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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, aprile 30, 2024

💛L'occhio di Horus e la scacchiera di Pubusattile

 L'occhio di Horus e la scacchiera di Pubusattile.


Dai miei passati approfondimenti sulla scacchiera presente nella Domu de Jana  Pubusattile di Villanova Monteleone, https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/il-kamasutra-e-la-scacchiera-di.html?m=0) e sottolineando anche la correlazione tra la nostra scacchiera e una vela egizia, oggi, prendo in consideraziine la Geometria Sacra della soddivisione in frazioni, dell'occhio di Horus, che, coincidenza, consta di 64 porzioni razionali.

E 64, con tutta la simbologia numerica  correlata, che ho approfondito nel primo link a riguardo, sono i quadratini della Scacchiera di Pubusattile.

Non credo proprio si tratti di coincidenza, perché entrambi, hanno la stessa simbologia di base: la rinascita, l'immortalità. 

L'Occhio di Horus (chiamato anche 'wadjet') è il simbolo del potere, della protezione e della buona salute. Horus era un dio del cielo che offrì il suo occhio sinistro a suo padre, Osiride, nel tentativo di riportarlo in vita, poiché era stato fatto in 14 pezzi dal fratello Seth, e lo ricompose Iside, nonostante il quattordicesimo  pezzo, il fallo, venne sacrificato per l'Ossirinco del Nilo, e trasmutato in fallo d'oro, che diede origine ad Horus 

Osiride trasmette la conoscenza rivelata, dopo la sua morte e la sua reintegrazione, al figlio Horus, e l'occhio di Horus simboleggia proprio questa conoscenza rivelata, ad opera del Dio Toth, il suo ideatore. 

Da non confondere con l'Occhio Ra, l'occhio destro, che rappresenta la polarità solare, mascolina, mentre l'occhio di Horus, la polarità lunare, femminea, simbolo di immortalità, di rinascita, di integrità Monadica. 

È Iside, infatti, a ricompattare i 14 pezzi di Osiride( uno mancante, il fallo, andato in sacrificio all'Ossirinco del Nilo, su cui opera la sua alchimia, da mercurio trasmutante in Oro/Horus) 

È legato ai 5 sensi, nelle sue proporzioni frazionare 

– 1/2  rappresenta l’odore 

– 1/4 rappresenta la vista e la luce 

– 1/8 rappresenta  il pensiero

– 1/16 rappresenta l’udito 

– 1/32 rappresenta il gusto, il germogliare del frumento 

– 1/64 rappresenta il tatto 


Horus era il dio del cielo, il falcone, e i suoi occhi erano il Sole e la Luna.. 

Thoth era il Dio che sapeva contare, protettore della Luna e del Calendario. 

Ci sono anche delle connessioni con il Pi greco. 

1/64 moltiplicato  per 2 occhi e per 100, da come risultato 3,125, che risulta essere l'approsimazione babilonese di Pi Greco. 

 Se sommiamo tra loro i valori delle frazioni, abbiamo un 63/64

1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64

Manca anche qui, il pezzo finale, come il quattordicesimo pezzo del corpo di Osiride, che deve essere trasmutato attraverso lo scriba che avrebbe elaborato la formula, sotto la protezione del Dio Toth. 

Quindi è Toth/Mercurio/Hermes/il Femminino, che offre questa possibilità di interezza, di completamento

Funge da collante. È il Mago. Il Creatore, l'elemento alchemico che può ripristinare l'occhio per intero. 

C'è da dire che Osiride risorto, viene rappresentato spesso con due occhi Horus, speculari, ai lati. 

Occhio Horus che, come ho scritto, è diviso in 6 parti. 

Quindi si ritrova con due occhi, che complessivamente rappresentano l'anno solare( 6+6=12)


Ma è particolare anche la simbologia del numero 12, perché l'occhio di Horus fu trovato nel dodicesimo strato delle bende nella mummia di Tutankhamon. 

Sappiamo bene quale alto significato avesse in  Sardegna, il numero 12, tanto da essere chiamato Su Santu Doxi. 

È sul 12, sul dodicesimo anello del pozzo Sacro di Santa Cristina, che si traguarda la manifestazione ierofanica in alcune date, di cui avevo già approfondito, ma di cui la più importante, resta quella del 21 aprile, perché è legata all'ingresso della costellazione del Toro, e riguarda anche la fondazione di Roma, argomenti, sulla simbologia numerica del 12 del pozzo di Santa Cristina, che trovate in questo link, e nei link all'interno di esso( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/simbolismo-del-21-aprile-santa.html?m=0) 

E questo aspetto, del Toro, è molto importante, perché qui ci ricolleghiamo alla simbologia taurina/uterina,  così presente in Sardegna, come morfologia delle Tombe dei Giganti, e come simbolismo delle protomi nelle Domus de Janas. 

