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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

martedì, aprile 30, 2024

💛L'occhio di Horus e la scacchiera di Pubusattile

 L'occhio di Horus e la scacchiera di Pubusattile.


Dai miei passati approfondimenti sulla scacchiera presente nella Domu de Jana  Pubusattile di Villanova Monteleone, https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/il-kamasutra-e-la-scacchiera-di.html?m=0) e sottolineando anche la correlazione tra la nostra scacchiera e una vela egizia, oggi, prendo in consideraziine la Geometria Sacra della soddivisione in frazioni, dell'occhio di Horus, che, coincidenza, consta di 64 porzioni razionali.

E 64, con tutta la simbologia numerica  correlata, che ho approfondito nel primo link a riguardo, sono i quadratini della Scacchiera di Pubusattile.

Non credo proprio si tratti di coincidenza, perché entrambi, hanno la stessa simbologia di base: la rinascita, l'immortalità. 

L'Occhio di Horus (chiamato anche 'wadjet') è il simbolo del potere, della protezione e della buona salute. Horus era un dio del cielo che offrì il suo occhio sinistro a suo padre, Osiride, nel tentativo di riportarlo in vita, poiché era stato fatto in 14 pezzi dal fratello Seth, e lo ricompose Iside, nonostante il quattordicesimo  pezzo, il fallo, venne sacrificato per l'Ossirinco del Nilo, e trasmutato in fallo d'oro, che diede origine ad Horus 

Osiride trasmette la conoscenza rivelata, dopo la sua morte e la sua reintegrazione, al figlio Horus, e l'occhio di Horus simboleggia proprio questa conoscenza rivelata, ad opera del Dio Toth, il suo ideatore. 

Da non confondere con l'Occhio Ra, l'occhio destro, che rappresenta la polarità solare, mascolina, mentre l'occhio di Horus, la polarità lunare, femminea, simbolo di immortalità, di rinascita, di integrità Monadica. 

È Iside, infatti, a ricompattare i 14 pezzi di Osiride( uno mancante, il fallo, andato in sacrificio all'Ossirinco del Nilo, su cui opera la sua alchimia, da mercurio trasmutante in Oro/Horus) 

È legato ai 5 sensi, nelle sue proporzioni frazionare 

– 1/2  rappresenta l’odore 

– 1/4 rappresenta la vista e la luce 

– 1/8 rappresenta  il pensiero

– 1/16 rappresenta l’udito 

– 1/32 rappresenta il gusto, il germogliare del frumento 

– 1/64 rappresenta il tatto 


Horus era il dio del cielo, il falcone, e i suoi occhi erano il Sole e la Luna.. 

Thoth era il Dio che sapeva contare, protettore della Luna e del Calendario. 

Ci sono anche delle connessioni con il Pi greco. 

1/64 moltiplicato  per 2 occhi e per 100, da come risultato 3,125, che risulta essere l'approsimazione babilonese di Pi Greco. 

 Se sommiamo tra loro i valori delle frazioni, abbiamo un 63/64

1/2 + 1/4 + 1/8 + 1/16 + 1/32 +1/64 = 63/64

Manca anche qui, il pezzo finale, come il quattordicesimo pezzo del corpo di Osiride, che deve essere trasmutato attraverso lo scriba che avrebbe elaborato la formula, sotto la protezione del Dio Toth. 

Quindi è Toth/Mercurio/Hermes/il Femminino, che offre questa possibilità di interezza, di completamento

Funge da collante. È il Mago. Il Creatore, l'elemento alchemico che può ripristinare l'occhio per intero. 

C'è da dire che Osiride risorto, viene rappresentato spesso con due occhi Horus, speculari, ai lati. 

Occhio Horus che, come ho scritto, è diviso in 6 parti. 

Quindi si ritrova con due occhi, che complessivamente rappresentano l'anno solare( 6+6=12)


Ma è particolare anche la simbologia del numero 12, perché l'occhio di Horus fu trovato nel dodicesimo strato delle bende nella mummia di Tutankhamon. 

Sappiamo bene quale alto significato avesse in  Sardegna, il numero 12, tanto da essere chiamato Su Santu Doxi. 

È sul 12, sul dodicesimo anello del pozzo Sacro di Santa Cristina, che si traguarda la manifestazione ierofanica in alcune date, di cui avevo già approfondito, ma di cui la più importante, resta quella del 21 aprile, perché è legata all'ingresso della costellazione del Toro, e riguarda anche la fondazione di Roma, argomenti, sulla simbologia numerica del 12 del pozzo di Santa Cristina, che trovate in questo link, e nei link all'interno di esso( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/simbolismo-del-21-aprile-santa.html?m=0) 

E questo aspetto, del Toro, è molto importante, perché qui ci ricolleghiamo alla simbologia taurina/uterina,  così presente in Sardegna, come morfologia delle Tombe dei Giganti, e come simbolismo delle protomi nelle Domus de Janas. 

Nel Serapeum di Sakkara, località corrispondente all’antica necropoli di Menfi, sono stati ritrovati 64 sarcofaghi contenenti i corpi mummificati dei Tori Apis, offerti come sacrifi annuali per rinnovare la cerimonia  dell'immortalita del Dio Osiride. Ricorrenza che avveniva ogni 25 anni. 

Cerimonia di competenza del Dio Toth, come ideatore, custodito poi, in concreto, dalla sorella Seshat che si occupava della progettazione e fondazione dei templi, seguendo le coordinate polari, indicate dal dio PHAT, il demiurgo che governa l'asse del mondo

Doveva essere ogni 25 anni, ciclo di vita di Apis, che corrisponde a 309 lunazioni , il cui doppio, 618,  esprime la sezione aurea. 

Ora capite, perché la simbologia del Toro, anche dal punto di vista della Geometria Sacra, è così importante? 

L'entrata del Sole nella costellazione del Toro, significava rinascita, equinozio di Primavera, equilibrio, momento propizio per l'agricoltura, per il risveglio della coscienza, per l'accesso a dimensioni superiori, possibile solo, quando le due polarità sono in equilibrio. 

Infatti, il Sole/Osiride si può autorigenetare, nella sua fase finale, attraverso la simbologia della Fenice, solo nella "sala della Bilancia", un punto di equilibrio e di radunanza, purificato nella sua Essenza, come è nella sbologia della Fenice, che simboleggia il Fuoco( libro egiziano dei Morti, Formula 125) 

In pratica, il sorgere della Fenice, indicava la trasfigurazione del tempo, un modo per restare sempre immortali 

Osiride che rinasce ogni giorno. 

Osiride che viene rappresentato come Fenice.

La divina Fenice, come veniva chiamata, rappresentata dai due occhi speculari di Horus, che rappresentano la completezza originaria, quella in cui si realizza l'8 x 8 di quel primo tempo  che fonda l'origine del Cosmo. 


Toth rappresenta le due polarità, l'androgino, il Meri, il Femminino, custode delle due polarità, così come venivano rappresentate le Grandi Dee Madri del Passato. 

Mi premeva sottolineare che la manifestazione del Dio Toth per quanto riguarda la scrittura e le scienze, era la sorella Seshat, della quale avevo già parlato riguardo la sciamana di Sardara, che non è certo una rabdomante, e che viene rappresentata con il volto da Babbuino, e che ha un mano un bastone di comando lunare, non a Y come i rabdomanti. 

Scrivevo, su questa rappresentazione androgina di Sardara( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0) 

"Era considerato il primo iniziato divino, appartenente alla casta sacerdotale e custode della cultura ermetica ed iniziatica. 

Dagli Egizi, Toth, era considerato un Dio lunare, chiamato "E=Aah-Tehuti, e i suoi animali sacri erano l'ibis e il babbuino. Esotericamente è legato all'ottava sepirah Hod dell'Albero della vita, che riguarda la legge delle corrispondenze(" come è sopra, è sotto")e della magia, e che significa "splendore", e che rappresenta l'ermafrodito, con una prevalenza di femminile, perché rappresenta anche le forze della Natura, che appartengono a Madre Terra, quindi al femminile e alla sua energia di colori e forme, grazie ai quali possiamo avere percezione del Divino. 

Toth era anche uno psicopompo, colui che conduce il defunto nell'altra dimensione. 

A Toth sono legate diverse Dee, in particolare Iside, che aiutò sia per ricomporre il corpo di Osiride, sia quando Horus, il figlio di Iside e Osiride, fu punto da uno scorpione. Tra le Dèe accumunate a Thot, vi è anche la Dea Seshat, che significa "scriba femminile", la Dea della scrittura, misurazione, architettura, descritta come una donna che indossava un abito di pelle di pantera, verosimilmente nero, che corrispondeva all'abito dei sacerdoti addetti ai riti funerari, e un copricapo, rappresentato da un geroglifico con un fiore stilizzato o 7 punte stella su uno stendardo posizionato sotto delle corna capovolte, rivolte verso il basso, legate alla falce di luna, al suo sposo Teth, il dio della Luna, della scrittura, della conoscenza, testimone e cancelliere anche della pesatura del cuore. 

Osservate il bastone con le tacche della nostra "sciamana/o babbuino" : è lo stesso che è rappresentato verticalmente davanti alla dea Seshat, mentre "segna" qualcosa con la bacchetta. 

È proprio uguale 

La Dea Seshat l'avevo già nominata e sondata (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-partiro-sardo-su-papperi.html?m=1), riguardo il papiro ('paperi' in sardo) 

 "Verosimilmente molto simile all'albero sradicato degli Arborea, il Desdicado, degli antichi Giudici del Giudicato di Arborea sardo, con 7 Rami, che ricorda anche la Menorah, il candelabro ebraico, simbolo dei 7 pianeti più importanti, che si potevano osservare allineati in certi periodi equinoziali, come indica anche il nostro labirinto a 7 percorsi di Benetutti. 

