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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, aprile 12, 2022

💚Biberon di Tharros

 "Vasetto di epoca punica ritrovato a Tharros, in territorio di Cabras, risalente al IV secolo a.C., definito “a biberon” con fattezze femminili con due beccucci versatoi che ne riproducono i seni, con naso, occhi, bocca e braccia applicate.

Vasi a biberon sono stati ritrovati nei tofet della Sardegna, le aree sacre cimiteriali destinate ai bambini nati morti o defunti nei primi anni di età. La loro funzione era legata all’alimentazione infantile, dovevano contenere infatti il latte.

La forma del vaso di cui stiamo parlando richiama proprio il ruolo fondamentale svolto dalle madri nel nutrimento e nella crescita dei bambini attraverso l’allattamento.

Il colore vivace applicato sul vaso lo poteva anche facilmente trasformare in un piccolo e allegro giocattolo". 

Esposto al Museo Archeologico di Cagliari. 


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Questo dice la didascalia riguardo questo bellissimo "biberon" della nostra Antica Civiltà Sarda. 

Dal mio punto di vista, secondo la mia interpretazione, sempre molto personale, riproduce quella che per antonomasia è la Madre delle Madri, la Madre "Gallina", l'Archetipo naturale della Mamma chioccia che si prende cura dei suoi piccoli. 

Gallina psicopompo, gallina nei riti, gallina dalle uova d'oro, gallina che cova le uova, i segreti di Madre Terra, e che ha come controparte animica il gallo, che rappresenta la forza solare. 

La Genesi del mondo, in molte cosmogonie, ha origine da un uovo primordiale, l'uovo misterico primigenio, che custodisce entrambe le polarità, maschile e femminile. 

Questo vaso, quindi, riproduce una gallina. 

Una "pudda", in lingua sarda. 

Una "pudda" che viene rappresentata con i suoi tratti caratteristici. 

Il becco, con l'arcata sopraciliare e il setto nasale a "T", che, abbiamo detto altre volte, è un simbolo di iniziazione, di portale energetico tra dimensioni. 

E di iniziazione parla anche quel simbolo chiamato "a zampa d'oca", che porta al centro del petto, come una V rovesciata, con un segmento centrale. Parlo di zampa d'oca, perché esattamente questo simbolo, apparteneva alla regina di Saba, la grande iniziata, consorte di Re Salomone, colei che diede inizio alla stirpe dei Falasha, gli Etiopi ebrei, di cui risuonano, forse come appartenenza, i nostri falascia di Cabras, le strutture di giunco, abitazioni antiche dei pescatori. 

Un simbolo, che, in questo caso, è rappresentato con il vertice verso l'alto, contrapposto al simbolo che vediamo più in basso, rappresentato invece, con il vertice verso il basso. 

Vertice verso il basso, che rappresenta quell'insieme di apparato riproduttivo(intestino retto e vagina) tipico della gallina, della "pudda", che viene chiamato "udda". 

"Pudda/udda". 

Prof. Dedola spiega come "udda", fosse in origine un sintagma sacrale di benedizione usato a fine cerimonia in ambito sumerico, che indicava "ud da", "andare verso il sole" come segno di benedizione, di ricongiungimento con la divinità solare primigenia. 

Parola che si è involgarita nel corso del tempo, perdendo la sua semanticita' collegata alla metempsicosi, di ritorno all'Uno, al Padre. 

Ecco perché i due simboli, quello della zampa d'oca/gallina, e quello più basso della "udda", hanno i vertici contrapposti. 

Indicano le polarità contrapposte, necessarie alla creazione, alla nascita e rinascita. 

D'altronde, lo stesso simbolo del piede d'oca, ha anche questa simbologia di "nascita/morte/rinascita". 

Lo stesso simbolo lo ritroviamo nella struttura delle zampe, che cingono lateralmente, la parte più bombata del vaso, come se fosse un grembo. 

Simbolo che si nota anche sulla "spalla", come un fiore di loto, simbolo comunque di rinascita. Una qualità comunque  intrinseca del Femminino, di offrire "la nascita, morte e rinascita", nelle sue acque amniotiche, nel suo ventre terreno. 

Infatti, ai lati del collo sono presenti quattro segni orizzontali. 

Il quattro indica Madre Terra, con i suoi quattro elementi e i suoi punti cardinali. 

Una "pudda" che appartiene a Madre Terra, che è lo stesso emblema di nutrimento, di procreazione, di mistero, di sacralità, di potenza conoscitiva, riservata agli Iniziati, di Custode del confine tra le due dimensioni. 

Una Madre che allatta, che disseta, con i suoi lunghi seni, tenuti tra le zampe a tre dita, e che tracciano la stessa traiettoria a "V" della Vulva, o meglio, della "Udda" sottostante, in una magnifica e raffinata armonia di forma e colore( i simboli grafici sono enfatizzati dall'ocra rossa, che rimanda al fertile sangue mestruale). 

Un oggetto straordinario, raffinatissimo e simbolico, di grande presenza e valore. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

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Un grazie sentito, al ricercatore Roberto Giacalone per la segnalazione di questo straordinario reperto.

"Biberon" di Tharros




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