#27gennaiogiornatadellaMemoria
La parola Memoria, ha la stessa radice di Mem, il tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico, con funzione "fluidità" e simboleggia l'acqua, una delle tre Sacre Madri, insieme all'Aleph e alla Shin.
Aleph, Mem, Shin.
Soffio, Acqua e Fuoco.
Come l'acqua, si dovrebbe far fluire i ricordi della memoria. Lasciare quelli pesanti sul fondo, ma ben visibili, attraverso la trasparenza dell'acqua, e lasciare che gli altri fluiscano come emozioni senza destinazione, che ogni tanto, approdano sulle sponde del nostro cuore. Si dovrebbe mantenere la memoria, Cristallina e Fluida come l'acqua, per avere la giusta distanza emotiva da quei ricordi pesanti, che eppure, fungono da fondale, per oltrepassare il guado, per non restare impantanati nel fondale.
Per non restarne risucchiati, come dentro a delle sabbie mobili.
Che i ricordi, che la memoria, non diventino un macigno, che ci tiene ancorati agli abissi.
Occorre leggerezza, fluidità, per saperla gestire. Per capire che siamo noi, il collante delle nostre memorie e ricordi, noi in quanto acqua, e non il contrario.
Non sono i ricordi a farci da collante.
Perché non possiamo identificarci in essi. Sono esperienze emozionali, che se vissute adesso, sarebbero relative, avrebbero un altro impatto, e non possono quindi rappresentarci nella nostra Essenza ed integrità.
La memoria, aiuta in questo processo di affinamento, di alleggerimento, di fluidità, da emozioni, che altrimenti, sarebbero un carico troppo pesante, per continuare a fluire e non stagnare, nel nostro processo evolutivo.
Ci sono persone che vivono di ricordi, di emozioni del passato, pesanti, grevi, a circuito chiuso. Non offrono ai ricordi, la possibilità di trasformarsi in narrazione emotiva, in un qualcosa che abbandoni la lente di ingrandimento, e contempli uno scenario più ampio. Non ripetibile. Ma potrebbe, come valore aggiunto ad altre situazioni, ad altri contesti.
La Memoria, in sé, è già un potente salvavita.
È Mem-Oria.
È Mem-Or-ia
Deve custodire e preservare solo l'Oro.
Deve fluire, e vivere nell'ora, altrimenti ci sotterra, stagna.
Invece di fungere da collante, per la nostra personale koine' animica, diventa l'amalgama di acqua e terra che ci cementa il cuore, la memoria.
Che impedisce ogni nostro passo in altre direzioni, se non con questo fardello emozionale che ci appesantisce, anche se i ricordi possono essere piacevoli.
Ma si corre il rischio di farli assurgere a pietre di paragone, invalidando i nostri stessi confini esponenziali.
Niente, dovrebbe stagnare in noi.
Si deve stare nelle nostre acque amniotiche, come fosse sempre il momento prima della nostra nascita.
Senza memoria, senza legami, senza vincoli emozionali che potrebbero influire o invalidare le nostre scelte, il nostro percorso di Anime in cammino.
Oggi è la giornata della Memoria.
Che non si dimentichi.
Ma nemmeno, che si stagni.
Un passo indietro è necessario.
Perché da vicino non si vedono mai bene le cose, se ne rimane intrappolati.
Un passo indietro, per non ricadere nella stessa esperienza. Per capire l'errore e l'orrore, pesanti come pietre di fiume, ma che ci consentono di attraversarlo, senza rimanerne impantanati.
La Memoria non deve servire a sopravvivere, ma a vivere.
A vivere come se ogni volta, fosse una nuova nascita.
Dalle nostre stesse acque.
Dalla nostra stessa Memoria, ancora prima di noi.
Si impara a lasciare, energeticamente, ciò che non è Mem-oria insieme a noi.
Ciò che non ci fluisce dentro e si amalgama, si è amalgamato, con la nostra Mem, con la nostra Acqua interiore.
Ciò che teniamo stretto al lazo, come un palloncino ormai sgonfio.
Perché ricordare, è anche ri-accordare, e spesse volte questo "ri-accordamento" avviene su frequenze basse, di nostalgia, risentimento, dolore, o gioia
Il ricordare richiede Presenza. E la Presenza è dell'Attimo in cui si ricorda, in cui per un Attimo, si è Ricordo.
E questo momento, in cui siamo ricordo, ri-accordo con esso, dovrebbe darci anche la misura della nostra Essenza.
Io non sono il mio ricordo.
Non sono la reazione al contesto, alle cose, alle persone che mi hanno ferito, che mi hanno ignorata, che mi hanno svilita, accartocciata, amata o onorata.
Io sono molto più di un Ricordo.
Sono memoria, fluisco.
Ma se non fluisci più con me, in me, se non mi sei stesso volo, se non vivi anche attraverso la mia energia, non cercarmi, perché non ho più memoria di te.
Non ho ricordo.
Non mi ri-accordo.
Non sono scelte.
È Natura.
È Vibrazione.
È Vita.
Tiziana Fenu
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Giorno della memoria
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