Nel Serapeum di Sakkara, località corrispondente all’antica necropoli di Menfi, sono stati ritrovati 64 sarcofaghi contenenti i corpi mummificati dei Tori Apis, offerti come sacrifi annuali per rinnovare la cerimonia  dell'immortalita del Dio Osiride. Ricorrenza che avveniva ogni 25 anni. 

Cerimonia di competenza del Dio Toth, come ideatore, custodito poi, in concreto, dalla sorella Seshat che si occupava della progettazione e fondazione dei templi, seguendo le coordinate polari, indicate dal dio PHAT, il demiurgo che governa l'asse del mondo

Doveva essere ogni 25 anni, ciclo di vita di Apis, che corrisponde a 309 lunazioni , il cui doppio, 618,  esprime la sezione aurea. 

Ora capite, perché la simbologia del Toro, anche dal punto di vista della Geometria Sacra, è così importante? 

L'entrata del Sole nella costellazione del Toro, significava rinascita, equinozio di Primavera, equilibrio, momento propizio per l'agricoltura, per il risveglio della coscienza, per l'accesso a dimensioni superiori, possibile solo, quando le due polarità sono in equilibrio. 

Infatti, il Sole/Osiride si può autorigenetare, nella sua fase finale, attraverso la simbologia della Fenice, solo nella "sala della Bilancia", un punto di equilibrio e di radunanza, purificato nella sua Essenza, come è nella sbologia della Fenice, che simboleggia il Fuoco( libro egiziano dei Morti, Formula 125) 

In pratica, il sorgere della Fenice, indicava la trasfigurazione del tempo, un modo per restare sempre immortali 

Osiride che rinasce ogni giorno. 

Osiride che viene rappresentato come Fenice.

La divina Fenice, come veniva chiamata, rappresentata dai due occhi speculari di Horus, che rappresentano la completezza originaria, quella in cui si realizza l'8 x 8 di quel primo tempo  che fonda l'origine del Cosmo. 


Toth rappresenta le due polarità, l'androgino, il Meri, il Femminino, custode delle due polarità, così come venivano rappresentate le Grandi Dee Madri del Passato. 

Mi premeva sottolineare che la manifestazione del Dio Toth per quanto riguarda la scrittura e le scienze, era la sorella Seshat, della quale avevo già parlato riguardo la sciamana di Sardara, che non è certo una rabdomante, e che viene rappresentata con il volto da Babbuino, e che ha un mano un bastone di comando lunare, non a Y come i rabdomanti. 

Scrivevo, su questa rappresentazione androgina di Sardara( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0) 

"Era considerato il primo iniziato divino, appartenente alla casta sacerdotale e custode della cultura ermetica ed iniziatica. 

Dagli Egizi, Toth, era considerato un Dio lunare, chiamato "E=Aah-Tehuti, e i suoi animali sacri erano l'ibis e il babbuino. Esotericamente è legato all'ottava sepirah Hod dell'Albero della vita, che riguarda la legge delle corrispondenze(" come è sopra, è sotto")e della magia, e che significa "splendore", e che rappresenta l'ermafrodito, con una prevalenza di femminile, perché rappresenta anche le forze della Natura, che appartengono a Madre Terra, quindi al femminile e alla sua energia di colori e forme, grazie ai quali possiamo avere percezione del Divino. 

Toth era anche uno psicopompo, colui che conduce il defunto nell'altra dimensione. 

A Toth sono legate diverse Dee, in particolare Iside, che aiutò sia per ricomporre il corpo di Osiride, sia quando Horus, il figlio di Iside e Osiride, fu punto da uno scorpione. Tra le Dèe accumunate a Thot, vi è anche la Dea Seshat, che significa "scriba femminile", la Dea della scrittura, misurazione, architettura, descritta come una donna che indossava un abito di pelle di pantera, verosimilmente nero, che corrispondeva all'abito dei sacerdoti addetti ai riti funerari, e un copricapo, rappresentato da un geroglifico con un fiore stilizzato o 7 punte stella su uno stendardo posizionato sotto delle corna capovolte, rivolte verso il basso, legate alla falce di luna, al suo sposo Teth, il dio della Luna, della scrittura, della conoscenza, testimone e cancelliere anche della pesatura del cuore. 

