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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, aprile 13, 2022

💜L'olivo

 L’olivo è una delle piante più ricche di rilevanza simbolica, proprio in ragione dell’importanza che la sua coltivazione riveste nella cultura mediterranea, ma Omero – nel libro ventitreesimo dell’Odissea – elegge l’albero d’olivo simbolo del matrimonio tra Ulisse e Penelope. È uno dei passi più belli e intensi dell’Odissea, in cui il poeta greco descrive con meravigliosa eleganza l’amore tra i due sposi.


L’incontro tra Ulisse e Penelope


Sono passati ormai molti anni da quando Ulisse è partito da Itaca. Il tempo e il viaggio hanno cambiato molto il suo aspetto e nonostante la dea Minerva lo avesse magicamente reso più bello, Penelope ancora non riesce a credere che l’uomo che ha di fronte sia davvero suo marito. La fedeltà della signora di Itaca diventa l’ennesimo ostacolo da superare per l’eroe omerico.


Solo una cosa avrebbe potuto convincere Penelope dell’identità dell’uomo che diceva di essere Ulisse. Un segreto conosciuto unicamente dai due coniugi. È così che la donna decide di mettere alla prova il suo sposo e volgendosi alla sua serva dice:


Or che badi, Euriclea, che non gli stendi fuor dalla stanza maritale il denso letto ch’ei di sua mano un dì costrusse [..]

Di fronte alla possibilità che qualcuno fosse riuscito a rimuovere il letto dalla stanza matrimoniale Ulisse si indigna. Nessun uomo avrebbe mai potuto compiere un gesto simile e ricorda alla moglie il motivo dicendo:


Bella d’olivo rigogliosa pianta sorgea nel mio cortile, i rami larga, e grossa molto, di colonna in guisa. Io di commesse pietre ad essa intorno mi architettai la maritale stanza, e d’un bel tetto la coversi, e salde porte v’imposi, e fermamente attate. Poi, vedovata del suo crin d’oliva, alquanto su dalla radice il tronco ne tagliai netto, e con le pialle sopra vi andai leggermente, e v’adoprai la infallibile squadra, e il succhio acuto. Così il sostegno mi fec’io del letto [..]

Ecco il loro segreto: il letto nunziale era scavato nel tronco di un albero d’olivo, le cui radici erano saldamente penetrate nel terreno e attorno al quale Ulisse aveva scelto di edificare la maritale stanza. Udendo le parole del suo sposo, Penelope abbandona tutte le sue riserve, riconoscendo finalmente suo marito.


Poscia corse vèr lui direttamente, disciogliendosi in lagrime; ed al collo ambe le braccia gli gittava intorno, e baciavagli il capo, e gli dicea: Ah! tu con me non t’adirare, Ulisse, che in ogni evento ti mostrasti sempre degli uomini il più saggio.

Nelle parole di Ulisse si legge tutta la bellezza della poesia omerica. L’olivo diventa l’emblema del forte legame che unisce i due sposi. Le sue radici simboleggiano la profondità del loro amore e l’impossibilità di sradicare questo sentimento dal loro cuore. Le pareti e le porte della stanza proteggono il letto nunziale, custodendo il segreto dei due sposi, con la stessa forza con cui Ulisse e Penelope proteggono il loro matrimonio. Nel costruire le basi della loro unione, Ulisse impiega la stessa cura e fatica che ha usato per costruire il suo letto.

Olivo


Il valore dell’albero d’olivo


L’olivo era considerato un albero preziosissimo nell’antica Grecia, un albero sacro, tanto che il suo abbattimento veniva  punito severamente. La sapienza con cui veniva coltivato era considerata il simbolo del progresso civile ed economico. L’olivo era un dono degli Dei! Non c’è da meravigliarsi che Omero abbia scelto proprio questa pianta come simbolo d’amore e, con un’eleganza, tanto cara alla cultura greca, l’abbia resa il simbolo di un’unione matrimoniale salda e duratura, lasciandosi inspirare dalla robustezza e longevità dell’albero d’olivo.


Tutte le citazioni sono tratte da: Odissea di Omero, tradotta da Ippolito Pindemonte, Vol. 2;


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L'olivo



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