giovedì, settembre 11, 2025

💛Santuario Santa Vittoria di Serri /Numa Pompilio

 Inizio con questo scritto con una similitudine lampante, di cui spiegherò le motivazioni e la contestualizzazione. 

Osservate la conformazione dello scudo ancilia di Numa Pompilio, di cui ho approfondito recentemente

(  https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0) in correlazione anche ai Flamen Dialis del Soffio Divino, il collegio sacro voluto dallo stesso Numa, Kabiro etrusco/Sardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0) 

La conformazione dell'ancilia è praticamente identica all'ascia bipenne, alla Labrys, di cui ho parlato in svariati post, che è stata trovata, secondo la descrizione dell'archeologo Taramelli, anche nel Santuario di Santa Vittoria di Serri, lunga 27 cm, nella capanna in cui è presente anche un altare, quindi si presume nella capanna sacerdotale, in cui è presente anche quella che è stata una primordiale Curia romana, la stanza delle riunioni, una primordiale  capanna dei sacerdoti e una capanna del capo. 


Fu proprio Numa Pompilio, secondo re di Roma a istituire  il collegio sacerdotale dei Pontefici, che aveva il compito di vigilare sulla moralità e sull'applicazione delle prescrizioni religiose a Roma. 

Ma andiamo con ordine, perché il Santuario di Santa Vittoria di Serri, è molto importante  e presenta delle importanti correlazioni con l'antica Roma e Numa Pompilio in particolare. 

Del Santuario di Santa Vittoria di Serri, ne ho parlato proprio recentemente( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/differenza-tra-conci-t-e-conci.html), riguardo simbologia a T,  dove sono state trovate grappe a forma di T

( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/simbologia-grappe-santuario-santa.html?m=0) 

È una simbologia importante, che comunque, a livello archetipale indica l'equilibrio delle due polarità, maschile e femminile, acqua e fuoco, per poter accedere alla dimensione degli Iniziati. 


Il nome Santa Vittoria molto probabilmente è in onore della Chiesa in onore a  Santa Vittoria, che si celebra l'11 settembre, mese che era considerato il capodanno sardo, che era chiamato Arghittu. 

Dell'importanza di settembre ne ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/settembre-prof-dedola.html) 

In Sardegna abbiamo già notato che i Capidanno erano tre, a Gennaio, a Pasqua, a Settembre.

[...] ANNU ‘anno’ (cfr. lat. annus) < bab. Annum ‘dio An, il Cielo’, reso poi in lat. Janus, al quale fu intitolato il mese iniziale di Gennaio"

Infatti anche gli antichi romani si consideravano discendenti dell'accadico dio del Cielo, NU, con la desinenza di Annu. 

Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/dea-baubo-e-flora.html?m=0) 

Numa Pompilio, il sabino, l'etrusco, per i romani, che amavano definirsi "Numani", per indicare la discendenza dal Dio NU, nella doppia valenza  di “dono di NU (del dio RA o del dio Sole) ma anche “la protezione del nume, della divinità. 

Nu/Nun 

Sole/Acqua, la sinergia delle due polarità, anche questa ripresa dalla nostra Antica Civiltà Sarda. 

Nu, desinenza di Nuraghe, dello stesso Numa Pompilio, che, da antico Kabiro, ha aspetti che richiamano la nostra Antica Civiltà Sarda". 

Per questo motivo, Numa, aveva chiesto al cielo, ad AN/Giove, un segno potente per la legittimazione del suo regno, e gli arrivò lo scudo di Marte, l'ancilia, che, come ho scritto, è un'evoluzione dei nostri doppi scudi sardi, rappresentati nel nostro guerriero di Teti( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0

Scudi legati all'arte dei fulguratores, dell'evocare fulmini e temporali e creare scosse elettriche ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0) 

Il mese di Settembre, era importante anche per gli antichi romani 

Dal 12 al 14 settembre si festeggiavano i Ludi Magni, nel circo Massimo, in onore di Giove e Cerere. 