Osservate il bastone con le tacche della nostra "sciamana/o babbuino" : è lo stesso che è rappresentato verticalmente davanti alla dea Seshat, mentre "segna" qualcosa con la bacchetta. 

È proprio uguale 

La Dea Seshat l'avevo già nominata e sondata (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-partiro-sardo-su-papperi.html?m=1), riguardo il papiro ('paperi' in sardo) 

 "Verosimilmente molto simile all'albero sradicato degli Arborea, il Desdicado, degli antichi Giudici del Giudicato di Arborea sardo, con 7 Rami, che ricorda anche la Menorah, il candelabro ebraico, simbolo dei 7 pianeti più importanti, che si potevano osservare allineati in certi periodi equinoziali, come indica anche il nostro labirinto a 7 percorsi di Benetutti. 

Se notiamo, sopra questo "alberello" egizio sopra la testa della Dea Seshat, vi è un simbolo, del tutto uguale alla piantina delle nostre Tombe dei Giganti in Sardegna.

[....]E che ci fa una Dea egizia con due simboli che richiamano entrambi i nostri Antichi Giudici, i nostri Architetti divini? La correlazione c'è eccome, ed è spiazzante. 

La Dea Seshat era chiamata la signora delle Stelle. Gran parte dei monumenti dell'antico Egitto, sono legati ad una cerimonia iniziale,, dove il Faraone e una sacerdotessa rappresentante della Dea Seshat, svolgono il processo di misurazione, definendo i 4 angoli dei futuri templi e monumenti reali, per allinearli in direzione delle stelle I "quattro angoli del tempio", concretizzati con figure specializzate come Architetti e Carpentieri che eseguivano le misurazioni. 

Una cerimonia che si chiamava Pedj Shes, a carattere cerimoniale e tecnico, e lei era lo scriba femminile della scrittura, dell'architettura. Una Dea con due simboli degli Architetti divini, fondatrice della Sacra Architettura, della Geometria Divina, come i nostri Giganti, che ha sopra il capo una sorta di tiara che rappresenta lo schema esatto di una tomba dei Giganti. 

Uno schema taurino/uterino, che richiama la simbologia del Toro e luna insieme, poiché le corna rivolte verso il basso indicano luna crescente. " 




Quindi una Dea Seshat, sorella e padedra  di Thoth, a cui è affidato il completamento della suddivisione frazionata in 63/64esimi, con un simbolo taurino/uterino che richiama la protome taurina/uterina presente nelle nostre Domus de Janas, e nelle tombe dei Giganti, e che sostanzialmente risulta essere colei che su base "64", è preposta, come un architetto, all' orientamento dei templi, che, secondo alcuni studiosi, puntavano al Nord, verso le 7 stelle del  Carro Maggiore dell'Orsa Polare, con un chiaro riferimento al ciclo della precessione degli equinozi. 


Questo mi crea una certa emozione, perché, come scrissi nel post riguardo la scacchiera di Pubusattile, non mi piace chiamarla scacchiera, ma piuttosto un tempio 

Dal mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0) 

"La Scacchiera, indica nel suo insieme, la sacra unione tra la Dea Madre  e il Dio Toro

Insieme, sono gli artefici della creazione sulla terra. 

Otto quadratini, distribuiti  su 8 righe verticali e orizzontali. Per un totale di 64 quadratini, di cui 32 Bianchi e 32 Rossi alternati. 

Una perfetta sintesi armoniosa conseguente all'equilibrio degli Opposti. 

Perché ripetere i quadratini 8 volte per riga orizzontale e verticale?

Perché l'otto è un numero dell'Infinito, di congiunzione tra cielo e terra. 

Perché 8 furono, secondo la cosmogonia mitologica,  i primi umani semidivini sulla terra, quattro coppie di ermafroditi di cui Nun  (.. se vi ricordate l'ho scritto nei miei precedenti post, semidio con la testa di rana) e Nunet, la sua compagna ( la semidea con la testa di serpente) rappresentano i creatori delle prime Acque Primordiali (la Sardegna è tutta incentrata sul culto delle acque) e del caos creatore. 

Otto sono i componenti delle 4 coppie di sostanza Divina, dello spirito e della materia, del maschile e del femminile, del divino che scende nella materia

Otto sono i quadratini uniti a due a due, come una coppia( rosso/ bianco) e formano la sigizia di base dalla scacchiera

Il moto divino eterno che scende nella materia, nella vita, nell ' elemento femminile che accoglie e che è esemplificato anche dalle 7 spirali rosse di 70 cm di diametro e pare che 70 cm sia l'altezza della Domus internamente

Il 7 è un numero importante, perché composto dal 3 che rappresenta la divinità, l'aspetto spirituale , più il numero 4, che rappresenta la materia, il piano fisico

I sardi sapevano bene che si consegue un equilibrio con la congiunzione degli opposti

[...] Osservando la scacchiera salta subito agli occhi una  cosa fondamentale. Cioè come i sardi avessero capito benissimo che la creazione, l'espansione, avvengono attraverso la moltiplicazione.

