Il monumento preistorico di Newgrange in irlandese viene chiamato Sí an Bhrú.
Il sito si trova all'interno del complesso Brú na Bóinne, patrimonio dell'umanità.
Brú na Bóinne è famosa per le tombe a corridoio di Newgrange, Knowth e Dowth
Si si trova nella contea di Meath, Irlanda (irlandese: Contae na Mí, Éire). Si trova a circa 8 chilometri (5,0 miglia) a ovest della città costiera orientale di Drogheda (irlandese: Droichead Átha) e sul lato nord del fiume Boyne (irlandese: An Bhóinn o Abhainn na Bóinne). Fu costruito intorno al 3200 a.C.
Sito neolitico importantissimo, al cui interno del tumulo di circa 80 metri di diametro, si trova la tomba a corridoio, circondata alla base da un cordolo di 97 pietre, una delle quali è la Pietra d'Ingresso, riccamente decorata da spirali molto significative
Simbologia della spirale, estremamente presente nella nostra civiltà sarda, così come la doppia spirale e la triplice, in alcuni casi, così come le ruote del sole
I costruttori delle tombe a corridoio erano gli stessi sardi, poiché qui in Sardegna, quasi tutte le Tombe sono a corridoio.
Nella pietra di Newgrange è indicata la posizione del Sole durante il Solstizio invernale, e le doppie spirali, l'equinozio.
Tutte le Domus de Janas, in cui sono presenti moltissime spirali, sono orientate ai solstizi, specialmente a quelli invernale.
Rappresentare le doppie spirali equinoziali, era un modo per accedere, ad una dimensione cosmogonica di rinascita, che contemplasse la dimensione solstiziale, equinoziale e precessionale, immortale, nello spazio e nel tempo.
(Approfondimenti sulle spirali
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/simbologia-delle-spirali.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/concetto-di-spirale-doppia-e-speculare.html?m=0)
È molto interessante notare che il termine Sí an Bhrú, che a volte si scrive brugh o brú (lo stesso termine di Brú in Brú na Bóinne )viene tradotto come "dimora"
Quindi Newgrange è spesso chiamata "palazzo/dimora del Boyne".
Ma l'antica parola irlandese per grembo è Brú, quindi Brú na Bóinne potrebbe in realtà essere tradotto più correttamente come Grembo del Bóinne/Boyne, piuttosto che palazzo o dimora del Boyne.
Tutto questo è molto interessante, per tre motivi.
Il primo, è che la parola Bru, mi rimanda al centro del mondo, Biru e Concas a Sorgono, al centro esatto della Sardegna, di cui ho già parlato, per la sua fondamentale importanza
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/11/sorgono-e-il-40-parallelo.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/sorgono.html?m=0)
Newgrange, come una seconda Sorgono?
Il secondo, è che Bru, che significa grembo, è la stessa radice della parola Bruxa, sarda, che significa colei che compie incantesimi, che ha a che fare con le arti magiche.
Il terzo motivo è che Bóinne/Boyne, ha come radice Boi.
"Su boi", in sardo è il bue, e nella mitologia celtica irlandese la figura del bue/toro, è molto importante, tanto da dedicargli un'intera saga chiamata “Táin Bó Cúailnge” (“La razzia di vacche di Cooley”), la narrazione di una guerra tra due regnanti irlandesi, la regina Medb, e suo marito Ailill, scaturita da un litigio riguardo due tori, uno dalle lunga corna bianche, e l’altro dal pelo scuro, che in origine erano i guardiani dei porci del palazzo reale.
Aspetto importante
Dal mio scritto
(https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html?)
"Anche il marito di Acca Laurentia era un porcaro, Amulio. Acca Laurentia che crebbe, Romolo e Remo, e proprio la spirale serviva da intercettatore delle zone più energetiche
Con il lituo, Romolo quadrangolava le zone sacre in cui si sarebbe compartita la città di Roma, come un augure etrusco.
La simbologia della spirale indicava le zone maggiormente cariche elettromagneticamente, quindi le più adatte per i Sacri templi.
L'uccisione di Remo avvenne perché saltando all'interno del perimetro, profana i sacri confini e ''invadeva" la nuova fondazione.
Il toro usato per il Sacro solco, era in protezione delle mura esterne, la vacca, proteggeva le mura interne."
