Prima immagine
Abito tradizionale da donna di OchagavÃa, una città di montagna della Navarra vicino al confine francese, 1900.
Per secoli la Navarra è stata un regno indipendente. Emerse nel primo Medioevo e, al suo culmine, includeva terre su entrambi i lati dei Pirenei. Questa indipendenza durò fino al 1512, quando la porzione meridionale fu conquistata da Ferdinando d'Aragona e integrata in Spagna, mentre una parte più piccola rimase sotto l'influenza francese. Anche dopo l'annessione, la Navarra mantenne alcuni privilegi (le proprie leggi e sistemi fiscali) che rafforzano il suo forte senso di identità .
Influenze aragonesi.
Aragon
Alagón, i Sardi della famiglia nobiliare
Stemma nobiliare sardo ad Aragona ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/antico-stemma-4-mori-mongkol.html?m=0)
La Veste a Vesica Piscis, come i nostri costumi tipici sardi.
Seconda e terza immagineA
Abiti tipici del Sassarese.
Tipico anche di altri abiti sardi, la cui gonna, "sa fordetta", tutta plissettata, funge da velo
Approfondimenti nei miei due scritti
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-perfezione-della-vesica-piscis-nel.html?m=0
-https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-madonna-dei-naviganti.html?m=0.
Una plissettatura che è stata ripresa anche in ambito egizio, e che richiama le ali delle primordiali Dee Uccello ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/simbologia-gonna-plissettata-sarda.html?m=0)
Un plisse', presente anche nei nostri bronzetti sardi.
Quarta immagine.
Il meraviglioso sarcofago di una sacerdotessa punica al Museo di Cartagine, risalente al IV–III secolo a.C., scoperto nella necropoli di Bordj-Djedid a Cartagine. Attualmente è esposto al Museo Nazionale del Bardo a Tunisi.
Da un mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/la-dimensione-cultuale-in-sardegna.html?m=0
"Come ho scritto in un mio precedente post sulle Dee Madri, la Dea Tanit non è stata di importazione cartaginese, ma esisteva già in Sardegna addirittura come lettera alfabetica secondo il prof. Sanna, e rappresentava la lettera H, già in epoca prenuragica, dal 4000/ 5000 a. C., se non prima, quindi molto prima delle influenze Cartaginesi del culto della Dea Tanit, considerando che Cartagine è stata fondata nell' 814 a. C."
Il sarcofago è scolpito nel marmo e raffigura una figura femminile velata con ali stilizzate, che tiene in una mano una colomba capovolta e nell'altra un piccolo contenitore o un vaso per profumi. Le ali e l'iconografia suggerirebbero un'influenza egizia, in particolare con riferimento a divinità come Iside o Nefti.
Iside viene spesso rappresentata con le ali, simbolo del vento e di protezione per il mondo dell'oltre.
Iside capace anche di donare a Horus la testa di falco, essendo lei stessa epifania della simbologia anche del falco.
Anche Nefti è spesso rappresentata con le ali, specialmente nei sarcofagi, vicino alla testa, nelle antiche iconografie egizie, che simboleggiano la sua funzione di protettrice e di accompagnatrice dei defunti nel loro viaggio verso l'aldilà . Le sue ali sono talvolta descritte come scure e ricordano la sua attività di trasporto delle anime nel Duat, il regno di Osiride.
Ma visto la primordiale rappresentazione del nostro concio di Bosa( quinta immagine) , e visto che la simbologia della plissettatura, che richiama quella delle ali, è fortemente radicata nella nostra Antica Civiltà Sarda, potrebbe essere che la Matrice di questa simbologia, sia sarda.
Del Concio di Bosa ho parlato più volte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/concio-di-bosa-apkalli.html?m=0) e si lega benissimo alla dimensione del Femminino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/concio-di-bosa-apkalli.html?m=0)
Ne ho parlato nuovamente proprio in un mio scritto, ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/concio-di-bosabassorilievo-ittita.html?m=0)
Ma sono convinta che anche questa primordiale iconografia appartenga alla dimensione del Femminino.
Approfondimenti a riguardo, nel mio scritto.
Tiziana Fenu
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