Le radici ancestrali della tradizione de Is Animeddas sarde.
PARTE I
Delle Radici della tradizione de " Is Animeddasa" nella cultura Sarda, ho iniziato a parlare già nel 2020( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/10/radici-della-tradizione-de-is-animeddas.html?m=0), argomento poi approfondito nel corso degli anni, che offre sempre nuovi spunti di approfondimenti, e che stavolta affronto in diversi scritti che si integrano comunque a vicenda.
Il 2 novembre si celebra la giornata di Tutti i morti, che qui in Sardegna assume le caratteristiche di una tradizione che affonda le radici in epoche molto lontane.
La tradizione de "Is paixeddasa" , de "IS ANIMEDDAS ", de "su mortu mortu", de su "prugadoriu" ( dipende dalla zona, qui a San Sperate, le chiamiamo " Is paixeddasa"), prevede la raccolta di dolcetti, caramelle, melagrane e frutta secca, da parte dei bambini che passano di casa in casa per chiedere queste offerte per le anime del Purgatorio.
Quell'importante elemento conviviale e di condivisione, come può essere il CIBO, che lega il mondo dei vivi con quello dei morti.
In alcune zone si imbandisce la tavola proprio tra il 30 ottobre e il 2 novembre, di notte, in modo che i morti possano simbolicamente beneficiare ancora di quell'amore che nel mondo dei vivi passa anche attraverso la preparazione del cibo.
Mondo dei morti, con i quali si deve mantenere un buon rapporto amorevole, deliziandoli con frutta secca dalla lunga conservazione, in particolare, melagrane, oppure noci e castagne, come si faceva un tempo, e acqua, che non deve mai mancare, elemento simbolico e alchemico di rinascita, di connessione, di trasmutazione e memoria amniotica e ancestrale.
MELAGRANA estremamente usata anche in Sardegna in rituali per la gestazione per la prosperità, con grandi proprietà astringenti ed emostatiche, oltre che ad essere usata anche per colorare le fibre.
Melagrana, che con il suo rosso scuro, è collegata anche al Mosto dell'uva, con il quale si prepara la saba/sapa , base indispensabile per i tipici dolci sardi per la festività di Tutti i Santi e Tutti i Morti, come il tipico "Pan'e saba" , come le pabassinas, e come is caschettas, e spesso si offriva, specie nella zona del nuorese, sa Pippiedda ‘e tùharu, una bambolina di pasta di semola e zucchero.
Dolci che simboleggiano un inno alla vita, e che nel contempo onorano la morte, poiché sono collegati al rosso del sangue, come fonte di vita.
Morte e sangue rigeneratore, rappresentato dalle melagrane e dai dolci di sapa, affinché i morti possano rigenerarsi simbolicamente nella dimensione dell'aldilà
Soprattutto la MELAGRANA, la mia preferita in assoluto, che con i suoi arilli color rubino, ricorda la fertilità della Dea Madre, il sangue mestruale che si moltiplica in tante gocce simboliche, fertili, considerata la frutta del Sacro Femminino, rappresentata anche nei quadri.
Pare che all'interno contenga 613 semi, la cui somma totale fa 10 (6 + 1 + 3), il numero della perfezione Divina. Melagrana come simbolo di fertilità e prosperità, oltre che simbolo di vita oltre la morte.
La disgregazione in tanti piccoli semi porta altra vita, come lo smembramento del corpo di Osiride in 72 pezzi, che ha portato alla formazione della Spiga, la nuova vita dell'abbondanza.
Melagrana come simbolo di gocce di sangue mestruale, che porta vita e amore, tant'è che era il simbolo di Afrodite, la dea dell'amore.
Un frutto sacro anche a Persefone, la dea dell'oltretomba, poiché il sangue, può essere anche sangue di morte.
Melagrana come veicolo simbolico di trasmutazione.
Da noi, la melagrana ha l'arcaico significato di elemento. destrutturante che può ribaltare una situazione, da negativa, come può essere il rapimento e conseguente segregazione di Persefone nell'Ade, o la disperazione di Demetra per la stessa figlia Persefone, legate comunque, metaforicamente, al ciclo delle stagioni, a positiva, fertile, produttiva.