Se notiamo, sopra questo "alberello" egizio sopra la testa della Dea Seshat, vi è un simbolo, del tutto uguale alla piantina delle nostre Tombe dei Giganti in Sardegna.

[....]E che ci fa una Dea egizia con due simboli che richiamano entrambi i nostri Antichi Giudici, i nostri Architetti divini? La correlazione c'è eccome, ed è spiazzante. 

La Dea Seshat era chiamata la signora delle Stelle. Gran parte dei monumenti dell'antico Egitto, sono legati ad una cerimonia iniziale,, dove il Faraone e una sacerdotessa rappresentante della Dea Seshat, svolgono il processo di misurazione, definendo i 4 angoli dei futuri templi e monumenti reali, per allinearli in direzione delle stelle I "quattro angoli del tempio", concretizzati con figure specializzate come Architetti e Carpentieri che eseguivano le misurazioni. 

Una cerimonia che si chiamava Pedj Shes, a carattere cerimoniale e tecnico, e lei era lo scriba femminile della scrittura, dell'architettura. Una Dea con due simboli degli Architetti divini, fondatrice della Sacra Architettura, della Geometria Divina, come i nostri Giganti, che ha sopra il capo una sorta di tiara che rappresenta lo schema esatto di una tomba dei Giganti. 

Uno schema taurino/uterino, che richiama la simbologia del Toro e luna insieme, poiché le corna rivolte verso il basso indicano luna crescente. " 




Quindi una Dea Seshat, sorella e padedra  di Thoth, a cui è affidato il completamento della suddivisione frazionata in 63/64esimi, con un simbolo taurino/uterino che richiama la protome taurina/uterina presente nelle nostre Domus de Janas, e nelle tombe dei Giganti, e che sostanzialmente risulta essere colei che su base "64", è preposta, come un architetto, all' orientamento dei templi, che, secondo alcuni studiosi, puntavano al Nord, verso le 7 stelle del  Carro Maggiore dell'Orsa Polare, con un chiaro riferimento al ciclo della precessione degli equinozi. 


Questo mi crea una certa emozione, perché, come scrissi nel post riguardo la scacchiera di Pubusattile, non mi piace chiamarla scacchiera, ma piuttosto un tempio 

Dal mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/06/la-scacchiera-de-sa-pala-larga-bonorva.html?m=0) 

"La Scacchiera, indica nel suo insieme, la sacra unione tra la Dea Madre  e il Dio Toro

Insieme, sono gli artefici della creazione sulla terra. 

Otto quadratini, distribuiti  su 8 righe verticali e orizzontali. Per un totale di 64 quadratini, di cui 32 Bianchi e 32 Rossi alternati. 

Una perfetta sintesi armoniosa conseguente all'equilibrio degli Opposti. 

Perché ripetere i quadratini 8 volte per riga orizzontale e verticale?

Perché l'otto è un numero dell'Infinito, di congiunzione tra cielo e terra. 

Perché 8 furono, secondo la cosmogonia mitologica,  i primi umani semidivini sulla terra, quattro coppie di ermafroditi di cui Nun  (.. se vi ricordate l'ho scritto nei miei precedenti post, semidio con la testa di rana) e Nunet, la sua compagna ( la semidea con la testa di serpente) rappresentano i creatori delle prime Acque Primordiali (la Sardegna è tutta incentrata sul culto delle acque) e del caos creatore. 

Otto sono i componenti delle 4 coppie di sostanza Divina, dello spirito e della materia, del maschile e del femminile, del divino che scende nella materia

Otto sono i quadratini uniti a due a due, come una coppia( rosso/ bianco) e formano la sigizia di base dalla scacchiera

Il moto divino eterno che scende nella materia, nella vita, nell ' elemento femminile che accoglie e che è esemplificato anche dalle 7 spirali rosse di 70 cm di diametro e pare che 70 cm sia l'altezza della Domus internamente

Il 7 è un numero importante, perché composto dal 3 che rappresenta la divinità, l'aspetto spirituale , più il numero 4, che rappresenta la materia, il piano fisico

I sardi sapevano bene che si consegue un equilibrio con la congiunzione degli opposti

[...] Osservando la scacchiera salta subito agli occhi una  cosa fondamentale. Cioè come i sardi avessero capito benissimo che la creazione, l'espansione, avvengono attraverso la moltiplicazione.

Ed ecco quindi, che  creando una ripetitività del nucleo, della sigizia (quadratino rosso e quadratino bianco) , per quattro volte, per quanti sono i 4 elementi della natura,  sia in senso orizzontale che in senso verticale,  hanno creato un' altra dimensione spaziale,  (questo mi emoziona molto scriverlo) , non più terrena,  ma virtuale, dentro la quale l'anima del defunto potesse ritrovare  una nuova dimensione  ultraterrena familiare, per così dire..

Un microcosmo riprodotto nella parete, con una  Valenza energetica potentissima. 

Un " otto moltiplicato otto", che segue la scansione  della "legge dell'ottava" era che è la  scansione energetica della Creazione in natura, secondo la quale  tutto in natura risponde a precise leggi fisiche vibrazionali e armoniche, dal momento che tutto l'universo è fatto di energia, compresi  noi, e quindi anche la nostra esistenza vibra all'interno di ottave di frequenza. 

La legge dell'Ottava è la seconda delle tre leggi cosmiche fondamentali perché genera,  regola e interconnette il posto di tutti i processi in qualsiasi  Scala

Questa legge dell'ottava che regola la nostra esistenza e tutti fenomeni che li circondano, è detta anche  la "legge del sette", perché  il numero 7, è un  numero altamente esoterico

Attraverso il 7, esso si esprime la globalità ,l'universalità, l'equilibrio perfetto, e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico

[...] Non sono discorsi astratti.

Ogni progetto di vita segue sempre la "legge del sette/dell' Ottava"

È fisica quantistica, perché come già  scritto in altri miei post ( ma mi piace ricordarlo, perché gli antichi Sardi lo avevano capito molto bene) Nikola Tesla diceva "se si vuole scoprire il segreto dell'universo, si deve iniziare a pensare in termini di energia, frequenza e vibrazione. 

[..] Come se avessero creato una dimensione virtuale, una rappresentazione grafica energetica, una nuova dimora  dell'anima, dopo la morte, che attraverso la moltiplicazione della sigizia( la coppia rosso/ bianco dei 2 quadratini), per 4 volte, quindi per i quattro elementi della terra in senso verticale e orizzontale, ritorna alla dimensione dell' Uno, del perfetto equilibrio ( e infatti, anche moltiplicando 8 x 8, abbiamo un 64, che ancora sommato diventa, 10, e quindi Uno)

Il quadrato è il "4" , la radice ideale di tutti i numeri e di tutte le cose sul piano fisico, generato dalla Madre Sacra di tutte le figure, la Vesica Piscis

Il rettangolo , formato dal quadratino rosso più quello bianco, invece è la perfetta Unione e l'armonia sul piano spirituale, e per Genesi  successiva, si ottengono altre coppie ( sigizie) di quadrati

Infatti, accostando due quadrati, si  ottiene un rettangolo, i cui lati sono di "1 : 2", cioè sono  in un  rapporto, di Ottava, rappresentato musicalmente dalla nota musicale Do, quindi sono un rapporto perfettamente armonico di Madre e Padre creatori della legge dell'Ottava, in un perfetto ed equilibrato rapporto aureo

Creazione che si ottiene duplicando e moltiplicando

Quindi la scacchiera( motivo decorativo presente in molte epoche e culture, che poi si è concretizzato in un passatempo ludico rappresentativo del microcosmo regale del Re e della Regina) rappresenta un microcosmo  virtuale di espansione creativa verso l'infinito rappresentato da quella ripetizione per 8 volte ( 4, se consideriamo la sigizia) che rappresenta l'infinito

Le spirali rosse decorative indicano questo passaggio avvenuto, di congiunzione tra materiale e spirituale, impostate sul numero del 7 che indica magnificenza dell'Unità  tra Cielo e terra

[...] Al fianco alla scacchiera ci sono 6 motivi  ondulati serpentiformi

Il numero 6 indica Unione del maschile e del femminile, è il numero della Creazione come Unione degli Opposti,  e rappresentato in questo modo, con i motivi ondulati, è dinamico, in movimento

In  espansione attraverso quell' Universo virtuale della scacchiera, dilatato verso l'infinito e verso il ritorno all'unità primordiale dell' Uno

La stessa scacchiera ha 60 cm di lato Quindi un "6"  che ritorna anche nelle dimensioni.

Il colore rosso e bianco dei quadratini della scacchiera, richiamano le due polarità femminile e maschile

Il rosso dell' ematite ferrosa, molto usata in epoca preistorica, è il colore della Dea, richiama il sangue, la nascita, la morte, il mestruo, la ciclicità, le fasi lunari associate al ciclo mestruale e al ciclo delle messi

Il rosso è onnipresente nell'ipogeismo sardo ed europeo di quell'epoca e anche le spirali sono il simbolo comunque della dea

Il bianco rappresenta il dio Toro. Anche il sacro Toro Api egiziano, aveva delle macchie ben precise sul corpo  e un triangolo bianco sulla fronte. 

[...] Questo nuovo tempio virtuale( non mi piace tanto, la parola scacchiera, non la trovo consona all' autentica simbologia, preferisco " tempio", questo nuovo tempio dell' Anima), questa nuova dimora, dopo la morte rappresentato da un quadrato di 60 cm di lato ( tra l'altro 60 x 60, fa 360, e il 3 + 6 fa 9. Il 9 simboleggia la chiusura di un ciclo, un ciclo terreno. È l'inizio di un altro ciclo ultraterreno, nel quale  l'anima si espande verso l'infinito attraverso quelle 6 onde laterali

Il numero  6, il sole e la luna, il maschile e il  femminile  finalmente Uniti. 