Sempre dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/dea-baubo-e-flora.html?m=0) 

"Immaginate le antiche esibizioni dei cavalli, le gare, la "fazione verde", nel Circo Massimo dell'antica Roma, magari proprio ispirata alla dimensione dei cavallini verdi della Sardegna. 

"Sa Balentia" dei fantini. 

Roma che viene chiamata, con il suo nome impronunciabile, Sacro, proprio Valentia. Il circo Massimo, come la conformazione del nostro Antico sito archeologico Romanzescu( Bitti - Nuoro) datato al 1500 ( ma credo, come sempre, molto oltre) aC. 

Località "Puddu arvu" 

Pollo bianco?. 

Gallo bianco? 

Il Gallo è un animale dal potente simbolismo esoterico. 

È legato a Marte, e qui ritorniamo allo scudo di Marte di Numa Pompilio "


Narra la leggenda che Numa Pompilio fosse stato partorito nel tempio di Cerere/Demetra. 

Egli instaurò per ispirazione della Ninfa Egeria il culto di Tacita, Dea del silenzio iniziatico, equiparata ad Iside, colei che richiede il silenzio nei Sacri Misteri.

Questa dimensione del silenzio è molto interessante, perché si ricollega al bronzetto ritrovato proprio a Santa Vittoria di Serri, di cui ho approfondito in un mio scritto del 2021, e indagando ulteriormente, ho trovato questa straordinaria correlazione, tra il nostro Numa Kabiro sardo, che istituisce il culto di Tacita e questo bronzetto che rappresenta il silenzio iniziatico di Arpocrate, proprio a Santa Vittoria di Serri, dove si crearono le prime fondamenta delle istituzioni che verranno gerarchizzate nell'impero romano, nella stanza dell'ancilia /labrys, che era la stanza del capo, della curia. Dello scudo di Marte, che era considerato anche il Signore della pioggia 

Lo straordinario bronzetto n° 124,  “Madre con bimbo in grembo”,  alto 12 cm, conservato al museo di Cagliari, risalente forse al IX sec. a.C( sempre a questo santuario, appartiene l'altro bronzetto, la Grazia ") 

Dal  mio scritto :

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/seu-sou-seu-sousono-solosono-luovo-l.html," rappresenta molto bene quella dimensione iniziatica del silenzio 

"questo Horus, è rappresentato in un'immagine iconografica che nell’arte egizia (anche geroglifica) è chiamato il "signum arpocraticum", che indica l’età infantile, ma già nella consapevolezza dell' età adulta, di chi porta l’indice destro alla bocca. 

Così fa Arpocrate, figlio di Iside e Osiride. 

Plutarco ne rilegge il gesto a comando del tacere, inaugurando un simbolismo che sarà universale. Nei templi antichi, per poter accedere ai Misteri Iniziatici e stare nei templi, bisognava osservare un anno di assoluto silenzio. 

Era il silenzio del segreto, dell'abbondanza , della conoscenza segreta. 

Arpocrate che era spesso interscambiato con Horus, poiché rappresenta Horus non più bambino, ma evoluto, cresciuto, consapevole. 

Arpocrate fanciullo, quindi già uomo, quello che Iside tiene in braccio, Horo il fanciullo, che punto da uno scorpione guarì grazie alla magia della madre. 

Rappresentazione di cui abbiamo un bronzetto in particolare, quello di Santa Vittoria di Serri che ha il bambino/adulto  con l'indice della mano destra sollevato, in gesto che sembra indicare il fare silenzio. Un bronzetto che risale al 1500 a.C, come minimo. 

Che anticipa l'Arpocrate /Horo egizio. 

La cosa strana è che anche Arpocrate, era rappresentato con il fiore di loto( come nella  maschera Ghignante sarda ) e il corno dell'abbondanza.

