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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, marzo 29, 2022

💛"su Nenniri"

 Pensavo ad una parola oggi, che mi piace particolarmente.."affrori".."a fiore".

In lingua sarda sta ad indicare una cosa o persona che è l'esatto contrario di un fiore.. Quindi trasandata, conciata male.

Trovare un senso logico a questa espressione, per contrasto, al concetto di fiore contrapposto al concetto di malandato, è troppo semplicistico.

Affrori come fiore, ma anche , come radice di afrodisiaco, di Afrodite. 

Sappiamo che in Sardegna c'era il culto di Afrodite, dea dell'Amore e della Natura, perché era legato al culto di Adone, dio sirio fenicio della Natura. 

Abbiamo un tempio di Astarte(Afrodite/Iside/Athor) le cui rovine sono visibili sulla sommità della Sella del Diavolo di Cagliari. Questa divinità fenicia, identificabile con la punica Tanit, rappresentava la dea madre ma era anche associata alla fertilità, all’amore e al piacere. 

Ne parlai in un post, in correlazione al pozzo di Santa Cristina e al Menat egizio(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html?m=0) 

Le Adonie, le celebrazioni in onore di Adone, si svolgevano dopo l'equinozio di Primavera, le feste della resurrezione di Adone. 

Erano celebrate nel santuario di Afrodite con le Erma, che erano delle composizioni floreali di fiori e frutti e dolci impastati con estratto di fiori farina e miele, che ricordano i nostri Nenneri preparati prima di Pasqua, proprio a metà quaresima, con terra, e semi di orzo, lino, grano, fatti crescere al buio, così cresceranno verdi-gialli e verranno addobbati in maniera sgargiante anche con pietre e oro, simboli di fertilità e buon auspicio, ed esposti il mercoledì della settimana Santa, quando si preparano le Chiese per i rituali del Santo Sepolcro.

Antiche tradizioni che ci accumunano soprattutto alla Sicilia in particolare. 

"Nenniri" viene dall'accadico( la lingua semita con una scrittura cuneiforme parlata nell'Antica Mesopotamia dal 2300 circa a.C. fino al 100 d.C.) "Niru"( preghiera) ripetuto due volte. 

In Sardegna abbiamo proprio un villaggio di Gadoni, provincia di Nuoro, Barbagia centrale, e un nuraghe Adoni( risalente al 1350 a.C.) entrambi dominanti la gola selvaggia, simile a quella fenicia del fiume Adoni, che si tinge di rosso e dove le fanciulle siriane, le vestali di Adone( in Siria c'era l'antica Fenicia) piangevano la crudele morte del loro Dio Adone( "Ad -Un" significa "zoppo del cielo", perché Adone morì per emorragia all'arteria femorale per l'attacco di un cinghiale e dal suo sangue germogliarono anemoni rossi)..colore dato dalle foglie morte del cisto. 

Qui le genti nuragiche estraevano il componente essenziale del bronzo, fuso per modellare statuine, utensili, gioielli e armi. Funtana Raminosa tra i più ricchi giacimenti di rame in Europa, è una delle otto aree che compongono il parco geominerario della Sardegna, annoverato tra Geoparks dell’Unesco, un museo a cielo aperto, e protagonista della metallurgia in ambito Mediterraneo. 

Ad Alessandria d'Egitto le effigi di Afrodite  e del suo amato Adone  venivano collocate su due giacigli affiancati   con accanto frutti maturi, e le donne, le vestali,  spruzzando acqua sul nenniri, imitavano la pioggia. 

E il Santo Sepolcro che viene simbolicamente preparato con questi "nenniri", che in Sicilia vengono chiamati "lavureddi", è quello sul quale risorgera' il Cristo, simbolicamente, come la Primavera che risorge dopo il buio inverno, su una coltre soffice, abbondante e fiorita, che viene bagnata d'acqua ogni due giorni, come vuole la tradizione, con grano, orzo e lino, per lo più. 

 “Se il chicco di grano caduto in terra non muore, rimane da solo; se invece muore produce molto frutto”(Giovanni 12, 24)

Una "resurrezione", legata agli antichi culti di Madre Terra, e ai suoi semi che germogliano con l'arrivo del primo caldo primaverile. 

Una resurrezione, legata al grano, ad una spiga che viene tagliata come unità, ma che da vita ad una molteplicità di vite. 

Come il corpo di Osiride dopo la morte, di cui avevo già fatto cenno, da cui germoglieranno 28 spighe, che guardacaso, è il numero dei Giganti di Mont'e Prama ritrovati finora. 

La spiga rappresenta il corpo di luce, l'Oro, l'Horus, l'Essenza trasfigurata in qualcosa di più elevato, di più nobile, purificato. 

È il culto misterico dell'iniziazione ai cicli della vita. 28 come il ciclo lunare. É il culto dionisiaco, dei misteri eleusini, di Iside, il culto di Demetra, che si ripete in epoche diverse, con "testimoni" diversi. 

La spiga è collegata alla costellazione della Vergine, la "Spica", poiché il "corpo di luce", può nascere solo in un cuore vergine, non corrotto. 

Lo smembramento della spiga, e quindi di Osiride, sono stati necessari, poiché solo smembrando la spiga, trasformandola in farina, si può poi impastare simbolicamente con l'acqua amniotica del Femminino, di Iside, che darà vita ad Horus. 

È il sacrificio necessario. 

È il "fare sacro" in senso letterale. 

