domenica, ottobre 19, 2025

💛Antica Roma 19 ottobre Armilustrium

 

Il 19 ottobre, nella data di oggi, nell'antica Roma, si svolgeva una celebrazione importante, quella dell'Armilustrium, un rito religioso incentrato sul dio Marte, che includeva un sacrificio del cavallo di ottobre nel Campo Marzio e un banchetto pubblico. 
Era la celebrazione della fine della campagna militare( che per i romani andava da marzo ad ottobre) per onorare il dio della guerra e celebrare la fine del periodo delle campagne e della mietitura. 
Un momento importante per gli antichi Romani, che, come ho già approfondito, che, rappresentati dai Salii, dal primo marzo, andavano in processione per la Città, battendo i 12 sacri scudi ancilia, le riproduzioni del Sacro scudo di Marte, che era considerato anche il Signore della pioggia, donato a Numa Pompilio, cantando il Carmen Saliare,
con particolari danze guerriere “saliendo et saltando”, che effettuavano eseguendo in modo veloce complicate evoluzioni.
Come ho già approfondito nel mio scritto a riguardo (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html?m=0)
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/dea-baubo-e-flora.html?m=0) 
"Immaginate le antiche esibizioni dei cavalli, le gare, la "fazione verde", nel Circo Massimo dell'antica Roma, magari proprio ispirata alla dimensione dei cavallini verdi della Sardegna. 
"Sa Balentia" dei fantini. 
Roma che viene chiamata, con il suo nome impronunciabile, Sacro, proprio Valentia. Il circo Massimo, come la conformazione del nostro Antico sito archeologico Romanzescu( Bitti - Nuoro) datato al 1500 ( ma credo, come sempre, molto oltre) aC. 
Località "Puddu arvu" 
Pollo bianco?. 
Gallo bianco? 
Il Gallo è un animale dal potente simbolismo esoterico. 
È legato a Marte, e qui ritorniamo allo scudo di Marte di Numa Pompilio.  
[...] Poi nell'ottavo anno del suo regno( 8, come la conformazione del suo scudo ancilia) istituì il collegio dei Salii, istituiti per custodire l’Ancilia, lo scudo  di Marte caduto dal cielo inviatogli da Giove, già preesistente presso gli Etruschi, e ancor prima presso i Sardi( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0) 

Avevo già notato una correlazione anche con una figura chiave drl nostro Carnevale Sardo
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0)
Scudi sacri, che nascono come l'originaria sovrapposizione di due scudi affiancati ( proprio come il nostro Sacro Guerriero di Teti, dai doppi scudi( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0) 
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/il-pane-cabude-e-gli-ancilia-etruschi.html?m=0)
"Si istitui' quindi una processione solenne dei 12 ( su Santu Doxi sardo?) scudi attraverso la città, che si svolgeva il 9 e il 19 marzo.
Una tipologia di scudo adottato anche dai Greci, chiamato Dipyloni, in uso nell'VIII secolo a.C. dalla caratteristica forma ovale con tacche laterali.
I Mamuralia romani del 14 marzo, erano festeggiati con le corse di cavalli, ed erano un rito di passaggio e di purificazione.
Mamurio, sembra un nome sardo, con la stessa radice di Mamuthones e Maimoni.
Ma ancora più sorprendente è la simbologia del rito, perché Mamurio, per aver duplicato gli ancilia, venne giudicato offensivo ed espulso dalla città di Roma, e questo rito di purificazione, consisteva in una processione con il simulacro di un vecchio, vestito di pelle, un capro espiatorio, che veniva percosso con delle bacchette bianche come un capro espiatorio fino ad essere espulso dalla città.
La simbologia rimanda assolutamente alla figura de Su Battileddu  di Lula del nostro Carrasegare sardo, di cui ho parlato in due mie scritti
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/su-battileddu-di-lula.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/02/su-battileddu.html?m=0,
Tra l'altro, sono famosi anche i cavalieri di Lula, a cavallo, durante le celebrazioni e pellegrinaggio, per San Francesco.
I 12 Scudi erano in relazione con i dodici mesi dell’anno, le dodici divinità minori sottostanti al Dio Tinia/ Giove, e con i Misteri del Dio Giano.
Sempre il Giano, la cui origine è la solstiziale Janna/Jana.
Gli dèi  fulguratores che potevano lanciare il fulmine erano nove, guardacaso, un numero legato al Femminino.
Abbiamo una pietra particolare, al Museo di Cagliari, la "pietra del tuono"( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/pietra-del-tuono-pinacoteca-cagliari.html?m=0), che ha una forma di vulva.
Il numero 12 degli Ancili, è riferito alle 12 divinità o poteri etruschi collegati ai poteri della natura, chiamati Consentes, sei maschi e sei femmine, che sorgono e tramontano da Est ad Ovest.
Cosa formano due circonferenze che si incrociano quelle che formano il Sacro Ancile( nelle ultime due immagini, si manifesta con precisione geometrica), come negli ancilia, se non una Vesica Piscis, che indica la sinergia delle due polarità, sempre presente nella nostra tradizione sarda, tanto da essere visivamente rappresentata nel simbolo della nostra civiltà, come le nostre navicelle Shardana(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/navicella-e-vesica-piscis.html?m=0)?
Come l'Arca/Argha del viaggio iniziatico degli Argonauti(https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0)
Come gli stessi costumi tipici sardi la cui "fordetta", la gonna plissettata, è stata ideata in modo da essere portata sul capo, a formare una Vesica Piscis come la più recente Madonna ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-perfezione-della-vesica-piscis-nel.html?m=0)?

