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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, giugno 06, 2020

💛Simbologia acronimi DNA e RNA nella civiltà sarda e canto a tenores

Due cose hanno sempre incuriosito  a livello  archetipale e simbolico
Gli acronimi DNA e RNA.
A parte la nomenclatura specificatamente scientifica di conoscenza. Ma cosa è la conoscenza?
Cono-scenza
Una scienza che si dirama spiralizzandosi  verso l'alto in unico vertice. Il vertice del cono, e che via via, lungo il passaggio, abbraccia tutte le possibili varianti

DNA acronimo di Dana, la grande Dea Madre comune a tutti i popoli, onnipresente. L'ermafrodito primigenio. Con attributi prominenti, ventre gonfio, e fianchi larghi
Come l'ermafrodito primigenio della cosmogonia Ogdate dove Nun(il maschile con la testa di Rana) e Nunet( il femminile con la testa di Serpente), come ho già scritto in uno dei miei precedenti post, gli Dei delle acque primordiali e del Caos Creativo, diedero vita al Nommo. 
L' essere quadruplo, che si replicò in 8 esseri umani Dogon, sommo maestro della Parola.
Perché la parola crea. È vibrazione creatrice
E nella civilta nuragica e prenuragica, due cose sono state predominanti : il culto delle acque, e il culto della divinità del Toro, che simbolicamente è collegato al chakra della gola, della laringe, quindi alle Vibrazioni della parola, della comunicazione
Vibrazioni che creano forme.
Che assemblando in perfezione. In Geometria Sacra
Geometria Sacra che rivela antiche conoscenze. I segreti dell' universo
E lo sanno bene i Dogon, quando affermano di essere depositari di questo antico sapere. Il Popolo dell' Africa occidentale che dice  di provenire da Sirio. Il popolo, che, come quello sardo, ha l' unicità del genoma mitocondriale ereditato per via esclusivamente materna, chiamato micocondrio DNA ( l' altro, per via maschile, è l' Y DNA)
E a noi, in Sardegna, resta traccia di questo legame, sia attraverso la nostra auctotona e antica razza canina, il Dogo, sia attraverso le tante tracce dei "capovolti", come ho già  scritto, graffiti di struttura uguale ai copricapi cerimoniali dei Dogon, simboleggianti l' unione tra cielo e terra.

DNA( Dana) e RNA(Rana) che danno origine alla vita
Il DNA detta il codice genetico e l' RNA lo trascrive durante la mitosi e la meiosi
Entrambi hanno in sé la particella "AN", che è la sillaba che si ritrova più spesso in tutti i nomi delle divinità femminili, anche  nella parola jANas
"An" significa l' atto di respirare, da cui la parola latina "Animus", che significa "spirito, anima"
Il Soffio Divino.

Il Soffio Divino che in Sardegna è rappresentato dalla maschera de "Su Bundu" , una maschera del Vento carnevalesca di Orani,  rossa, in sughero, antropo-bovina, che rappresenta tre elementi fecondanti
il bove( o toro), fecondante del mondo animale,
l' uomo, portatore del seme umano,
e il Vento, in particolare, che diffonde il seme vitale, ma soprattutto, la vitalità primordiale, l' Anima Mundi
Maschera che viene usata sopratutto per la festa di Sant' Antonio del 17 gennaio, dove intorno ad un gran falò si emettono suoni simili al vento e ai muggiti per propriziare l' abbondanza delle messi del grano
Vento e Anima
Maschile e Femminile

Nel sumero indoeuropeo questa particella "AN", è legata all'acqua, elemento creativo per eccellenza, depositario della memoria  ancestrale e genetica
"Dan" significa conoscenza  generatrice
È la Sacra Madre  da Thuatha De Danann, il popolo della dea Dana, la divinità irlandese legata alle Arti e agli incantesimi
E anche qui vi è una forte affinità tra la parola Dana e Jana, perché sappiamo quanto la Sardegna sia legata anche al mondo celtico
Dana Dea dell'acqua che fertilizza e porta guarigione
Sappiamo bene che il culto dell'acqua è il fulcro della civiltà Sarda a cui si lega inestricabilmente il fuoco, che dà forma a ciò che non ha forma
Dana  e Rana, le due divinità principali della cosmogonia primordiale
Acqua e fuoco inseparabili
La rana che passa dall' elemento  acquifero con la forma di girino, a quello terreno, sotto forma di rana
Perché rappresenta un portale, da una dimensione all'altra  È la conoscenza,  la Sofia che consente il passaggio tra le dimensioni di consapevolezza
Acqua e fuoco insieme che creano.
Maschile e femminile

