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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, giugno 03, 2020

💜La Bibbia giudaico-cristiana ci mostra un Padre Maschile

La Bibbia giudaico-cristiana ci mostra un Padre Maschile, sorgente di vita. Ma molte delle più antiche storie di creazione conosciute parlano di una Grande Madre: una divinità femminile che dà e mantiene la vita, la Dea degli animali e delle piante, degli umani, della acque, della terra e del cielo. Un’antica preghiera sumera esalta la gloriosa Nana, come “la Signora Potente, la Creatrice”. Un’altra antica tavoletta si riferisce alla dea Nammu come alla “Madre che diede vita al Cielo e alla Terra”. In Egitto la creazione della vita veniva attribuita a Nut, Hathor, o Iside, di cui è scritto: “All’inizio era Iside, la più Antica di tutto ciò che è Antico. Era la Dea da cui scaturì tutto ciò che diviene”. In Africa troviamo leggende su Mawu, un altro nome per la Madre Creatrice. E nella terra di Canaan, come scrive lo studioso biblico Raphael Patai, Ashera o Ishtar era la “Progenitrice degli dèi”. Tutto questo sta a indicare che il culto delle divinità femminili era parte integrante delle più antiche tradizioni sacre. E in verità non è improbabile che all’alba della civiltà, quando per la prima volta l’uomo iniziò a porsi gli interrogativi universali (da dove veniamo prima di nascere? Dove andiamo dopo la morte?) dovette rilevare quello che è il più miracoloso di tutti gli eventi: il fatto cioè che la vita umana scaturisce dal corpo delle donne. Dovette quindi essere del tutto logico per i nostri antenati immaginare all’inizio la terra come una Grande Madre, una Dea della Natura e della Spiritualità, fonte divina di ogni nascita, di ogni morte

Tratto da "Oscure Madri Splendenti" di Luciana Percovich

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