venerdì, luglio 25, 2025

💚I gemelli della Venere di Laussel

 


Sulla Venere di Laussel ho già scritto tempo fa, oltre due anni fa( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/la-venere-di-laussel.html?m=0), ma rivedendola a distanza di tempo( la distanza, permette sempre di scorgere nuovi particolari), mi sembra che siano delineato anche due gemellini all'altezza del ventre.
Questo enfatizza il concetto di Madre Cosmica primordiale, monadica, creatrice dei gemelli, che da sempre, in ogni cosmogonia, sono i creatori dell'umanità.
Dal mio scritto
"Venne ritrovata nel giacimento di Laussel, frequentato per decine di millenni, a partire dal Musteriano (ca 200.000-40.000 a.C.) all’Aurignaziano (ca. 40.000-28.000 a.C.), al Gravettiano (ca. 28.000-22.000 a.C.), al Solutreano (ca. 22.000-18.000 a.C.), al Magdaleniano (ca. 18.000-12.000 a.C.).
Oggi il bassorilievo si trova nel Museo Archeologico d’Aquitania, a Bordeaux. Un tempo si trovava in aperta campagna, nella valle del fiume Grand Beune.
Il reperto si trovava protetto in uno strato di terreno del Gravettiano superiore (ca. 28.000 anni fa).
Dunque la signora con il corno di Laussel è una delle “Veneri” paleolitiche più antiche in assoluto.
Affianco ad essa, venne ritrovata una “Y” di 2,5 cm di lunghezza, simbolo del pube femminile, ma anche elemento triadico di creazione. 
Ma questo non fu l'unico ritrovamento. 
Infatti, vennero ritrovate altre quattro figure femminili, tutte con tracce di ocra rossa, che simboleggia il fertile sangue mestruale. 
Una venne chiamata la “Carta da gioco”(seconda immagine). 
Questa particolare conformazione mi fa pensare all'immagine di questa Venere del passato riflessa nell'acqua, che è l'elemento simbolo del Femminino. 
Ma potrebbe anche rappresentare il doppio, la sua controparte mascolina. 
Come ho già sottolineato in altre occasioni,  in particolare riguardo due Veneri, più recenti del Paleolitico superiore(23.000 aC circa),  la Venere di Kostienki, e la Venere di Willendorf. 
( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/02/le-due-veneri.html?m=0), le Veneri del passato, vengono rappresentate come se stessero uscendo dall'acqua. 
"E, forse può essere, che queste due Veneri, senza piedi, senza la parte inferiore delle gambe, con la testa china in avanti, quasi protese, con i "capelli/copricapo" bagnati che scendono sul volto fino a coprirlo, rappresentino proprio delle Dee che simboleggiano l'acqua, il loro elemento naturale, come se ne stessero emergendo, tenendosi i seni come per "strizzarli" dall'acqua. 
Non hanno la posa tipica delle statuine femminili successive, riprodotte nell'atto di tenersi entrambi i seni, da sotto, per offrirli per nutrimento. 
Inoltre la mancanza di piedi sarebbe giustificata dal fatto che immerse in acqua, almeno fin sotto al ginocchio, le estremità non si vedono. 
Sono due Dee totalmente immerse nella loro sovranità, nella loro regalità. 
Imponenti, maestose. Le Dee dell'acqua, del liquido Amniotico, della Memoria, dell'immortalita'. Raccolte in sé stesse, perfette nella loro volumetria a rombo. 
Come una grande vulva cosmica. Come due triangoli uniti per la base. Come le due polarità,  maschile e femminile, in sinergia creativa in questa Venere, di acqua e di terra, di accoglimento, riproduzione, di frutti e abbondanza. Due Veneri meravigliose, pure, sfrontate, integre. Opulente nell'energia, nel mostrare il loro potere sovrano, quello di creare". 
Sono le Dee che venivano  dal mare, il loro ambiente naturale ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0)
Sulla presenza della sagoma di due gemelli, questo mi ricorda sia la dea Asherah, padedra del dio del cielo El, mentre tiene in grembo i due gemelli Shalem e Shahar, della quale ho approfondito più di tre anni fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0)
"Coincide con la dea ugaritica Athirat, indicata nei testi ugaritici antecedenti al 1200 aC, come Athirat signora del mare. 
Il culto di Asherah prevedeva l'installazione di pali o di alberi stilizzati, chiamati anch'essi, con il nome di "asherah".
Simbologia, del palo protettore, rimasto fino ai giorni nostri, che ritroviamo anche in un nostro bronzetto sardo, che ha sul capo la simbologia femminea del Serpente /Ofiuco/Ofiotauro, come simbologia del contatto con gli antenati protettori, di cui il Femminino ne è veicolo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-ofiotauro-palo-asherah.html?m=0)
Una Dea Madre Asherah, cosmogonica, la cui prima primordiale traccia, è molto probabilmente quella del nostro Petroglifo a Bruncu Suergiu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/petroglifo-bruncu-suergiu-dendera.html?m=0)
La Simbologia del Gemellare cosmogonico, portato in grembo, mi rimanda anche ad un menhir, analizzato tempo fa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/menhir-androgino-con-gemelli.html?m=0)
"Menhir antropomorfo del III millennio a.C., esposto Museo Diacronico di Larissa, Grecia. 
Questo menhir presenta delle simbologie interessanti. 
Rappresenta sicuramente un'energia androgina. 
Si vede benissimo che rappresenta il concetto di gemellare( si vedono anche i due feti, in basso), enfatizzato soprattutto nella cultura dell'Anatolia del III millennio, specialmente nella produzione degli idoli bicefali, che presentano una testa triangolare come questa

Ne ho parlato in un mio scritto a riguardo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/idolo-con-due-teste.html?m=0), interpretando l'idolo con due teste, di provenienza turca, datato  inizio III millennio a.C., come esemplificativo della sinergia della creazione. La testa "triangolare" è la stessa"

Entrambi i manufatti sono molto interessanti e simbolici.
La rappresentazione del Gemellare, é tipico di ogni civiltà, trasversalmente, perché è un concetto cosmogonico, che si ritrova come fulcro concettuale e simbolico, di ogni antica civiltà, perché è lo speculare, il gemellare, a rivelare la natura divina dell'umano, come ho scritto tante volte, anche, e soprattutto, nella nostra Antica Civiltà Sarda.
Ne ho parlato, nello specifico, per quanto riguarda la nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), ma è concetto, che trasversalmente, riguarda ogni civiltà.

Tiziana Fenu
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