💙La comunicazione

 La comunicazione è il "legare" per eccellenza. 

Deriva dal latino "com- munire". 

Legare. 

Se la parola ha già in se questa valenza del creare legami, significa che si snoda su un canovaccio in comune che tutti in potenza abbiamo.

Il sentire e il percepire sulle stesse frequenze dipende da quanti filtri e sovrastrutture op-poniamo a questa comunicazione , e più ci si avvicina ad un  sentire scevro da tutti questi costrutti mentali, sociali e speculativi, più il pensiero diventa scorrevole e si assottiglia all'Essenziale.

Perché è manifestazione dell'Essenza in Pienezza. 

Esiste una sola Verità

Non coglierla significa non essere in quella Frequenza. 

E in questo caso, la comunicazione non può rivelare "qualcosa in comune " in senso costruttivo. Perché dall'altra parte si troverà il vuoto. 

Non puoi tacitare gli altri se il tuo comunicare non esprime la tua Essenza. 

L' Essenza ha un linguaggio universale 

Unisce, non crea divisioni. 

Perché l'Essenza è pura Energia, è Frequenza. 

Ha modalità diverse di espressione. 

Ma esse sono tutte modulate sempre all'interno di un certo range di frequenza

E solo noi possiamo decidere in che frequenza stare. 

Frequenza deriva dal latino frequentia, der. di frequens -entis ‘fitto, denso’ 

Frequenza fa rima con Essenza...sarà un caso? Non credo.

La frequenza è il Nerbo della nostra Essenza. La nostra propagazione energetica verso l'esterno. 

Più la manteniamo " pulita", più "arriveremo" senza distorsioni agli altri.

Vogliamo Essere o vogliamo sembrare?

Io voglio Essere. 

Perché sono un Essere. E voglio arrivare ad altri Esseri. E consentire che loro arrivino a me. 

In Pienezza e Consapevolezza. 

Spesso si stabiliscono comunicazioni vuote, che restano nell'ambito informativo, archivistico, mentale. 

Come quei musei di cui, all'uscita, a malapena ricorderemo le didascalie. 

Se non si crea legame emotivo, non vi è comunicazione. 

Se non vi è Verbo. 

Declinabile all'infinito delle nostre infinite possibilità. 

Che si regge energeticamente da solo, in risonanza energetica solo con "ciò che gli è". 

Come un wormhole tridimensionale che lega due pianeti che sfidano la legge di gravità e creano le danze degli Universi. 

La comunicazione passa attraverso mille fattori, di cui quello piu impattante, sensorialmente, è la parola, che è solo la punta dell'iceberg. 

Il non detto, è tutto sotto. 

In ciò che non si vede, ma si percepisce. 

Quando siamo nella nostra Pienezza, espansi oltre i cinque sensi, in quella pienezza tridimensionale, multidimensionale, possiamo cogliere la vera energia di una comunicazione. 

Nelle antiche civiltà prediluviane, pare che comunicassero tramite la telepatia. 

È già tutto in noi. 

Quest'ultimo periodo si sta attivando in modo prepotente e maestoso, l'energia femminile in particolare, legata all'acqua, alla terra, al vento

Proprio per il giorno della Befana, simbolo del Sacro Femminino, si è scatenata una tempesta di vento, di acqua. 

Mi sentivo tempesta insieme a Madre Natura, tanto amo questa manifestazione potente, impietosa, che ti scuote fino al midollo. 

Ho ripreso oggi questo mio vecchio scritto sulla comunicazione, risalente proprio a questo periodo, perché ho sentito la necessità di ampliarlo. 

Riflettevo sul fatto che certe comunicazioni hanno perso energia, o forse non ne hanno mai avuta, e certe altre, pur nell'essenzialita', che rasenta quasi la scarnificazione di una svestizione necessaria e dolorosa, mi esondano dal cuore e dai pori, rilasciando un'imprinting di un sudario nel quale mi riconosco. 

Riconoscerei quelle voci, quella vibrazione, anche conficcata al centro della terra. 

Sono quelle comunicazioni che ti fanno vibrare come un diapason, a cui rispondi per risonanza. 

Non facendo niente, se non stare in ciò che sono. 

Perché tutto è già. 

Tutto è già. 

Nessun affanno. 

Respira. 

Sii vento con me. 

Sei già Universo, che gravita, che gravida e che crea. 

E lo hai sempre saputo. 

Tiziana Fenu

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