Il 6, oltre che rappresentare l'unione  degli Opposti, rappresenta anche le sei direzioni dello spazio ( i 4 punti cardinali,  più l' alto e il basso)

[...] Nei testi buddisti l'universo  viene rappresentato come una tavola di "8 x 8"  riquadri, e il numero 64 è considerato il numero dell'Unità Cosmica, nel quale questi riquadri sono fissati tra di loro per mezzo di una corda d'oro. 

Il quadrato come un recinto sacro, la base del tempio, fondamento della congiunzione dei quattro elementi dei punti cardinali

In epoca molto più tarda, il quadrato perfetto per eccellenza fu rappresentato dal quadrato di Sator, un' iscrizione Latina databile attorno al  185 d. C. "


È qui si apre un rimando sul quadrato del Sinis, su cui però non mi soffermo, ma vi lascio il link( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0)  che è comunque opera degli altri nostri Architetti Divini, i Giganti di Mont'e Prama, Architetti, come la dea Seshat, padreda del dio Toth. 

Anche nella Tavola di Toth, nel Tempo di Dendera è stata riscontrata una suddivisione in 64 tavole, che sono in una sequenza numerica, geometrica ed astronomica tali, da rappresentare l'espansione tridimensionale di una qualsiasi realtà. 

Questo, detto in termini spiccioli, significa che attraverso questa sequenza su base 64, si può superare il limite del tempo, nel rituale fondato sull'asse Polare. 


Asse Polare, sulla quale ruota la Precessione degli Equinozi

Ho scritto prima, che il quadrato della "scacchiera di Pubusattile", è 60 per 60.

60 per 60, fa 360, che è un numero che corrisponde anche ai gradi della circonferenza, e al movimento più ampio, cosmico, della precessione degli equinozi, che era considerato, nelle antiche culture, un preciso indicatore di eventi ciclici nella storia dell'umanità, a cui ho fatto riferimento per la simbologia delle nostre Dee Madri Sarde( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0) 

Interessante notare come il ciclo di precessione degli equinozi, si adatta perfettamente ai multipli del numero 12, ritenuto Sacro, qui da noi, e al loro rapporto con il sistema di calcolo sessagesimale derivato dai 360° della circonferenza. 

Lo stesso calcolo sessagesimale che era in uso nella nostra Antica Civiltà Sarda, legato anche al cubito reale e all'angolo a 60° dell'esagono, simbolo importante per i nostri Antichi Padri ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0=



Nella tradizione egizia, il numero chiave per capire il ciclo precessionale era il 432, il numero della Fenice, di cui tutti i suoi multipli sono numeri del Bennu/Fenice, la chiave dei cicli di creazione e di distruzione del nostro sistema solare secondo l'astronomia arcaica. 

Il numero 432, è una frequenza originaria, su cui è sintonizzata anche la frequenza Sacra dell'Om.

E la frequenza 432 soggiace alla proporzione 432, presente anche nelle piramidi 

Il 432 deriva dalla ripartizione  del ciclo di 25920 anni, in 12 periodi di 2160 anni associati alle costellazioni dello zodiaco. 

Ogni di essi era poi diviso in 30°  di 72 anni ciascuno legati alla ripartizione del cerchio in 360 °

E infatti c'è uno stretto legame tra la precessione e i multiplo di 12, e il loro rapporto con il sistema di calcolo sessagesimale derivato dai 360° della circonferenza

Una cifra codificata in molti miti e tradizioni, insieme al numero 72, costante degli ingressi dei nostri Nuraghi e pozzi sacri, perché il passaggio da un'era astrologica all'altra era contrassegnata da importanti cambiamenti Cosmici. 

Non solo, ma il 432 e il 72 di cui ho parlato perché gli ingressi dei pozzi Sacri, come il Santa Cristina, e gli ingressi dei nuraghi, hanno angoli di base a 72 °,  sono le costanti, per tutta una serie di motivi, che non mi dilungo a esemplificare, dei grandi cicli precessionali 



Molto, molto, molto probabile, che anche il nostro tempio di 64 quadratini, rappresentato nella Domu de Jana di Pubusattile, sia orientato a nord, sulla stella Polare di 5000/6000 anni fa, nonostante, come tutte le Domus, anche questa, sia orientata, nel suo ingresso, da uno dei due solstizi. 

Così come sono orientati ai solstizi i templi egizi

Ed è altamente probabile, la rinascita della Fenice, intesa come rinascita simbolica del sole dopo il suo tramonto, e quindi associabile alla simbologia del nostro tempio di rinascita "8 X 8", sia associato a tutta una simbologia occulta che numericamente risponde ai calcoli su base 8, riferita astronomicamente, alla precessione degli equinozi, in cui solstizi ed equinozi, si alternano ciclicamente, e consentono quindi, la continua rigenerazione, e quindi, in un certo senso, l'immortalità. 


La Formula 64 (un 8 x 8) del Libro dei Morti riguarda Osiride, la sua resurrezione 

"Io sono Ieri e conosco il Domani" 

Ma non è forse la stessa simbologia della Jana, custode dei solstizi, a cui si rifà la stessa simbologia, millenni dopo, del Giano romano, signore del passato e del futuro? 

Una conoscenza eterna, e voglio ricordare, come ho già scritto in un mio post, che il termine conoscenza, in geroglifico egizio, era rappresentata da un tessuto, con trama e ordito, quindi con i due vettori in evidenza. 

E, simbolo archetipale di questa conoscenza, con la stessa trama a quadretti, la troviamo nella nostra primordiale Tanit tessitrice  di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) 


D'altronde, anche il 64, se sommato, diventa un 10

La Yod, il decimo Sacro Archetipo Ebraico, che conoscete bene, perché è molto presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, sia come prima lettera del tetragramma divino YHWH, qui, maggiormente presente come YHW, sia come simbolismo della protome taurina/uterina, sia come indicazione stellare della via di rinascita dopo la morte, e quindi di immortalità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 


Teniamo presente, che, a proposito del Dio Apis, era già celebrato e onorato fin dalla prima dinastia, quella del Faraone Den

Shar-Den, vi dice qualcosa? 

Era uno Shardana. 

Il Dio Apis rappresentava la totalità, la Monade Primigenia, a cui si doveva ritornare. 

E questo era possibile, ripercorrendo attraverso un salto di Ottava, la genesi che diede origine al Tutto, la matrice dell'ogdoade, le 4 coppie( dell'abisso, delle tenebre, dell'invidivile, delle Acque cosmiche) divine che crearono l'universo, gli Dei della città di Ermopoli, nell'altura di Kemeru, guidati da Atum, il dio primordiale dell'Enneade. 


Atum, la cui forma principale era quella della fenice, il bennu, come veniva chiamato, dal verbo wbn, che significa sorgere. 

Bennu, la cui rappresentazione architettonica era il Benben, la punta apicale della piramide

E del Bennu, ho già parlato( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/il-fenicottero-di-thoth.html?m=0) perché Inanzittutto , ricordo che in alcune parti della Sardegna, i fenicotteri sono chiamati "genti arrubia".

Non, "pillonisi arrubiusu" ( "uccelli rossi"), ma proprio "gente rossa", così come gli antichi egizi.

O forse sarebbe meglio chiamarli gli antichi Sardi.

Gli Shardana Egizi. I Faraoni della I Dinastia.

E poi, c'è da dire che...

Cabras come luogo di Ascensione del Re, della manifestazione divina in terra, come poteva essere il faraone, che continua a vivere nella dimensione del cielo, tra le stelle, come Akh- Akhs. 

La parola Akh, è in realtà un suono onomatopeico, che indica il verso degli uccelli trampolieri quando si riuniscono nelle acque fangose. 

Ma non abbiamo bisogno di scomodare l'ibis egizio, per immaginarlo, perché lo stagno di Cabras è il regno dei fenicotteri trampolieri. 

Fenicottero

Fenucottero 

Fehu-cottero

Fehu, fuoco ( la Runa Fehu è la Runa del fuoco). 

Fenu-come l'Araba Fenice, così simile al Sacro Ibis/Bennu egizio. 

Il depositario dell'uovo primordiale. 

Bennu. 

Sembra una parola sarda, con quella desinenza "-nu", tipicamente Sarda, che è la sillaba iniziale di Nu-raghe, e che significa "fuoco" (Nur) e "acqua" (nun) insieme. 

E la parola Bennu, la fenice di Eliopoli che nidifica in un isola, e porta l' uovo primordiale, (che contiene il corpo imbalsamato di Osiride) figlia di Nu, Dio delle acque primordiali, ha come radice "Ben-" 

"Ben-" è anche la radice della parola sarda "benniu", che significa "venuto", participio passato del verbo "venire", che si usa, metaforicamente parlando, anche per indicare l'energia primordiale dell'orgasmo*, dell'eiaculazione*, di quella forza primigenia creatrice, che è all'origine del tutto. 

Il Ben ben, era praticamente considerata la parte superiore del primo obelisco candelario/orologio di Atum Re, che simbolicamente rappresentava il fallo generatore con il suo seme sulla Sommità, il Ben ben, pietra, che si dice, contiene il segreto delle  stesse piramidi, la sommità di esse. 

E un "Ben" , origine della vita, lo abbiamo anche noi, con un Ben-etutti segnato da un labirinto misterioso, che è come un cordone ombelicale, nella Domus de Janas di Luzzanas, del 6.000 a.C., il simbolo dei 7 pianeti allineati sul braccio teso di Orione/Osiride, con corrispondenza  Oristano/cintura di Orione".

E c'è da dire anche un'altra cosa, riguardo i fenicotteri. Il loro nido è come un nuraghe, e non è un caso che gli Antichi Sardi, gli Antichi Egizi e i fenicotteri, venissero chiamati "gente arrubia", perché anche gli antichi Egizi delle prime dinastie, pare avessero pelle e capelli rossi".



Come vedete, la struttura numerica di questa scacchiera, risponde a dei criteri numerici, simbolici, decodificati come vettori di rinascita, di immortalità. 

