8 Marzo 2020
Oggi l'8 marzo lo voglio onorare e festeggiare io.
Quest' otto infinito, che mi porta, come ali di farfalla a planare tra le mani socchiuse di quegli uomini che sanno ancora dare e ricevere.
Quegli uomini che non tengono i pugni chiusi, in difesa e diffidenza, ma che sanno anche unire le mani, per stare un attimo con se stessi e con il Divino.
Per ringraziare.
Per poi aprirle e posarle sulle gote di queste donne , che con stupore, meraviglia ed emozione li guardano.
Perché li aspettavano da sempre.
Come fieri guerrieri spartani, che fendono l'aria al loro passaggio.
Mentre si leva la polvere sotto i loro passi stanchi, provati da mille battaglie, da mille corpi calpestati, e sangue innocente versato per sopravvivere a se stessi.
In quel desiderio struggente di strapparsi anche la pelle, insieme all'armatura, e gli stretti calzari e avvicinarsi scalzo e indifeso a quel caldo ventre.
Rifugio e ristoro.
E trovare l'oblio nell' accoglienza.
E in essa raccontarsi.
Come se si trattasse di un altro sé che ha dovuto recitare il ruolo della vita.
E poi unire le mani e scoprirsi insieme a sgranare le proprie fragilità come se fossero una corolla di fiori di gelsomino essicati dalle troppe arsure d'amore.
E sentire quel tocco caldo e leggerlo che ne sprigiona ancora quel profumo di vita e di verità che lei tiene tra le mani, mentre si perde nei tuoi occhi.
Io mi inchino come davanti alla più bella meraviglia e Dono del mondo, davanti alla vulnerabilità dell' Uomo.
Che non è debolezza.
È verità ..
È accoglienza.
È fare spazio alla propria Donna nella propria intimità , nelle proprie pieghe.
Non mi interessa sapere cosa fa nella vita.
Che cosa possiede.
Mi interessa sapere cosa l'ha forgiato a fuoco e a sangue, per arrivare ad essere l' uomo meraviglioso che ho davanti.
Voglio sapere di tutte le volte che ha dovuto affrontare la tempesta da solo.
Le volte che ha avuto freddo o paura.
Quando gli sono sanguinate le mani, e quante lacrime ha dovuto strozzare in gola.
E a quando nessuno si accorgeva che le sue erano lacrime, e non pioggia sul viso..
Non può esistere nessuna Festa della Donna se non si onora anche il Sacro Maschile nell'Uomo.
E io oggi onoro tutti quegli uomini che , riconoscendo la Sacralità in se stessi, hanno saputo riconoscere la stessa Sacralità di Donna anche in me.
Tiziana Fenu
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