Prendo spunto, per questo post, da un'immagine di una fonte battesimale che si trova a Tharros, postata nella pagina "La Sfinge del Sinis"
(https://www.facebook.com/146865778708328/posts/5239604312767757/), di forma esagonale.
Sappiamo bene, per chi mi ha seguito in questo percorso, quanto sia importante e simbolico l'esagono, per l'Antica Civiltà Sarda, simbolo di una precisa Geometria Sacra, di cui i Giganti di Mont'e Prama sono testimoni e portatori(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0/https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0)
Ma l'esagono, con le sue diagonali che lo attraversano, è la riproduzione di un simbolo che è stato adottato dal cristianesimo, e che viene identificato con il monogramma di Cristo.
Mi riferisco al Chi Rho, composto dall'intreccio della X(il Chi greco) e della P(la Rho greca), una parola che significa "unto", in greco, ma anche "messia" in Ebraico, ma anche "oro", sempre in greco.
"Unto", come ho già avuto modo di sottolineare, è legato a quel concetto di abluzione, molto antico, che viene accompagnata dalla superficie dell'acqua cosparsa da un velo di olio, che, come viene sottolineato dagli studi del ricercatore Sandro Angei, nei nostri pozzi Sacri di Santa Cristina a Paulilatino, e Funtana Coberta a Ballao, in provincia di Cagliari, in particolare, enfatizza e rende possibile la manifestazione della ierofania dorata nella tholos del pozzo(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0)
"Cristina" da Cristos, unta.
Funtana da F-unta, "unta".
Ne ho dedotto, che anche l'antico rituale de "Sa mexina de s'ogu" sarda, la "medicina dell'occhio", con l'olio o il grano, e l'acqua, potesse risalire a questo antico rituale del 21 aprile e 21 agosto, quando si verifica la ierofania sul dodicesimo anello della tholos, traguardando così un parametro(il Sacro Archetipo Ebraico Lamed, il dodicesimo, significa proprio "misura, parametro) utile per verificare il grado di maturazione del grano.
La perfetta sovrapposizione del simbolo Chi Rho, con le diagonali dell'esagono, e anche con l'ottagono, ci consentono di capire come questo simbolo di rinascita, di resurrezione, fosse già presente nella nostra Antica Civiltà.
Ne abbiamo un esempio nel Concio nel nuraghe di Nurdole, che avevo già avuto modo di analizzare simbolicamente(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/simbologia-dei-conci-di-trachite-del.html?m=0), dove si riporta la particolare conformazione astrologica: quella di Orione, con la sua conformazione (considerando le diagonali centrali) ad "X", attraversato dall'asse che congiunge Aldebaran e Sirio, che sono considerati come Venere entrambi.
Sirio, perché è considerata come la prima stella del mattino, come Venere, e Aldebaran, come ho avuto già modo di spiegare, perché Venere è associata al Toro, e Aldebaran è la stella più luminosa del Toro.
Quindi, Orione, con la sua conformazione a X, a clessidra, come una svastica creatrice(era considerata infatti, il fulcro della creazione), si trova esattamente tra due stelle che rappresentano Venere, e proprio sulla sua cintura, sulle sue tre stelle, si può creare quella piattaforma ideale, perfetta e divina, che diventerà il parametro di tutta la Sacra Geometria, il quadrato di Sator, quelli che è stato individuato per primo, dagli antichi Sardi.
La piattaforma della rinascita, della divinizzazione dell'uomo sul piano astrale.
Dell'uomo "unto".
Dell'uomo Cristmos, che rinasce dopo la morte, perché ha una natura divina e umana.
Concetto che sarà ripreso anche da Leonardo da Vinci, con la sua quadratura del cerchio vitruviana, dove il baricentro corrisponde al fallo creatore, mentre nei nostri Giganti di Mont'e Prama, il centro, il baricentro del loro corpo, così apparentemente sproporzionato,, corrisponde invece alla loro cintura, la cintura di Orione, perché era quella, per i nostri Antichi Padri, la via della rinascita.
La cintura, che corrisponde, come posizione anatomica, anche all'ombelico(il centro dell'uomo vitruviano, nel cerchio infatti corrisponde all'ombelico).
Ombelico che rappresenta l'incarnazione nel ventre materno, la nascita e la rinascita, nel cuore di Madre Terra.
L'ombelico come l'athanor,, come l'omphalos, l'uovo cosmico, una sorta di navetta spazio temporale, dove l'uomo divino, stellare, può manifestarsi concretamente in un essere fatto di carne.