Ed ecco quindi, che  creando una ripetitività del nucleo, della sigizia (quadratino rosso e quadratino bianco) , per quattro volte, per quanti sono i 4 elementi della natura,  sia in senso orizzontale che in senso verticale,  hanno creato un' altra dimensione spaziale,  (questo mi emoziona molto scriverlo) , non più terrena,  ma virtuale, dentro la quale l'anima del defunto potesse ritrovare  una nuova dimensione  ultraterrena familiare, per così dire..

Un microcosmo riprodotto nella parete, con una  Valenza energetica potentissima. 

Un " otto moltiplicato otto", che segue la scansione  della "legge dell'ottava" era che è la  scansione energetica della Creazione in natura, secondo la quale  tutto in natura risponde a precise leggi fisiche vibrazionali e armoniche, dal momento che tutto l'universo è fatto di energia, compresi  noi, e quindi anche la nostra esistenza vibra all'interno di ottave di frequenza. 

La legge dell'Ottava è la seconda delle tre leggi cosmiche fondamentali perché genera,  regola e interconnette il posto di tutti i processi in qualsiasi  Scala

Questa legge dell'ottava che regola la nostra esistenza e tutti fenomeni che li circondano, è detta anche  la "legge del sette", perché  il numero 7, è un  numero altamente esoterico

Attraverso il 7, esso si esprime la globalità ,l'universalità, l'equilibrio perfetto, e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico

[...] Non sono discorsi astratti.

Ogni progetto di vita segue sempre la "legge del sette/dell' Ottava"

È fisica quantistica, perché come già  scritto in altri miei post ( ma mi piace ricordarlo, perché gli antichi Sardi lo avevano capito molto bene) Nikola Tesla diceva "se si vuole scoprire il segreto dell'universo, si deve iniziare a pensare in termini di energia, frequenza e vibrazione. 

[..] Come se avessero creato una dimensione virtuale, una rappresentazione grafica energetica, una nuova dimora  dell'anima, dopo la morte, che attraverso la moltiplicazione della sigizia( la coppia rosso/ bianco dei 2 quadratini), per 4 volte, quindi per i quattro elementi della terra in senso verticale e orizzontale, ritorna alla dimensione dell' Uno, del perfetto equilibrio ( e infatti, anche moltiplicando 8 x 8, abbiamo un 64, che ancora sommato diventa, 10, e quindi Uno)

Il quadrato è il "4" , la radice ideale di tutti i numeri e di tutte le cose sul piano fisico, generato dalla Madre Sacra di tutte le figure, la Vesica Piscis

Il rettangolo , formato dal quadratino rosso più quello bianco, invece è la perfetta Unione e l'armonia sul piano spirituale, e per Genesi  successiva, si ottengono altre coppie ( sigizie) di quadrati

Infatti, accostando due quadrati, si  ottiene un rettangolo, i cui lati sono di "1 : 2", cioè sono  in un  rapporto, di Ottava, rappresentato musicalmente dalla nota musicale Do, quindi sono un rapporto perfettamente armonico di Madre e Padre creatori della legge dell'Ottava, in un perfetto ed equilibrato rapporto aureo

Creazione che si ottiene duplicando e moltiplicando

Quindi la scacchiera( motivo decorativo presente in molte epoche e culture, che poi si è concretizzato in un passatempo ludico rappresentativo del microcosmo regale del Re e della Regina) rappresenta un microcosmo  virtuale di espansione creativa verso l'infinito rappresentato da quella ripetizione per 8 volte ( 4, se consideriamo la sigizia) che rappresenta l'infinito

Le spirali rosse decorative indicano questo passaggio avvenuto, di congiunzione tra materiale e spirituale, impostate sul numero del 7 che indica magnificenza dell'Unità  tra Cielo e terra

[...] Al fianco alla scacchiera ci sono 6 motivi  ondulati serpentiformi

Il numero 6 indica Unione del maschile e del femminile, è il numero della Creazione come Unione degli Opposti,  e rappresentato in questo modo, con i motivi ondulati, è dinamico, in movimento

In  espansione attraverso quell' Universo virtuale della scacchiera, dilatato verso l'infinito e verso il ritorno all'unità primordiale dell' Uno

La stessa scacchiera ha 60 cm di lato Quindi un "6"  che ritorna anche nelle dimensioni.

