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martedì, aprile 20, 2021

💛 La simbologia della stella a otto punte.

 La simbologia della stella a otto punte. 


Stupendo e antico rosario sardo in filigrana, esposto al Museo etnografico sardo del Costume, a Nuoro.

La particolarità di questo rosario, è che presenta, come altri rosari antichi, una conformazione di stella a otto punte estremamente simbolica. La stella a otto punte è chiamata anche Stella Polare, poiché rappresenta il polo, il centro del mondo.

Nella versione "a ruota", è identificabile con la Rosa dei Venti, usata per individuare i punti cardinali.

Può essere assimilata anche alla struttura di certe nostre pintadere sarde, che indicano le otto suddivisioni fondamentali nel corso di un anno. 

La stella a otto punte era importante, perché rappresentava il Sacro Femminino, la Dea Ishtar mesopotamica, e tutte le Dee che poi si sono susseguite, Astarte, Iside, Afrodite, Venere...

Questo perché queste Dee erano associate al pianeta Venere, la "stella del mattino e della sera", che segue un ciclo di fasi che corrispondono agli otto anni terresti. 


Già gli Antichi Sumeri avevano osservato che ogni 1,6 anni, Sole/Venere/Terra si trovano allineati, con Venere a minima distanza dalla terra. 

Questo periodo di 1,6 anni è chiamato periodo Sinodico, e solamente attraverso 5 congiunzioni inferiori ogni volta, dopo 8 anni,  Venere e Terra ritornano esattamente alle stesse posizioni iniziali. 

Ecco perché anche il 5, il pentacolo regolare stellato, è legato a Venere, oltre che il numero 8. 

L'otto indica l'infinito, la connessione tra umano e divino, che passa per il Sacro Femminino, ed è simbolo di equilibrio cosmico. 

È simbolo anche riconducibile agli analemmi, i percorsi che gli astri descrivono nel cielo, nel loro movimento intorno alla terra. 


Ma abbiamo un "otto" portante, in quello che è stata, secondo me, la prima rappresentazione di un Tempio Sacro, la Scacchiera di Pubusattile, a Villanova Monteleone 

Ne ho parlato in modo approfondito nei miei precedenti post 

Otto quadrati per lato, 64 un tutto, alternati, bianchi(il Mascolino, come il Toro Api egizio, bianco) e rossi(come il sangue mestruale e fertile della Dea Madre, in una armoniosa composizione che indica la sinergia degli Opposti necessari alla creazione. 

Creazione di una dimensione ultraterrena, nel caso della nostra Domus, per accogliere, protetta da Padre e Madre creatori, l'anima del defunto nell'altra dimensione. 

Ma anche una griglia vibrante, di pura sinergia vitale di rinnovo, di rinascita, che sarà ripresa poi dalla dottrina delle Vibrazioni, il Kamasutra, e dalla scacchiera, intesa come passatempo, ma che invece cela un significato gnostico più profondo, ancestrale, che gli Antichi Sardi avevano colto bene. 

La Regina, la Grande Madre, la Sophia, la conoscenza ancestrale, è il pezzo più importante della scacchiera, tanto che dal centro, si può muovere in ciascuna delle otto direzioni, formando idealmente il disegno di una Stella Polare, legata al simbolismo della Dea. 

Uno schema, il nostro che risale al 3800 a.C. circa, nel quale il numero otto, simboleggia la trasfigurazione, la rinascita, la divinizzazione, esattamente poi come nel Kamasutra, significherà l'altarizzazione della carne, la sacralizzazione della materia. 


Un concetto molto antico questo, in quanto l'uomo, ha sempre cercato, fin dalla notte dei tempi, di divinizzare la materia, cercando, attraverso essa, un contatto con il Divino

Nel corso dei secoli, poi, questo simbolo è diventato importante anche in ambito cristiano e ancora prima presso i Templari, che ne fecero il loro emblema come "Croce delle beatitudini" stilizzata, fino a diventare un vero e proprio attributo Mariano, la cui simbologia e rappresentazione geometrica, si esplica anche architettonicamente, soprattutto nelle forme architettoniche dei battisteri, i luoghi dove i cristiani celebrano i battesimi. 

Luoghi in cui il veicolo di purificazione attraverso il quale agisce il Divino, è proprio l'acqua, il principio universale femminile. 

Tra l'altro, collegando la Croce delle Otto beatitudini templare, si scopre che è legata al quadrato di Sator, al quale i Templari erano particolarmente legati

Infatti il dettaglio che unisce il palindromo ai Templari e ne amplifica la valenza, è rappresentato da un elemento grafico pregno di simbolismi. Congiungendo, infatti, le A e O, le Alfa e Omega, con la N posta al centro del TENET, si ottiene appunto questo simbolo sempre presente nel cuore dei Templari, ovvero, la Croce delle Otto Beatitudini. 