Le Tombe dei Giganti in Sardegna rappresentano la potenza del Toro e l'accoglienza del grembo materno
I Pozzi sacri simboleggiano la luce degli astri. Quindi anche del sole, elemento maschile che penetra nell'umido ambiente ipogeico della Madre Terra
I Nuraghi rappresentano la potenza maschile del Fallo, unito all'accoglienza del ventre materno della madre terra
Un  rituale fertilistico di edificazione  che veniva celebrato nel  solstizio d'estate per garantire il raccolto

Trigu(grano) /nuragu( questa forma si usa soprattutto nel sassarese)
La particella "GU" in sanscrito significa oscurità,  ma significava anche "suonare, emettere un suono un grido onomatopeico", che è un'imitazione del muggito del toro
Dalla forma "GU", poi si passerà alla  forma "bu", che poi declinera' nella forma  "Bovis"  del latino
Il "ga", invece, in sanscrito arcaico, rappresentava l' elemento femminile, la vacca da Latte
Il "-ga" della spi-ga, e il "-gu" de " su tri-gu", del grano in sardo
. Maschile e femminile uniti

"Grano", che contiene in sé particella "AN", che è l'elemento femminile  della generazione, contenuta  in una parola di genere maschile
La sacra spiga del grano era uno dei Sacri  attributi di Osiride.
La sua uccisione e la successiva dispersione delle sue membra richiama la Spiga
Si narra che  nacquero da esso 28 spighe, 7 volte 4, come simbolo di eterna abbondanza
Quasi tutte le divinita, in ogni epoca furono associate alla simbologia del grano

Perfezione  della spiga di grano che richiama la Sacra geometria, presente in natura  ovunque
Costruzione del nuraghe  che corrisponde nella sua perfezione alla spiga,  spiralizzata verso l'alto, ad una precisa conformazione che può essere data da un solo fattore
La frequenza vibratoria
Grano  in sardo e' "su trigu", abbiamo detto
Nuraghe /Nuragu
Quindi "Gu" come vibrazione gutturale, un misto di muggito e suono, canto
Come le api, di cui ho parlato molte volte nei miei post, che organizzano l' alveare in forme geometriche vibrazionali armoniose, così anche le rane, emettono una vibrazione alta, più alta del Sacro Om
Il Nun maschile ermafrodita creatore, divinità delle Acque, che si fonde con il fuoco  Nur, per dare origine alla conoscenza che si esplica in una forma geometricamente perfetta come il tronco di Nuraghi
A spirale
Come la perfezione della Spirale Aurea,  che si trova ovunque in Natura, scandita dalla successione di Fibonacci
Immagino quale estrema sinergia si creasse, se i nuraghi venivano edificati su precisi punti energetici, su delle Leylines, su falde acquifere,, catalizzatrici, insieme al fuoco che si accendeva magari dentro ai nuraghi, se ancora oggi se ne sente la potenza
Una potenza vibratoria energetica che si è estrinsecata in costruzione armoniosa  verso il cielo

La base della struttura del nuraghe è un decagono regolare, un quasi cerchio
Decagono come la parabola costituita  dall'arco dalle 14  Stele, più quella centrale, delle Tombe dei Giganti
Esedra formata da  tre dei 10 triangoli che formano il decagono, con  l'apice energetico  coincidente con il vertice  del triangolo e il  centro del decagono
Dieci triangoli isosceli che hanno gli angoli di base di 72°, rapportati secondo la sezione aurea Divina.
In radioestesia, il decagono ha la proprietà di concentrare le onde cosmiche per caricare un "testimone" posto al suo interno.
Le Tombe dei Giganti sono macchine energetiche complesse, mentre i nuraghi si sviluppano su un' altro modulo energetico  vibrazionale che si eleva verso l' alto, per sovrastare ed Emanare Vibrazioni sonore

