giovedì, giugno 05, 2025

💙Il modo in cui qualcosa si dice

 Il modo in cui qualcosa si dice, 

ha molta più energia delle stesse parole. 

Parole che spesso risultano vuote, di circostanza, autoreferenziale, autocelebrative  contraddittorie all'energia di verità che passa attraverso la modalità di comunicazione 

Parole funzionali al "sembrare", all'apparire, piuttosto che all'Essere. 

Quando si crea questa discrepanza, arriva un'energia distorta, un campo energetico che collassa su sé stesso. 

Che non si aggancia ad altre energie. Perlomeno, non su quelle che non sono soggette a facile presa. 

L'autodefinirsi, l'autoreferenziarsi, rientra in questo tipo di energie. 

Risultano stucchevoli. 

Come carta da parati leziosa, ad occultamento di muri dall'intonaco sgretolato. 

La modalità, le infinite modalità in cui manifestiamo noi stessi, parlano di noi, della nostra verità, più di mille dichiarazioni. 

Anche la stessa scrittura, nella sua struttura ortografia, grammaticale e lessicale, parla di noi. 

Ci si vanta di avere un certo livello culturale, e poi si omettono le H. 

Le benedette H, patrimonio dell'umanità, per non parlare proprio della sintassi. 

È una forma di educazione, di rispetto, per lo stesso canale di comunicazione che stai usando, e per chi legge, per il mittente del messaggio. 

A volte, nella dinamica di certi discorsi un pochino più complessi, si fa fatica ad esprimersi al meglio, ad elaborare messaggi chiari, a riassumerli in tracce semplici e chiare, per quanto è possibile. 

Io stessa, scrivendo quotidianamente, o quasi, sperimento la difficoltà dell'essere quanto più possibile chiara, visto la vastità di sincretismi che concorrono in uno specifico argomento, per il quale, se si scava a fondo, si rivelano tesori inaspettati. 

Ma nella comunicazione personale, non transigo. 

Su questo sono estremamente selettiva. 

La trascuratezza verbale, formale, è specchio di una trascuratezza a monte, un riverbero, come se non si fosse degni di una comunicazione accurata, attenta al dettaglio, e non, sincopata a parole persino incomprensibili alla lettura, deformate, con i verbi inesistenti, come centrifugate e buttate a caso nel calderone. 

Se non vi è accuratezza nella comunicazione, immaginiamoci il resto. 

Ogni nostra parola scelta, onorata, riportata nella sua verità, bellezza e integrità, ci rappresenta totalmente. 

Ogni singola parola. 

Anche parole "forti", se dette con verità, con corrispondenza veritiera con ciò che pensiamo. 

Ma non per la parola in sé, ma per l'uso che ne facciamo. 

Per come la usiamo. 

Per come ne abusiamo.

Le parole sono straordinarie cartine tornasole. 

Le parole rivelano il non detto, più che il detto. 

Perché hanno una loro energia, e si ribellano a certe basse manipolazioni. 

Le parole per me sono sacre, e le rispetto, onoro e ringrazio, per ciò che mi rivelano, ogni giorno, in ogni istante. 

Mi veicolano verità, e su questa, per quanto molti si affannino, non c'è parola che tenga, ad inficiarla. 


Tiziana Fenu 

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Maldalchimia.blogspot.com 

Inge Schuster Surrealist Art

Il modo in cui qualcosa si dice




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