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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, aprile 12, 2022

💙Certi gesti istintivi..

 Certi gesti, istintivi, di pancia, sono eloquenti più di mille parole.

Quando si vanno a toccare cose sacre, come il nostro spazio vitale, gli affetti, l'armonia, e le cattedrali che abbiamo edificato dentro noi, dalle quali possiamo vedere la realtà dalle vetrate colorate, istoriate secondo il nostro vissuto, ciò che ci ha fatto stare bene, le emozioni che ci hanno tenuto in vita, si vanno a toccare nervi scoperti.

Quelli che abbiamo messo a nudo nel nostro spazio sacro, nella nostra personale dimensione, dove certe parole, le abbiamo tenute fuori.

Specchio di realtà che non sono mai troppo vicine, finché non ne sentiamo l'odore di terra bruciata anche sotto i nostri talloni.

E quando succede, memori anche di quell'archivio akashico delle nostre precedenti vite, nelle quali abbiamo esperito anche ciò che maggiormente temiamo, ecco che basta un richiamo. Come un fischio che ci catapulta nella stessa contingenza del nostro vissuto animico, che non ci possiamo scrollare di dosso.

"Soldato Jane" 

Guerra

Affetti.

Famiglia.

Paura.

Alopecia. L'ho avuta anche io da piccola. Legata alla paura, in metamedicina.

Uno schiaffo a piene mani, di pancia, irruento come un grido che squarcia le pareti dell'Anima, è solo la punta dell'iceberg. Ciò che si vede di un dolore profondo, quando ci obbligano alla paura, quando ci allenano alla paura, alla precarietà, alla menzogna. 

Senza punti di riferimento. 

Senza sapere più a chi credere. 

E ciò in cui crediamo, che abbiamo protetto nel nostro personale Tempio, non si tocca. 

In quei momenti, non si è mogli, amici, compagni. Né figli o padri e madri. 

Si è Archetipi. 

La guerra è ancestrale come la fame. 

È sopravvivenza. È sangue. 

Non guarda in faccia nessuno. 

È morte e distruzione. 

Non si può sovrapporre il Sacro e il Profano. 

Le mie Sacre Cose non le nomini. 

Non le imbratti. 

Ho percepito tutto il dolore di un'umanità ferita a morte. 

La rabbia e le lacrime. 

Un gesto catarchico. 

Come se avesse voluto colpire tutto il male che ci sta sempre con il fiato addosso. 

Non è stata violenza. 

È stato un Dolore immenso, profondo, intimizzato, che mi ha dato la dimensione di ciò che davvero siamo subendo e assorbendo come Umanità. 

Lo squarcio che stanno provocando nelle nostre piccole vite, che vorremmo semplicemente vivere in armonia. 

Sono profondamente toccata da questo gesto. 

I nomi non servono. 

È sulla bocca di tutti. 

Per un attimo ci ha distratto da questa tensione bellica, e da tutto ciò che è stato in questi ultimi due anni in particolare. 

Per un attimo, invece, fermiamoci. 

Si parla di violenza.

Molti, la violenza subita, non l'hanno sopportata, rinunciando alla vita, ridotti allo stremo da chi ce la fa conoscere ogni santo giorno, e che non sa più cosa inventarsi, per tenerci al cappio della paura.

Questo gesto, è la cartina tornasole di ciò che ci agita dentro, e che vorremmo manifestare concretamente, se potessimo.

Lo facciamo energeticamente.

Mantenendo, per quanto ci è possibile, il nostro pensare e il nostro sentire, puro, badando solo al nostro, a ciò che è giusto per noi, per restare in bilico. 

E invece, credo che un senso di Giustizia sia ciò che dovrebbe emergere, potente come un vulcano in eruzione.

Eruttare dalle nostre viscere, in un magma di dolore e liberazione. 

Questa, è la vera parte divina, in noi.

Il senso del Giusto.

Della Giustizia.

Il peso dell'Anima, alla quale pochi, danno peso, ormai.

Un'Oscar senza cor*na, non ne vale il Re. 

La Co*ona. 

La nostra connessione con il Divino. 

Inviolabile. Sacra. 

Meritata. Oltre ogni Oscar.

Non ne vale nemmeno gli asterischi.

Ci ricorderemo anche di questo.

E al loro cospetto, i "puntini sulle i", stanno già impallidendo. 


Tiziana Fenu

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Certi gesti istintivi..





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