Da noi, la SIMBOLOGIA della MELAGRANA è infatti legata alla dimensione della RISATA , dimensione in cui nacquero gli Dei.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/la-risata-degli-dei-bauboabba.html?m=0)
"Qui in Sardegna si dice "s'arrisu e s'arenada, pigada e squartarada", che, tradotto, significa "la risata della melagrana, presa e sbattuta con violenza", questo, in modo che il frutto si apra, e gli arilli fungano da elementi riproduttivi, moltiplicati all'infinito.
[...] Gli Dei nacquero da una risata".
È grazie alla risata che la Dea Baubo sollecita in Demetra, mostrandole la vulva, grazie alla melagrana simbolica, presa, spaccata, come una fragorosa risata( la melagrana, quando è matura, si spacca in modo naturale) che viene distribuita in modo fertile e riproduttivo, senza essere centellinata e limitata ai 6 arilli, che simboleggiavano la possibilità di sopravvivenza ciclica di Persefone/Demetra.
Il varco/portale
L'acqua
Il pozzo Sacro.
Demetra che siede, disperata, a piangere, su una PIETRA di CHIUSURA di un POZZO .
Pozzo, dimensione dell'acqua, del Grembo amniotico.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/dea-baubopozzo-s-cristina.html?m=0)
"Demetra porta in grembo Iacco, che, come dice prof. Dedola a riguardo, è il terzo nome del Dio sardiano, Iáccu, ed è , senz’altro il più intrigante, anch’esso panmediterraneo.
Íaccos, Ἴακχος
Ed è pure il nome solenne di Bacco (Diónisos) nei Misteri Eleusini. Ricordo il grido rituale in onore del Dio: Iacco!"
Quindi, la nascita del Sole/Iacco/Iaccu, è come se fosse stata benedetta dalla risata di Demetra, che ha squarciato l'inverno, in lutto per la perdita momentanea della figlia Persefone.
[...] S'Abba", Baubo, la Grande Vagina.
Il Sacro Femminino.
Se badate, la Dea Baubo, è rappresentata anche con una lira con 7 corde, il ciclo lunare, femminile
[...] Il riso ghignante, sardonico, di rinascita e immortalità, è d'altronde tipico della nostra Antica Civiltà Sarda, rappresentato nella nostra famosa Maschera ghignante di San Sperate ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0).
La correlazione tra la Dea Baubo e la celebrazione di tutti i morti è evidente.
Demetra si rifiuta di mangiare e bere per la perdita di Persefone.
La Dea Baubo è lo strumento energetico di questa metaforica sconfitta sulla morte.
Ribalta la situazione.
La morte viene sconfitta con il riprendere a bere e mangiare di Demetra.
Le OFFERTE di CIBO e BEVANDE che si fanno in onore dei morti per la notte del primo novembre.
Con il suo gesto apotropaico dell'anasirmia, scaccia l'energia mortifera, mostrando i genitali, simbolo di energia vitale.
Una catarsi liberatoria.
La Baubo, vecchia strega aggrinzita e deforme, che suscita ilarità, ma proprio per questo ha il potere enorme della dissacrazione e dello sfregio alla morte.
La STREGA è una figura chiave proprio dei moderni Halloween.
Sono figure ribelli, forti, che sbeffeggiano e sfidano la morte.
Una figura che può essere paragonata alla dea celtica Cailleach, la strega dell'inverno.
La Baubo che offre vita, energia, risata, cibo e bevande, tra cui il cyceone, un miscuglio di acqua, farina e menta, che immediatamente connette Demetra al mondo dei vivi.
È esattamente la stessa connessione che si crea attraverso cibo e bevande lasciate la notte, per i morti.
La sconfitta della morte, la celebrazione della vita.
Sono elementi chiave degli antichi miti Eleusini.
"Scherzetto o dolcetto" non è solo un modo di dire.
È la catarsi della vittoria della vita sulla morte.
La risata dissacrante dello "scherzetto".
Il ribaltamento.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/lammas.html?m=0)
"Un rituale dissacrante, di turpiloquio, tipico delle trasgressive feste delle TESMOFORIE in onore di DEMETRA .