Una saga che ricalca le orme dell'eroe Teseo, in questo caso il Cuchulainn irlandese, che sconfisse il Minotauro del labirinto.
Figlio del dio Lugh e di Deichtine, personificazione, come auriga, e figlia di re Conchobar, supremo re d'Irlanda.
Il dio Lugh, lo conoscete, ha molte correlazioni con la nostra Antica Civiltà Sarda, che sono manifeste sopratutto nei riti ancestrali del nostro Carrasegare, di cui ho approfondito molte volte, inesauribile fonte di antiche conoscenze, di intrecci e sincretismi straordinari.
L'Irlanda era chiamata Eriu.
Eriu, che è la radice della parola Eritaju, il porcospino protagonista del carnevale di Orotelli.
Il porcospino, "s'eritaju", che durante le celebrazioni del Carrasegare di Orotelli, legato alla simbologia del dio Lugh, crea la ritualistica del sacrificio, dell'offertorio del sangue, pungendo, metaforicamente, il seno alle ragazze.
Anche la simbologia del porcospino, è una simbologia equilibrante.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/simbologia-del-porcospino-nei-due-stemmi.html?m=0
"[...] Nel mezzo del solstizio invernale, fertilizzando simbolicamente la terra pungendo, con i suoi aculei, il seno alle ragazze, consente che la terra venga fertilzzata.
È la stessa simbologia equilibrante della Dea Baubo, del Lugh/Laugh il luminoso, il trasmutante.
Così Ériu( Irlanda, terra dei Sardi) venne chiamata al tempo del dominio delle Tuatha de Danaan
Si, perché le Tuatha, erano le Regine che le governavano
Una società Matriarcale, che rimane con quell'impronta, fino a che restò in vigore lo statuto di Eleonora D'Arborea
I greci la chiamarono Ogigia, la sede di Calipso, dove approda Ulisse per 7 anni, dal suo ritorno dalla guerra di Troia, come testimonia Plutarco, che significa l'«isola più antica», titolo assai appropriato visto che Ériu fu abitata fin dai tempi del diluvio universale.
[...] I Tuatha De Danann sono strettamente imparentati agli antichi Sardi che arrivarono fino al Nord Europa.
Dan-ann
Shar-Dan
[..] Lugh, il "luminoso", dio della fertilità, del Sole e della Luce, era il re dei Tuatha de Danann".
Infatti, il termine Sí (talvolta síd o sídh ) del nome irlandese di Newgrange, Sí an Bhrú. è associato a "tumuli fatati", ed è legato alla definizione che i Tuatha de Daanan, davano del mondo ultraterreno, quindi dei punti energetici molto importanti, dei portali dimensionali
Per gli approfondimenti su Lugh il luminoso, a cui era probabilmente dedicato il Lugh d'oro, il Logu-d'oro, vi lascio i miei link
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-lugh-d-oro-di-orotelli.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/festa-di-lughnasadh.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/lammas.html?m=0
"Questa celebrazione di Lugh il luminoso, è una celebrazione alla vita, al sole che si manifesta.
Riflettevo sul fatto che il nome Lugh è molto simile al "Laugh" inglese, che significa ridere.
Lugh solstiziale, che ha in comune la simbologia della spiga e del maiale/cinghiale, con una Dea che invece rappresenta gli equinozi, Demetra, e che manifesta proprio il suo Horus, il suo Oro solare, attraverso, per merito, direi, di un'azione magico ritualistica, che mira ad una equilibratura.
La risata.
Qui in Sardegna la risata apotropaica è Sacra.
Vorrei sottolineare che nel carnevale di Orotelli ( "oro-tellus", la terra dell'Oro, e Logudoro, il luogo dell'Oro, il Lugh solare) vi è un preciso rimando al nome antico dell'Irlanda, "Eriu", come ho già sottolineato nel mio scritto.
"In questo carnevale di Orotelli, si alternavano svariate maschere, tra cui spiccava una maschera, detta "S'eritaju", il porcospino, formata da pelli di porcospino attaccate lungo una collana di stoffa, su un saio bianco e il viso coperto di rosso
Si accostavano alle ragazze, per pungerle sul seno, e assicurare loro, la fertilità
Guardacaso, ma mai per caso, la parola" Eritaju", porcospino, ha la stessa radice di Eriu, la mitica isola di smeraldo, l'Irlanda.
