giovedì, giugno 12, 2025

💛Orsa Maggiore /giogo dei buoi

 Da un post di Nurnet 

( https://www.facebook.com/share/p/14DTkWGpheT/) di cui riporto testo e un'immagine in particolare, la prima 

"COMPLESSO NURAGICO SA MANDRA 'E SA GIUA.

San Nicola, Ozieri

Di passaggio a Ozieri, avendo il drone in macchina, dopo anni di foto di altri appassionati, decido di entrare in borgata San Nicola per vedere il famoso villaggio nuragico stuprato dal quartiere e dai palazzi contigui.

"Il complesso nuragico di Sa Mandra ‘e Sa Giua (o Jua) sorge presso il centro abitato di San Nicola (Ozieri).

Il sito consta di un nuraghe con annesso villaggio. Tale villaggio fu occupato fino all’età medievale. Infatti, a poche centinaia di metri si trova la chiesa romanica di San Nicola di Butule.

Il nuraghe è bilobato, con una tholos principale cui si addossano le due torri secondarie. Le torri erano connesse tra loro da un cortile interno. Il nuraghe è molto rimaneggiato per via del prelievo di pietre. Si conserva la base del mastio con l’architrave d’ingresso e i primi gradini della scala d’andito.

Le torri secondarie si elevano per pochi filari. Intorno al nuraghe, gli scavi archeologici riguardarono alcune capanne del villaggio. Quelle circolari si riferiscono alla fase più arcaica dell’insediamento, mentre quelle quadrangolari testimoniano la continuità abitativa durante l’età romana.

Tale continuità è ribadita dal ritrovamento di materiali ceramici e dall’esistenza del vicino Pont’ezzu, che forse metteva in comunicazione il centro abitato con la principale arteria viaria del nord Sardegna."(IDESE.CULTURA.GOV.IT)


Ciò che non dice il sito ministeriale è che sicuramente la realizzazione della moderna borgata e, soprattutto, dell'alto palazzo posto proprio a fianco,  andò a intaccare l'area dell'insediamento nuragico.

E' vero che fu effettuato un prelievo di conci murari per la realizzazione di edifici o muri a secco, tuttavia è vero che in prospettiva odierna appare incredibile che sia stata concessa la licenza per il piano di zona e in particolare per l'edificazione del palazzo in area archeologica.

E' pur vero che gli stessi uffici hanno concesso l'im pianto di una vigna sul sito di Mont'e Prama, e che ancora oggi non si riesce a liberare l'area di "rilevanza archeologica". Quindi, non ci sorprende.


In origine il nuraghe centrale doveva essere della taglia di una reggia "tespiade:

" ... Necessariamente, i nuraghi dotati di cinta esterna e difesi da una guarnigione di soldati, cioè i palazzi dei capi tribù, vanno riconosciuti nelle regge dei “re tespiadi” Iolaioi, cioè Iliesi, di cui tramandano Diodoro Siculo e altri autori greci.

Essi raccontano di 40, ora 43 o 50 “re tespiadi” alla guida degli Iolei, numero che tende a coincidere con quello dei nuraghi con cinta turrita esterna. ” (2016 Ugas)".

In questo decennio abbiamo pubblicato più volte reportage di questo sito e sempre abbiamo evidenziato la rilevante presenza di spazzatura all'interno del monumento.

La situazione non può dirsi migliorata. Gli operai del comune hanno falciato l'erba, visto che c'erano potevano raccogliere anche bottiglie di plastica e lattine, e il resto.

Antonello Gregorini"

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Mie considerazioni personali, già anticipate ieri sera nel mio profilo. 

Il nome, "sa Mandra e sa Jua" ( stesso nome usato per i buoi nei geroglifici egizi- "iwa”-jua-), significa il" recinto dei buoi aggiogati" 

Il "giogo dei buoi nel cielo", a livello astrale, si riferisce alla costellazione dell'Orsa Maggiore, chiamata anche "Grande Carro" o "Septem Triones" dai Romani, che significa "sette buoi", perché la  forma della costellazione,  ricorda il giogo utilizzato per collegare i buoi durante l'aratura, con la sua rotazione nel cielo attorno al Polo Nord celeste. 

Il giogo doveva essere trattato con un rispetto ‘religioso’ e che non si doveva mai bruciare, nella nostra Antica tradizione sarda. 

"Su juvale", che si metteva anche sotto il capo dei moribondi, usato anche da "S'accabbadora" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-de-s-accabadora-in-sardegna.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/dea-acca-laurentiaaccabadorasan-lorenzo.html?m=0)o durante il parto per agevolarlo. 

Il giogo Sacro dei buoi, portati in processione 

La conformazione della struttura, come vedete dalla prima è seconda  immagine,  ci mostra una croce dentro il cerchio, e allineata ad essa, una conformazione che sembra ricordare il doppio giogo dei buoi. 