Le Tesmoforie si celebravano dall'11 al 13 del mese di Pianepsione ( ottobre/ novembre), ed erano state istituire dalla Dea Demetra dopo la discesa agli inferi, di Persefone, rapita con violenza da Ade, che trascino' con sé i maiali del pastore Eubuleo.
[...] lo stesso concetto di "molteplicità/sacrificio", di cui è veicolo anche la melagrana. Simboli sacri, spiga e melagrana, dei misteri dell'iniziazione ai cicli della vita, dei culti dionisiaci, dei misteri eleusini, di Iside, del culto di Demetra, che si ripete in epoche diverse, con "testimoni" diversi.
Vi è infatti correlazione, tra questa festa del raccolto, del Solstizio estivo, in cui il Dio solare è al suo apice, per poi declinare e lasciare posto al Dio solare Bambino del solstizio invernale, e la simbologia equinoziale di Demetra /Core, la cui manifestazione, per quanto riguarda Demetra, e il figlio solare che porta in grembo, Iacco, è possibile grazie all'intervento della Dea Baubo, che funge da elemento equilibrante, equinoziale, trasmutante.
Queste figure, sono tutte e tre legate da simboli che li accomunano, come la spiga, e il maiale/cinghiale, figura importante in Sardegna
[...] Un mito, scritto sul soffitto del cenotafio di Seti I ad Abido, in cui si narra come Nut, la dea del cielo, in sembianze di scrofa, divori i suoi stessi figli, cioè le stelle, e li partorisca nuovamente ogni notte ad oriente.
Questo mito ha un parallelo nel mito greco di Era e di Crono.
Crono, o Saturno, che ricordiamo, era il padre di Demetra"
Questa risata, equinoziale, equilibrante, rimette le cose al giusto posto, in una dimensione virtuale armoniosa, dove la vita si può creare, riproponendo quella dimensione perfetta, dell'età dell'Oro.
Anche Hator, regina del sicomoro meridionale, era chiamata anche Hetepet, che viene tradotto come "vulva", signora della fecondità.
La potenza della donna, non in senso sessuale, ma proprio riproduttivo, procreativo, rigenerante.
Sono Dee legate al Femminino, all'acqua, al liquido amniotico della rinascita.
Maiale /Fiume/acqua
Alla Dea Baubo era sacro il maiale, tra l'altro, anche simbolo del dio Lughnasad, perché è una divinità legata alla Sardegna e agli antichi Tuatha de Danann, gli antichi Shardana celtici.
Dio solare che ha la stessa radice del nostro Logudoro, il Lugh d'oro
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-lugh-d-oro-di-orotelli.html?m=0)
Lugh/laugh, ridere in inglese.
Ma sono tutte simbologie che poi ritroviamo nella ritualistica culmine del nostro Carrasegare sardo, l'apice dei riti di purificazione, trasmutazione e rigenerazione attraverso la simbologia dell'acqua e del fuoco, di cui ho approfondito svariate volte.
Anche tra la ZUCCA di Halloween e il corpo della Baubo, trovo una potente correlazione archetipale.
Sono entrambi due contenitori di linfa vitale, di luce.
La Baubo, sapete bene che ha un corpo deforme, come una grande vagina che è "contenitore" di vita.
È una "testa/vagina", in cui le due dimensioni, relegate ad una separazione millenaria ( la donna è vagina per la riproduzione, l'uomo è testa per le attività di conquista e affermazione), discriminante per il Femminino, finalmente non solo si sovrappongono, ma si integrano.
Questo mi fa pensare a come chiamiamo in Sardegna la zucca.
Sa croccoriga.
Da un mio scritto, vediamo come vi è correlazione tra sa CROCCORIGA e i CROCICCHI di Ecate.
Tra Ecate, Baubo e Demetra, vi è una stretta correlazione, specialmente nel contesto dei Misteri Eleusini, che sono i Misteri legati proprio alla dimensione della Vita/Morte/Rinascita.
Sono le due forze che consentono la sconfitta della morte, il ritorno alla vita.
La Baubo come elemento dissacrante, destrutturante e ribaltante
La Dea Ecate, come psicopompo e custode delle dimensioni liminali, che accompagna e assiste Demetra con le sue torce e accompagna Persefone dall'Ade.
