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sabato, marzo 05, 2022

💛Petroglifo Bruncu Suergiu /Dendera

 Il petroglifo di Bruncu Suergiu come la lampada di Dendera egizia?

Ripropongo un post di un po di tempo fa, riguardo la  statuina della danzatrice del Nilo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/danzatrice-del-nilo.html?m=0)

"Stupenda statuina neolitica in terracotta dipinta, esposta al Brooklyn Museum, conosciuta come "la Dea o Danzatrice del Nilo", risalente all'Egitto predinastico, esattamente periodo Naqada II(3500-3400 a.C.)

Essendo state ritrovate diverse statuine di figure femminili di questo tipo, nell'atto di celebrare una danza con le braccia alzate, si è pensato che fossero sacerdotesse del culto della Dea Hator, la maggiore rappresentante del principio Femminino tra le divinità egizie.

La Dea Hator è la Dea Madre per eccellenza, è la Dea del parto, della nascita, della celebrazione della vita, la Vacca Alata che dà vita al creato.

Essendo anche la Dea delle passioni, e dell'amore, ha avuto il suo corrispettivo ellenico in Afrodite, che celebrava con danze, canti e musica.

Il geroglifico che la rappresentava, era formato da un paio di corna bovine/taurine, tra le quali brilla il disco solare.

Ma è anche la Dea della distruzione quando si trasforma nella sanguinaria Sekhmet, quindi anche Dea della morte, che implica in sé, il concetto di rigenerazione.

In realtà, questa statuina, secondo il mio sentire, manifesta la sinergia delle polarità insieme, maschile e femminile, celebrate attraverso la danza amorosa.

La forma è taurina/uterina, nel senso che, rappresenta sia la stilizzazione di una protome taurina, con le corna ben evidenti, sia una forma uterina, nel senso che la forma a Y ricorda la forma dell'utero.

Ma qui abbiamo anche la particolarità di un corpo dipinto solo sulla parte superiore di ocra rossa.

L'ocra rossa indica il Femminino, il sangue mestruale, la fertilità.

Mentre la parte inferiore, dalla vita in giù, non presenta una copertura con l'ocra rossa.

Parte inferiore che non presenta nessun accenno al Femminino, se non nella stessa forma a punta verso il basso, come il pube femminile.

Ma potrebbe rappresentare anche, con questa forma affusolata, il fallo maschile, e quindi, una complementarietà di sinergie.

Questo aspetto lo trovo molto compatibile con il dinamismo energetico che vuole rappresentare la statuina.

Celebra, con queste movenze rivolte verso il cielo, il Sole, il Maschile, la danza dell'Amore, possibile solo se vi è complementarietà tra opposti.

Aggiungerei che la stilizzazione della statuina ricorda anche una Y, e la Y è legata, come simbolismo esoterico, alla Tau, ai riti Iniziatici, che sicuramente gravitavano anche intorno al culto della Dea Hator, praticato specialmente nel tempio a lei  dedicato, il Tempio di Dendera.

Un tempio misterioso, famoso non solo per le famose "Lampade di Dendera", che pare riproducessero la luce, ma anche per tutte le rappresentazioni nei bassorilievi, che parlano di creazione di energia.

Quelle che sembrano "batterie" sono rappresentate con il color rame, esattamente come la parte superiore del corpo della nostra Danzatrice, le cui braccia potrebbero essere benissimo le due polarità, il negativo e il positivo, per creare energia elettrica.

Proprio come si crea dall'incontro dell'energia Maschile e dell'energia Femminile.

Si dinamizzano ed energizzano a vicenda, in una danza di vita, di amore continuo.

Bellissima e incantevole.

L'Essenza dell'Amore, come un cuore formato dalle braccia, che è pura Energia.

Una statuina, che belle fattezze ricorda un nostro petroglifo, nell'area archeologica di Bruncu Suergiu, all'interno del Parco della Giara. Un'immagine stilizzata, ma estremamente simile. Perché, come sempre, la nostra Antica Civiltà Sarda è in anticipo con i tempi, sulle altre. "


Rifletto oggi sul fatto che sia le lampade di Dendera, che la danzatrice del Nilo, che il petroglifo di Bruncu Suergiu, con la nostra danzatrice, hanno esattamente la stessa forma, e riproducono le due polarità che si toccano e creano energia in queste lampade, che sono definite in ambito archeologico, degli OOPArt, cioè oggetti estranei al periodo storico degli stessi. 

Sono state rappresentate in un bassorilievo nel Tempio di Hator a Dendera, in Egitto, 4500 anni fa. Tempio che risale alla IV dinastia. 

Un bassorilievo che rappresenta sacerdoti officianti ad una sorta di "fiore di loto", con una serpentina al centro. Un cavo elettrico, forse, il gambo del fiore di loto, è la serpentina che si vede all'interno, un filo metallico conduttore, come quello che vediamo nelle lampadine, con un supporto che funge da isolatore elettrico. 

Ho trovato interessante questa spiegazione(https://www.invasionealiena.com/misteri/articoli-misteri/885-le-lampade-di-dendera.html) 

Tenendo presente che gli antichi Egizi chiamavano il serpente nato dal loto con il nome “SEREF”, che significa “illuminare”, solo un caso? Forse il mito del serpente nato dal fiore di loto può essere ricondotto in senso figurato alla luce che nasce da una lampadina…


1-Sacerdote

2-vapori ionizzati

3-scarico elettrico (serpente)

4-Zoccolo della lampada (fiore di loto)

5-Cavo (gambo del fiore di loto)

6-Dio dell'aria

7-isolatore

8-Simbolo del pericolo [Thoth con i coltelli]

9-Simbolo della corrente

10-Simbolo della polarità inversa

11-Strumento per la conservazione dell'energia (batteria?)


Se ci sono arrivati gli antichi Egizi, a scoprire la corrente elettrica, 4000 anni prima di Benjamin Franklin, trovo lecito avallare e riconfermare l'ipotesi che già avevo palesato in un mio post

( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0), e cioè che i nostri Antichi Guerrieri sapessero dominare benissimo l'energia, perché avevano scoperto come produrre elettricità attraverso l'unione, il contatto, di due polarità opposte( visto che, come dice l'iscrizione della Stele di Tanis  risalente al Faraone Ramses II, del 1287 a.C., si dice testualmente : "Gli Shardana dal cuore impavido. Da sempre non si sapeva come combatterli, essi arrivavano con il cuore fiducioso, sui vascelli da guerra dal mezzo del Grande Verde, la parte tirrenica del Mediterraneo, e non  si poteva resistere davanti ad essi").

Il Guerriero di Teti, perfettamente creato con i parametri della Geometria Sacra, ne è uno splendido esempio( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) 

Polarità opposte in sinergia, che rappresentano la koine' narrativa,, concettuale e simbolica di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, in ogni suo aspetto, e le nostre zone archeologiche, i nuraghi, le Domus, i pozzi sacri, le Tombe dei Giganti, sono come una centralina elettrica a cielo aperto, e il petroglifo di Bruncu Suergiu somiglia troppo ad una lampada di Dendera. 

Tutti noi lo siamo, quando siamo in equilibrio con le nostre due polarità della kundalini, quando le uniamo per "confricazione" ed emaniamo la nostra luce interiore. 

Dovremmo imparare a ricordare. 

I nostri Antenati erano più saggi di noi. 


Tiziana Fenu 

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Petroglifo Bruncu Suergiu /Dendera









 


 


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