Il 1° marzo i Salii portavano in processione per la città i sacri scudi (ancilia), battendo le lance su di essi e cantando l’antichissimo Carmen saliare.
La festa culminava il 19 marzo, primo giorno delle Quinquatrie. In ottobre si svolgevano cerimonie simili fino all’armilustrio (19 ottobre), quando le sacre armi erano riposte.
Con il mese di Marzo il cittadino romano diveniva miles e passava sotto la giurisdizione militare e la tutela del dio Marte e le manifestazioni dei Salii Palatini segnavano questo passaggio
Nel mese di Ottobre il cittadino romano tornava, come civis, ad occuparsi delle attività produttive sotto la tutela del dio Quirino e i riti guidati dai Salii Quirinales segnavano questo momento, purificando uomini, armi ed animali che avevano partecipato ad attività belliche.
I Salii chiudevano la stagione della guerra nel mese di ottobre con le tre feste di purificazione del Tigillum Sororium, dell'Armilustrium e dell'October Equium, per la purificazione dei soldati, delle armi e dei cavalli.

I Salii presieduti da un Magister  danzavano su un ritmo a tre tempi, riproducendo (redamptruare) le figure eseguite (amptruare) dal capo della danza il Praesul, e intanto, seguendo il capo del coro il Vates, cantano i versi del Carmen Saliarein un crescendo ritmico quasi ossessivo, determinato dal martellante passo di danza[3] a tre tempi, detto tripudium, ogni tre passi un saltello, e intonando canti e litanie liturgiche contenenti invocazioni rituali in linguaggio arcaico detti carmina (da Carmen Saliare).
Questo è esattamente lo stesso schema della danza  dei 12 Mamuthones( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/simbologia-danza-mamuthones.html?m=0) , 12, come i 12 ancilia, guidati da su Issohadore ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/osservavo-la-maschera-de-is-issohadores.html?m=0), che, come nella dimensione della ritualistica romana, ripresa da quella sarda, ha la funzione di un essere sacro, divinizzante, che purifica, attraverso la simbologia del Sacro lazo/"sa soha" ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/sa-soha-il-nostro-ankh-sardo.html?m=0), la natura animale dei Mamuthones, simboleggiando la loro rinascita, attraverso il tocco, la presa, con il lazo.
D'altronde, tutta la simbologia del Carrasegare sardo, è una simbologia profondamente intrinseca di purificazione.
Un simbolismo divinizzante, che riporta alla primordiale connessione con la dimensione divina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-simbolismo-divinizzante-del.html?m=0).
Ne ho parlato anche attraverso le specifiche figure del carnevale sardo che ho analizzato.
Ritualistica ripresa a piene mani, ancora una volta, dagli antichi romani.
I sacerdoti guerrieri romani si fermavano ogni notte ad una stazione diversa, chiamata mansio.
Il 19 marzo si teneva il Quinquatrus, durante il quale gli scudi venivano ripuliti.
Il 23 marzo si teneva il Tubilustrium, dedicato alla purificazione delle trombe usate dai Salii e alla preparazione delle armi dopo la pausa invernale. Il 24 marzo gli ancilia venivano riposti nel sacrario della Regia.