Dal mio scritto in correlazione "ZUCCA /CRANIO/ACQUA /MAIMONE.
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/11/croccorigacrocicchiecatehalloween.html?m=0
"E, legato alla simbologia della zucca come un cranio, vi era un rito, sia in Sardegna che in Corsica: cioè quello prendere i CRANI dal cimitero PER FAR PIOVERE, e il cranio in seguito venne sostituito da una ZUCCA INTAGLIATA .
Ed è per questo motivo che la ZUCCA , e quindi il CULTO dei MORTI, in un certo senso è legato anche al DIO MAIMONE, al dio della pioggia. "
La parola sarda" scroccorigau", derivante dal nome "croccoriga/croccorighedda" (zucca/zucchina), è una parola che indica una bocciatura a scuola, o più in generale, ad un esame.
Questo termine, legato alla zucca, lo lega concettualmente al fatto che la zucca abbia sostituito il cranio vuoto per assicurare fertilità e produttività nei campi.
Quindi "scroccorigau", rimanda metaforicamente al concetto dell'essere stati improduttivi e non fertili, come una zucca vuota, inutile.
Come un teschio senza più cervello.
È abituale anche il modo di dire, in italiano, "zuccone/a" per chi non eccelle in scaltrezza o viene bocciato agli esami.
Modi di dire, che risalgono a questo antico rito sardo della "croccoriga", della zucca, intesa come un teschio "senza cervello".
Vorrei aggiungere che, simbolo di questa celebrazione dello SAMHAIN , è la DEA ECATE, custode della soglia, di questo passaggio, colei che ne detiene le chiavi.
Ecate, di cui ho avuto modo di approfondire più volte
La signora dei noviluni e dei solstizi( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0)
I crucivia di Ecate, erano appunto chiamati crocicchi, zone di confine, limbiche, tra la vita e la morte, una derivazione lessicale, del simbolo del fiore che meglio la rappresentava come dea dell'Oltre, il croco
-https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0)
CROCICCHI
CROCCORIGA ( zucca in sardo)
La radice della parola è la stessa, e non può essere una coincidenza.
L'antico calendario sardo era basato, come tutti gli antichi calendari, su questi passaggi di confine, non solo equinoziali e solstiziali .
Qui in Sardegna abbiamo una DOMU DE JANA, a Villanova Monteleone, in cui, a cavallo tra il 15 e il 16 NOVEMBRE , giorno della celebrazione di ECATE , si verifica una IEROFANIA ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0)
Questo è perfettamente sincrono con la data dei festeggiamenti di Ecate, in epoca romana, proprio tra il 15 e il 16 novembre.
Una notte in cui si entra in contatto con la dimensione dell'oltretomba, di cui Ecate è sovrana e signora.
Signora delle due dimensioni, dei due solstizi, delle due polarità dell'ombra e della luce, della notte e del giorno.
Concetto perfettamente in linea con la dimensione femminea, amniotica e gestazionale, delle Domus de Janas, allineate ai solstizi.
Questa Domu de Jana ha un allineamento sud est, cioè verso l'alba del solstizio d'inverno.
Stesso orientamento del pozzo Sacro di Santa Cristina e di alcuni dei nostri più importanti pozzi( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamento-sud-sudest-di-alcuni-pozzi.html?m=0) perché è una dimensione legata alla trasmutazione uterina.
Ecate è legata quindi alla dimensione dell'acqua
Famoso è il Santuario di Ecate Propylaia nel porto di Pireo, Atene, dove si onorava Ecate protettrice dei porti e della navigazione.
Il mare, l'acqua, come zona di confine tra le dimensioni
Essendo dea dei confini, era associata ad acque profonde, sotterranee o notturne.
Le sorgenti che scorrevano di notte o i corsi d acqua particolarmente oscuri erano considerati a lei sacre.
Essendo una dea in grado di viaggiare liberamente tra il mondo dei vivi, quello dei morti e quello degli dei, l'acqua che scorre nelle profondità della terra era vista come un condotto per il suo regno. I fiumi degli Inferi (Acheronte, Stige, Cocito) rientravano simbolicamente nella sua sfera di influenza, ed essendo Dea legata ai cicli lunari ha influenza sulle maree, e quindi sull'accesso si porti.
