccio.
Ho già visto questo tipo di cappuccio in una statuina che ho già analizzato, nella statuina in terracotta neo-sumera, proveniente dalla Mesopotamia, nella zona del Nippur, risalente al 2100-2000 a.C. ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=1)
È una statuina molto particolare, di tipologia accadica, simile a quelle della III Dinastia di Ur(2334-2004 a.C.).
La statuina mi è sembrata un ibrido tra un Oannes(sembra con la testa dentro la bocca di un pesce) e un Apkalli. 
Oannes era un  essere a metà strada tra uomo e pesce. 
[...] vede un occhio laterale.
Testa di pesce, o, nello specifico, di balena.

Balena, in arabo, si dice "Nun".

Nun che è anche il Sacro Archetipo Ebraico 14, la Nun, con funzione trasformazione, legata all'acqua e al "Pesce/Mandorla" Mistica della Vesica Piscis, poiché la trasformazione può avvenire solo se le polarità, maschile e femminile, sono in equilibrio.

Ma Nun e Nunet erano anche la coppia di divinità cosmogoniche legate alla creazione delle acque primordiali del Caos. 

Ma "Nun", in inglese, significa anche "suora".

La suora, che non è altro che un essere divinizzato, che è giunta alla divinizzazione attraverso l'equilibrio delle due polarità, maschile e femminile, ma anche cielo(maschile), rappresentato dall'aquila, e mare(femminile), rappresentato dalla balena.
[...] Una Nun, una suora, con un velo in testa, che non è altro che la bocca della Balena Nun che rappresenta la trasformazione alchemica.
Osservate la testa. Non sembra un velo?
Velo che ha accompagnato le prime Madonne, fino ad arrivare alle suore, che ancora lo portano."

È nella donna, nel suo ventre, che avviene la trasformazione.
Il volto di questa statuina non presenta una fisionomia umana. Il naso è assente, e gli occhi non sono evidenziati. C'è un accenno di bocca, ma è tutto molto sfumato.
Sulla spalla destra presenta una conformazione ramificata. Una lisca di pesce? Un primordiale albero della vita con 4 ramificazioni per lato?
Nove in tutto, come i mesi solari necessari ad una gravidanza.
Le braccia sono congiunte sotto il seno, in un unico blocco, quasi come una coppa, congiunte sul esso solare, il terzo chakra Manipura, il chakra della realizzazione, della produttività.
Al di sotto di esse, una serie di decorazioni. Sembrerebbero nove, come le ramificazioni del simbolo sulla spalla destra.
Il nove simboleggia il Sacro Archetipo Ebraico Teth, il grembo, il Femminino.
Una statuina, quinfi, che rappresenta la fertilità, l'acqua, la prima forma di saggezza, che viene dalle acque, dal mare, come i primi civilizzatori nelle civiltà mesopotamica, sumere.
La Dea che nasce dall'acqua.
Lo stesso motore che porta avanti il mondo, l'amore, rappresentato dalla Dea Afrodite, che nasce dalla spina dell'acqua, in forma umana, con entrambe le gambe, e un viso umano, senza il "cappuccio/bocca di pesce", ad incorniciarle il viso.
Quel viso che, in questa statuina, ci sfugge, che non ha un'identità, ma che sicuramente, parla di un Femminino, sacro, potente, generatore di vita, fertile e abbondante.
Una statuina straordinaria e altamente simbolica, che mi ha profondamente rapita per l'estrema bellezza e contemporaneità.

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Statuina Siberia



Nessun commento:

Posta un commento