Quindi vi è corrispondenza simmetrica tra i due mesi, marzo e ottobre, in particolare nelle date del 19 marzo (Quinquatrus)/ 19 ottobre Armilustrium.
Il prima è il dopo i combattimenti.
Con le loro armi e con le loro danze, i Salii aprivano  e chiudevano religiosamente la campagna militare d'estate.
Simbolicamente, il passaggio dalla guerra alla pace.
Dalla morte alla vita.
I due aspetti estremi del Giano bifronte romano, ripreso dalla simbologia delle nostre Janas solstiziali, le porte alchemiche di trasmutazione, dove si celebra il passaggio dalla morte alla vita, e dove si onora la dimensione del Soffio Divino, istituzionalizzato proprio dai Salii( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0), dai Flamen Dialis voluti da Numa Pompilio, che erano Salii.
I Salii di Marte e i Salii di Quirino, nome diffusissimo in Sardegna.
La guerra e la pace.
La danza dei Salii, e giunti a questo punto, li chiamo "Salii/Mamuthones", è una danza iniziatica.
È la stessa degli antichi Kabiri, che sono gli antichi Sardi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/moneta-dio-beskabirios.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/bussola-sardo-pelasgica.html?m=0)
Quando Rea partori il suo ultimo figlio, Zeus, in una grotta sul monte Ida nell’isola di Creta, essi coprirono con il frastuono della loro fragorosa danza, chiamata “prylis”, i vagiti del neonato, in modo che non fossero uditi da Cronos.
È la stessa danza con cui Teseo celebrò la sua vittoria sul Minotauro, ispirata ai movimenti delle gru
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/benettutti-bene-tuth.html?m=0
"La gru, così come il fenicottero, sono uccelli trampolieri migratori, seguono il ciclo delle stagioni. Il loro arrivo indica rigenerazione primaverile. 
È proprio durante l'equinozio di primavera, che tutti i 7 pianeti, sono allineati lungo il braccio di Orione. Costellazione, che, sovrapposta alla cartina della Sardegna , con Cintura di Orione su Oristano, fa coincidere Benetutti, lungo l'asse di rinascita che punta ad Aldebaran, lungo la via Lattea. 
La danza che si svolge a Cnosso, la danza delle gru, si svolgeva come siamo abituati a vedere il nostro ballo sardo, "su ballu tundu", che, come una spirale, come un labirinto, si dirama verso la vita, e si riavvolge  verso il centro, verso la morte.
Spirale, che poi si arrotola su se stessa, i cui passi, veloci, ritmato, sembrano tracciare in codice  scrittoreo, il codice della vita, come un DNA che si snoda, perché il DNA è una vera e propria scrittura. 
Rappresenta il respiro cosmico della vita e della morte. 
È la metafora del labirinto stesso, che altro non è che una rappresentazione di un cordone ombelicale, di una scrittura genetica che passa di figlio in figlio.
Un labirinto a 7 percorsi, 7 tappe, 7 pianeti allineati( Terra, Luna, Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno), come i 7 chakra, perché è un percorso iniziatico di rinascita  verso il centro del labirinto, identificato con il centro dell'occhio della costellazione del Toro, Aldebaran, la via della vita(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0) 
Costellazione del Toro, che in epoche antiche, dal 4000 aC. al 2000 aC. era presente nel cielo al momento dell’equinozio primaverile(quando si allineavano i 7 pianeti) ed era quindi il segnale cosmico dell’inizio dell’anno, del momento in cui la Terra riprendeva la sua vegetazione, simbolo della rigenerazione e della nuova vita che appariva dopo la notte invernale, simbolo a sua volta della morte temporanea, della stagione di riposo della natura". 