E guardate quanto sia importante questa dimensione amniotica dell'acqua, tanto da celebrare Shamain 40 GIORNI DOPO L'EQUINOZIO D'AUTUNNO del 21 settembre.
Un numero 40 estremamente presente nei testi sacri e nelle dimensioni narrative di trasmutazione, perché è un simbolo universale che nasconde la stessa Verità universale.
40 è il valore ghematrico del tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico MEM, le ACQUE UNIVERSALI cosmiche, correlato all'Arcano Maggiore XIII della Morte.
Nel mese di Ottobre/ novembre, iniziano le piogge, anche torrenziali, e questo è simbolico dal punto di vista alchemico.
Perché vi è una trasmutazione tra vita e morte, tra morte e vita, che porta ad un nuovo percepire, che proprio la celebrazione dello Shamain rappresenta.
Mosè, la cui parola è Mosè = משה Moshe = מ Mem (acqua), ש Shin (fuoco), ה Hei (grembo) = nato dal fuoco e dall'acqua, è colui che è riuscito a governare le acque, le acque che si coagulano nella nona sfera dell'Albero della Vita, Yesod, per creare le fondamenta.
Le acque della distruzione e della Creazione
Morte e rinascita.
Simbolo della stagione del raccolto (autunno).
Il mietitore raccoglie i valori di ciò che è stato precedentemente seminato, mentre una nuova (e diversa) vita cresce dal terreno fertile della fine del raccolto precedente.
Nei crucivia, nei crocicchi dei 4 Elementi, nell'integrazione della nostra dimensione spirituale e divina.
Nel rispetto del nostro passato, e nell'intento del nostro futuro.
Nell'onorare la nostra stirpe, la nostra genaologia umana, con la quale gli antichi sono sempre stati a contatto.
Una DIALETTICA, quella con gli ANTENATI, che si perde nella notte dei tempi, risalendo alle antiche civiltà atlantidee e Lemuriane, civiltà che scomparirono proprio in concomitanza del cosiddetto TRAMONTO ACRONICO, collegato al simbolismo dell’arare, al creare un nuovo terreno, ovvero il giorno dell’anno in cui il TRAMONTO delle PLEIADI avveniva CONTEMPORANEAMENTE al SORGERE del SOLE .
All’epoca e alla latitudine di Esiodo, poeta greco che ne parla, questo accadeva intorno al 10 NOVEMBRE, ma col passare dei secoli la data si sarebbe spostata in avanti, a causa del fenomeno della precessione degli equinozi, dovuto al movimento conico che l’asse della Terra compie in un periodo di tempo di circa 26.000 anni.
Come vedete, quindi un momento di grande simbolismo, che integra la dimensione umana, scandita dai tempi astronomici, e la dimensione divina.
Un po' come il simbolo della zucca, de "sa crocoriga", che rappresenta una testa, come ho scritto a riguardo.
La ZUCCA di HALLOWEEN simboleggia la TESTA, l'Ariete, e in ebraico, zucca, si dice "KA ", la stessa radice di kaballah, conoscenza.
KA, L'ANIMA, nella dimensione egizia .
La conoscenza del Cuore, nella dimensione della testa.
Perché Anima, è testa e Cuore.
Altrimenti, resta una "croccoriga", una testa vuota.
Ecco perché è rappresentata con un lumicino all'interno.
La testa illuminata dalla Conoscenza.
E qui la correlazione tra zucca/ dea Dea Baubo/ si fa interessante
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/08/le-dee-silenziose.html?m=0
Poi approfondito successivamente con altri scritti sulla Dea Baubo.
"Nelle società matriarcali, di cui la Sardegna era una delle più importante rappresentanti si trovano I primi segni della Dea Madre nel Paleolitico superiore, risalenti a 30.000 /10000 anni fa, dove la Dea Madre governava l'universo con il suo ventre cosmico, con nutrimento e protezione per tutti, con ventre e fianchi prominenti, che sarà la tipica tipica rappresentazione del Neolitico
Culture gilaniche, quelle di carattere protettivo, pacifico, produttivo e riproduttivo, con importanti interazioni a livello culturale ed economico con altre popolazioni
Caratteristica che si rivela anche in questi manufatti scultorei sardi, di una Dea Madre dalle forme morbide e accoglienti, eseguite in stile naturalistico- volumetrico, con un busto ovoide, con linea di demarcazione tra il petto e la zona ventrale e una demarcazione per la ZONA INGUINALE a FORMA di Y.