Il nuraghe è rappresentativo soprattutto della Ierocrazia  del clan sacerdotale, che erano in rappresentanza del Sacro, in una società gerarchicamente ordinata, e rappresentavano anche un alto grado di civiltà, esplicato forma di grandi produzioni architettoniche  e artistiche che si sviluppavano verso l'alto, a celebrare la fertilità sopraggiunta, il raccolto del grano, e quindi un ringraziamento devozionale verso l' Universo, verso il Dio Sole
Ierocrazia sacerdotale necessaria a controllare lo scorrere del tempo, legato all' attività di tutta la comunità, che univa "l' architettura degli astri" con quella dei nuraghe, con giochi di luce( "gu" significava oscurità, ma anche voce, suono". Infatti "su gutturu" è sia "gola" che striscia di terra stretta e umida) ed ombre ben calibrati, all' interno dei Nuraghi

Nikola Tesla   diceva che per trovare i segreti dell'universo bisogna imparare  a pensare in termini di energia di frequenza e di Vibrazioni

Uniamo questi due archetipi
La Rana Nun e la divinità della fertilità Toro/Sole, e pensiamo alla desinenza del "nuragu",
Quel "gu" che insieme è muggito, suono e oscurità
"Gu" come vibrazione ancestrale di creazione
Come la vibrazione dell' Ape Regina che spinge le Api operaie a costruite l' alveare seguendo una precisissima geometria sacra
La conoscenza, la sophia, la Dana,(DNA) che si espande in forme geometriche perfette( pensiamo al DNA spiralizzato) attraverso la vibrazione del Nun (Rana/RNA) intorno al fuoco centrale del Nur-a-gu.
Attraverso un " muggito/suono" , che ha una potenza vibratoria altissima

Hanno studiato a lungo il gracidare vibratorio della Rana Toro, detta anche Rana Bue(toro, guardacaso)
In essa ha un ruolo importantissimo la membrana timpanica
Sintetizzando elettronicamente i loro gracidii,  vibrazionalmente altissimi, che adottano per richiamare la femmina, hanno scoperto che adottano la strategia della separazione degli  spazi acustici per distinguersi da altri esemplari maschi o insetti
Frequenza  e metodo, che viene sfruttata anche dalle emittenti radiofoniche delle grandi città per emergere sulle altre
Simultaneamente quindi, nelle piscine fluviali, diversi anfibi che fruiscono dello stesso  spazio acustico, usano acusticamente "canali privati",  per essere facilmente distinguibili dalle femmine
Le frequenze dei loro gracidii sono molto alte, sui 1160 Hertz, armonizzate su delle note chiamate "Qui" , che richiamano le femmine.
I maschi si proteggono dal loro stesso frastuono in modo da comprimere i polmoni , attraverso  narici e bocca semichiusa, così l'aria è portata a passare sulle corde vocali

Ed è esattissimamente la stessa modalità del sistema chiuso a concamerazioni, che viene utilizzato durante il canto a Tenores sardi
La pelle al di sopra dei polmoni nelle rane , vibra in risposta al suono, in  una sensibilità uguale a quella del timpano
Le variazioni  di pressione tra membrana della cavità boccale, tipica dei canti a Tenores con vibrante sostenuto,  con vibrazioni della membrana timpanica.
E infatti i Tenores percepiscono meglio il loro stesso canto accostando una mano all'orecchio, sentendo così meglio la risonanza, e quindi creando un canale aereo continuo tra il polmone e la membrana timpanica
Gli orecchi sono ricevitori di pressione, dove la membrana timpanica viene stimolata dai suoni provenienti dall'esterno, e quindi la parte  interna resta a pressione costante, e questo protegge dalla iperstimolazione acustica
Nel senso che  i suoni arrivano alla membrana timpanica dopo essere stati diffusi nel sacco vocale
E questo è proprio tipico dei canti a Tenores sardi perché questo consente alla membrana timpanica di non subire particolari variazioni e danni, nonostante la potenza del canto