Il Labirinto alchemico, come quello a 7 percorsi, il classico labirinto base, che chiamano "cretese", che si trova nella nostra Domus de Janas a Benettutti, proprio sull'asse (se sovrapponiamo la costellazione di Orione sulla cartina della Sardegna, con cintura di Orione su Oristano-Cabras, tempio dei Giganti di Mont'e Prama), del braccio teso di Orione, lungo la via della rinascita.
Perché 7 erano i pianeti visibili, con i loro relativi percorsi, nell'equinozio di primavera, periodo della rinascita, della celebrazione della Pasqua.
Il Labirinto come punto strategico di trasformazione alchemica.
Dove al centro, ci sta il Minotauro, un Re Toro, un semidio, che rappresenta il portale, il centro della X, per arrivare all'occhio della costellazione del Toro, la stella Aldebaran, la tappa ultima della rinascita, dell'ascesa, sull'asse "Sirio/cintura di Orione/Aldebaran-Pleiadi".
Un labirinto, che ha, al centro, un portale, che gli Egizi chiamavano Rwty, come al centro di una X, perché era un portale di trasformazione.
Così erano chiamate, le false porte alchemiche, di passaggio da una dimensione all'altra, nell'antico Egitto, come le nostre false porte nelle Domus de Janas.
La X, la base di questo simbolo, del Chi Rho cristiano, era il simbolo degli Iniziati Egizi, che tengono sul petto due serpenti incrociati, all'altezza dello stomaco.
È l'intreccio delle due nadi della kundalini, il femminile e il maschile.
La X è un potente portale vibrazionale, custodita dalle sfingi, dai leoni, dalle leonesse femmine, che con il loro ruggito proteggevano il portale.
Ruggito che ha un'alta frequenza vibrazionale, proteggono il portale.
Quella che vediamo nel Chi Rho, la P, cristianizzata, era la Rho greca.
La R era anticamente considerata la lettera della manifestazione, perché aveva un suono vibrazionale molto alto
R come Ra
R al centro della parola Oro
R nel NuRaghe.
Ur/Nur.
Manifestazione divina nella materia.
Il Fuoco primordiale che si manifesta.
Scoprire questa fonte battesimale, antichissima, che sta a Tharros, dalla forma esagonale, e vedere come le diagonali dell'esagono siano sovrapponibili al simbolo del Chi Rho, mi ha dato conferma che sono simboli che derivano da una lunga tradizione esoterica, di conoscenze profonde, astrali e terrene.
Che la rinascita, avveniva secondo delle precise coordinate astrali, che poi hanno cercato di riportare in terra, con la stessa simbologia, cercano di caricarli vibrazionalmente, con nomi e forme che ne riproducessero la funzione alchemica di veicoli per dimensioni ultraterrene.
La forma esagonale o anche ottagonale(l'ottagono è legato a Venere, al Sacro Femminino, con la sua simbologia di stella a 8 punte, come avevo già approfondito - https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/la-simbologia-della-stella-otto-punte.html?m=0) di questa fonte battesimale, non è a caso.
La fonte è simbolo di rinascita, così come il simbolo del Chi Rho, a quanto pare, presente in alcune fonti battesimali, sul fondo, come nella Basilica di San Marco, a Venezia.
E il Chi Rho, è un simbolo antichissimo, astrale, di Via della rinascita, sulla Via Lattea, che poi è stato "conformato" alla figura del Cristo, ma che, per noi Sardi, aveva un valore altissimo.
Non dimentichiamo che gli inumati di Mont'e Prama, sono stati ritrovati orientati verso Orione, e che tutta la spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda ha come punto di riferimento, astrale e terreno, la simbologia dell'esagono, la X centrale, e tutta la simbologia contenuta nell'asse, lungo la via Lattea(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)
La via della rinascita .
Si, proprio quella immortalata, sotto forma di ierofania che si manifesta all'interno dei nuraghi, come la testa di un torello di luce, d'oRo, con la R ruggente e vibrante, che presenta il corno sinistro più corto di quello destro, così come è precisamente indicato dalla Costellazione del Toro.
Il vero battesimo di rinascita è astrale, e le fonti battesimale, con le loro forme, esagonali e ottagonali, ne riproducono la simbologia.
Per quanto riguarda l'esagono, abbiamo visto il perché. Il Chi Rho, si adatta anche alla sovrapposizione su un ottagono.
Il numero otto rappresenta Venere, con il suo percorso pentacolare, nell'arco di 8 anni, nel cielo, e Venere è il pianeta che governa il Toro.
Venere, rappresentata da Sirio-Iside, il Sacro Femminino, si trova sul polo opposto al Toro, lungo l'asse di rinascita astrale, sulla via Lattea, quindi il numero otto, l'ottagono, rappresenta anch'esso, benissimo, la via per la rinascita.
Tiziana Fenu
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