Er-itaju
Er-iu
Isola che ebbe svariati nomi, e il terzo nome fu Inis Elga, «Isola Nobile». Così Ériu venne chiamata al tempo del dominio delle Tuatha de Daanan.
Si, perché le Tuatha, erano le Regine che le governavano, e le feste della fertilità erano in onore della Dea tellurica Taultiu, madre di Lugh, che si univa in unione Sacra con chi si candidava a re di Irlanda.
Lugh/Irlanda/laugh/risata /Baubo/santa Cristina/pozzo/acqua /fertilità/Soltizio/Equinozio /Lugh e Demetra.
E la Baubo che funge da elemento equilibrante.
D'altronde anche il Santa Cristina è orientato ai solstizi, con ingresso a sud est, alba del solstizio invernale, consono al periodo ombroso, ctonio di gestazione metaforica, ma è solo durante gli equinozi che si verifica la nascita, il fenomeno dell'ombra capovolta".
Oltre alla definizione di Grembo della Bruxa, che giunti a questo punto potrebbe riferirsi, come definizione alla dimensione delle nostre sarde Domus de Janas, si manifesta anche il sincretismo della simbologia delle corna taurine/uterine, tipiche delle nostre Tombe dei Giganti.
Ho visionato il sito di Newgrange su Google eart.
È incredibile, come vedete dalle immagini, come la conformazione, quella rimarcata dalle pietre bianche sulla parte dell'ingresso del tumulo, orientato a sud est, tipico orientamento diffuso in Sardegna ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamento-sud-sudest-di-alcuni-pozzi.html?m=0), come le Tombe di Pranu Mutteddu.
Da uno dei miei ultimi scritti a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/orientamenti-tombe-e-menhir-pranu.html?m=0
"Pare che le Domus de Janas meridionali, che stanno al Sud della Sardegna, siano orientate per lo più verso il Solstizio invernale(sud est) , mentre quelle settentrionali, sono per lo più orientate verso il Solstizio estivo(nord est).
Quasi nessuna è orientata a Nord, dove il sole non sorge, né tramonta.
La maggior parte sono orientate ad est, verso le Pleiadi, verso la costellazione del Toro, che ingloba in sé anche le Iadi, e che, come abbiamo visto dal mio scritto sulla simbologia delle ierofanie nei nuraghi, sono legate al concetto di rinascita legato alla costellazione del Toro, rappresentata con il corno sinistro più corto.
Le Domus, quindi, orientate verso la costellazione del Toro, tra Ariete (a ovest) e Gemelli (est), rappresentano il cardine delle due porte solstiziali insieme.
Aldebaran veniva associata a questa festa in quanto verso la fine di aprile Aldebaran tramonta al crepuscolo".
La costellazione del Toro si trova a est e si sposta gradualmente verso sud durante la notte. In particolare, è visibile a est subito dopo il tramonto e si sposta verso sud nel corso della notte.
Quindi ha una copertura sud-est.
Sud est, che è lo stesso orientamento dell'ingresso del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, con alba/ingresso al solstizio invernale e il lato opposto a Nord-ovest( tramonto del solstizio estivo), come il nuraghe Sisini, speculare al pozzo di Is Piriois, dei quali avevo parlato in un mio scritto(https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/orientamento-solstizio-invernale-pozzo.html?m=0), in quanto hanno la stessa conformazione a Menat, del pozzo di Santa Cristina( link di approfondimento https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0)
Quindi, anche queste tombe di Pranu Mutteddu, che hanno l'ingresso orientato a Sud, come ho scritto (
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/goni-equinozi-e-solstizi-ciotola-goni.html?m=0), indicano quindi la via di Ascensione verso Aldebaran, come ho sempre sostenuto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)
Un altro dato interessante, del quale avevo già parlato, riguarda l'abitudine celtica, ma solo perché sono stati prese in esame le Tombe celtiche, di costruire intorno alla tomba, dei recinti.
Ne ho parlato in un mio scritto recente ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/pozzo-santa-cristinamaddalena.html?m=0)
"Mi ha molto incuriosito, tra le varie letture, il fatto che, in ambito celtico, in particolare, era tradizione creare dei recinti, chiamati *viereckschanze", con dei pozzi all'interno, solitamente tre, ma dagli studi fatti, su 257 recinti, pare che abbiano scartato l’allineamento verso la levata solare solstiziale estiva, in quanto il numero dei recinti che mostra quell’orientamento è abbondantemente sotto la soglia della significatività statistica.
