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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

venerdì, marzo 25, 2022

💛La pietra di Villamassargia

 Da un post di prof. Sanna, docente, autore, esperto di antiche scritture. 

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10222978661748551&id=1039280542


VILLAMASSARGIA. QUELLE LETTERE NURAGICHE  ASSURDAMENTE DIMENTICATE CHE FANNO LA STORIA DELLA SCRITTURA.


Scandalo tra gli scandali. Le lettere della pietra di Villamassargia prima richieste con insistenza dagli archeologi ma ad essi negate e quindi ...trascurate. Nelle università palestinesi e israeliani la pietra se la contenderebbero con una guerra santa tanto sono intriganti. Tutti gli studiosi sarebbero pronti a studiare e a dire. Con le riviste scientifiche pronte ad accogliere, in tutto il mondo. 'In tutto il mondo' sì, perchè il cosiddetto protosinaitico e il cosiddetto protocananico, essendo all'origine della scrittura (purtroppo con ancora scarsa documentazione) sono notissimi in tutte le università che trattano di epigrafia e paleografia antiche. Certi nostri archeologi e la Sovrintendenza per la tutela (!!!) del patrimonio culturale sardo cosa dicono invece? 'Non ce ne frega nulla. Tutta spazzatura!'Qui da noi, nella comunità 'scientifica', il protosinaitico è roba da falsari, il protocananaico pure che è anche schifezza di organizzazioni mitopoietiche sparse in tutta la Sardegna!' E come no? Tutto tutto, proprio tutto, scientifico, proclamato dal fior fior di farina della scienza accademica sarda! Il nostro Dipartimento improprio è da anni se non da decenni che ride per non piangere. Anche la pietra di Santu Pedru di Villamassargia è una schifezza, anche quella di Jerzu lo è, anche quelle conosciute recentissimamente delle campagne di Uta sono spazzatura. E come no? Loro continuano con l'inutile difesa del dogma morto e sepolto per prove provatissime scientifiche. Ma si continua anche da parte nostra, cari miei, ma agendo al contrario: mostrando non con vergogna ma con fierezza i segni di  Villamassargia. Perchè di quei segni ci ricordiamo bene e quei segni con orgoglio mostriamo al mondo. Osservatele quelle 'lamed', quelle 'shin', quella 'aleph e 'gimel' agglutinate. Osservatela quella 'shin' a cuore (un 'unicum'?), quella 'yod' a forcella, quella 'zayin' antica di cinquemila anni! Osservatelo bene infine l'ultimo segno, quella ''ayin' a 'V' introvabile altrove o quasi mentre da noi in Sardegna si spreca'! Sì. Sì, proprio spazzatura e schifezza!     


(in all. La pietra di Villamassargia trovata alcuni decenni fa in località Santu Perdu).


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Sulla lettera Ayin, vorrei aggiungere che corrisponde al sedicesimo Sacro Archetipo Ebraico Ayin, con funzione "corrispondenza".

Ed è una corrispondenza tra il piano terreno e quello divino, ciò che cercavano costantemente nei tempi passati.

La lettera Ayin significa "occhio", l'occhio che Riflette un altro occhio, che aiuta nella visione globale, come i due occhi di Osiride, legati da un filo.

L'occhio che trasmette(l'occhio Mascolino, il destro) e l'occhio che riceve(il Femminino)

Con la Lamed abbiamo la misura, il parametro, il punto di riferimento(come il dodicesimo anello della tholos del pozzo  Sacro di Santa Cristina, a Paulilatino, traguardato dalla ierofania che si riflette, che "corrisponde" anche nella parete della Tholos, proprio sul dodicesimo anello, in corrispondenza del 21 aprile, come verificato dal ricercatore Sandro Angei, e come avevo spiegato, nella sua simbologia nel mio post a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-la-piantina-del-pozzo-di.html?m=0). 

La Ghimel, il terzo Sacro Archetipo Ebraico, è lo spazio della Creazione, dove i due Archetipi Aleph(l'energia mascolina creatrice), il primo Archetipo, e la Beth, il secondo Archetipo(l'energia femminile creatrice), si incontrano, nella Ghimel, terzo Archetipo, e incominciano a creare uno spazio tridimensionale.

Con la lettera, e l'Archetipo Ayin, così presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda, si va oltre.

È un Archetipo 16

Un "4x4".

Un quattro(che indica la dimensione terrena), elevato al quadrato.

Elevato di un'Ottava, nella dimensione spirituale, divina, di cui, la dimensione divina, rappresenta una corrispondenza, un riflesso, di quella luce divina, di quella sorgente, che rappresenta la Ayin.

È come un occhio del Divino, e un occhio terreno, che consentono, insieme, una visione di insieme totale, per carpire i segreti dell'Universo.

L'Uomo, fin dai tempi antichissimi, ha sempre cercato questa intima connessione con il Divino. Un'attitudine innata, al quale ha sempre teso con opere e pensieri.

L'Archetipo Ayin, è il crinale tra le due dimensioni. Padroneggiarle, capire la corrispondenza, base di ogni insegnamento alchemico, "come sopra, sotto", significa, non solo comprendere questo tipo di energie più universali, ma anche di sentirsi parte, partecipi e co-partecipi, creatori, insieme al Divino.


Una piccola parentesi.

Il ricercatore Sandro Angei, ha sottolineato come, per rafforzare queste splendide ierofanie, che traguardavano momenti ritualistici importanti di interesse per tutta la comunità, come il vedere il grado di maturazione del grano, usassero dell'olio, che restando a pelo d'acqua, creava lo specchio ideale per creare una ierofania dorata.

Io ho pensato, che visto che le acque del pozzo (dei pozzi), erano considerate Sacre, che l'origine de "sa mexina de s'ogu" (la medicina dell'occhio, tipica della nostra terra, contro il malocchio), eseguita di solito con l'olio e l'acqua, o con il grano e l'acqua, avesse origine proprio da questa ritualistica, del benedire l'acqua con l'olio, per intensificarne la connessione con il Divino. Cosa che è assolutamente plausibile, visto che "is brebus", le formule ritualistiche che si pronunciano durante i riti de "Sa mexina de s'ogu", non sono altro che preghiere, invocazioni al Divino. 


Tiziana Fenu

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La pietra di Villamasargia




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