Una dilatazione, un'espansione, nello spazio. 

Come se fossero la rappresentazione di un tempio che si potesse ricreare con questo salto di Ottava, come nella nostra scacchiera /Tempio di Pubusattile. 

Una scacchiera che risponde, numericamente, anche al ciclo cosmico della precessione degli equinozi 

Non solo. 


Ma vibrazionalmente, corrisponde alla massima vibrazione Sacra dell'Om, del 432, e questo trova conferma nel fatto, che la stessa griglia della dottrina delle Vibrazioni, che, con un termine molto inflazionato nella sua Sacra semanticita', chiamiamo dottrina del Kamasutra, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/il-kamasutra-e-la-scacchiera-di.html?m=0), ha la stessa griglia "8 X 8", al cui centro ci si posiziona nella posizione della rana. 

E qui ci sarebbe da aprire un'altra parentesi, che avevo già approfondito, perché sulla frequenza dell'Om sono impostati i nostri canti a tenores, e la vibrazione de s'arrana, parola sarda che significa rana( s'arrana/Shardana), simbolo, la rana, di una di quelle 4 coppie cosmiche delle acque primordiali, dell'ogdoade, creatori del mondo, la Nun e la Nunet, di cui abbiamo anche un bronzetto, e un pozzo Sacro a forma di girino( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/osservavo-questa-stupenda-foto-di.html?m=0) 


Il discorso è veramente ampio, e ho trovato tantissimi collegamenti e riscontri, che ho cercato di sintetizzare, per quanto possibile. 

Ma sono estasiata dalla ricchezza di conferme e intuizioni che mi dicevano che la scacchiera non era una semplice rappresentazione geometrica della sinergia delle due polarità. 

La simbologia numerica è una costante di dinamiche fisiche, cosmologiche, vibrazionali, che ne fanno un simbolo sacro, veicolo del più alto dei significati alchemici. 

La trasmutazione, la rinascita, l'immortalità, la frequenza Sacra della vibrazione della creazione, l'Om.

 

Tra l'altro, vedendo alcuni disegni in cui si è ricompattata la frammentazione in frazioni dell'occhio di Horus, ho visto che corrisponde ad un quadrato, a cui manca una piccola porzione interna, e questo quadrato mi ha fatto pensare che gli ingressi delle Domus de Janas hanno la forma di un quadrato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/gli-ingressi-quadrati-delle-domus-de.html?m=0), diversamente dall'ingresso dei Nuraghi, e dei Pozzi Sacri, come quello di Santa Cristina

( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0) che hanno la forma di triangolo isoscele, con angoli 72°/72 °/36°, molto simbolici. 

Pensando al quadrato, penso che fosse normale rappresentare come un quadrato, simbolo di Madre Terra, il condotto uterino simbolico, che segna l'ingresso in questi luoghi alchemici come le Domus de Janas, che, ripeto, non sono riproduzioni di "capanne" 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0), ma sono luoghi alchemici di trasmutazione per la vita dopo la morte, per la rinascita, l'immortalità. 

Lo stesso simbolismo dell'occhio di Horus, che, come il quadrato dell'ingresso delle Domus, può essere frazionato in 64 parti, di cui una mancante.

 

E, a questo proposito, un'interessante chiave di lettura di quale puo essere questo fattore mancante tra i due occhi, di Horus e di Ra, simbolo delle due polarità, ci viene offerto da due autori, Mark Collier e Bill Manley, nel libro "Come leggere i geroglifici", che si trova anche su Kindle, in cui vi è una rappresentazione della stele di Nebipusesostri, risalenti al regno di Amenemhet III, nella cui colonna centrale sono raffigurati i due occhi di Horus e, tra questi, tre  geroglifici, che rappresenterebbero le lacrime di Horus, e che sostanzialmente rappresentano la frazione, di 3/128, di cui, separate, assume un valore di 1/128.( i due occhi insieme, hanno valore di 1/64 per due) 

In pratica, questi tre glifi, uguali, rappresentano la settima parte mancante per ricomporre l'intero dell'occhio. 

Questo mi fa pensare ai tre elementi sempre presenti nelle Domus de Janas, come le tre cornici nelle false porte,  o i tre elementi nel simbolo circolare della Domus di Ossi( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/perche-il-nostro-presepe-in-sardegna-lo.html?m=0) 

Rappresentano il settimo elemento mancante , quello celato, che può dare accesso alla rinascita, all'immortalita. 

Le 7 stelle delle Pleiadi, che fanno parte della costellazione del Toro. 

Le 7 stelle del Carro dell'Orsa Maggiore, su cui ruota la precessione degli equinozi 

Del 7, ho scritto prima, presente nella stessa Domus de Janas della Scacchiera 

Attraverso il 7, esso si esprime la globalità ,l'universalità, l'equilibrio perfetto, e rappresenta un ciclo compiuto e dinamico

Il glifo di questi tre elementi, sembra il simbolo di Venere, quindi del Femminino. 

Venere, Mercurio, il Femminino trasmutante, senza il quale, l'opera di completezza, di trasmutazione, non è possibile. 

E il 7 è legato alla kundalini. 

Un percorso iniziatico per arrivare alla completezza, come il percorso nei 7 cerchi del labirinto, come il nostro di Benettutti. 


Ma a questo proposito, riguardo le "lacrime", addirittura circondate da tre cornici, avevo trovato un interessante collegamento tra le

Iadi, chiamate le lacrime di Ra, rappresentate soffitto della tomba di Senenmut, 1462 a.C.

sempre appartenenti, alla costellazione del Toro, e il nostro pozzo di Santa Cristina, a cui vi rimando la lettura nel mio link( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/le-iadi-e-santa-cristina.html) 


Ho trovato tantissime corrispondenze, in questa ricerca, tutte interessantissime, ed è un argomento ricco di sfumature che andrebbe ulteriormente sviscerato, perché ci sono tantissime corrispondenze, che dimostrano che la nostra Antica Civiltà Sarda potrebbe( ma io ne sono certa) essere stata Matrice di quella egizia, e che ha, nei suoi simbolismi, dei messaggi criptati, di notevole importanza, di conoscenze misteriche ed esoteriche di non facile accesso, perché richiede studio, lettura, intuizione e comparazione. 

E tanta, tanta pazienza e passione. 

Un occhio di Horus e la "scacchiera" di Pubusattile. 

Chi mai lo avrebbe detto. 

Così diversi, eppure così simili. 


Tiziana Fenu 

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L'occhio di Horus e la scacchiera di Pubusattile
















lunedì, aprile 29, 2024

💜Celebrando Beltane ( il libro di Thoth)

 "Il simbolismo del maschio e della femmina è continuato ancora dalle armi del re e della regina; lui porta la Lancia Sacra, e lei il Santo Graal; le loro altre mani sono unite, come acconsente al Matrimonio.

Le loro armi sono sostenute da figli gemelli, le cui posizioni sono controcambiate; poiché il bambino bianco non solo tiene la Coppa, ma porta delle rose, mentre il bambino nero, tenendo in mano la Lancia del padre, porta anche la mazza, simbolo equivalente.

In fondo al tutto c'è il risultato del Matrimonio in forma primitiva e panmorfica; è l'uovo orfico alato.

Questo uovo rappresenta l'essenza di tutta quella vita che rientra in questa formula di maschio e femmina. Porta avanti il ​​simbolismo dei Serpenti con cui è ricamata la veste del Re e delle Api che adornano il mantello della Regina.

L'uovo è grigio, mescolando bianco e nero; quindi significa la cooperazione dei tre Superni dell'Albero della Vita. Il colore del serpente è viola, Mercurio nella scala della Regina. È l'influenza di quel Dio manifestato in Natura, mentre le ali sono tinte di cremisi, il colore (nella scala del Re) di Binah la Grande Madre. In questo simbolo c'è quindi un glifo completo dell'equilibrio necessario per iniziare la Grande Opera.

Ma, per quanto riguarda il mistero finale, questo è rimasto irrisolto. Perfetto è il piano per produrre la vita, ma la natura di questa vita è nascosta. È in grado di assumere qualsiasi forma possibile; ma quale forma? Ciò dipende dalle influenze che accompagnano la gestazione."


Aleister Crowley (Il libro di Thoth)

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Celebrando Beltane



💙Beltane eclissi d'Amore

 Beltane eclissi d'Amore.

Tra il cadere e il volare. 


Se ti sembra di non aver mai ricevuto, non c'è vertigine che ti possa donare. 

Tale da farti perdere in me. 

La vertigine non si prova stando sull'orlo delle proprie certezze e convinzioni.

La vertigine si prova quando molli la presa. Quando ogni passo è in bilico tra il cadere e il volare. 

E ciò che ti erge al di sopra delle sabbie mobili che hai sotto i piedi. È l'ebbrezza di quell'emozione vorticosa che passa attraverso un tono di voce. Una parola piuttosto che un'altra. 

Un silenzio rarefatto tra mille parole non rivelate. 

Perché rivelazione è tirare giù un velo dopo l'altro. E, nell'incertezza del passo, rivelarti la mia fragilità e vulnerabilità di un procedere senza appiglio. 

Di un incedere piegato e destabilizzato dalla forza di quelle braccia nelle quali ho cercato protezione e ristoro. 

Due colonne che potessero reggere questo cielo di incertezze di una dimensione che non sento mia , se tu non mi sorridi. 

Se non hai mai sentito questa vertigine del mio smarrimento, fermarsi solo nei tuoi occhi, mentre mi stringevi, se non mi hai sentito vacillare mentre ti lasciavo varcare le soglie delle mie vulnerabilità significa che non sei arrivato dentro me. 

Che sei rimasto sulla soglia ad aspettarmi. 

Mentre io ti morivo tra le braccia e risorgevo ad ogni tuo bacio, ad ogni tua carezza. Ad ogni tuo " Amore" che mi temprava come lama affilata che fende lo spazio e il tempo per essere con te nel momento in cui tu mi sei Amore. 