Quindi, visto che le ierofanie di questo torello, all'interno dei nuraghi, o la Y rappresentata monca del lato sinistro, o più corto, pare allora che rappresentasse proprio questo figlio di Osiride e Iside, questo Arpocrate, grande iniziato ai Misteri, che incentiva al silenzio, alla meditazione, alla sacralità dell'essere soli con sé stessi in queste dimensioni sacre. 

Una sorta di silenzio riservato agli eletti. 

Il viaggio iniziatico per la resurrezione a se stessi, si fa da soli". 

Il bambino è rappresentato come un adulto. Rappresenta il ciclo della vita. 

In questo mi ricorda la rappresentazione presente in uno specchio etrusco, con la Dea che tiene in braccio un bambino, Ercole da adulto, quasi calvo, come un vecchio. 


Sottolineo che Numa, appena divenne re di Roma, nominò tre sacerdoti, dediti  a 3 culti diversi, Giove, Marte e dio Quirino, nome diffusissimo in Sardegna,, il cui nome deriva da Curia ( lancia ) e corrisponde proprio a Marte. 

Era il collegio sacerdotale dei sacerdoti. 

Poi nell'ottavo anno del suo regno( 8, come la conformazione del suo scudo ancilia) istituì il collegio dei Salii, istituiti per custodire l’Ancilia, lo scudo  di Marte caduto dal cielo inviatogli da Giove, già preesistente presso gli Etruschi, e ancor prima presso i Sardi( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0) 

Era consuetudine, oracolare con il Lapis Manalis, con la pietra che suda, all'interno del tempio. 

Un monolite che si faceva anche rotolare per mimare il rumore dei tuoni per sollecitare la pioggia. 

Il Lapis manalis era dunque un monolite apportatore d’acqua e d’abbondanza, 

Era chiamato il rito dell’aquaelicium, impiegato per ottenere la pioggia in periodi di siccità. 

Una ritualistica della capanna sudatoria, dove si prendono decisioni importanti su ispirazione divina, che comunque  ha sempre origini in Sardegna ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/nuraghe-siraisciraicapanna-sudatoria.html?m=0) 

Questa pietra, dal tempio di Giove Capitolino, Dio delle Folgori,  veniva fatta rotolare verso il Foro affinché potesse sprigionare le forze naturali.

E forse, la via Sacra, del Santuario di Santa Vittoria, che unisce il pozzo e il tempio, serviva proprio a questa ritualistica, che poi è stata emulata in periodo romano. 

In pratica ci sono tre templi, la capanna del Capo, del Sacerdote, e delle riunioni, detta la Curia. 


Il pozzo del santuario, ha orientamento Nord est/Sud ovest, con ingresso a sud ovest, che è lo stesso orientamento del pozzo Sacro Canopoli ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html) 

"Il pozzo ha orientamento sull'asse sud-ovest / Nord-est, con ingresso a sud-ovest( ovest è la direzione del vento Zefiro, tra l'altro) quindi perfettamente orientato ai solstizi. 

Al tramonto del solstizio d'inverno( sud-ovest) e all'alba del solstizio estivo ( nord-est) . 


L'ascia bipenne è stata ritrovata in una posizione, affiancata ad un altare. 

Guardacaso l'altare della Curia Romana era chiamato l'Altare della Vittoria (in latino, "Ara Victoriae" ), al quale sacrificavano e presso il quale prestavano giuramento i membri del Senato romano.

L'Altare della Vittoria, insieme alla statua dedicata alla Vittoria, furono poste al centro della nuova Curia il 28 agosto 29 a.C. per celebrare la vittoria ottenuta nel 31 a.C. ad Azio da Ottaviano Augusto su Marco Antonio e Cleopatra.

Sull'ascia bipenne ho già scritto in passato, "Ascia bipenne come le due penne della Dea Alata primordiale, come le ali dei due Cherubini sul coperchio dell'Arca.

