Lampadario etrusco ritrovato a Cortona, che fu una delle più importanti città etrusche dell'Etruria interna, nel V-VI sec aC, conquistata dai Pelasgi guidati dal re Nanas, probabilmente, Ulisse.
Città , al cui esterno delle mura, ci sono dei tumuli funerari, due Meloni del Sodo, il Melone di Camucia, le Tanelle di Angori e Pitagora, chiamati i tumuli del Sodo, con un diametro di circa 60 metri, orientato in direzione sud-ovest( tramonto solstizio invernale) che alchemicamente rappresentano il fuoco( sud) e la terra ( ovest), quindi, alchemicamente, il Fuoco, elemento Mascolino, che feconda l'elemento Femminino, la Terra.
Tra parentesi, "Meloni" è uno dei cognomi più diffusi in Sardegna
Le nostre Tombe dei Giganti sono orientate principalmente verso sud-est( alba solstizio invernale) , con una particolare attenzione alla costellazione del Toro e alla stella Aldebaran.
Pare che le Domus de Janas meridionali, che stanno al Sud della Sardegna, siano orientate per lo più verso il Solstizio invernale, mentre quelle settentrionali, sono per lo più orientate verso il Solstizio estivo.
Anche il pozzo di Santa Cristina è orientato ai solstizi, solo che l'ingresso è orientato a sud-est( alba solstizio invernale
In estate, per lo stesso emisfero, il Sole sorge a nord-est e tramonta a nord-ovest.
60 kg chili di bronzo, per questo, che è l’unico esemplare di un lampadario etrusco ritrovato integro fino ad oggi, uno dei più pregevoli esempi di bronzistica etrusca.
La decorazione al centro presenta una Gorgone circondata da una fascia di animali che cacciano ( leoni, pantere, grifi e cerbiatti) e da una con onde e delfini.
I 16 beccucci dove ardeva l’olio sono accompagnati da otto satiri itifallici e da otto sirene o sileni che suonano il doppio flauto.
Tra un beccuccio e l’altro è presente una testa di Acheloo (toro con volto umano, divinità dei fiumi e delle acque dolci).
Il numero dei beccucci (16) fa pensare al simbolismo cosmico degli etruschi (sedici sono le parti in cui è diviso il cielo secondo l’etrusca disciplina) ma anche ad una simbologia più complessa.
Una lampada ad olio realizzata con la stessa tecnica dei bronzetti sardi, con fusione a cera persa, proveniente dall'Etruria, nella zona di Orvieto, terra abitata dagli antichi Sardi, proveniente probabilmente da un tempio.
16 beccucci esterni con stoppino.
Archetipo 16
Ayin l'occhio divino, corrispondenza tra cielo e terra.
Ancora oggi, il 16 lo troviamo come numero sacro della ripartizione in raggi, delle cupole di chiese o basiliche( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/la-cupola-di-san-pietro-e-il-sacro-16.html?m=0) o nei rosoni scintoisti.
Ripartizione che abbiamo visto fin da tempi antichissimi, nei polsi dei Sacri Apkalli( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/rosone-scintoista-apkalli.html?m=0)
Presente, trasversalmente, nella Sacra simbologia di ogni civiltà ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/08/divinita-cinesi-in-caduceo-compasso-e.html?m=0
Simbologia dell'Arcano Maggiore XVI della Torre.
Come l'oculus sommitale dei nuraghi.
Le torri/nuraghi, con la loro simbologia cosmogonica .
3 cerchi concentrici, come sono sempre presenti nella nostra simbologia della nostra Antica Civiltà Sarda( nella necropoli di Goni in particolare, lo si vede archittetonicamente https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/goni-il-gone-della-vita.html?m=0)
Le tre porte astrali, le tre cornici, i 3 Soli lungo la Via Lattea( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)
Al centro, il volto di Medusa, la Gorgone che qui in Sardegna ha una grandissima importanza ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/basilisco-e-il-mito-di-medusa-in.html?m=0)
Sono rappresentati anche i "sileni", con doppio flauto, o per meglio dire, i suonatori di Launeddas sarde( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/10/simbologia-delle-launeddas.html?m=0)
Lampada ad olio legata a Dionisio, come rappresenta il nostro suonatore itifallico di Launeddas di Ittiri( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/san-lorenzo-2023.html?m=0)
Tra i beccucci, la rappresentazione della testa barbata e cornuta del dio Acheloo divinità dei fiumi.
Sulle origini del dio esistono numerose varianti: secondo alcuni sarebbe figlio di Oceano e Teti, due delle più antiche divinità ; secondo altri del Sole e della Terra, e secondo altri ancora di Poseidone, a favore della paternità del quale testimonia il suo aspetto di toro.
Poseidone, re di Atlantide.
Atlantide, che si ritiene, e ritengo, fosse proprio qui in Sardegna.
Proprio Goni presenta una struttura Atlantidea ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/goniatlantide.html?m=0)
Il toro, simbolo onnipresente nella nostra Antica Civiltà Sarda, sinergia creatrice tra le due polarità , simbologia taurina/ute*rina.
La cornucopia, simbolo di auspicata fertilità e abbondanza, nasce da una delle corna di Amaltea, la capra sorella di Acheloo che nutrì Zeus bambino sulle pendici del monte Ida.
Come vedete, molti rimandi, come ho sempre sottolineato ed argomentato, tra la civiltà etrusca e quella sarda, che considero Matrice di quella etrusca.
Un reperto, comunque, straordinario, per simbologia, e per raffinatezza stilistica
Tiziana Fenu
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