Se non sei riuscito a perderti nella vertigine della mia vulnerabilità. 

Se non sei riuscito a fermarti, e ad abbracciarla come unico Dono che ti abbia sempre voluto offrire, allora vai. 

Non sono brava a farti smarrire tra le mie cosce. 

Ti faccio smarrire dove ho paura di perdermi anche io. 

E scusa, se cerco la tua mano. 

Ma non ho altro da offrirti. 

Se non la mia vulnerabilità, e il mio amore nel volere sempre e nonostante tutto, le tue braccia calde a sostenermi e a proteggermi quando mi perdo in Te.


Tiziana Fenu

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Roberto Ferri "La nascita dell'eclissi"

Beltane eclissi d'Amore



domenica, aprile 28, 2024

💚S'arrasoja di Beltane

 S'arrasoja di Beltane


Durante le cerimonie ritualistiche di Beltane, che simboleggiano l'Unione, il Matrimonio mistico tra Maschile e Femminile, tra sole e luna, viene utilizzato anche il pugnale ritualistico chiamato Athame, che viene usato per canalizzare energia e per aprire e chiudere il cerchio dello Spazio Sacro della Coppia Divina, nel caso della ritualistica del Beltane.
L'Athame rappresenta l'elemento Fuoco, l'elemento solare, e rappresenta l'elemento maschile fecondante. Viene spesso inciso con simboli magici o rune.
Credo che l'Athame per eccellenza, possa essere considerato "s'arrasoja" sarda, il tipico coltello a serramanico, che è un'evoluzione del pugnaletto sardo "ad elsa gammata", così definito.
Queste considerazioni le avevo già intraprese da un po di tempo.
Inanzittutto il nome
Athame.
La radice At-, come Atlantide.
Arrasoja.
Radice "ar-"
Ar-ra
Ra è il Sole, il Fuoco. 
"Ar-ridau" (arrostito in sardo, cotto dal fuoco)
Se osserviamo il tipico pugnaletto sardo, quello che vediamo anche nei bronzetti, vediamo come l'estremità del manico si presenta a "svastica solare", perfettamente compatibile con quel concetto di "figli di una divinità solare", così fortemente sentita nella nostra Antica Civiltà Sarda.
Poi, nel corso del tempo, questa conformazione, a svastica solare, si è concettualmente preservata con un meccanismo a serramanico, che ne preservasse l'incolumità del possessore, ma che nel contempo, conservasse quella traiettoria di "apertura/chiusura", come se si trattasse della traiettoria del Sole, vista da una prospettiva terrena. 
Ma il primo maggio è anche il periodo in cui altissima all'orizzonte, quasi allo Zenith, è la costellazione dell'Orsa Maggiore, o Grande Carro. 
L’Orsa minore e l’Orsa maggiore sono costellazioni che girano intorno all’asse polare senza mai tramontare, come una svastica stellare. 
"Come sotto, così sopra. Come in cielo, così in terra" 
Perché i nostri antenati si sentivano figli del Sole e delle stelle, della luna con i suoi astri, e del Sole, del giorno e della notte, di entrambi gli Opposti. 
Svastica stellare e svastica solare che si sovrappongono. 
Sono le stelle che gli Egizi chiamavano imperiture. L’Orsa era considerata  un’antenata, una madre generatrice. 
Tra il 1.500 a.C e il 500 a.C  le stelle  polari, prima dell’attuale, furono Kochab e Perchab dell’Orsa minore.
Beltane, anticipa, a metà percorso tra l'equinozio di primavera e il Solstizio d'estate, quello che poi sarà celebrato come potere sciamanico, durante il Solstizio d'estate.
Celebrare il solstizio d'estate, dal punto di vista sciamanico, significa avere padronanza del "Pugnale Supremo del Comando o dell'Arte" che ha influenza nella gestione degli eventi e sui poteri lunari della dimensione astrale.
Ne ho parlato a riguardo, in un mio post sulla Tomba dei Giganti di Nixias( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/tomba-dei-giganti-di-nixias.html?m=0) 
È una purificazione che avviene tramite, appunto, la potenza solstiziale del sole, che apre l'accesso alla "dimensione cosmica del Tempio", dove cosmo e natura si fondono, e umano e divino si enfatizzano e sublimano vicendevolmente. 
Dove il sole lascia la sua impronta rigenerante e divinizzante, attraverso, e sulla pietra, cristallizzandosi in una ierofania d'oro, divina. 
Il solstizio cade, e viene celebrato, sia quello invernale(21 dicembre), che quello estivo(21 giugno), nelle importanti date del 24 dicembre, quando nasce il bambino solare, e il 14 giugno, quando si festeggia San Giovanni Battista, colui che con l'acqua, battezza lo stesso Sole Cristico, quando viene sancita l'unione sacra, ierogamica dell'acqua e del fuoco.
Il solstizio, in epoca romana era in onore del Giano bifronte, la divinità custode dei portali astrali, del passato e del futuro. 
Questa simbologia del "Pugnale dell'arte", segna, anche nel nome "Arte", un significato che lo associa al tendere verso il divino.
Infatti la particella "ar", in sanscrito, significa "andare verso, essere condotto a perfezione".
L’espressione ar-tistica è la volontà della parte perfetta dell’uomo, ovvero lo spirito, che rimane incontaminato, candido.
Espressione artistica anche nel megalitismo sardo. 
Potere sciamanico che si manifestava nelle nostre Domus de Janas, sempre orientate ai solstizi. 
Quasi nessuna è orientata a Nord, dove il sole non sorge, né tramonta. 
Il Nord è traguardato dalle stelle, dall'aspetto lunare, femmineo(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/01/3112-2021-solstizio-dinverno-toro.html?m=0) 
Unione dell'acqua e del fuoco che significa unione degli Opposti, anticipata da questo Beltane, equinoziale, dove le energie sono in equilibrio, pronte a manifestarsi per il percorso iniziatico dei due solstizi, la porta degli Umani(solstizio estivo, sotto il segno del Cancro), e la porta degli Dei, divinizzante(solstizio invernale, sotto il segno del Capricorno) 

Ho postato l'immagine del bronzetto "capotribu' di Uta", perché avevo approfondito a riguardo, e porta con sé, oltre che il pungnaletto, anche un bastone di comando importante, che rappresenta la Kundalini, l'unione degli Opposti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/bronzetto-uta.html?m=0
E il nostro pugnale sciamanico, "s'arrasoja", simboleggia bene questa unione tra umano e divino, tra cielo e terra, tra sole e stelle. 
Le due polarità equinoziali che si esprimono in complementarietà per la celebrazione del Beltane. 

Tiziana Fenu 
©®Diritti intellettuali riservati 
Maldalchimia.blogspot.com 

Approfondimenti su Beltane 

https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/simbologia-del-beltane-in-sardegna.html?m=0

Immagini

https://www.tesorisardi.com/arte-e-coltelli-di-daniele-cambarau/

S'arrasoja di Beltane











💛 Simbologia del Beltane in Sardegna

 

Beltane, simbologia in Sardegna


Tra Martedì 30  Aprile e mercoledì 1 maggio si festeggia la festa pagana di Beltane(che corrisponde al nostro Calendimaggio), che nell'antico calendario celtico, celebra l'arrivo della bella stagione, dell'abbondanza, del risveglio dei sensi dopo il torpore invernale. 

Si celebrava con dei grandi falò e con delle danze intorno ad un alto palo ben piantato nel terreno, ad indicare una chiara simbologia fallica di abbondanza, prosperità e sano erotismo, inteso come attivazione di quella nostra energia vitale, quale è l'Eros in ogni sua forma e manifestazione.

Si celebrava così, questa festa del "latte e del miele", alimenti cari alle Dee.

Le due feste precedenti, lo Samhain e lo Yule, erano serviti, come avevo scritto in miei precedenti scritti, ad entrare in una sorta di incubatio, nel ventre della Madre Terra, nel buio uterino, dove si affronta se stessi, nella propria profondità, come il Minotauro al centro del labirinto, nel cordone ombelicale, da ripercorrere a ritroso, nel grembo uterino di una nuova rinascita.

Si dorme, per ricordare la propria origine divina.

Il Minotauro che deve scendere nelle profondità di sé stesso, e accedere all'inconscio lunare, per poterlo, in seguito, purificare attraverso la purificazione di Imbolc, della Candelora, per permettere che l'acqua incontri il fuoco, e si liberi l'elemento volatile che punta verso l'alto.

L'aquila che finalmente vola.

L'elemento cristico Aria, capace di liberarsi dal dolore e rinnovarsi in nuove libertà ritrovate, dove l'azione del "solve", è necessaria e funzionale al "coagula" del ricompattamento.

Perché Beltane celebra il matrimonio mistico tra le nostre due polarità, maschile e femminile, la sinergia vitale e creativa che deriva da questa unione feconda, dove la Terra, elemento femminile magnetico, è scaldata dal calore elettrico maschile.

È la festa del fuoco vivificante, che sposa la prima rugiada del mattino, che con la sua purezza è capace di lavare e purificare anche la nostra anima.

I falò di Beltane venivano accesi con nove tipi di legni diversi e considerati sacri( betulla, quercia, sorbo, salice, buancospino, nocciolo, melo, vite e abete) e avvolti con nastri colorati, gli stessi del palo centrale intorno a cui si danzava.

Nove tipi diversi. Nove, perché il nove è l'archetipo Teth, che indica il grembo, il femminile, la fertilità.

Quello stesso "9" che risulta  dalla somma del "72°>7+2=9" e dal "36°>3+6=9", degli angoli interni del triangolo che è all'ingresso dei nuraghi(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0), e del nostro Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0).

I numeri Sacri della Creazione

"3/6/9", "l'universo crea" (Tesla).

Geometria Sacra. 

