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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, aprile 23, 2021

💚Orecchino civiltà Achemenide

 CIVILTÀ ACHEMENIDE, ORECCHINO IN ORO CON RILIEVO RAFFIGURANTE IL DIO AHURA-MAZDA, 6-4 ° SECOLO A.C.


Impero Achemenide 550 - 330 a.C.


La dinastia achemenide è stata una casa reale di origine persiana, dominante nell'area iranica e in seguito creatrice di un vasto impero multietnico estendentesi su territori di Asia, Europa e Africa, dalla metà del VI secolo a.C. all'invasione macedone di Alessandro Magno nel 331 a.C., con l'assassinio di Dario III nel 330 a.C.

Secondo gli adepti dello zoroastrismo (o mazdeismo), Zarathustra – o Zoroastro, come lo chiamano i greci – è il fondatore della loro religione, il cui dogma principale consiste nella relazione tra la divinità suprema, Ahura Mazda (il “Signore Sapiente”), e lo stesso Zarathustra. Gli zoroastriani non hanno dubbi sul fatto che il loro profeta fosse un personaggio realmente esistito

A metà del XIX secolo i primi studiosi dello zoroastrismo in Europa fecero propria questa tesi e ipotizzarono che Zarathustra fosse stato una specie di riformatore di una preesistente religione iranica. Questa religione avrebbe avuto le caratteristiche tipiche delle altre religioni indoeuropee. Una di queste era il sacrificio cruento di animali, che Zarathustra avrebbe abolito. Per questi ricercatori la predicazione di Zarathustra avrebbe dato vita al primo monoteismo della storia, nonché alla prima religione soteriologica, fondata cioè sulla promessa salvifica di una vittoria del Bene sul Male e di una vita di beatitudine nell’aldilà.


Una nascita prodigiosa

La comparsa di Zarathustra in questo mondo è resa possibile da tre elementi: un corpo materiale, un’anima preesistente (fravashi), originata prima della creazione del tempo “finito” e, per ultimo, un elemento, detto khvarenah, che collega tra loro tutti i “salvatori”: una specie di forza mistica che si potrebbe tradurre come “gloria” o “prosperità”. La storia del concepimento miracoloso di Zarathustra è un’allegoria del rituale sacro dell’haoma, la pianta nonché la bevanda al centro del principale rituale del mazdeismo.

Secondo il mito, la khvarenah proviene dalle stelle e si trasmette a Dughdova, la madre di Zarathustra, tramite il fuoco. Dughdova munge due giovenche che hanno anch’esse miracolosamente ricevuto la khvarenah e quindi ne mescola il latte con l’haoma. Grazie all’intervento di Ahura Mazda, questa bevanda contiene la fravashi, l’anima preesistente del profeta.

Dughdova beve la miscela insieme al marito, Pouruaspa, e così avviene il concepimento di Zarathustra.

Tre giorni prima del parto, grazie alla fravashi presente nel suo ventre, Dughdova emana una luce soprannaturale, che mette in allarme tutti gli stregoni e i demoni servitori del Male. Per contrastarne l’attacco, Ahura Mazda, lo spirito del Bene, invia il suo aiutante Vohu Manah (il “Buon Pensiero”).

Il carattere prodigioso del neonato si manifesta subito con un fatto inusuale: Zarathustra ride al momento della nascita. Questa leggenda non si conserva unicamente nelle fonti pahlaviche, ma è riportata anche da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis historia, dove racconta che solo un uomo, Zoroastro, ha riso al momento della nascita, e aggiunge che il suo cervello palpitava in modo prodigioso. A partire da quel momento, il mito è un susseguirsi di scontri tra il piccolo Zarathustra e i servitori del Male, guidati dallo stregone Durasraw. Questi riesce a convincere Pouruaspa, il padre di Zarathustra, della necessità di eliminare suo figlio. Il genitore procede così a bruciarlo su una pira, a lasciarlo su un viottolo per cui passano le vacche, ad abbandonarlo sul sentiero per cui transitano i cavalli quando vanno ad abbeverarsi e a metterlo nella tana di una lupa. Ma ogni volta Zarathustra si salva grazie all’intervento divino.


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