Abbiamo anche a Mogoro, una struttura simile, a doppio giogo( terza   immagine)  e un orientamento verso l'Orsa maggiore, di cui avevo già approfondito e

 ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0) 

Della simbologia della croce nel cerchio ho già  parlato, e il percorso dell'Orsa Maggiore in cielo forma una figura simile alla croce Ank egizia e, pare, che su di essa fu calcolato per la prima volta il tempo( tempo/Saturno

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-simbologia-della-croce-nel-cerchio.html?m=0

La croce dentro il cerchio, rappresenta la Croce della vita che riesce sempre a quadrare dentro il cerchio, e che "puntellando" i quattro cicli di vita rappresentati dai quattro passaggi stagionali (equinozi e solstizi) riesce a veicolare l'essenza stessa della vita nella forma

Così abbiamo, un solstizio invernale, che rappresenta la mezzanotte e il nord

L'equinozio di primavera, che rappresenta l'alba e l'est

Il solstizio estivo, che rappresenta il mezzogiorno e il sud

L'equinozio d'autunno, che rappresenta il tramonto e l'ovest

"Il solstizio è l'inversione di marcia del sole al punto più basso dell'inverno, e al punto più alto dell'estate

Mentre i due equinozi (primavera e autunno), essendo i due punti di intersezione dell'equatore con l'ellittica, dividono l'anno a metà, con un uguale opporsi della notte al giorno

Questi 4 punti cardinali all'orizzonte sul cerchio corrispondono ad un qualsiasi ciclo, giornaliero, annuale, o più grande

Convogliano tutti nell' eterno presente, al centro

Sentirsi in connessione con questi cicli stagionali significa essere Co-creatori insieme all' Universo, poiché di porta sulla terra, ciò che astronomicamente e astrologicamente è scritto in cielo, con un suo proprio ciclo

Ed è allora che i punti cardinali di espandono e diventano 6, creando una dimensione spaziale entro la quale l'uomo può creare, e co- creare

Il nord( dietro), il sud(davanti), l'est (la sinistra) e l'ovest(la destra), più l'alto, lo zenit, e il basso, il nadir, e infine il centro, l'essenza dell'uomo

Sette

Tutta la melodia, l'armonia della natura è basata sul numero 7

Sette come le Pleiadi, che si trovano nel "collo" della(  costellazione del Toro, le  quali, specialmente Alcyone, sono considerate il punto centrale intorno al quale ruota il nostro universo delle stelle fisse, il punto focale di creazione, del Soffio Divino creatore". 

Anche 

Orsa Maggiore /Pleiadi 

7 stelle entrambe 

Pleiadi che si trovano sul "collo" del Toro, dove poggia il giogo dei buoi. 

Le Pleiadi e l'Orsa Maggiore sono distanti tra loro, ma è interessante notare che tare come facciano entrambe riferimento al toro/bue. 

Il riferimento è sempre quello. 

La Y taurina, Via di rinascita lungo la Via Lattea ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0). 

Una rappresentazione davvero particolare, cosmogonica, straordinaria, legata anche alla simbologia della croce del Sator.

Il Sator/Saturno, primo agricoltore "astrale", collegato quindi alla simbologia dell'Orsa Maggiore.

Una leggenda narra che ogni anno Crono (Saturno) inghiottiva i figli appena partoriti dalla moglie Rea.

Nel mettere al mondo Giove, Rea si nascose e porse a Crono un sasso avvolto nelle fasce e fece scomparire il figlio appena nato (Giove) in una grotta dell’isola di Creta e allevato dalle ninfe Elice e Cinesaura.

In segno di riconoscenza, il capo degli dei greci pose le sue nutrici in cielo.

Elice come Orsa Maggiore e Cinesaura come Orsa Minore.


I latini chiamavano il gruppo dell’Orsa Maggiore "septem triones", che significa ”sette buoi aratori”, perché il movimento rotatorio di questa costellazione aveva fatto pensare a dei buoi che arano un campo girando in tondo.

Un Sator ancestrale, simbolo dei Sacri Architetti, di cui ia Matrice è nella nostra Antica Civiltà Sarda, di cui il progenitore è il nostro "quadrato del Sinis" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0) 

"Quindi il nucleo originario, il quadrato di Roma, rappresentato dal quadrato di Sator, era astronomicamente orientato secondo i 4 punti cardinali, secondo una configurazione stellare, che in quel periodo teneva conto della costellazione di Boote, del Carro dell'Orsa Maggiore e della Vergine.

"Sator Arep Tenet Opera Rotas". 

"Il seminatore del carro/aratro tiene le ruote dell'opera"(di fondazione della città).

È come se questa griglia del Sator, desse le coordinate in terra per un'architettura perfetta per l'edificazione della città, o dei templi"

 Approfondimenti a riguardo nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/i-grandi-architetti-costruttori-della.html?m=0


Tiziana Fenu 

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