Come molte immagini della Tanit Dea Alata che rimanda alle immagini della Jana, della Barba- jana/ barbagianna/ B-aba-Jana, quella dei doppi occhi, rappresentata nelle Domus de Janas"

La Nike greca, alata, che presso i romani diventa la Dea Vittoria che era anche la dei giochi, quei giochi che si svolgevano al circo Massimo. 

Nike, figlia di Stige ( figlia di Oceano - il cui figlio Forco, figlio di Oceano e Teti, era re della Sardegna, ne ho parlato, tra i tanti, in un mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/bronzetti-ofiotauro-serpente.html?m=0) e Pallante, protetta da Giove, con i suoi fulmini. 

Invece Ares/Marte, era il padre di Nike gloriosa. 

Nike la vincitrice che depone una corona di alloro sul capo dei suoi vincitori. 


Questa ritualistica del capo cinto d'alloro, potrebbe avere un'ancestrale simbologia nella rappresentazione del capo cinto da una corda, tipico dei nostri bronzetti sardi, tra cui spiccano anche rappresentati di potere. 

Argomento e simbologia che ho approfondito e ampliato anche recentemente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/antico-stemma-4-mori-mongkol.html?m=0) 

La Nike con un ramo di palma sulla mano sinistra, la mano del Femminino, e nella destra, una melagrana, simbologia che rimanda Demetra /Baubo/Flora, sposa di Zafiro dio del Vento e ministra di Cerere/Demetra ( è sempre tutto collegato) 

In età classica viene identificata con Atena/Nike. 

L'Atena che tiene a battesimo e protegge la nave Argo degli Argonauti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/la-bussola-caduceo-di-argo.html?m=0) 

Una Dea che è guidata dal Vento dal Soffio divino, anche per il viaggio degli Argonauti, e questo si ricollega al Collegio del Soffio divino voluto da Numa Pompilio, e che ha come Matrice la simbologia delle nostre antiche Domus de Janas, come ho spiegato approfonditamente nel mio scritto

( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0) 


Da notare, la conformazione del pozzo di Santa Vittoria di Serri, a Menat e a goccia/Vulva, come il nostro pozzo Sacro di Santa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0), la cui conformazione non solo è legata alla Dea Baubo, approfondito più volte, ma essa stessa è correlata alla Dea Flora, sposa di Zefiro dio del Vento ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/dea-baubo-e-flora.html?m=0), presente anche in Nike, con le vesti svolazzanti. 

Una simbologia legata al Soffio Divino, a cui Numa Pompilio dette estrema importanza. 

La Dea personificava la vittoria in battaglia ed era associata a Bellona, dea etrusca della guerra, associata a Marte.  

A Roma aveva un tempio sul Palatino.

Palatino, che, come ho approfondito in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/solstiziopales.html?m=0) ha una correlazione con il nostro pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino. 

Questo manifestazione ierofanica, si verifica il 21 aprile, il 21 giugno e il 21 agosto. 

Ora, nel 753 aC, proprio il 21 aprile, Romolo scelse il colle Palatino per la fondazione di Roma. 

Colle Palatino sul quale edificarono il Pantheon, che una stessa cupola ogivale con oculo, come il nostro pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino. 

Scelse quella data, perché avveniva la congiunzione del Sole con Palilicium, che era il nome latino di Aldebaran. 

Il nome Palatino, da cui deriva Palatium e Palazzo, discende da Pales, antica divinità agropastorale, celebrata proprio sul colle, il 21 aprile(Sigismondi Costantino). 

Quindi, il 21 aprile, traguardava la levata eliaca, di Palilicium, il nome latino di Aldebaran, e l'intero colle Palatino, e il Palazzo imperiale, sede dell'imperatore Augusto,  era dedicato a Pales e a Palilicium. 

Quindi la fondazione di Roma è legata a questa congiunzione, alla Dea Pales, e alla celebrazione del Natale romano. 

Un altro referente per la mietitura e per l'armatura, era la levata eliaca delle Pleiadi, figlie di Atlante sempre della costellazione del Toro. 