Durante i festeggiamenti di Beltane, veniva eletta la Reginetta di Maggio, e il suo sposo, chiamato anche "Re della Foresta" o "Green Man". 

Una Reginetta giovane e fertile, poiché doveva rappresentare la Dea che viene fecondata dal Dio, che rappresenta il vigore maschile che porterà abbondanza a tutta la comunità.

La Reginetta avrà l'onore di accendere il Fuoco di Beltane per il grande Rito, e questo Fuoco verrà custodito scrupolosamente, in modo che non degeneri e lo si tenga comunque vivo per i due giorni di festeggiamenti.

In questo modo, uniti dal Fuoco, diventano Sommo Sacerdote e Papessa, e si rincorrono fuori e dentro il cerchio intorno al fuoco, a zig zag, in una danza amorosa e giocosa che viene riprodotta anche intorno ai pali, detti Maypole, con i nastri colorati che vengono intrecciati a ritmo di danza, intorno al palo, da un numero uguale di uomini e donne, dove gli uomini girano in senso orario e le donne girano in senso antiorario.

Questo perché la donna è il polo negativo, magnetico, l'antimateria il "buco nero" da cui tutto ha origine, mentre l'uomo è l'elemento elettrico, il polo positivo.

Un "cantare maggio" che sopravvive in tutta Italia con forme di canto a strofa( le "strofe di maggio" da cantare di porta in porta), ricevendo un piccolo rinfresco e una piccola offerta.

La melodia su cui sono cantate le "maggiaiole' e la tecnica dei cantori solista e coro di risposta, si avvicinano ad altre forme di musica popolare arcaica dell'area mediterranea, come il canto tipico sardo" a muttetus", con strofe di botta e risposta e in rima.


Ma in Sardegna, talmente è sentito questo passaggio così importante, che è stato sacralizzato in grembo ad un'altra manifestazione cultuale importantissima per noi Sardi: la Sartiglia di Oristano, una rappresentazione attestata con documenti scritti fin dal 1500, ma che affonda le radici, nella notte dei tempi, inglobata all'interno del Carnevale sardo, che celebra la purificazione e la divinizzazione dell'umano(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-simbolismo-divinizzante-del.html?m=0).

Sartiglia, che si replica anche per Ferragosto, a Torregrande, sempre in provincia di Oristano.

La "Sartiglietta", per la festa dell'Assunta. 

La figura importante di questa manifestazione, come ho già avuto modo di approfondire in precedenza, "Su Componidori", è una figura sacralizzata e divinizzata, che non può nemmeno toccare terra con i piedi, dopo la vestizione. Il suo compito è quello di donare simbolicamente la fecondità dei raccolti, alla comunità, cercando di "infilzare" la stella a sei punte, durante la corsa a cavallo.

Stella a sei punte  che indica l'unione del Maschile e del Femminile, che si uniscono proprio per il Calendimaggio, per Beltane, e che, attraverso l'azione fertilizzante e benedicente de "Su Componidori", come veicolo del Divino che feconda di divino la coppia, rappresentata dalla stella a sei punte, garantisce un buon raccolto, per il benessere dell'umanità.

Ma il momento culminante della cerimonia è proprio quello della benedizione con "Sa pippia de maju", la "bambina di maggio", chiaro riferimento alla fanciulla pura di Beltane, che diventa Papessa, Sacerdotessa, insieme al suo Re, insieme al suo Green Man, il verde re della vegetazione fertile. 

Infatti questo scettro, realizzato con un doppio mazzo di viole mammole incastonato su una fascina di pervinche (ricordo che la pervinca, come già dissi, era simbolo della divinità dell'acqua Maimone, molto sentita in Sardegna), tenute insieme da un nastro verde, dal maschile, che dona forma al Femminile, rappresenta la rigenerazione della natura, la fine dell'inverno, e l'arrivo del sole fertilizzante. 

Le "pippie di maggio", le reginette, le spose di Maggio, che andavano di porta in porta per la questua, per il Calendimaggio. 

Addirittura in un documento di fine '800, in possesso dei Gremi, si trova traccia di un compenso dato alla bambina, che portava "sa pippia de Maju" a su Componidori. 

Il mazzolino di viole mammole, ha la stessa forma del Vajra indiano, e di quel simbolo che nel Menhir di Laconi, viene chiamato il doppio pugnale. 

Credo che rappresenti invece la dualità che si fa una, il Maschile e il femminile, l'anima e il corpo dopo la morte, tant'è che si intravede, al centro del "doppio pugnale", una H Mercuriale, che unisce, come il gradino di una scala, tra il sopra e il sotto, tra il capovolto e chi sta in piedi. Tra la vita e la morte. Tra i due opposti, come il maschile e il femminile. 

È l'elemento di unione, rappresentato dal Sacro Vajra, dove la sinergia maschile e femminile, diventa sinergia creativa, energia dinamica che eleva l'uomo a stati di consapevolezza superiori, ad una maggiore unione con il divino, rappresentata anche da quel colore viola, che indica spiritualità, delle viole mammole de Sa pippia di Majo, che tra le mani di un essere divinizzato come su Componidori, diventa strumento di benedizione propiziatoria per tutta la comunità.

Questo è lo strascico della festa di Beltane fino a nostri giorni, fino ad essere stata intessuta e inglobata, in un'altra sacra rappresentazione come quella della Sartiglia, con la benedizione di questa Pippia de Majo, anche se prof. Dedola, riguardo a "Maju", come avevo già scritto, lo fa risalire all'accadico "Mahhu" che significa "sciamano, folle".

Lo Sciamano Sacro, l'uccello del tuono, colui che è capace di evocare vento, tuoni e fulmini.

E quindi comunque compatibile con la figura de Su Componidori, come colui che sapendo gestire i quattro elementi, quindi anche l'acqua, è una sorta di Sciamano - demiurgo che crea abbondanza. 

Mentre, sulla parola "pippia", si concorda sull'origine dall'accadico "pi-pium", che significa "sorgente". 

In pratica, la viola mammola rappresenta il Femminino, e la pervinca, il Mascolino, il Dio Maimone della pioggia. 

Uniti sinergicamente per creare fertilità. 

La pervinca in sardo si chiama "proinca", ed è molto simile al verbo "proere", cioè "piovere in sardo" 


Onestamente mi piace pensare che Sa pippia de Majo sia la colonna portante sia del Beltane che della Sartiglia, visto che proprio questo elemento le accomuna. 

È il grembo uterino, il Femminile, che porta la vita, è il calice, il Sacro Graal della vita. 

Doppio calice, nel caso de Sa Pippia de Majo, perché il mazzolino è a forma di doppio calice. 

E il doppio calice, anche se disposto verticalmente, lo troviamo, proprio nell'iniziale della parola Beltane, la B, il secondo archetipo Beth, con funzione contenitore. 

Un archetipo femminile, la casa di Dio, del Divino, la donna e  Madre dove il Padre Divino, l'Aleph, il primo Archetipo, si manifesta. 

Betilo, "Beth-El", casa di Dio. 

La Donna è colei che dà la Forma. Iside restituisce forma a Osiride, dopo che è stato fatto a pezzi, e crea Horus, l'Oro, perché lei, alchemicamente può farlo. 

È la manifestazione del Divino, la materia, che ha in sé l'impronta divina, la Sophia, la conoscenza, il Sacro Femminino, rappresentato negli Arcani Maggiori, proprio dalla Papessa, dalla Gran Sacerdotessa, colei che ha le chiavi iniziatiche della conoscenza, il Sacro Graal del proprio tempio interiore, la Maddalena, la "clavicola" di Salomone. 

Anche certe doppie porte delle Domus de Janas sembrano una B, come quella della Domus de janas di Putifigari, s'Incantu. 

Nelle Rune la Beth è rappresentata dalla runa Bjarka, che rappresenta il potere nutritivo di generare la vita. 

Due triangolini vicini. 

Li abbiamo visti anche nelle Domus de Janas. Mi viene in mente il petroglifo delle Domus de Janas Corongiu, a Pimentel, in provincia di Cagliari, con quei triangolini allineati( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/gli-dei-delle-spirali.html) 

Nascita/morte/rinascita, che possono avvenire solo in un grembo femminile, come il grembo di madre terra delle Domus de Janas. 

Si parte da lei, dalla Beth, e si torna a lei, alla fine del viaggio dell'uomo, attraverso il suo lavoro di raccolta del molteplice verso l'unità. 

Lei è sacra quanto l'Aleph, il Dio creatore. 

Quell'Aleph, prima lettera dell'alfabeto, nel suo grafismo è rappresentata dalla testa del Toro. 

Beltane

Bel-tane

Bal/Baal 

Il toro fecondante. 


Si, perché astronomicamente il  Beltane si verifica quando il Sole si trova al 15° grado del segno del Toro, in un periodo compreso tra il 30 di aprile e il 5 di maggio, in corrispondenza alla levata eliaca( la prima apparizione dell'astro, subito prima del sorgere del Sole) di Aldebaran(Alpha Taurus) della costellazione del Toro. 

E, abbiamo visto, come Aldebaran, sia la tappa ultima, di quella via della rinascita dopo la morte, sull'asse "Sirio/cintura di Orione/Aldebaran(Toro-Iadi-Pleiadi), lungo la via Lattea( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0) 

Percorso, segnato come una Y, dal" corno sinistro più corto", come i Torelli dei nuraghi, che manifestano la ierofania della divinità YHW, così presente, nella nostra Antica Civiltà Sarda. 

Trovo straordinaria questa continuità che si è sviluppata tra gli antichi riti di Beltane e la continuità simbolica nella nostra Sartiglia, che rappresenta comunque un rito di fertilità, anche se inglobata nella simbologia di purificazione e divinizzazione del Carnevale, perché  resta un passo  avanti, visto che rappresenta l'unione sacra, che avviene dopo la separazione e la purificazione, e comunque, sempre festa del fuoco si tratta, con valenze propiziatorie e apotropaiche.