Il colore rosso e bianco dei quadratini della scacchiera, richiamano le due polarità femminile e maschile

Il rosso dell' ematite ferrosa, molto usata in epoca preistorica, è il colore della Dea, richiama il sangue, la nascita, la morte, il mestruo, la ciclicità, le fasi lunari associate al ciclo mestruale e al ciclo delle messi

Il rosso è onnipresente nell'ipogeismo sardo ed europeo di quell'epoca e anche le spirali sono il simbolo comunque della dea

Il bianco rappresenta il dio Toro. Anche il sacro Toro Api egiziano, aveva delle macchie ben precise sul corpo  e un triangolo bianco sulla fronte. 

[...] Questo nuovo tempio virtuale( non mi piace tanto, la parola scacchiera, non la trovo consona all' autentica simbologia, preferisco " tempio", questo nuovo tempio dell' Anima), questa nuova dimora, dopo la morte rappresentato da un quadrato di 60 cm di lato ( tra l'altro 60 x 60, fa 360, e il 3 + 6 fa 9. Il 9 simboleggia la chiusura di un ciclo, un ciclo terreno. È l'inizio di un altro ciclo ultraterreno, nel quale  l'anima si espande verso l'infinito attraverso quelle 6 onde laterali

Il numero  6, il sole e la luna, il maschile e il  femminile  finalmente Uniti. 

Il 6, oltre che rappresentare l'unione  degli Opposti, rappresenta anche le sei direzioni dello spazio ( i 4 punti cardinali,  più l' alto e il basso)

[...] Nei testi buddisti l'universo  viene rappresentato come una tavola di "8 x 8"  riquadri, e il numero 64 è considerato il numero dell'Unità Cosmica, nel quale questi riquadri sono fissati tra di loro per mezzo di una corda d'oro. 

Il quadrato come un recinto sacro, la base del tempio, fondamento della congiunzione dei quattro elementi dei punti cardinali

In epoca molto più tarda, il quadrato perfetto per eccellenza fu rappresentato dal quadrato di Sator, un' iscrizione Latina databile attorno al  185 d. C. "


È qui si apre un rimando sul quadrato del Sinis, su cui però non mi soffermo, ma vi lascio il link( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0)  che è comunque opera degli altri nostri Architetti Divini, i Giganti di Mont'e Prama, Architetti, come la dea Seshat, padreda del dio Toth. 

Anche nella Tavola di Toth, nel Tempo di Dendera è stata riscontrata una suddivisione in 64 tavole, che sono in una sequenza numerica, geometrica ed astronomica tali, da rappresentare l'espansione tridimensionale di una qualsiasi realtà. 

Questo, detto in termini spiccioli, significa che attraverso questa sequenza su base 64, si può superare il limite del tempo, nel rituale fondato sull'asse Polare. 


Asse Polare, sulla quale ruota la Precessione degli Equinozi

Ho scritto prima, che il quadrato della "scacchiera di Pubusattile", è 60 per 60.

60 per 60, fa 360, che è un numero che corrisponde anche ai gradi della circonferenza, e al movimento più ampio, cosmico, della precessione degli equinozi, che era considerato, nelle antiche culture, un preciso indicatore di eventi ciclici nella storia dell'umanità, a cui ho fatto riferimento per la simbologia delle nostre Dee Madri Sarde( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0) 

Interessante notare come il ciclo di precessione degli equinozi, si adatta perfettamente ai multipli del numero 12, ritenuto Sacro, qui da noi, e al loro rapporto con il sistema di calcolo sessagesimale derivato dai 360° della circonferenza. 

Lo stesso calcolo sessagesimale che era in uso nella nostra Antica Civiltà Sarda, legato anche al cubito reale e all'angolo a 60° dell'esagono, simbolo importante per i nostri Antichi Padri ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0=



Nella tradizione egizia, il numero chiave per capire il ciclo precessionale era il 432, il numero della Fenice, di cui tutti i suoi multipli sono numeri del Bennu/Fenice, la chiave dei cicli di creazione e di distruzione del nostro sistema solare secondo l'astronomia arcaica. 

Il numero 432, è una frequenza originaria, su cui è sintonizzata anche la frequenza Sacra dell'Om.

