Interessante rappresentazione definita "Candelabro etrusco di Menade danzante", in bronzo, risalente al 525–500 a.C. British Museum, Londra.
La conformazione di braccia e gambe, è a svastica, a svastica solare, perché la direzione è dalla destra ( la sua destra) verso sinistra.
La svastica destrorsa (chiamata anche Swastika) ha una dimensione simbolica legata al sole, alla prosperità , all'energia vitale e al movimento cosmico.
Un movimento cosmico, dell'ordine, in questo caso, intrinseco all'energia Yin, femminile, della Menade danzante.
Il caos creatore del Femminino, in sinergia con il Mascolino.
Mentre la mano destra, sul lato del Mascolino, regge sopra la testa un sostegno cilindrico, la sinistra stringe un piccolo oggetto, che sembra un piccolo fuso, una pigna.
Questo è molto interessante, perché non solo mi rimanda al bronzetto di Bolsena, con il suo rocchetto/argano, sul capo( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-bronzetto-sardo-di-dolsena.html?m=0), probabilmente utilizzato dai sacri costruttori di pozzi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/i-costruttori-dei-pozzi-sacri.html?m=0), ma è una simbologia che rimanda alla dimensione comunque, della creazione, dell'acqua come elemento amniotico della creazione.
Dell'energia toroidale, sinergica, data dalla stessa conformazione del rocchetto /cilindro, dai bordi svasati.
Una conformazione che rimanda anche al rocchetto, come dimensione della tessitura creatrice, il telaio ancestrale.
Quello che tiene tra le dita, insolitamente lunghe e affusolate, potrebbe rappresentare un fuso, un fuso alchemico, come quello che tiene in mano la nostra sarda Filonzana, Colei che apre le danze del nostro Carrasegare sardo.
Un'archetipale rappresentazione di quel Fanes ( Be-fana/Be-Fanes, di cui ho approfondito in un mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-be-fana-jana-fanes-sa-filonzana-e-la.html?m=0), che è portatore/portatrice, di luce, di conoscenza.
Il fuso come simbologia della ghiandola pineale.
L'attivazione della pineale nella dimensione dinamica della danza creatrice, orgiastica, dionisiaca.
Iconograficamente, le Menadi infatti sono associate al tirso, al bastone di potere che regge la pineale.
Tirso, che qui in Sardegna, ha un'importanza straordinaria ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/la-131-e-il-fiume-tirso.html?m=0)
Anche la nostra Antica Tanit di Tresnuraghes, è rappresentata con un fuso in testa.
La primordiale Tanit tessitrice.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0)
La primordiale simbologia del telaio, come sinergia creatrice delle due polarità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0)
Come avevo già sottolineato, la parola conoscenza, nei glifi egizi, era indicata da un tessuto.
La trama e l'ordito, le due polarità .
La pineale si attiva quando le due nostre polarità energetiche sono dinamicamente equilibrate, quando insieme, tessono il tessuto della conoscenza.
La simbologia della quadrettatura è rimasta( tessuto o pavimentazione, ambienti massonici, la vera massoneria) nel corso dei millenni, a rappresentare una conoscenza profonda, degli antichi misteri.
Esattamente come la nostra ancestrale scacchiera di Pubusattile, che racchiude importantissime conoscenze misteriche - https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html?m=0
- https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0)
La Menade, tiene questo piccolo fuso/pineale, tra due dita, il pollice e l'indice, molto significativo, perché è la posizione di un Mudra.
Un Mudra interessante, perché si chiama Jnana, nome molto simile a Jana.
Viene chiamato anche Chin Mudra, e si esegue unendo il polpastrello dell'indice e quello del pollice, mentre le altre tre dita rimangono rilassate e distese. Questo gesto simboleggia l'unione tra il sé individuale (indice) e lo spirito universale (pollice), e viene utilizzato durante la meditazione per promuovere la concentrazione e la calma.
Il significato di questo Jnana Mudra è il "gesto della conoscenza o saggezza", ponte di connessione tra umano e divino.
Questo si accorda perfettamente, sia alla simbologia del rocchetto, del telaio, del "fuso/pineale", e anche alla simbologia dell'argano, che somiglia al rocchetto, per tirare su, l'acqua dei pozzi, perché l'acqua è Memoria, è Mem, tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico, è conoscenza ancestrale.