Il primo maggio, qui in Sardegna, si celebra anche  Sant'Efisio, come il nome( a parte, del mio adorato nonno materno) del Gigante di Mont'e Prama, Efis, colui che porta il simbolo esagonale degli Architetti Divini(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/la-geometria-del-6-nel-mento-del.html?m=0), dei rappresentanti della divinità creatrice, Padre e Madre insieme.

Esagono che è fiore della vita a sei petali(come quello della maschera dei Boes), che è stella a sei punte(come la stella della Sartiglia), che è cubito reale(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-cubito-reale-sardo-simbolo-dei.html?m=0), parametro architettonico della Geometria Sacra.

Sant'Efisio, patrono di Cagliari, con tutto un complesso cerimoniale. 

L'investitura dell'Alter Nos, la funzione religiosa nell'antica chiesa di Stampace a Cagliari, la  sfilata con tutti i costumi tradizionali da ogni parte dell'isola presso le vie di Cagliari nella zona del Porto, la processione a piedi fino alla chiesa di Nora, distante più di 60 km e rientro, sempre a piedi, a Cagliari in processione.

Privatamente, verrà  pronunciata anche la formula di scioglimento di un voto che risale al 1652, oggi custodito presso l'archivio storico, nel quale si evoca l'intercessione di Sant'Efisio per far terminare la peste, dove ci si impegna ogni anno a perpetuare la festa solenne ripercorrendola con i fedeli al seguito, dopo la celebrazione e la sfilata,con il tragitto che giunge dal carcere fino a Nora, per poi ritornare il 4 maggio a Cagliari nella chiesa dove  vi è il simulacro del Santo appunto nella chiesa di Sant'Efisio.

Sant'Efisio era nato in una città dell'Asia Minore all'epoca dell'imperatore Diocleziano  nel terzo secolo dopo Cristo.

Giovanissimo, intraprese la carriera militare e arrivò in Italia per contrastare la diffusione del Cristianesimo.

Si convertì al cristianesimo dopo la visione di una croce nel cielo, che gli si impresse nel palmo della mano.

In Sardegna disobbedisce agli ordini di Diocleziano, il quale ne comandò Il martirio , che avvenne il 15 gennaio 303 d. C. nella prigione di Nora.

Nora, che letto al contrario, per quella particolarità dello speculare e del gemellare così presente nella nostra Antica Civiltà Sarda, che si fa veicolo del Divino(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), diventa Aron.

Nora/aron/Aron-ne

Aronne era il fratello di Mosè, un Leviatano come Mosè, un Iniziato.

E se i Giganti, sono i depositari della parola divina, di quel YHW, di cui hanno traccia dei sigilli di Tzricotu, come fossero le prime tavole della Legge, le prime Sephiroth, le prime dieci leggi divine dell'albero della vita(https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/la-sephiroth-sarda.html?m=0), di cui portano traccia anche nei dieci solchi, come i dieci comandamenti, come le dieci Sephiroth dei sigilli di Tzricotu, della protezione degli avambracci(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/costume-ittiri-e-gigante.html?m=0), è chiaro come questi Giudici, da cui i Giudicati, sono gli Ebrei, i Giudei che abitavano la Palestina e che parlavano aramaico(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/yhw.html?m=0)

I simboli degli Archetipi Ebraici presenti nel simbolo della tribù dei Dan sono una Dalet e una Nun, e insieme formano la parola Dan, che significa "giudicare" (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html?m=0)

A Nora, dove per l'Assunta del 15 agosto, la processione si svolge in mare, a celebrare il Sacro Femminino.

In tempi passati anche la processione di Sant'Efisio si celebrava in mare, per celebrare la Dea Madre, Ishtar, Inanna, le antiche Dee Madri Sumere e Mesopotamiche.

Il palo asherah, scoperto in ritrovamenti archeologici in Giudea, era un palo sacro eretto nei luoghi di culto cananei per onorare la dea madre ugaritica Asherah, chiamata anche Asertu, consorte del dio El, Baal, YHWH. 


Sono gli stessi pali che adesso vediamo addobbati con i nastri, per Beltane.


Quindi, un YHWH che aveva una consorte, una Asherah, la regina del cielo, e, accanto ad essi venivano sempre piantati dei pali santi, di cui ho avuto modo di approfondire perché ha legami con la nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0) 

Questa tradizione probabilmente è rimasta in Sardegna, sotto forma dellla rappresentazione ritualistico dei Candelieri di Sassari, culto dedicato alla Dea Madre, riportato anche dalla Bibbia, per l'Assunta/Ashera del 15 agosto.

In Sardegna siamo pieni di "ashera", di betili conficcati nel terreno, che indica la sinergia del maschile e del Femminile, insieme per la creazione.

La Faradda, la Discesa dei Candelieri di Sassari, una festa antica almeno cinque secoli, che celebra ogni 14 agosto la devozione cittadina per la Madonna dell’Assunta. Undici ceri lignei di grandi dimensioni, con nastri colorati intorno, sono trasportati a spalla lungo le vie cittadine, fino alla Chiesa di Santa Maria di Betlem. 

Come i nastri intrecciati per Beltane dalle ragazze, insieme ai ragazzi, intorno ai pali. Sarà per questo motivo che si mettono le bandierine colorate appese nei paesi, per le sagre che festeggiano i santi.

Vi è sempre una sinergia del maschile e del femminile, così come è presente ed ostentata, nei Gigantu di Mont'e Prama, come abbiamo visto(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/la-regalita-dell-ur.html?m=0) 

L'Antica Civiltà Sarda è straordinaria per questo motivo, a mio avviso. 

Ogni particolare è collegato ad un altro, e c'è sempre una continuità simbolica e concettuale che lega i vari elementi, anche a distanza di secoli, e che arriva fino a noi. 

E quando c'è continuità e complementarietà anche tra elementi apparentemente distanti, anche in altre culture, significa solo una cosa: che noi siamo Matrice che sopravvive alle diversità e lì dove si perdono, da noi restano, perfettamente integrate in una tessitura d'Oro che ci riempie gli occhi di bagliori di orgoglio.

Beltane celebra la sinergia del Mascolino e del Femminino, uniti per la Creazione, e la nostra Antica Civiltà Sarda lo manifesta in modo eccelso, in ogni più piccolo aspetto, perché è il riflesso di una Sacra Armonia che incanta tutti. 



Tiziana Fenu 

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Beltane in Sardegna



















💙Beltane 2024

 Tra martedì 30 aprile e mercoledì  primo maggio, abbiamo la celebrazione della festa pagana di Beltane, la celebrazione della luce, del fuoco, del matrimonio ierogamico tra le due polarità. È la celebrazione della vita, dell'Eros, dell'espandersi, del germogliare. 

Saremmo, per entrambi i giorni, in Luna Calante in Acquario 

Siamo sotto due Archetipi importanti, in questi due giorni. 

Per il 30/04/2024 , siamo sotto l'energia del quattordicesimo Archetipo Ebraico Samech, con funzione "pressione", e Arcano Maggiore XV del Diavolo

Invece per l'1/05/2024, siamo nell'energia dell'Archetipo precedente, la Nun  funzione trasformazione, correlato all'Arcano Maggiore XIV della Temperanza 

Due archetipi importanti, correlati tra loro, anche se non contestualizzati, in questo caso, secondo una successione spazio temporale consecutiva, che invece vede manifestarsi, prima l'Archetipo 14, la Nun, e poi la Samech, l'Archetipo 15.

Durante questo passaggio succede il contrario, e questo è molto interessante, perché è come se la griglia spazio temporale precostituita, stesse collassando, con i suoi schemi, con le sue dinamiche consequenziali, con i suoi soliti ingranaggi di azione /reazione. 

Anche gli Archetipi, pur essendo dinamiche energie autonome, hanno tra di loro un certo legame, che risente, di riflesso, anche degli ingranaggi di questa dimensione. 

La luna calante in Acquario, per entrambe le giornate, ci riporta all'elemento aria, dopo l'inabissamento del plenilunio in Scorpione, guidati dal Fuoco di Marte, del martedì, e dalla sinergia mercuriale del Mercoledì, che è traguardato proprio da un Archetipo, la Nun, che è legato all'acqua trasmutante, alla Temperanza che tempera gli eccessi, ma soprattutto a quella dimensione della Vesica Piscis, che è sinergia creatrice, ma soprattutto, trasmutante. 

Il Beltane, celebra infatti, esotericamente, il nostro intimo matrimonio alchemico con la nostra controparte animica. 

È un matrimonio, che porta in superficie la nostra parte Divina, quella che non è tentata dalla separazione del Diavolo, dell'Arcano XV correlato alla Samech, con funzione divinizzante, ma quella, piuttosto, celebrata proprio dal quindicesimo Archetipo Samech, che, relativamente al numero 15, giorno centrale, il più fertile, nel ciclo lunare e mestruale, celebra la fertilità, l'unione degli Opposti (15= 1+5=6, gli Amanti Divini) 

Un momento estremamente fertile, creativo, in cui la possibilità di scelta, nel bene e nel male, è sempre occasione di trasmutazione 

Beltane ci riporta a Memoria questo antico suggello, questa antica Sacra Alleanza, in equilibrio, che consente la manifestazione della dimensione divina, nell'elemento Terra. 

È la celebrazione della vita, dell'elemento Fuoco, del Dio Bel, il “Luminoso”, dio di luce e di fuoco, che feconda la grande Dea Madre, custode della Vita e della Morte. 

Il seme, per germogliare, deve lasciarsi fertilizzare.

Deve lasciare che il Divino faccia pressione, con gli strumenti a disposizione della dimensione umana, e che si manifesti, la nostra, personale dimensione divina, quella che è connessa con ciò che di Divino ci Prescinde, ma che ci appartiene, come DNA animico a cui celebrare ogni giorno, memoria e riconoscimento. 