E la frequenza 432 soggiace alla proporzione 432, presente anche nelle piramidi 

Il 432 deriva dalla ripartizione  del ciclo di 25920 anni, in 12 periodi di 2160 anni associati alle costellazioni dello zodiaco. 

Ogni di essi era poi diviso in 30°  di 72 anni ciascuno legati alla ripartizione del cerchio in 360 °

E infatti c'è uno stretto legame tra la precessione e i multiplo di 12, e il loro rapporto con il sistema di calcolo sessagesimale derivato dai 360° della circonferenza

Una cifra codificata in molti miti e tradizioni, insieme al numero 72, costante degli ingressi dei nostri Nuraghi e pozzi sacri, perché il passaggio da un'era astrologica all'altra era contrassegnata da importanti cambiamenti Cosmici. 

Non solo, ma il 432 e il 72 di cui ho parlato perché gli ingressi dei pozzi Sacri, come il Santa Cristina, e gli ingressi dei nuraghi, hanno angoli di base a 72 °,  sono le costanti, per tutta una serie di motivi, che non mi dilungo a esemplificare, dei grandi cicli precessionali 



Molto, molto, molto probabile, che anche il nostro tempio di 64 quadratini, rappresentato nella Domu de Jana di Pubusattile, sia orientato a nord, sulla stella Polare di 5000/6000 anni fa, nonostante, come tutte le Domus, anche questa, sia orientata, nel suo ingresso, da uno dei due solstizi. 

Così come sono orientati ai solstizi i templi egizi

Ed è altamente probabile, la rinascita della Fenice, intesa come rinascita simbolica del sole dopo il suo tramonto, e quindi associabile alla simbologia del nostro tempio di rinascita "8 X 8", sia associato a tutta una simbologia occulta che numericamente risponde ai calcoli su base 8, riferita astronomicamente, alla precessione degli equinozi, in cui solstizi ed equinozi, si alternano ciclicamente, e consentono quindi, la continua rigenerazione, e quindi, in un certo senso, l'immortalità. 


La Formula 64 (un 8 x 8) del Libro dei Morti riguarda Osiride, la sua resurrezione 

"Io sono Ieri e conosco il Domani" 

Ma non è forse la stessa simbologia della Jana, custode dei solstizi, a cui si rifà la stessa simbologia, millenni dopo, del Giano romano, signore del passato e del futuro? 

Una conoscenza eterna, e voglio ricordare, come ho già scritto in un mio post, che il termine conoscenza, in geroglifico egizio, era rappresentata da un tessuto, con trama e ordito, quindi con i due vettori in evidenza. 

E, simbolo archetipale di questa conoscenza, con la stessa trama a quadretti, la troviamo nella nostra primordiale Tanit tessitrice  di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) 


D'altronde, anche il 64, se sommato, diventa un 10

La Yod, il decimo Sacro Archetipo Ebraico, che conoscete bene, perché è molto presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, sia come prima lettera del tetragramma divino YHWH, qui, maggiormente presente come YHW, sia come simbolismo della protome taurina/uterina, sia come indicazione stellare della via di rinascita dopo la morte, e quindi di immortalità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 


Teniamo presente, che, a proposito del Dio Apis, era già celebrato e onorato fin dalla prima dinastia, quella del Faraone Den

Shar-Den, vi dice qualcosa? 

Era uno Shardana. 

Il Dio Apis rappresentava la totalità, la Monade Primigenia, a cui si doveva ritornare. 

E questo era possibile, ripercorrendo attraverso un salto di Ottava, la genesi che diede origine al Tutto, la matrice dell'ogdoade, le 4 coppie( dell'abisso, delle tenebre, dell'invidivile, delle Acque cosmiche) divine che crearono l'universo, gli Dei della città di Ermopoli, nell'altura di Kemeru, guidati da Atum, il dio primordiale dell'Enneade. 


Atum, la cui forma principale era quella della fenice, il bennu, come veniva chiamato, dal verbo wbn, che significa sorgere. 

Bennu, la cui rappresentazione architettonica era il Benben, la punta apicale della piramide

E del Bennu, ho già parlato( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/il-fenicottero-di-thoth.html?m=0) perché Inanzittutto , ricordo che in alcune parti della Sardegna, i fenicotteri sono chiamati "genti arrubia".

Non, "pillonisi arrubiusu" ( "uccelli rossi"), ma proprio "gente rossa", così come gli antichi egizi.

O forse sarebbe meglio chiamarli gli antichi Sardi.

Gli Shardana Egizi. I Faraoni della I Dinastia.

E poi, c'è da dire che...