Il "pane di vita" cristiano, l'Eucaristia, affonda le radici in tempi ben più lontani. 

È il processo di osirificazione, di distruzione e rinascita nel corpo di luce, rappresentato da Osiride, dal Cristo, da Adone, in questo caso. 

Alle palmette per la domenica delle palme viene unito di solito un rametto d'ulivo. Simbolo sicuramente di pace, ma anche simbolo di quell'olio simbolico con cui viene unto il Cristo, il cui nome significa, appunto, "unto". 

Per fare l'olio, le olive si portano in un frantoio, stessa radice di "frantumare", perché si deve destrutturare la materia, per arrivare all'essenza, all'olio. 

Quello stesso olio, che asperso a filo d'acqua nel pozzo di Santa Cristina, ne rivela poi la ierofania nel dodicesimo anello della tholos, per indicare la "misura", il parametro della maturazione del grano( da qui, credo, sarà l'origine, come ho già scritto, della medicina dell'occhio, "sa meschina de s'ogu", fatta con olio e acqua, o con grano e acqua-  https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/la-pietra-di-villamassargia.html?m=0) 

L'ulivo, e quindi, l'olio, sono abbinati alla Palma, perché la palma rappresenta la colonna vertebrale, l'albero della vita, il Djed, che corrisponde alla Palma, il datteri maschio, l'Ima, considerato un albero Sacro, legato alla controparte Imait, che era l'altro nome della dea Athor. 

Si deve risorgere per ricompattare la colonna vertebrale, simbolicamente. 

I Giganti di Mont'e Prama, i 28 Giganti, finora ritrovati, come le 28 spighe di Luce che rinascono da Osiride dopo la morte, rappresentano proprio questi uomini SemiDei, divinizzati, proprio nel luogo delle palme, a Mont'e Prama, dove vi è la sinergia di entrambe le energie. 

La Dea Athor

S' Ator

La "s" usata nella nostra lingua 

Il Sator. Il quadrato magico creato nel Sinis, dagli Architetti divini. 

Il quadrato del Sinis, come già dissi a suo tempo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0).

I Giganti di Mont'e Prama sono Iniziati, consacrati alla spiga. Alla prima stella del mattino, Venere, Sirio, Iside 

Sono dei Sacerdoti, Sacri, delle colonne del Tempio. 

Ma non solo. Oltre la simbologia della spiga, del grano usato per "su nenneri", abbiamo anche la simbologia dei culurgiones, simbolo dell'abbondanza, i nostri particolari ravioli con il ripieno di menta e patate, con la chiusura a spighetta. 

Abbiamo anche la simbologia  della Dea Afrodite, afflitta, affranta, che regge tra le braccia l'amante morto, Adone, in ambito greco. 

Ma sarà per questo che si dice "affranto", anche questo da una radice comune "affr-"?

Quindi abbiamo un "affrori" che deriva da "frori'. 

Su "frori", il fiore,  che veniva usato come essenza per impastare i dolci per la preparazione delle offerte votive con su nenniri  nell' equinozio di primavera per il rito di Adone che era lo sposo della dea Afrodite. 

Quindi erano dolcetti afrodisiaci. 

Poi abbiamo, come nella pietà di Michelangelo, dei Sardi che hanno da millenni la loro Pietà "la madre dell'Ucciso" che documenta il compianto guerriero che tiene a Sé la spada.

Metaforicamente rappresenta il sacrificio necessario alla rinascita. 

Un bronzetto ritrovato a Urzulei (stessa zona del villaggio Gadoni e del nuraghe Adoni) nella grotta "Sa dom'e  s'orcu",  nella montagna "Punta is gruttas", risalente a 3500 anni fa, che si trova al Museo di Cagliari.

La mano destra aperta, con il palmo della mano in vista, come spesso si vede nei nostri bronzetti, simboleggia un saluto di potere, da Iniziati, come già avevo spiegato in un post(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-del-palmo-della-mano-in.html?m=0)

La mano destra è quella che offre energia, guaritrice. 

E guardacaso, ma mai per caso, Adone nacque da un poderoso colpo di spada di Ciniria, re di  Cipro, nella corteccia di un albero di Mirra, nel quale era stata trasformata la figlia incinta di lui, Smirna, rabbioso perché Smirna aveva consumato un rapporto incestuoso con lui, ma solo perché vittima di un incantesimo della madre, che la voleva più bella di Afrodite. 

Quindi abbiamo un "affrori" che  -contiene la desinenza "-frori"( i fiori nati dalle ferite di Adone e l'essenza di fiori impastati nei dolcetti afrodisiaci)

- che si trova in Afrodite

- che si trova in Afrodisiaco( come la Mirra e le essenze dei fiori)

- ma si trova anche in "Affroddius" o "Affrorius", parola sarda che indica dire cose senza senso, le stupidinerie, magari come quelle che dicevano tra loro le Vestali del Dio Adone quando preparavano su Nenniri e i dolcetti afrodisiaci. 

Quindi è anche lecito pensare che la radice "frori" sia la radice lessicale dalla quale poi si sono snodati i vari

"Affrori/Afrodite/afrodisiaco, o anche affroddius", o anche "affranto". 

Come sempre, intuizioni..sentori..ma radici evidenti..che profumano ancora "commenti is frorisi "("come i fiori", in sardo), a distanza di secoli e secoli.


Tiziana Fenu

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Su nenniri














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