In epoche lontane, Sirio, rappresentata da una stella a otto punte, era considerata più importante del Sole. In effetti è 20 volte più luminosa e due volte più grande del nostro sole, e con il suo bagliore bianco-bluastro è stata sempre venerata in ogni civiltà. 

Venerata, ma anche di grandissima importanza a livello gnostico ed esoterico, poiché era considerata "il Sole dietro il Sole", colei che manteneva in vita il Sole e il mondo spirituale, tanto da essere considerata la casa dei Grandi Maestri dell'umanità. 

In ambito egizio, era così importante, da essere considerata il fondamento dell'intero sistema religioso, associata a Iside e venerata come Sothis. 

La triade Sacra, che ha anticipato di secoli quella cattolica, era composta da Iside, Osiride e il loro figlio Horus. 

Nella piramide di Giza, Orione(l'Osiride divino ) è allineato con la Camera del Re, mentre Sirio (la Dea Iside), è allineata con la Camera della Regina. 

Viene accostata in ogni civiltà ad una figura dalle sembianze canine.


Nella mitologia egizia Ogdoade, l'origine del mondo si esplica attraverso otto Divinità creatrici ermafrodite, accoppiate a due a due;

4 maschi  con la testa di rana e 4 femmine con la testa di serpente. 

La massima emissione di energia, infatti ,si ottiene con due elementi complementari. 

Ma a noi interessa solo la coppia Nun e Nunet, gli Dei delle Acque primordiali e del Caos creativo

Le altre tre coppie sono :dell'oscurità, dell' illimitatezza, e dell'invisibile,

Questa coppia ermafrodita Nun e  Nunet diedero vita al Nommo, un' essere quadruplo( che si poteva moltiplicare in altri 4 esseri), sommo Maestro della Parola. 

La Parola crea . E' il Verbo,  di cui il Toro è simbolo( il Toro presiede al chakra della gola) divinità molto presente in Sardegna. 

La parola  fecondante che insegnò a 8 esseri umani Dogon( 8, come la stella a 8 punte) 4 maschi e 4 femmine, tutto il sapere ancestrale proveniente da Sirio ,così come affermano gli stessi Dogon, che sono un popolo che vive a Mali un Paese dell'Africa Occidentale. Si definiscono diversi dagli altri popoli africani , perche' hanno conoscenze astronomiche in ogni disciplina, compresa l'anatomia umana.

Un popolo ermetico che conosce anche la scrittura, e che  attribuisce a Sirio, il principio della creazione, dei quali avevo già parlato, in miei precedenti post, che conoscevano addirittura la natura binaria di Sirio, Sirio A e Sirio B. 

Dogon che si dichiarano "indottrinati" da Maestri superiori provenienti da Sirio, come i Nommo, i grandi maestri ibridi che insegnato all'umanità le scienze teurgiche(l'opera divina di cui l'uomo è capace se stabilisce un contatto con il divino), quelle di cui erano conoscitori e depositari gli Antichi Atlantidei, prima del grande Diluvio, della divisione, dell'inabissamento. 

Con i Dogon condividiamo anche un simbolo particolare, il capovolto. Presente nelle nostre Domus Sas Concas di Oniferi e nel loro copricapo Kanaga. È lo stesso capovolto che si vede riflesso nella nostra immagine riflessa capovolta nella tholos del pozzo di Santa Cristina, la trasmutazione divina, l'elaborazione che l'umano deve fare, per raggiungere il divino, come le immagini che ci arrivano capovolte sulla retina, che il cervello poi elabora. Noi siamo capaci di elaborare anche la nostra dimensione Divina, perché ne abbiamo l'imprinting primordiale. 


Questo in effetti spiega tutte le inspiegabili attinenza tra Civiltà diverse, lontane nello spazio e nel tempo. 

La Matrice è comune. È Atlantidea, custodivano questa saggezza, i sacerdoti, come Roth-Hermes, come Iside-Sothis, della costellazione del cane, il Sacro Femminino iniziatico, il cui più alto grado di iniziazione era il rito nero della Nera Osiride, legato alle prime "Madonne Nere'. 

Sirio, la stella a otto punte, la stella fiammeggiante di ogni rito iniziatico, capace di anticipare le esondazioni del Nilo. 

Sirio, che rappresenta la perfezione. 

Il geroglifico che la rappresentava conteneva in sé  i tre elementi, maschile/fallico, Osiride, la cupola femminile, e la Stella a cinque punte, Horus. 

Come una Tanit, androgina, triadica, Monadica, completa, pentacolare, perfetta.


Astrologicamente, la stella a otto punte, può essere identificata con la stella Polare dell'Orsa Minore, chiamata anche Polaris, perché praticamente dista ad un solo grado dal Polo Nord della Sfera Celeste, e quindi era considerata apparentemente ferma nel cielo, mentre tutte le altre stelle dell'emisfero boreale sembrano ruotarle intorno.

