Abbiamo molte maschere, nella nostra Tradizione sarda, finemente lavorate, semplici, simboliche.
Ne abbiamo di ogni tipo.
Non avevano niente da dimostrare, nell'indossarle .
La maschera come intima connessione con il Divino.
Strumento catarchico, divinizzante.
Anche i Giganti di Mont'e Prama, e le figure del Nostro Carnevale Sardo, indossano le maschere, oltre che rappresentate anche nei bronzetti.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/osservavo-la-maschera-de-is-issohadores.html?m=0)
Si enfatizzava, attraverso la maschera, così come facevano attraverso la pietra, la struttura, i simboli, le ierofanie, gli orientamenti cardinali, e tante altre cose, la loro intima connessione con il Divino.
Ho scritto che non avevano niente da dimostrare, perché sarebbe errato cadere nella trappola del "volevano dimostrare che attraverso la maschera potessero assurgere a divinità", perché non era questo l'intento.
La maschera non funge da elemento castrante, oscurante della dimensione umana.
È esattamente il contrario.
Amplifica.
È uno spazio sacro in cui umano e divino agiscono in sinergia.
Quindi, la maschera, niente cela e niente ostenta.
Tutto cela e tutto ostenta.
È una dimensione sinergica in cui la dualità si annulla, e si enfatizza l'essenza Monadica di chi la indossa.
Senza spazio.
Senza tempo.
È la dimensione dell'immortalita'.
Tiziana Fenu
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Nicola Castangia Artist
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