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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

sabato, marzo 05, 2022

💛Motivi a Chevron nelle Domus

 Due simboli diversi, delle nostre Domus de Janas, a confronto. 

A sinistra, la "tomba dei pilastri scolpiti" della necropoli di S'ena de cannuja, Bessude, nella Sardegna nord occidentale, a pochi km da Sassari.

A destra, Domus de Janas a Ossi, in provincia di Sassari, necropoli di Mesu 'e montes.

Due tipologie di simboli, apparentemente uguali, ma che hanno significati diversi.

I simboli del pilastro di Bessude, vengono chiamati a spina di pesce, o a  chevron, o semplicemente, troppo spesso, "protomi taurine".

Protomi taurine, posso sembrare, più verosimilmente, quelle della Domus di Ossi.

I simboli di Bessude sono la simbologia del Femminino. Hanno il vertice verso il basso, come il pube femminile. 

Sono "impilati" l'uno dentro l'altro, a simulare la ripetizione, la duplicazione, la capacità di moltiplicazione, di generare, l'abbondanza del raccolto. 

Questi vertici, in questo pilastro, sono in numero di cinque.

Il numero cinque è collegato al Sacro Femminino, al pianeta Venere, come ho spiegato altre volte, che con il suo percorso pentalfico, tracciando una stella con cinque vertici, traccia il suo percorso astrale ogni 8 anni.

Il numero cinque è collegato anche a Marte, il Mascolino, e alla costellazione del Toro.

Questo perché, unendo le cinque punte della stella, si ottiene un pentagono, il quale, a sua volta, ne può contenere un altro, e quindi anche una stella a cinque punte, ma rovesciato, tanto da sembrare la protome di un animale con le corna(immagine usurpata e abusata dagli estremisti di bassa energia, come sapete).

Ma un altro motivo per cui il numero cinque è legato al Toro, secondo me, il più importante, secondo i miei approfondimenti, è che il Toro, come costellazione, si trova dalla parte opposta, e tappa finale, di quell'asse, lungo la via Lattea, sulla quale si posizionano tre elementi importanti di Nascita e Rinascita.

Il Sacro Femminino, Sirio, le tre stelle della cintura di Orione, e la costellazione del Toro, con la sua stella più luminosa e le Pleiadi, comprese nella costellazione.

Il pentacolo, che in ambito Mesopotamico era il simbolo della dea Ishtar, dea della fertilità, in Egitto, divenne il simbolo di Sothis, di Sirio, l'astro identificato con Iside.

Iside è il principio femminile divino, madre degli astri, che, nella descrizione che ne fa Ovidio nelle "Metamorfosi", emerge dal mare come Venere. 

Questo simbolismo, delle acque inferiori( contrapposte e complementari a quelle superiori, rappresentate dal cielo), che generano la vita, è rimasto poi, fino alla tradizione cristiana, dove Maria, altro simbolo del Sacro Femminino, è chiamata "Stella Maris", "stella del mare". 

I cinque vertici, di questo pilastro, come la rappresentazione di un pube femminile, che si duplica, nel grembo stesso di Madre Terra, per offrire la vita, la rinascita eterna, astrale, anche dopo la morte, sull'asse "Sirio/Toro", che hanno la stessa simbologia del cinque, e anche pentacolare. 

Una simbologia, quella del pentacolo, della stella a cinque punte, che indica equilibrio degli opposti, come una Tanit con le braccia aperte.

Come sarà, poi, in tempi più recenti, la schematizzazione dell'Uomo Vitruviano di Leonardo. 

Il numero cinque, come quintessenza della creazione, che unisce la dualità del due, della materia, con la trinità spirituale del tre.

Questo, indica, questo motivo a Chevron con cinque vertici verso il basso. 

Non è un semplice "motivo a spina di pesce o a spiga", e non è certo la rappresentazione stilizzata delle corna taurine. È molto di più. 

È una simbologia concettuale di riproduzione, di duplicazione del Sacro Femminino, in cui il Mascolino è implementato, ma in modo discreto. 


Invece, nella Domus de Jana a Ossi, abbiamo un pilastro, con due simboli diversi e complementari. 

In alto, un simbolo chiaramente taurino, con una fronte della protome taurina, ben definita, e le corna, ben sottolineate. 

Sotto, il motivo, è semplicemente a "V", non presenta sagomature, come quello sopra, che facciano pensare a delle corna, ma tutta la sagoma è abbastanza lineare, e quindi fa pensare ad un simbolo che richiama il pube femminile. 

Quindi vi è una rappresentazione del Maschile e del Femminile, differenziati, non sovrapposti. 

D'altronde siamo in una Domus de Jana, che, come ho già avuto modo di spiegare, secondo me, rappresenta proprio una "Domus della Natività"

(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0), come un primo ancestrale presepe, formato da quell'elemento triadico, delle tre pietre, dentro la doppia circonferenza, che indica il maschile e il femminile insieme. 

Così come sono presenti quelle due doppie falci di luna, una più piccola dell'altra, che trasportano, sembrerebbe, una forma uguale ad un nuraghe. 

Come se trasportassero l'Horus, come nella barca solare egizia, ancora prima che se la inventassero gli Egizi. 

Il nuraghe come simbolo dell'Oro, della sinergia creatrice tra sole e luna, tra maschile e femminile, come ho scritto tante volte. 

Una Domus, quella di Ossi, che presenta anche l'Archetipo della donna partoriente, con quella forma stilizzata, che ritroveremo come le Sheela Na Gig, a rappresentare la simbologia del parto. 


Tutto questo, per dire, che i simboli non sono tutti uguali. Differiscono tra loro per piccoli particolari, talvolta, e non bisogna fare l'errore di interpretare sommariamente, solo perché una "V" potrebbe sembrare una protome taurina. 

Se c'è una cosa che ho imparato, approfondendo, via via, sulla Antica Simbologia Sarda, è che nulla é lasciato al caso, e che bisogna fare attenzione ad ogni piccolo particolare, perché è una civiltà che si esprime molto tramite i simboli.

Simboli che hanno spesso anticipato di secoli, di millenni, anche quelli delle altre civiltà, come il caso della nostra piccola "Dea Madre/scarabeo" di Cuccuru S'arriu", che ha anticipato di almeno un millennio e mezzo, lo scarabeo psicopompo egizio(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0)

E come tante altre cose, che piano piano stanno venendo alla luce. 


Tiziana Fenu 

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