Invece, è stato maggiormente significativo l'orientamento verso la levata solare solstiziale invernale.
Questo mi ha fatto riflettere sul fatto che anche l'ingresso del nostro pozzo di Santa Cristina, è orientato a sud-est, all'alba del solstizio invernale.Trovate approfondimenti nel mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0)
Il significativo orientamento verso la levata solare solstiziale invernale dei pozzi celtici, come il nostro pozzo di Santa Cristina in particolare, rappresenta quindi questa dimensione metaforica, Femminea della Gestazione, del Sacro Femminino"
Trovo che questi dati archeoastronomici di rilevazione di azimut e di levate eliache così precise, non facciano altro che confermare, in termini tecnici e precisi, ciò che passa attraverso essi, e che ho individuato nella profonda spiritualità, orientata agli astri, e alle coordinate equinoziali e solstiziali, dei nostri Antichi Padri e Madri".
Che straordinaria correlazione.
Non solo il nome, ma anche la simbologia taurina /uterina e lo stesso orientamento di ingresso a sud/est.
La simbologia è chiara.
Le corna taurine /uterine che portano nel "grembo" il disco solare, il grande tumulo circolare.
Il corridoio stesso dell'unica tomba a corridoio, presente nel tumulo, è lungo 19 metri, che conduce a 3 nicchie, e per quanto i parametri di misurazione fossero diversi, il 19 è un numero che rappresenta il Sole
Tra l'altro, la conformazione a croce della tomba a corridoio, ricorda il diciannovesimo Sacro Archetipo Ebraico Phe, con funzione "legante" tra le due polarità, che veniva rappresentato, nella sua forma ancestrale, da un'ascia bipenne, della quale ho parlato più volte( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/s-arca-sacra.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/02/ascia-bipenne.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/12/ascia-bipennecultura-ozieri-marcatori.html?m=0
legata alla nostra Antica Civiltà Sarda anche attraverso la simbologia del Sacro Ancilia di Numa Pompilio, Re di Roma, sardo Cabiro Etrusco ( rigorosamente in quest'ordine), ripreso dalla simbologia dei nostri doppi scudi sardi, e presente nel Santuario di Santa Vittoria di Serri ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/santuario-santa-vittoria-di-serri-numa.html?m=0).
Tra l'altro, è degna di nota, proprio la diciannovesima pietra a sinistra e nella nicchia posteriore della camera si trova il famoso motivo a tre spirali.
Un rimando straordinario, perché credo proprio, anzi, ne sono convintissima, che le 3 spirali rappresentino proprio quei tre Soli, che si trovano lungo la Via Lattea, la Via di Rinascita, che è la via taurina/uterina di cui ho parlato tempo fa, nel marzo del 2021( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0), e che, attraverso tanti approfondimenti, trova sempre più conferme delle mie intuizioni, ad ogni livello, sotto tanti aspetti.
Simbolo che ritroviamo anche nel Trinatna tibetano.
"Le stelle più luminose del cielo erano Sirio, con le sue 3 stelle più luminose, l'occhio luminosissimo del Toro, Aldebaran, le tre stelle della cintura di Orione e le Pleiadi.
Erano i "tre Soli", di cui Sirio era il primo sole, la Madre Divina creatrice, Iside.
Abbiamo disposizioni triangolari anche qui in Sardegna. Come i nuraghi trilobati, specie il Santu Antine e il Nuraghe Losa, e di triangoli raffigurati, ne abbiamo ovunque, anche nelle Domus de Janas.
Centri di creazione.
Nascita, morte e rinascita, ma intesi ad un livello superiore, nei loro stargate stellari, che avevano individuato in questa conformazione stellare triadica.
Le antiche mappe di Orione e delle Pleiadi, in ogni civiltà antica, mostrano tre "stelle solari", ma è come se fosse una mappa del paradiso dei loro antichi antenati.
I "tre Soli" sono spesso rappresentati anche nelle pitture, e rappresentavano questo che è chiamato Il "Triratna" , il simbolo tibetano dei Tre Gioielli, una pietra meteorica Chintamani, che si presume che sia un pezzo di moldavite, scura, e di dice che venga da Orione.
