giovedì, dicembre 03, 2020

💜Non mi pare ci sia molto spazio..

 Non mi pare che ci sia molto spazio per la fantasia: gli yogin (femmina e maschio) dello Haṭhayogapradīpikā non fanno l’amore per procreare, passare il tempo o sperimentare nuovi metodi per godere: il loro fine è l’identificazione con la divinità e con l’Universo.

Per loro l’erotismo è Arte e Scienza insieme.

È un libro pazzesco lo Haṭhayogapradipika, le sue parole hanno il potere di disciogliere come neve al sole molti luoghi comuni sul Sesso, sullo Yoga e sulla Filosofia indiana, e leggerlo con attenzione significa entrare in un mondo per noi alieno, privo di tutti riferimenti ideologici e culturali su cui si fonda la società odierna, il Mondo del Tantra.

Dice il primo sutra del III capitolo: "Le teste dei nāga sono il pilastro del Mondo, con le sue montagne e foreste. Allo stesso modo kuṇḍalinī è il pilastro del Tantra Yoga"

I nāga sono esseri semidivini, metà serpenti e metà uomini, che nei miti indiani interagiscono sia con gli Dei che con l’umanità, a volte come alleati altre come nemici.

Che si tratti di una stirpe (i “Rettiliani”), come sostengono alcuni, o di una rappresentazione delle energie vitali, quel che emerge dal sutra è che sono loro, con la loro natura serpentina il pilastro del Mondo.

La Terra, per il Tantra, è un organismo vivente animato dal vario combinarsi di energie né positive né negative, simili, nella forma e nella qualità,al serpente, anzi al Cobra che dei serpenti è considerato il Re.

A sua volta il Tantra Yoga non è una disciplina, ma un territorio, un mondo sostenuto da kuṇḍalinī la Dea in forma di serpente.


 Tratto da Paolo Proietti "IL FUOCO E LA LUNA Le pratiche erotiche nello Yoga tradizionale"


Maldalchimia.blogspot.com


Non mi pare ci sia molto spazio..




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