Virgilio fa danzare alla presenza di Enea i Sali attorno all’altare di Ercole, che ha tanto in comune con la nostra Antica Civiltà Sarda (
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/posada-lantica-feronia.html?m=0)
Erano pratiche dei discendenti cretesi, i Dardani
Da un mio scritto su Romolo e Remo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html?m=0)
"Sottolineo che anche gli Etruschi sono Dardani, ed essendo gli Etruschi, gli antichi Sardi in terra di Etruria, sono Dardani, dar-Dan, anche i Sardi. 
Da un mio scritto del 2020  sulla simbologia del fulmine, che in epoca etrusca e romana, è maggiormente legata a Marte, che non a Giove, in cui parlo anche dei Dardani e della pelle rossa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/la-simbologia-del-tuono-e-del-fulmine.html?m=0) 
"Gli Iolai o Iliensi, erano una delle popolazioni antiche della Sardegna, forse gli stessi possibili costruttori di Troia/Ilio, nel 3000 a. C., visto che dopo la distruzione di Troia(1184 a. C.) , i Troiani( di discendenza  etrusca e pelasgica) arrivarono in Sardegna 
E i Troiani erano Etruschi( o Pelasgi), perché Dardano,  il capostipite della dinastia troiana era etrusco, essendo figlio del Re etrusco Corinto, e di una pleiade di nome Elettra figlia di Atlante( atlantidea quindi, e se gli Etruschi corrispondono ai Sardi, siamo atlantidei) ed era il depositario dei grandi misteri Kabirici".


Erano tutti ancestrali  riti  kabirici legati ai segreti del Fuoco, creatore e distruttore.
La folgore dello scudo ancilia.
La Folgore creata dalla pietra del tuono, di cui abbiamo testimonianza nel reperto del nostro Museo di Cagliari( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-pietra-del-tuono-approfondimenti.html?m=0)
La pietra dei Fulguratores, antichi Sardi Cabiri, capaci di generare elettricità, proprio attraverso la conformazione ad ancilia, i due scudi ravvicinati ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/osservavo-queste-tre-immagini-la-prima.html?m=0) presi ad ispirazione dei nostri Antichi scudi sardi.
"Gli ancilia erano fatti di bronzo, e molti campanacci sardi, specialmente quelli artigianali e tradizionali, i più preziosi, sono in bronzo. Sono il corredo de "Sa Carriga" il peso dei campanacci di ogni misura che può arrivare fino ai 30 kg

Sulle spalle e sulla parte superiore della schiena sono sistemate  delle campanelle di bronzo (sas hampaneddas – sas campaneddas) fissate su cinghie di cuoio. Nella parte superiore della schiena le campane sono abbastanza grandi, man mano diventano sempre più piccole.
Mi ha colpito un particolare.
I sacerdoti officianti usavano circondarsi le tempie con le verbenae, ossia delle speciali corone sacre, dalle quali pendevano le infulae, piccole bende fatte proprio di lana
Questo mi ricorda la simbologia de Su Componidori, che è la figura principale e il "re" della Sartiglia, un'antica e suggestiva giostra equestre medievale che si svolge ad Oristano durante il Carnevale.
Ha un mazzolino doppio di viole mammole, che ha fiori viola come la verbena
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/beltane-simbologia-in-sardegna.html?m=0)

Il mazzolino di viole mammole, ha la stessa forma del Vajra indiano, e di quel simbolo che nel Menhir di Laconi, viene chiamato il doppio pugnale. 
Credo che rappresenti invece la dualità che si fa una, il Maschile è il femminile, l'anima e il corpo dopo la morte, tant'è che si intravede, al centro del "doppio pugnale", una H Mercuriale, che unisce, come il gradino di una scala, tra il sopra e il sotto, tra il capovolto e chi sta in piedi. Tra la vita e la morte. Tra i due opposti, come il maschile e il femminile. 
È l'elemento di unione, rappresentato dal Sacro Vajra, dove la sinergia maschile e femminile, diventa sinergia creativa, energia dinamica che eleva l'uomo a stati di consapevolezza superiori, ad una maggiore unione con il divino, rappresentata anche da quel colore viola, che indica spiritualità, delle viole mammole de Sa pippia di Majo, che tra le mani di un essere divinizzato come su Componidori, diventa strumento di benedizione propiziatoria per tutta la comunità".