Ho scritto in un precedente post, che l'orecchio al suo interno presenta degli otoliti, che sono dei cristalli di carbonato di calcio come quelli della ghiandola pineale, e quindi sensibili alle variazioni dei campi magnetici
Il gracidare delle rane, segue una via ascensionale verso l'alto, facilmente tracciabile con il geofono, ed è la stessa onda vibrazionale dell'espansione in verticale, dei  canti a Tenores
La frequenza armonica dei canti a Tenores sono impostate sulle alte frequenze sacro OM
Inoltre, mi  fanno pensare che queste  forme geometriche così perfette e spiralizzate come quelle dei nuraghe tendenti verso l'alto, verso il divino, siano state coadiuvate da queste frequenze vibratorie innate, geneticamente,

Quelle che sono passate dal DNA /Dana Dea ermafrodita dal ventre rigonfio come quello di una rana,   fino all'RNA rana cioè all'evoluzione terrena  di quella Dana Dea delle acque che si è  evoluta fino a diventare un animale terrestre
Costruendo il Nuragu, gli Shardana, univano in sinergia il Nun  e il Nur, attraverso il Gu, il muggito gutturale tipico anche della rane toro, quelle rane la cui divinita è rimasta impressa a livello genetico, da ermafrodita, che sa usare in sinergia gli  elementi opposti (maschile e femminile), Acqua e fuoco (  la rana è un anfibio come la salamandra, animale simbolicamente resistente al fuoco) per  elevare verso l'alto le strutture dei Nuraghi, così geometricamente perfette nella loro costituzione a spiga di grano.
Nuraghi a forma di tronco di cono come le onde vibratorie concentriche dell'acqua stimolate dal suono, che si propagano in un modo  canalizzato verso l'interno, verso l'alto
Una struttura architettonica dove  la "forma informa" .
Dove gli Shardana, Il Popolo del mare, informano e comunicano la propria Sofia/Dana/ DNA, attraverso il veicolo che trascrive l'impronta genetica RNA /rana attraverso la vibrazione del suono gutturale impostato sulle frequenze dell' Om, attraverso la vibrazione che si esemplifica in architettura con un'impronta di geometria sacra divinizzata

La struttura muraria dei Nuraghi si  snoda attraverso filari ordinati di pietre disposte con un criterio molto evoluto, che ne sottolinea la forza e la sacralità
Una struttura complessa e articolata, dove si integrano architettura e funzionalità,  che garantiscono sia bellezza estetica, che solidità,  con uno sviluppo ad anelli concentrici verso l'alto
Non erano semplicemente delle torri di controllo strategiche, non solo, perlomeno
Io credo fermamente che il modo di comunicazione tra nuraghe passasse proprio attraverso questi canali "privilegiati" di frequenza , identificabili per latitudine
Ogni " postazione con la propria peculiare frequenza".
Una sorta di geolocalizzazone vocale, gutturale, vibratoria , molto precisa, per essere identificati subito in mezzo a tanti nuraghi.
Proprio come fanno i maschi delle Rane Toro per distinguersi dagli altri maschi
E infatti questo canto a tenores è prerogativa solo dei maschi
La cultura Sarda fa parte di un universo più vasto ed omogeneo di quel che appare solo a livello archeologico

L' armonico OM dei buddisti, lo ritroviamo nel canto dei "bassi" dei quartetti sardi a tenore, fin dai tempi remoti
Musica e danza unite, con i primi strumenti a fiato, fatti con la canna, infatti il primo  strumento a fiato (ma non solo sardo naturalmente) era una canna forata chiamata "s'arranixedda"( la rana piccolina) Che poi si è evoluta nelle più complesse launeddas
Per i musici del Quartetto a tenore, la musica deve essere tassativamente assimilata, fatta  totalmente propria, vibrazionalmente, al punto da poterla modificare a piacimento con l'ornamentazione e le variazioni di tempo, con tutte le fioriture
Chi ha studiato la musica sarda non è riuscito a districare e analizzare di vista morfologico l'organizzatissimo canto a tenore, un canto polivalente antichissimo ,il più antico e armonioso della civiltà sarda