Questa figura in un unico blocco ovoide, a forma di uovo, mi ricorda moltissimo con queste linee di demarcazione, la forma dello SCARABEO.
Dello scarabeo come figura simbolica, ho già parlato in un mio precedente post
Avevo scritto che gli scarabei come Amuleti Sacri e protettivi verso i defunti, tanto da essere istoriati con invocazioni e simboli per una buona rinascita , prima di essere deposti sul petto del defunto, comparvero in Egitto tra 2128 e il 2055 a. C., e che molti segni sugli scarabei sardi sembrano più disegni di Tanit, che di Ank egizi, con grafemi antropomorfi riconducibili a quella che poi diventerà la lettera H, assimilabile alla Tanit, la quale faceva già parte dell'alfabeto antico sardo.
Una Tanit con la sua simbologia di Hermes/Mercurio, psicopompo, traghettatore verso dell'aldilà, che conduce i defunti nell'altra dimensione, che non è della morte, ma è la dimensione della Rinascita
"Su KARRABUSU ", lo Scarabeo Sacro, dove "KA ", simboleggia lo spirito, "Ra" il dio sole, e "Bs", una forma contratta del dio Bes, la divinità protettrice della gravidanza, della fertilità della nascita, di cui la Tanit rappresenta la controparte femminile, che guida alla rinascita
Stiamo parlando di scarabei ritrovati in Sardegna e datati 1200-1300 a. C., e di Tanit che spesso venivano rappresentante con la testa grossa a cuore come quella degli scarabei votivi egiziani
La H della placenta in Egitto, visto che la placenta era rappresentata dalla lettera H
La Tanit/H come placenta, come CORDONE OMBELICALE che collega due vite, che fa da PONTE tra la VITA e la MORTE.
La Tanit come lo Scarabeo psicopompo
Su BABBALLOTTU , come vengono chiamati in generale gli insetti piccoli in Sardegna, quelli con le ali, anche gli scarabei, che quelli più grandi, hanno atrofizzate
Babballotti
B-Abba.. Acqua, Dea Madre.
B-Abba, trova risonanza anche in una Dea più tardiva, l'oscena dea Baubo, rappresentata come una Dea che ha, nel chakra della gola, Vishudda ( che ha la stessa desinenza della nostra parola sarda "-udda", che indica l'intero apparato riproduttivo femminile) la vulva.
Una conformazione che rimanda al nostro pozzo Sacro di Santa Cristina.
La Dea della risata.
Guardacaso, Il Tempio di Demetra a Terraseo di Narcao, nel sud Sardegna, sorge su una sorgente Sacra.
Nel nord Italia specialmente, è ancora tradizione lasciare un catino d'acqua pulita in cucina o nella stanza del focolare, elemento che rimanda alla simbologia del pozzo, di cui la Baubo è riflesso,insieme a una luce accesa (una candela o una lampada), elemento che rimanda alla Sacra torcia di Ecate.
Invece nel Sud Italia, e anche da noi in Sardegna, era usanza molto diffusa, e lo è ancora, quella di lavare e rendere pulito il cimitero e le tombe dei propri cari in prossimità del 2 novembre.
L'acqua, nelle tradizioni celtiche, era spesso associata ai pozzi sacri e alle fonti, considerati luoghi di passaggio per l'Altromondo e dotati di poteri curativi e divinatori. In alcune tradizioni, l'acqua di questi luoghi veniva usata in rituali proprio durante Samhain.
Come vedete, i sincretismi tra le varie culture e civiltà, sono sempre molto interessanti, ma spessissimo trovo risposte esaustive proprio nell'ambito delle nostre antiche tradizioni sarde, che rivelano sempre spiegazioni che in altri contesti non trovano risposte.
Tiziana Fenu
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