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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, ottobre 07, 2025

💛Ali/ plissettatura

 

Prima immagine
Abito tradizionale da donna di Ochagavía, una città di montagna della Navarra vicino al confine francese, 1900.
Per secoli la Navarra è stata un regno indipendente. Emerse nel primo Medioevo e, al suo culmine, includeva terre su entrambi i lati dei Pirenei. Questa indipendenza durò fino al 1512, quando la porzione meridionale fu conquistata da Ferdinando d'Aragona e integrata in Spagna, mentre una parte più piccola rimase sotto l'influenza francese. Anche dopo l'annessione, la Navarra mantenne alcuni privilegi (le proprie leggi e sistemi fiscali) che rafforzano il suo forte senso di identità.
Influenze aragonesi.
Aragon
Alagón, i Sardi della famiglia nobiliare
Stemma nobiliare sardo ad Aragona ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/antico-stemma-4-mori-mongkol.html?m=0)
La Veste a Vesica Piscis, come i nostri costumi tipici sardi.

Seconda e terza  immagineA

Abiti tipici  del Sassarese. 

Tipico anche di altri abiti sardi, la cui gonna, "sa fordetta", tutta plissettata, funge da velo
Approfondimenti nei miei due scritti
( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-perfezione-della-vesica-piscis-nel.html?m=0
-https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/la-madonna-dei-naviganti.html?m=0.
Una plissettatura che è stata ripresa anche in ambito egizio, e che richiama le ali delle primordiali Dee Uccello ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/simbologia-gonna-plissettata-sarda.html?m=0)
Un plisse', presente anche nei nostri bronzetti sardi.

Quarta immagine.
Il meraviglioso sarcofago di una sacerdotessa punica al Museo di Cartagine, risalente al IV–III secolo a.C., scoperto nella necropoli di Bordj-Djedid a Cartagine. Attualmente è esposto al Museo Nazionale del Bardo a Tunisi.

Da un mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/la-dimensione-cultuale-in-sardegna.html?m=0

"Come ho scritto in un mio precedente post sulle Dee Madri, la Dea Tanit non è stata di importazione cartaginese, ma esisteva già in Sardegna addirittura come lettera alfabetica secondo il prof. Sanna, e rappresentava la lettera H, già in epoca prenuragica, dal 4000/ 5000 a. C., se non prima, quindi molto prima delle influenze Cartaginesi del culto della Dea Tanit, considerando che Cartagine è stata fondata nell' 814 a. C."


Il sarcofago è scolpito nel marmo e raffigura una figura femminile velata con ali stilizzate, che tiene in una mano una colomba capovolta e nell'altra un piccolo contenitore o un vaso per profumi. Le ali e l'iconografia suggerirebbero un'influenza egizia, in particolare con riferimento a divinità come Iside o Nefti.
Iside viene spesso rappresentata con le ali, simbolo del vento e di protezione per il mondo dell'oltre.
Iside capace anche di donare a Horus la testa di falco, essendo lei stessa epifania della simbologia anche del falco.
Anche Nefti è spesso rappresentata con le ali, specialmente nei sarcofagi, vicino alla testa, nelle antiche iconografie egizie, che simboleggiano la sua funzione di protettrice e di accompagnatrice dei defunti nel loro viaggio verso l'aldilà. Le sue ali sono talvolta descritte come scure e ricordano la sua attività di trasporto delle anime nel Duat, il regno di Osiride.
Ma visto la primordiale rappresentazione del nostro concio di Bosa( quinta immagine) , e visto che la simbologia della plissettatura, che richiama quella delle ali, è fortemente radicata nella nostra Antica Civiltà Sarda, potrebbe essere che la Matrice di questa simbologia, sia sarda.

Del Concio di Bosa ho parlato più volte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/concio-di-bosa-apkalli.html?m=0) e si lega benissimo alla dimensione del Femminino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/concio-di-bosa-apkalli.html?m=0)
Ne ho parlato nuovamente proprio in un mio scritto, ieri( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/concio-di-bosabassorilievo-ittita.html?m=0)
Ma sono convinta che anche questa primordiale iconografia appartenga alla dimensione del Femminino.
Approfondimenti a riguardo, nel mio scritto.

Tiziana Fenu
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Ali/plissettatura














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