Cabras come luogo di Ascensione del Re, della manifestazione divina in terra, come poteva essere il faraone, che continua a vivere nella dimensione del cielo, tra le stelle, come Akh- Akhs. 

La parola Akh, è in realtà un suono onomatopeico, che indica il verso degli uccelli trampolieri quando si riuniscono nelle acque fangose. 

Ma non abbiamo bisogno di scomodare l'ibis egizio, per immaginarlo, perché lo stagno di Cabras è il regno dei fenicotteri trampolieri. 

Fenicottero

Fenucottero 

Fehu-cottero

Fehu, fuoco ( la Runa Fehu è la Runa del fuoco). 

Fenu-come l'Araba Fenice, così simile al Sacro Ibis/Bennu egizio. 

Il depositario dell'uovo primordiale. 

Bennu. 

Sembra una parola sarda, con quella desinenza "-nu", tipicamente Sarda, che è la sillaba iniziale di Nu-raghe, e che significa "fuoco" (Nur) e "acqua" (nun) insieme. 

E la parola Bennu, la fenice di Eliopoli che nidifica in un isola, e porta l' uovo primordiale, (che contiene il corpo imbalsamato di Osiride) figlia di Nu, Dio delle acque primordiali, ha come radice "Ben-" 

"Ben-" è anche la radice della parola sarda "benniu", che significa "venuto", participio passato del verbo "venire", che si usa, metaforicamente parlando, anche per indicare l'energia primordiale dell'orgasmo*, dell'eiaculazione*, di quella forza primigenia creatrice, che è all'origine del tutto. 

Il Ben ben, era praticamente considerata la parte superiore del primo obelisco candelario/orologio di Atum Re, che simbolicamente rappresentava il fallo generatore con il suo seme sulla Sommità, il Ben ben, pietra, che si dice, contiene il segreto delle  stesse piramidi, la sommità di esse. 

E un "Ben" , origine della vita, lo abbiamo anche noi, con un Ben-etutti segnato da un labirinto misterioso, che è come un cordone ombelicale, nella Domus de Janas di Luzzanas, del 6.000 a.C., il simbolo dei 7 pianeti allineati sul braccio teso di Orione/Osiride, con corrispondenza  Oristano/cintura di Orione".

E c'è da dire anche un'altra cosa, riguardo i fenicotteri. Il loro nido è come un nuraghe, e non è un caso che gli Antichi Sardi, gli Antichi Egizi e i fenicotteri, venissero chiamati "gente arrubia", perché anche gli antichi Egizi delle prime dinastie, pare avessero pelle e capelli rossi".



Come vedete, la struttura numerica di questa scacchiera, risponde a dei criteri numerici, simbolici, decodificati come vettori di rinascita, di immortalità. 

Una dilatazione, un'espansione, nello spazio. 

Come se fossero la rappresentazione di un tempio che si potesse ricreare con questo salto di Ottava, come nella nostra scacchiera /Tempio di Pubusattile. 

Una scacchiera che risponde, numericamente, anche al ciclo cosmico della precessione degli equinozi 

Non solo. 


Ma vibrazionalmente, corrisponde alla massima vibrazione Sacra dell'Om, del 432, e questo trova conferma nel fatto, che la stessa griglia della dottrina delle Vibrazioni, che, con un termine molto inflazionato nella sua Sacra semanticita', chiamiamo dottrina del Kamasutra, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/il-kamasutra-e-la-scacchiera-di.html?m=0), ha la stessa griglia "8 X 8", al cui centro ci si posiziona nella posizione della rana. 

E qui ci sarebbe da aprire un'altra parentesi, che avevo già approfondito, perché sulla frequenza dell'Om sono impostati i nostri canti a tenores, e la vibrazione de s'arrana, parola sarda che significa rana( s'arrana/Shardana), simbolo, la rana, di una di quelle 4 coppie cosmiche delle acque primordiali, dell'ogdoade, creatori del mondo, la Nun e la Nunet, di cui abbiamo anche un bronzetto, e un pozzo Sacro a forma di girino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/osservavo-questa-stupenda-foto-di.html?m=0) 


Il discorso è veramente ampio, e ho trovato tantissimi collegamenti e riscontri, che ho cercato di sintetizzare, per quanto possibile. 

Ma sono estasiata dalla ricchezza di conferme e intuizioni che mi dicevano che la scacchiera non era una semplice rappresentazione geometrica della sinergia delle due polarità. 

La simbologia numerica è una costante di dinamiche fisiche, cosmologiche, vibrazionali, che ne fanno un simbolo sacro, veicolo del più alto dei significati alchemici. 