E queste mappe stellari hanno tutte la X che segna il punto con tre stelle simili al sole, molto luminose, sia nelle Pleiadi, sia nella costellazione del Toro sia nella cintura di Orione
La croce di Orione che poi diventa il Chi-Rho identificativo di Cristo, come lo furono le tre stelle della cintura di Orione per identificare, dai tre "astronomi - Magi", dove fosse il Messia, e prima di lui, Osiride, e tutti gli avatar che lo hanno preceduto.
Ho sempre sostenuto che questo simbolismo del tre volesse indicare "nascita/morte/rinascita".
Pensavo giusto.
Ora ho capito, che nello specifico si riferisce a queste tre costellazioni così importanti, che per brillantezza equiparavano il Sole, ed erano considerate delle conformazioni sacre per l'ascensione al Divino dopo la morte.
Del sole ne tenevano conto per "fertilizzare' di vita gli ingressi delle Domus, delle tombe dei Giganti, dei nuraghi, ma" l'ossessione " era ascendere al Divino.
[...]E Venere è il pianeta che domina la costellazione del Toro.
Il pentacolo, sovrapposto alla Dea Tanit, simbolo equinoziale antichissimo del sole in equilibrio tra gli equinozi, di perfetta armonia tra maschile e femminile, da cui trasse ispirazione anche Leonardo da Vinci per il suo Uomo vitruviano, rappresenta, anche come simbologia di Toro e Venere(la stella del mattino, l'Omega, l'inizio del tutto) uno Stargate stellare.
Ecco perché Osiride è rappresentato sulla barca stellare, con la chiave di Ankh in mano, e circondato da stelle a 5 punte.
È il portale magico di Aldebaran.
Ed ecco perché la dea Nut, la dea egizia che rappresenta l'arco del cielo, la via Lattea, ha il corpo ricoperto da stelle a cinque punte.
Così come erano rappresentati i sacerdoti egizi, gli Iniziati, con una veste con stelle a cinque punte.
Questa Omega pentacolare, che simboleggia Toro e Venere si può vedere anche dalla forma della testa della Tanit con le braccia aperte.
Avevo già scritto come l'Omega fosse il simbolo della Sacra Metallurgia di Tartesso, identificabile nella nostra Tharros, anch'essa nella zona della cintura di Orione in terra, Oristano, e di come siano state trovate delle "T", di cui i Giganti hanno la stessa conformazione "sopracciglia naso".
È la T di questa triade "solare", la "Y" considerata l'Omega, l'inizio del tutto, che troviamo anche nei trilobati, nella conformazione delle Tombe dei Giganti, nelle protomi taurine all' interno delle Domus de Janas, nella stessa scrittura, sempre presente.
Non, una divinità solare, ma una vera e propria traccia astronomica di via ben precisa di Ascensione al Divino, a cui i Nuraghi, nella loro struttura che punta verso l'alto, sono i rappresentanti più esemplificativi.
Un'asse Sirio(l'Iside cosmica), Orione, Aldebaran( la stella piu luminosa di Taurus ) e le Pleiadi, tutte lungo la via Lattea, considerata l'equatore galattico( mentre la cintura di Orione è considerato il piano dell'equatore terrestre).
Quindi, anche Newgrange, come i nostri siti archeologici sardi, è strettamente legato ai solstizi, con ingresso a sud/est( alba solstizio invernale), il cui lato opposto è a Nord-ovest( tramonto del solstizio estivo).
Infatti, durante l'alba del solstizio d'inverno, nel giorno più corto dell'anno, da un piccolo spiraglio sopra l'ingresso del corridoio, filtra un raggio di sole, percorre il corridoio di 19 metri e illumina una camera
È simbolo della fecondazione del sole, che feconda Madre Terra, la cui gestazione avviene nei lunghi mesi invernali, nella dimensione propria della gestazione, dell'intimita', dell'oscutita*, del raccoglimento, come è nella simbologia dello stesso grembo, che il nome Bhrú, l'antico nome di Newgrange, riflette.
Bru
Bruxa
Grembo
Le Domus de Janas sono grembo delle Bruxe, delle Janas
Porte solstiziali tra gli Opposti.
Il punto di equilibrio che consente la trasmutazione.
Come vedete, tantissime correlazioni con la nostra Antica Civiltà Sarda, anche in questo caso.
Sardegna Cultura Madre, sempre.
Tiziana Fenu
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Newgrange simbolo taurino /uterino







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