Anche la simbologia della "gonna/veste" plissettata, rimanda alle "fordettas" dei nostri costumi tradizionali sardi, estremamente simbolica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/simbologia-gonna-plissettata-sarda.html?m=0).
Quindi è tutto perfettamente consono, coincidente.
C'è anche il particolare di una piccola tartaruga, sotto il piede sinistro della Menade.
La tartaruga ha la testa orientata in direzione opposta rispetto dall'orientamento verso destra, quindi solare, Mascolino, della Menade.
Il carapace della tartaruga, ha in sé, una simbologia lunare.
Della tartaruga, con aspetti molto interessanti, ho parlato in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/moneta-dio-beskabirios.html?m=0)
"Dei kabiri ho parlato ben tre anni fa, in un post in cui ho trovato correlazioni tra Siria e la nostra Antica Civiltà Sarda
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/tracce-shardane-in-siria.html?m=0- scritto poi, approfondito di recente - https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/nuraghe-siraisciraicapanna-sudatoria.html?m=0-
In Siria( anagramma del nostro monte Sirai, con omonimo nuraghe) sono state trovate tracce Shardana.
Tralascio tutte le corrispondenze riguardanti la Siria e la nostra civiltà , che potete trovare nel link che ho indicato, ma trovo interessante questo passaggio sui Kabiri
"[...] Questa descrizione rimanda alle nostre antiche Janas, e la cosa curiosa, è che proprio in Siria è stata ritrovata la tomba della più antica sciamana, appartenente alla cultura natufiana (cultura che aveva la fissa delle coppelle sulla pietra) , risalente a 12.000 anni fa, diffusa anche in Siria.
Tra i reperti trovati nella sepoltura, spiccano 50 gusci di tartaruga, che doveva essere considerata sacra.
Questo mi fa pensare alla nostra tartaruga di Cala Ghjlgolu (o Girgolu), a San Teodoro, una degli antichi Custodi della nostra Terra e alla tartaruga è stata dedicata la creazione in arenaria sulla spiaggia di San Giovanni di Sinis.
Per i Maya, la tartaruga era legata alle stelle e alle costellazioni. Il guscio è una rappresentazione della volta celeste. Lo scudo di Orione è chiamato tartaruga in lingua yucateca, il dio della Luna è raffigurato ricoperto da una corazza formata da scudi di tartaruga.
Secondo l'etimologia popolare, tartaruga deriva da "tartuus", o mondo sotterraneo, inteso simbolicamente come dimensione dei livelli superiori di coscienza.
Ma "Tart-" è anche la radice di un'altra parola, Tartesso, la grande città dei Metalli, che sappiamo, probabilmente di trovava in Sardegna, nello stesso Sinis, a Tharros.
Creatura di cielo e terra, che nel suo carapace ha impresso del calendario lunare.
Le 13 forme più grandi sono le 13 lune piene dell'anno, e le 28 forme più piccole, sul perimetro, sono 28 giorni secondo il calendario lunare.
Come il nostro calendario lunare con le tredici coppelle, dell'altare di Oschiri, di cui ho già parlato in un mio precedente post( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-tredicesima-luna.html?m=0)
Un animale simbolico estremamente importante, legato alla fertilità e alla saggezza della Dea, alle qualità lunari della morbidezza e dell'ombra dello Yin, alle acque primordiali in cui tutto ha inizio".
Le Menadi, infatti, così come la simbologia della tartaruga, sono legate anche a contesti funerari, come psicopompe per l'altra dimensione, simbolo di rinascita
Capite quindi, che in virtù di questi simbolismi, che in sinergia dinamica, legano la polarità mascolina con quella femminile, la rappresentazione di questa Menade danzante, non può che rappresentare la dimensione della creazione, sia a livello terreno, ma anche spirituale, inteso come creazione in cui la dimensione divina si implementa a quella umana.
Una rappresentazione straordinaria, estremamente raffinata, i cui rimandi, dalla dimensione etrusca, slittano sempre verso la dimensione originaria e monadica della nostra Antica Civiltà Sarda.
Sardegna Cultura Madre, come sempre.
Tiziana Fenu
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