La trasmutazione, la rinascita, l'immortalità, la frequenza Sacra della vibrazione della creazione, l'Om.

 

Tra l'altro, vedendo alcuni disegni in cui si è ricompattata la frammentazione in frazioni dell'occhio di Horus, ho visto che corrisponde ad un quadrato, a cui manca una piccola porzione interna, e questo quadrato mi ha fatto pensare che gli ingressi delle Domus de Janas hanno la forma di un quadrato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/gli-ingressi-quadrati-delle-domus-de.html?m=0), diversamente dall'ingresso dei Nuraghi, e dei Pozzi Sacri, come quello di Santa Cristina

( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0) che hanno la forma di triangolo isoscele, con angoli 72°/72 °/36°, molto simbolici. 

Pensando al quadrato, penso che fosse normale rappresentare come un quadrato, simbolo di Madre Terra, il condotto uterino simbolico, che segna l'ingresso in questi luoghi alchemici come le Domus de Janas, che, ripeto, non sono riproduzioni di "capanne" 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0), ma sono luoghi alchemici di trasmutazione per la vita dopo la morte, per la rinascita, l'immortalità. 

Lo stesso simbolismo dell'occhio di Horus, che, come il quadrato dell'ingresso delle Domus, può essere frazionato in 64 parti, di cui una mancante.

 

E, a questo proposito, un'interessante chiave di lettura di quale puo essere questo fattore mancante tra i due occhi, di Horus e di Ra, simbolo delle due polarità, ci viene offerto da due autori, Mark Collier e Bill Manley, nel libro "Come leggere i geroglifici", che si trova anche su Kindle, in cui vi è una rappresentazione della stele di Nebipusesostri, risalenti al regno di Amenemhet III, nella cui colonna centrale sono raffigurati i due occhi di Horus e, tra questi, tre  geroglifici, che rappresenterebbero le lacrime di Horus, e che sostanzialmente rappresentano la frazione, di 3/128, di cui, separate, assume un valore di 1/128.( i due occhi insieme, hanno valore di 1/64 per due) 

In pratica, questi tre glifi, uguali, rappresentano la settima parte mancante per ricomporre l'intero dell'occhio. 

Questo mi fa pensare ai tre elementi sempre presenti nelle Domus de Janas, come le tre cornici nelle false porte,  o i tre elementi nel simbolo circolare della Domus di Ossi( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0) 

Rappresentano il settimo elemento mancante , quello celato, che può dare accesso alla rinascita, all'immortalita. 

Le 7 stelle delle Pleiadi, che fanno parte della costellazione del Toro. 

Le 7 stelle del Carro dell'Orsa Maggiore, su cui ruota la precessione degli equinozi 

Del 7, ho scritto prima, presente nella stessa Domus de Janas della Scacchiera 

Attraverso il 7, esso si esprime la globalità ,l'universalità, l'equilibrio perfetto, e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico

Il glifo di questi tre elementi, sembra il simbolo di Venere, quindi del Femminino. 

Venere, Mercurio, il Femminino trasmutante, senza il quale, l'opera di completezza, di trasmutazione, non è possibile. 

E il 7 è legato alla kundalini. 

Un percorso iniziatico per arrivare alla completezza, come il percorso nei 7 cerchi del labirinto, come il nostro di Benettutti. 


Ma a questo proposito, riguardo le "lacrime", addirittura circondate da tre cornici, avevo trovato un interessante collegamento tra le

Iadi, chiamate le lacrime di Ra, rappresentate soffitto della tomba di Senenmut, 1462 a.C.

sempre appartenenti, alla costellazione del Toro, e il nostro pozzo di Santa Cristina, a cui vi rimando la lettura nel mio link( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/le-iadi-e-santa-cristina.html) 


Ho trovato tantissime corrispondenze, in questa ricerca, tutte interessantissime, ed è un argomento ricco di sfumature che andrebbe ulteriormente sviscerato, perché ci sono tantissime corrispondenze, che dimostrano che la nostra Antica Civiltà Sarda potrebbe( ma io ne sono certa) essere stata Matrice di quella egizia, e che ha, nei suoi simbolismi, dei messaggi criptati, di notevole importanza, di conoscenze misteriche ed esoteriche di non facile accesso, perché richiede studio, lettura, intuizione e comparazione. 

E tanta, tanta pazienza e passione. 

Un occhio di Horus e la "scacchiera" di Pubusattile. 

Chi mai lo avrebbe detto. 

Così diversi, eppure così simili. 


Tiziana Fenu 

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L'occhio di Horus e la scacchiera di Pubusattile
















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