E d'altronde, il carnevale sardo, Su Carrasegare, si tiene a battesimo proprio con la benedizione dei Fuochi Sacri di Sant'Antonio, celebrato il 17 gennaio, con danze cadenzate e ritualistiche, con precise geometrie, intorno ai grandi falò ritualistici.
E l'apertura delle celebrazioni del Carrasegare sardo dono inaugurate dalla figura de Sa Filonzana, la BE-Fanes, la Befana archetipale, portatrice di luce ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-be-fana-jana-fanes-sa-filonzana-e-la.html?m=0)
La ritualistica de Su Carrasegare sardo, vuole fortemente la presenza dei cavalli, come attributo e complemento Sacro delle figure divinizzate, come quella de Su Componidori della Sartiglia di Oristano, dei cavalieri di Lula o quella di Santu Lussurgiu, un carnevale equestre caratterizzato da una corsa a pariglia di cavalli, tra le più spericolate dell’isola, detta “Sa Carrela ‘e Nanti” (la strada di fronte).
Le tradizioni equestri, come “Sa Carrela ‘e Nanti”, sono molto antiche, risalgono ai secoli scorsi quando, i Giudici di Arborea prima e i viceré spagnoli dopo, avevano impiantato e favorito l’allevamento dei cavalli, tanto da ottenere razze speciali per le corse.
Sa Carrela ‘e Nanti (l’attuale Via Roma) è una strada sterrata lunga circa 350 metri in discesa. I cavalieri, rigorosamente lussurgesi, devono indossare, secondo la tradizione, una maschera o avere il volto dipinto.
Un particolare di questa manifestazione è che si svolge in 3 giornate, con pariglie di 3/4, cavalieri, e il lunedì, giorno in cui inizia è  chiamato “Su Lunisi de sa Pudda” (il lunedì della gallina), il cavaliere lanciato al galoppo deve buttare a terra con un bastone, chiamato “su fuste ‘e ortzastru”, un fantoccio che ha le sembianze di una gallina, che sostituisce dagli anni ’70 la gallina vera.
Il martedì termina lo spettacolo con la premiazione dei cavalieri che hanno buttato giù più galline, delle tre migliori pariglie e di tutti gli altri partecipanti.
Come ho scritto prima
"Roma che viene chiamata, con il suo nome impronunciabile, Sacro, proprio Valentia. Il circo Massimo, come la conformazione del nostro Antico sito archeologico Romanzescu( Bitti - Nuoro) datato al 1500 ( ma credo, come sempre, molto oltre) aC. 
Località "Puddu arvu" 
Pollo bianco?. 
Gallo bianco? 
Il Gallo è un animale dal potente simbolismo esoterico. 
È legato a Marte, e qui ritorniamo allo scudo di Marte di Numa Pompilio"

Puddu/pudda, gallina

Le esibizioni romane si svolgevano al Circo Massimo  
E anche questa macabra cerimonia del sacrificio di un cavallo, sembra ripercorrere le nostre antiche celebrazioni nello stesso periodo speculare al 19 ottobre, quello de Su Carrasegare sardo, in cui però, il cavallo è elemento sacro di un legame con il proprio fantino.
Molto è stato dissacrato, pur se ad emulazione,
Ma un'emulazione al contrario, che ribalta i sacri valori del passato.
Come la ripresa, delle Sacre ierofanie nel pozzo di Santa Cristina, per enfatizzare il potere dell'imperatore e la creazione dell'impero di Roma ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/corrispondenze-celebrazioni-romane-date.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/solstiziopales.html?m=0) o la stessa  conformazione di pozzi sacri come il Santa Cristina, utilizzati per altri scopi, per banchettare ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/stibadium-frosinone-pozzo-di-santa.html?m=0).

Come vedete, anche stavolta, tanti rimandi tra antichi Romani e la nostra Antica Civiltà Sarda, da cui, hanno evidentemente ripreso, come ho sempre sottolineato

Tiziana Fenu
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Marte a Palazzo Altemps,
Museo Nazionale Romano

ntica Roma 19 ottobre Armilustrium













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