Il Canto a tenore è eseguito da quattro uomini. Uno che incomincia intonando, " il Boghe", a cui poi  seguono gli altri tre tenores, "bassu contra e mesu boghe", che lo accompagneranno a formare il coro
L 'etimologia di tenore, che indica la voce intonante  più forte,  deriva dal sumero "TE" ( che significa membrana), più "NU", (che significa tessera), più "RI"(che significa  gridare /cantare)
TE-NU-RI  "membrana che tesse e canta" come la membrana della rana
Parola che poi si è evoluta nel latino "tenere", nel senso di continuità
L' OM è la vibrazione del "Canto a tenore" che dà la frequenza all'intero canto, e nella lingua sumera era presente come "Uma", e indicava "un Trionfo vocale dedicato a Dio"
Il modo di dire "Muilu/ muliare",  che significa muggito, è tipico per esempio nella zona del nuorese ed è di derivazione sumerica da "MU" (che significa fare un suono) più  "ILU" che significa invocazione
Quindi indica un "suono cantato, un muggito, un basso continuo" che vuole imitare sacralmente il muggito del dio Toro e della dea Vacca, creatori dell'universo
Un linguista di Dorgali, Andrea Deplano,  uno dei massimi archeomusicologi, ha analizzato filologicamente ogni aspetto della poesia e della musica sarda
Tra le tante cose, ha identificato la prima lemma "ELLE" della frase iniziale di inizio, che  è un invocazione al Dio Supremo
Seguita da "DU" , che e' una dedica della performance, seguita ancora da "BA', che in sumerico significava "distribuzione in dono"  , e infine "HAM",  che significava "armonico"
Quindi la frase musicale di inizio composta  da 6 sillabe
ELLE  DU. BA. HAM. significa
"Dio supremo regalaci l'armonia del suono"
A cui poi si aggiungono le molteplici invocazioni a EL( il primo nome della divinità creatrice, il Dio Toro, il Dio degli Ebrei, Yahweh)

Sonorita' che si intrecciano ad invocazioni, per affermare con una precisa identità culturale, il forte radicamento ad una terra verso la quale sentono un' appartenza ancestrale,  mista  ad un profondo senso di sacralità, devozione e misticismo
Il Canto a tenore esisteva in epoca protosarda, e le sillabe sonore sono portatrici di sogni, concetti, idee, tutti rivolti al divino, e sacralizzare il nuraghe in cui sicuramente nacquero questi canti Sacri
È un suono graffiato delle corde vocali, unito alla nasalizzazione, come il muggito del Toro impostato sulle frequenze dell'OM sacro e vibrante, che si diffonde in  onde concentriche verso l'alto
Una vibrazione che crea una forma geometrica sacra
Che serve a richiamare la  forza creatrice  e fecondante della terra,  così come le  rane Toro richiamano le loro femmine con una certa frequenza modulatoria,  in modo loro che il loro richiamo non si confonda tra tra gli altri
Forza creatrice della terra che garantiva abbondanza nel raccolto Infatti nuraghi venivano edificati probabilmente nel  periodo estivo,  esemplificando nella  costruzione geometrica Divina e perfetta, la sacra spiga del grano
Immagino che si richiamavano , comunicavano, si geolocalizzavano , da un nuraghe all' altro, con questo metodo di frequenze specifiche, una per ogni altitudine, o forse, addirittura, una per ogni nuraghe, mentre officiavano intorno al fuoco, e l' energia si amplificava mentre invocavano il Dio Toro, il Dio Sole, la Madre Terra.
Non erano gli uomini che lavoravano la terra. Doveva essere sicuramente la classe sacerdotale, quella che conosceva gli astri, le lunazioni
Quella che aveva la maestria del governare l' Acqua e il Fuoco
La Donna crea, accoglie
Il Vento, rappresentato rappresentato da quella maschera rossa , vitale di passione , del Bundhu, dà la direzione
Una direzione ascensionale di vitalità primordiale
Vento, uomo e toro
Il "bundhu" dà forza a tutto, perché è l' Anima, lo stesso fuoco
Vaga-bundhu( vagabondo)
Furi- bundhu ( furibondo)
Il vento, il Bundhu, è AN, il Soffio Vitale
L' Anima delle JANas
AN di DANa
La cono-scenza
La scienza del "cono", del nuraghe, della Spirale Aurea.

Tiziana Fenu

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