Attualmente, questa congiunzione particolare Sole-Aldebaran, per via della precessione degli equinozi, avverrebbe il 29 maggio. 

Ma ciò che mi preme sottolineare è la corrispondenza fonetica tra Palatino/Pales, e Paulilatino. 

Io credo che i romani non si siano inventati nulla. Hanno ripreso le ierofanie trasmutanti che si formano all'interno dei nuraghi, proprio durante il Solstizio (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/trasgirazione-solstizio-estivo.html?m=0). Hanno ripreso la data del 21 aprile, e ne hanno fatto la celebrazione della Dea Pales, della fondazione di Roma, del primo Palazzo imperiale, della celebrazione della congiunzione del Sole, con la fonte divina, Aldebaran"


Così come hanno ripreso, dagli antichi Sardi, molto altro, come ho approfondito nei miei scritti. 


Sulla simbologia dell'ascia bipenne, non mi soffermo molto. 

Come scrissi già 5 anni fa, è legata anche alla simbologia dell'Arca dell'Alleanza 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html) 

Abbiamo detto  che l'Arca dell'Alleanza, era considerata come un contenitore di un sapere, di un percorso iniziatico che segue una precisa  traiettoria, un preciso percorso. 

La cassa

Sa Cascia

S' ascia

[...] La forma concava delle due  Lame unite, sembra un contenitore ma anche un arco, e se unita ad un' altra contrapposta, come in uno specchio, descrive perfettamente  un'ogiva, quello che si crea nella perfezione  della Vesica Piscis. 

Quell'ogiva che rappresenta sia la vulva femminile, che il pesce fallico maschile, la cui perfezione l'abbiamo già riscontrata anche nel suo coincidere perfettamente con la  piantina  del Pozzo di Santa Cristina. 

È stata trovata  una rappresentazione antichissima di una Tanit del 4000 a.C. che sta al museo di Cartagine, che rappresenta una dea con il corpo  labrymorfico che brandisce due labrys in atteggiamento cerimoniale e rituale.

La Sardegna ha molto a che fare con l'ascia bipenne, in particolare, chiamata così perché era una scure a due lame in bronzo, simbolo del potere minoico, detta anche labrys in greco, in Sardegna legata all'età del bronzo, come un oggetto votivo, come documenta in particolare il ritrovamento nella capanna a Santa Vittoria di Serri nel santuario archeologico dall'omonimo nome. 

La forma concava delle due  Lame unite, sembra un contenitore ma anche un arco, e se unita ad un' altra contrapposta, come in uno specchio, descrive perfettamente  un'ogiva, quello che si crea nella perfezione  della Vesica Piscis. 

Quell'ogiva che rappresenta sia la vulva femminile, che il pesce fallico maschile, la cui perfezione l'abbiamo già riscontrata anche nel suo coincidere perfettamente con la  piantina  del Pozzo di Santa Cristina. 

[...] L'ascia, come  "sa Cascia",, l'antica Arca dell'Alleanza, rappresentano simbolicamente un percorso iniziatico di acquisizione di consapevolezza.


Arca / S'Arca/ sarca/ sacra.

"S'Arca", anagrammato  in sardo, diventa "sacra". 

E un Sarcidano, lo abbiamo proprio qui in Sardegna. 

S'arci-danu. 

Il Santuario di Santa Vittoria di Serri, si trova proprio nel Sarcidano! 

L'arca dell'arco( danhu in sanscrito significa arco) 

Ascia bipenne come le due penne della Dea Alata primordiale, come le ali dei due Cherubini sul coperchio dell'Arca.

Come molte immagini della Tanit Dea Alata che rimanda alle immagini della Jana, della Barba- jana/ barbagianna/ B-aba-Jana, quella dei doppi occhi, rappresentata nelle Domus de Janas.

Quella il cui simbolo è rappresentato da quella porta finta  tripla, quella sorta di trespolo, come i Torii giapponesi, le   porte di accesso ai luoghi Sacri, custoditi dalle Dee Uccello, a rappresenta la sacralità di quella finta porta che la Jana stessa rappresenta, visto che " Janna" significa "porta".