Riconoscersi in questa dimensione, significa trasmutare ogni giorno.

Compiere quell'alchimia di travaso, come fa la Temperanza dell'Arcano XIV, tra umano e divino, tra l'adesso e l'oltre, tra il bene e il male, e far fluire tutto come in un'unica sorgente della stessa originaria fonte. 

Una consapevolezza, una gestazione, perché la Samech è un grembo cosmico, in cui si trova la luce originaria dell'Ain-Soph. 

Beltane, essendo la festa della Luce, viene enfatizzata proprio da questa energia della Samech, che è come un oroborous, un'eterna azione ciclica di vita:fuoco/saggezza. 

L'Alfa e l'Omega di un ciclo eterno. 

Il vuoto della Samech, è grembo che custodisce la primigenia luce divina, il Cristo-Lucifero, la Monade indivisa, in uno stato che unisce cielo e terra. 

Come se fosse un potere vorticoso che sostiene, solleva e guida, le anime cadute. 

È molto interessante notare, come il passaggio di  Beltane, sia traguardato dalla Luna Calante in Acquario, che è un elemento d'Aria, molto spirituale, del quale ho già avuto modo di parlare più volte. 

Perché la trasmutazione avviene per elevazione verso l'elemento aria. 

E l'elemento aria, etere, in alchimia, viene rappresentato dall'azoto, o azoth, che si  ottiene disciogliendo lo spirito vitale nascosto nella materia grossolana, e cristallizzare la pietra filosofale, finalità della trasmutazione alchemica, che è proprio il senso, l'Essenza di questo passaggio del Beltane 

Spesso viene identificato con il Mercurio, ma questo non è esattamente corretto. 

Mercurio veniva chiamato da Paracelso Ens Seminis, frase latina che significa "l'entità dell'energia sessuale". 

Energia creativa della sessualità, la forza più creativa e potente a cui abbiamo accesso, perché possiamo creare la vita

È identificato con l'energia femminile. 

Lo zolfo, invece, con l'energia mascolina, il fuoco alchemico 

E infine il sale,, che atomicamente  è rappresentato da un cerchio con una linea orizzontale che lo divide, molto simbolico, perché è al contempo, unita e dualità. 

Il nostro corpo è sale. 

E poi abbiamo l'azoto. 

Per l'alchimia, non solo l'azoto, ma tutto l’universo è un processo ciclico, uno e molteplice, un organismo vivente 

È il serpente Ouroboros ( e qui ritorniamo alla simbologia della Samech) che si mangia la coda, costituito dai quattro elementi fuoco, aria, acqua e terra. 

I 4 Elementi, corrispondono ai 4 costituenti chimici più abbondanti in natura : idrogeno, ossigeno, azoto e carbonio 

La terra è costituita per lo più da carbonio, idrogeno, azoto. 

L'acqua, da idrogeno e ossigeno.

L'aria da azoto e ossigeno. 

Il fuoco, da ossigeno e carbonio. 

I numeri atomici dell'idrogeno(1), del carbonio (6), azoto ( 7) e ossigeno( 8), i cui numeri, sommati, mi danno un 22, quanto gli Archetipi Ebraici, matrici energetiche dell'universo. 

L'azoto appresenta il costituente fondamentale delle molecole organiche più importanti dal punto di vista biochimico (DNA, proteine, vitamine).

Azoth in sanscrito e indù è identificato con la  kundalini. 

Lo stesso serpente bronzeo, il Neusthan, di Mosè, di cui ho parlato altre volte, che rappresenta la kundalini, che può essere antidoto o veleno, perché bisogna saperla gestire. 

La kundalini/Azoth si attiva quando zolfo, mercurio e sale, sono in equilibrio, ed emerge il fuoco, il fuoco interiore interno, il potere del Mago. 

È la nostra Essenza, quella su cui fa pressione la Samech, affinché emerga 

E la nostra Essenza, è sale, zolfo, mercurio, che formano come una trinità, perché l'uno contiene gli altri due elementi, e sono sempre interconnessi. 

Quindi, è come se fossero tre volte tre. 

E "3 X 3", è un 9, la chiave della vita. 

L'azoto non è solo mercurio. 

È tutti e tre questi elementi, purificati, distillati. 

È il potere della Madre Divina kundalini ( Athena/Shekinah..) il fulmine di Zeus.. 

Questo potere immenso è rappresentato dall'unione ierogamica tra Maschile e Femminile, che crearono l'eden, la dimensione perfetta, che avevano il Fuoco eterno, che è proprio la dimensione primigenia celebrata per il Beltane. 

È alchimia, saper lavorare con questo Fuoco. 

L'azoth è il potere della divinità che può sorgere in noi per guidarci. 

È, appunto, la Samech. 

Ma per lavorare con  il Fuoco della Samech, bisogna saper lavorare in quelli che Paracelso chiama gli escrementi solforosi, nel sale della nostra dimensione materica. 

È lì che si cela l'elevazione verso l'azoto. 

Per questo motivo, il lavoro va svolto di trasmutazione. 

E qui entra in gioco la Nun, che è l'elemento trasmutante 

Vi ricordo che Nun in arabo è balena, e in ebraico è colomba. 

Trasmutarsi, come Giona nella balena, nel nostro stesso grembo, e acquisire la purezza di una colomba( e l'Eclissi dell'8 aprile, così importante per tanti aspetti, come ho approfondito più volte, si è manifestata proprio sotto il segno di Giona)

L'elemento acqua dell'Archetipo Nun del primo maggio, enfatizza questa azione purificante, per arrivare all'Essenza. 

La stessa Temperanza, gioca di equilibrio, di miscelatura delle due acque, fino ad arrivare all'Essenza delle due, che è nutrimento che consente al seme di germogliare. 

È l'acqua, a consentire che il seme, nell'oscurità, sottoterra, si gonfi e si spacchi, che muoia a sé stesso per germogliare. 

È ancora l'acqua, il liquido amniotico, a consentire al feto, crescita e nutrimento, nel buio del grembo, finché l'involucro, la placenta, non si spacca. 

Si ha bisogno dell'elemento solare per il concepimento, per l'attivazione. 

Del Fuoco. Della luce. 

Dell'energia mascolina, alchemicamente rappresentata dallo zolfo. 

Ma  il percorso di gestazione lo si fa con l'acqua, senza sole, senza calore, al buio.. 

Ma la memoria del Sé primordiale, ha già implementata in sé, questa complementarietà, che è integrità, che può germogliare in qualsiasi contesto. 

Perché è un Fuoco primordiale, un Fuoco Sacro. 

Un Fuoco alchemico. 

Con il plenilunio in Scorpione sotto l'Archetipo Phe, abbiamo sperimentato un momento di massima espansione del Femminino, ad evidenziare come il Femminino possa espandersi, anche nella sua intima dimensione spirituale, mistica e divina, connessa con le dinamiche energetiche universali (Arcano Maggiore della Stella) anche senza la presenza tangibile dell'energia solare, mascolina.

Perché l'energia mascolina è già implementata in sé, e, in modo alchemicamente virginale, in una continua, potenziale, partenogenesi. 

Un momento in cui, il plenilunio in un elemento d'acqua ( Scorpione), prepotentemente risplende, nonostante la densità, la pesantezza della terra, che può essere metaforico anche di basse energie legate ai primi chakra, significa qualcosa. 

Arriva al punto di espansione massima (archetipo Phe), prima della spinta propulsiva verso l'alto, attraverso il Fuoco del Sagittario, che segue lo Scorpione. 

Segue il Capricorno, il signore delle Vette, però ancora è legato all'elemento Terra

E raggiunge l'elemento Aria dell'Acquario, per questo passaggio di Beltane. 

In un crescendo di trasmutazione alchemica. 

Dove gli Opposti sono uniti, complementari, come in una Vesica Piscis (la Nun del primo Maggio)., 

Dove fluiscono in equilibrio, l'uno nella coppa dell'altro (la Temperanza correlata alla Nun). 

L'uno nel respiro dell'altro. 

L'uno è la cassa toracica del battito, della vibrazione dell'altro. 

C'è integrità, complicità, creazione, vita. 

Fuoco, calore, umori e sapori. 

Saperi e Memorie. 

C'è tutto. 

Ed è questo Tutto, a consentire la realizzazione, non solo a livello animico, ma anche terreno.

Il 14 è legato anche, mitologicamente, ma anche esotericamente, alla simbologia di Osiride, che fu fatto a pezzi. 

Dal suo corpo, 14 pezzi, nacquero 28 spighe. 

28 come il ciclo lunare, femminile. 

14 come due fasi lunari, ancora femminile. 

Il quattordicesimo pezzo, il fallo, fu perso, sacri-ficato, reso sacro, funzionale alla fertilità del Nilo, divorato dal pesce Ossirinco, una metafora alchemica per indicare il processo di trasformazione della Vesica Piscis, della Nun, il Pesce alchemico, unione degli Opposti. 

Fu Iside, la Mem-oria, l'elemento alchemico dell'acqua, femmineo, mercuriale, che è vita, informazione, entropia, ad avere in custodia la memoria primordiale, per ricomporre l'Essenza di Osiride, trasfigurata in un fallo d'oro, da cui nascerà Horus. 

Metafora stupenda per rivelare quanto sia importante mantenere integra la nostra memoria del "Noi". 

Del nostro Sé, prima della separazione. 

Una separazione apparente, funzionale al ritrovarsi, al ricordarsi, al non smarrirsi.

Al riemergere dopo la morte, in una nuova e continua rinascita a sé stessi. 

Al ripristinare quell'Amore primigenio, in cui questo matrimonio mistico, ierogamico, celebra il patto ancestrale dell'Alleanza.

Un patto d'Amore. 

Per non dimenticare chi siamo. 

Con infinita gratitudine sempre 


Tiziana Fenu 

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Beltane 2024