È per questo motivo, che spesso si trova rappresentata la costellazione dell'Orsa minore, solo con sei stelle, come dimostra il ritrovamento, che poi mi è stato passato in foto, gentilmente da parte del signor Pino Fiore, proprio della rappresentazione dell'Orsa Minore, con le sei stelle, trovata su un banco di roccia proteso sul mare a Nord ovest di Alghero. 

Sei fori di circa 3 cm di diametro, e 5/6 di profondità. 

Sicuramente non recenti, perché sono visibilmente arrotondati nel bordo, da processi di erosione naturale. 

La settima stella, quella del timone, qui non compare, perché la Polaris viene considerata stella Fissa, con una importanza nettamente superiore alle altre, e perno, sul quale ruotavano le altre stelle. 

E abbiamo visto come la sua simbologia fosse importantissima, del Sacro Femminino, rappresentativa di quella Sacra Madre Celeste che guida i suoi naviganti, perché il suo quasi coincidere con il Polo Nord celeste, la rendeva un ottimo punto di riferimento per la navigazione celeste nell'emisfero nord della Terra.

Naturalmente, a causa della precessione degli equinozi, cambia l'orientamento dell'asse della terra, e cambia anche, quindi, la stella più vicina al polo Nord Celeste.

Dal 3942 al 1900 a.C., fu Thuban, una stella della Costellazione del Dragone, la stella Polare, e di Polaris sappiamo che è la nostra attuale Stella Polare visibile tra il  450 d.C  fino al 3100, e poi sarà la volta di Alrai, della costellazione di Cefeo, e via via ogni 2000 circa, si alterneranno stelle polari diverse. 


Ma Polaris, oltre che stella intorno alla quale ruotavano le altre stelle, e se stessa, come una svastica, era importante perché in tutte le mitologie primordiali di ogni cultura e civiltà del mondo, si trovano i titani primordiali, i grandi dei e le Dee dei Tempi antichi della razza chiamata Polaris, i nostri Antichi antenati. Erano androgini, con grandi poteri e grandi capacità, si narra, negli antichi testi, che si riproducevano assessualmente, e nel corso di migliaia di anni di evoluzione, hanno dato origine ad una nuova razza, che ha vissuto nelle terre del Nord, e che venivano chiamati Iperborei, dei Giganti che poi hanno dato origine all'umanità Lemuriana, le cui vestigia di quella civiltà si possono trovare in alcuni luoghi, come nell'isola di Pasqua, e che successivamente diede origine all'umanità Atlantidea.

Iperborei che in molti, identificano con gli Antichi Shardana. 

Iperborei, Arborea, in provincia di Oristano. E siamo sempre lì. 

Oristano/Cabras/Sinis/Giganti di Mont'e Prama.. I grandi osservatori drl cielo. Gli Architetti Divini. 

Ma questa è un'altra storia, da approfondire meglio in un altro contesto. 


Io credo che la stella a otto punte, rappresentata nel Rosario, fosse indicativa di molto altro, e non solo del Sacro Femminino. 

È indicativa di quella Stella Polare formata da due croci sovrapposte, che formano un movimento elettrico, perché è come se si sovrapponessero le energie maschili e femminili che si incontrano. 

È la stessa forza creativa, femminile, che fa girare gli Astri nel cielo, intorno alla Stella Polare. 

Per questo motivo le fonti battesimali sono a forma ottagonale. 

È la divinizzazione del neonato, l'attivazione delle energie creative del maschile e femminile insieme(le due croci sovrapposte), attraverso l'acqua, Venere, che compie il suo ciclo di fasi in otto anni terrestri. 

È il portare a memoria degli "esseri Polaris" e Iperborei che siamo stati Stella a 8 punte come la disposizione della nostra bandiera dei 4 Morì. . 

E guardacaso, proprio a Paulilatino, in provincia di Oristano, abbiamo in località "Su Tiriarzu" una Domus de Janas che ha, all'interno, un unica pianta ipogeica a pianta ottagonale concava, con angoli dolci, naturalmente abbandonata a sé stessa, della quale ho trovato solo una foto. 

Antico luogo di unione con il divino,  come d'altronde è a otto punte anche una delle tre stelle della Sartiglia, insieme a quella a cinque e a sei punte. Tutte simboliche, come abbiamo visto in altri miei post. 

Tutte indicative del profondo legame che gli antichi Sardi avevano sviluppato con il divino.

Nella seconda immagine statere aureo di Amsicora della fine del III secolo a.C, con ben visibile la stella a 8 punte, simbolo del Sacro Femminino, e anche di Venere, quindi, solo anche del Toro, il cui pianeta governante, è proprio Venere 


Tiziana Fenu 


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