L' ascia bipenne, in greco è chiamata anche labrys, che ha la stessa radice di "labirinto".

Labirinto, che è Jana ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-labirinto.html/ 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-labirinto-e-jana.html) 

Simbologia del labirinto, di cui ho approfondito recentemente, perché ha una simbologia equinoziale, proprio come la labrys, l'ascia bipenne( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/simbologia-equinoziale-del-labirinto.html), che sono convinta che funga anche da marcatore non solo equinoziale, ma anche solstiziale( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/ascia-bipenne-marcatore-equinoziale-e.html) 


Tra l'altro, in un'ascia bipenne che avevo già analizzato( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/ascia-bipenne.html) è presente sia un Sardus Pater stilizzato, sia il Sacro Archetipo Ebraico Samech, il quindicesimo, la dimensione della fertilità, con valore ghematrico 60

60, come i gradini di discesa del pozzo Sacro di Santa Cristina ( 24), sommati ai 12 sovrastanti, impraticabili ma dall'altissimo valore simbolico, sommati ai 24 anelli della tholos. 

Un numero non a caso, quindi.


Interessante notare che gli arcieri proteggevano i luoghi dove si riunivano i Flamen di Numa Pompilio. 

A Santa Vittoria di Serri è stato ritrovato proprio anche uno straordinario bronzetto arciere, la cui simbologia è correlata alla Costellazione del Cigno e all'Arco dei 9( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/arciere-santa-vittoria-di-serri.html) 

La posizione dell'Arciere è come quella di Orione, nel braccio teso. 

La posizione dello stargate dello Shu

Vittoria di Serri, con una conformazione particolare che personalmente mi ricorda anche  l'oggetto che veniva usato dalla dea Ninursagh, la dea Sumera, protettrice del parto, per tagliare il cordone ombelicale, e che è anche un simbolo del dio Bes, di cui abbiamo tracce anche in Sardegna( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/05/dio-bes.html?m=0) 

Notare. 

La posa dell'arciere della costellazione di Orione, come quella del nostro bronzetto, ad arco teso. 

La parte finale della parte posteriore del gonnellino, come la conformazione della costellazione del Cigno, a vertice verso il basso, importantissima per la nostra antica civiltà sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0) 

Sul capo le quattro  corna taurine,  le quattro stelle delle Iadi, della costellazione del Toro, che sono legate ai pozzi sacri, in particolare al pozzo di Santa Cristina( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/le-iadi-e-santa-cristina.html?m=0), di cui questo pozzo di Santa Vittoria, ne ricorda la morfologia. 

Costellazione di Orione 

Costellazione del Cigno

Costellazione del Toro. 

Tutte lungo la Via Lattea, la via di Ascensione, di rinascita dopo la morte. 

Lungo la stessa linea alchemica dei tre Soli, lungo la Via Lattea"( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 


Visto che Numa Pompilio era un Kabiro, un antico sardo, è possibile, visto i ritrovamenti particolari che rimandano al periodo romano, che si sia ispirato, come ho approfondito per molti altri aspetti, nelle correlazioni "antica Roma/Antica Civiltà Sarda", a simbologie già da tempo radicate nella nostra civiltà sarda. 

Ho trovato tutto estremamente interessante, perlomeno per me, con correlazioni straordinarie, che mi danno sempre più conferma di quanto la civiltà Sarda sia Matrice delle altre 


Tiziana Fenu 

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Maldalchimia.blogspot.com 


Altri approfondimenti sulle correlazioni 


https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/pozzo-s-cristina-pantheon.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/stibadium-frosinone-pozzo-di-santa.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/is-fassones.html?m=0

L'immagine del Santuario di Santa Vittoria di Serri è di Fabrizio Bibi Pinna 

Santuario Santa vittoria di Serri /Numa Pompilio































 







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