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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

lunedì, novembre 11, 2024

💙11 novembre San Martino

 11 novembre

San Martino

Santo, la cui simbologia è legata, esotericamente al pianeta Marte.

Martino era un  soldato romano morto l'8 novembre del 397 a 81 anni, che da giovane offrì metà del suo mantello rosso ad un mendicante, ricevendo così, durante la notte, la benedizione del Battesimo, e il ripristino del suo rosso mantello.

Rosso come il Fuoco, elemento distintivo di Marte, il pianeta rosso. 

L'eroe che stabilisce una ierogamia ( eroe, da hieros gamos) con la sua dimensione divina, lasciando le armi, e diventando testimone della parola di Dio.

Il segno dello Scorpione è governato proprio da Marte e la simbologia della spada del guerriero, è una metafora della coda, del pungiglione dello Scorpione

11 novembre

19 giorni dopo l'ingresso del Sole nel segno dello Scorpione

Il 19 è il numero legato al Sole.

Arcano Maggiore XIX del Sole e Archetipo Qoph, con funzione legame.

Lo Scorpione è un segno d'acqua.

Sole e acqua che creano un legame. 

Fuoco e Acqua.

Una Sacra ierogamia che segna questo passaggio di unione tra cielo e terra, tra dimensione divina e umana.

L'estate di San Martino, è chiamato questo giorno.

Il richiamo all'estate, porta alla corrispondenza con il passaggio della notte di San Lorenzo, il 10 agosto, tre mesi prima di questo passaggio.

Anche San Lorenzo e la sua padedra Laurentia, sono correlati a questa corrispondenza tra acqua e fuoco, di cui ho avuto già modo di approfondire( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/dea-acca-laurentiaaccabadorasan-lorenzo.html?m=0) perché vi è uno stretto legame con il nostro bronzetto sardo itifallico. 

Acqua, le lacrime di San Lorenzo, le stelle cadenti, e il Fuoco del segno del Leone, del 10 agosto. 

Un passaggio mercuriale, necessario alla trasmutazione del sangue, del sacri-ficio, in oro, sull'onda della tradizione mitraica, e della dimensione del sacrificio, in molte altre civiltà, trasversalmente, in ogni periodo(il sangue del Toro versato per fertilizzare la terra, così come in altre mitologie con corrispondenze astrali, il mantello rosso, sacrificato, condiviso). 

Un culto solare, di Manifestazione della luce, per scardinare l'ombra. 

Una stessa redenzione dell'energia di Marte, che, da portatore di spada, diventa portatore di luce, di croce, il cui simbolismo archetipale è la sinergia degli Opposti, di fertilità, di evoluzione. 

Marte corrisponde all'Archetipo ebraico He' e alla quinta Sephiroth Gevurah. 

Quinta Sephiroth Geburah, il pilastro della severità, nell'Albero della Vita, con una forte energia femminile ( anche la Giustizia, ha sempre avuto un'energia e una manifestazione femminile). 

Le sue armi sono la spada, la lancia, la sferza e lo stilo, il suo metallo è il ferro. 

Il suo colore è il rosso, la pietra il rubino, la lettera ebraica associata la He, quinto Archetipo, con funzione "vita", la cui rappresentazione grafica è la stella a 5 punte.

Il primordiale archetipo Femminino della Tanit, la cui simbologia lega cielo e terra, i 4 Elementi della terra, con l'elemento etere del Divino. 

Il 5 è il numero di Venere, controparte energetica di Marte ( sono come il numero primo, 11, il numero Maestro della coppia ierogamica per eccellenza). 

Il 5 è anche il numero del Toro, governato da Venere. 

Quel Toro che appartiene all'elemento Terra, e che deve essere sacrificato( vuoi per mano di Mitra o attraverso altre simbologie) per consentire la manifestazione della luce, della fertilità, dell'abbondanza. 

Proprio come questo passaggio della celebrazione di San Martino, nel cuore dell'autunno, in connessione con la dimensione solare, luminosa, divina, che porta elevazione. 

Corrisponde alla divinità egizia Nephthys, sorella di Iside( Iside era protetta da 7 scorpioni) protettrice per la rinascita dopo la morte, le cui bende per l'imbalsamazione erano chiamate "le trecce di Nephthys". 

Nephthys. 

La Nepeta. 

Lo scorpione d'acqua, di cui avevo già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0) 

bbiamo quindi un Femminino, legato anche alla simbologia dello Scorpione

[...] L'animale che  rappresenta la dea Serket, simbolo del venire alla vita, sarebbe più precisamente  la nepida (scorpione d'acqua), un insetto anfibio maestro del respiro, del soffio vitale.

Infatti in alcune rappresentazioni appare una Nepeta sulla Dea Serket, la dea Scorpione, protettrice di morti e uno dei vasi canopi dove andavano gli organi del defunto durante la mummificazione

[...] Uno scorpione che è legato astronomicaente, al Solstizio d'inverno, quindi alla discesa autunnale del sole agli inferi. 

Gli ingressi dei nostri pozzi Sacri in Sardegna, sono orientati per lo più  al tramonto del solstizio d'inverno, quindi alla dimensione più assoluta dell'oscurita', propedeutica alla generazione /rigenerazione/gestazione. 

Una discesa necessaria per poter poi risalire e far nascere il Sole Bambino invernale che emerge dall'oscurita' per portare la luce. 

Al Femminino spetta il compito di distruzione e di rinascita. 

Lo Scorpione è un segno d'acqua, alchemico. 

La discesa nella dimensione misterica e ancestrale, nelle acque amniotiche dello Scorpione, per ritrovare la propria luce, per rinascere a sé stessi. 

Nella mitologia, Orione, che sta vicinissimo al Toro,  morì a causa della puntura di uno scorpione che Artemide fece uscire dal terreno per aver attentato all'onore delle Pleiadi. 

[...] Una Nepeta o nepida( casualmente, abbiamo una località, qui in Sardegna, che si chiama proprio Nebida, nel comune di Iglesias), quindi, che è legata anche ad Orione, fulcro importantissimo della spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda

Una nepeta rappresentata sulla schiena della Dea Serket, perché  funge, come il Menat, da fattore sinergico, ibrido, equinoziale tra i due solstizi. 

La nepeta ha la stessa funzione del Menat, la cui forma la si ritrova nei nostri pozzi Sacri e in particolare nel nostro pozzo di Santa Cristina, come ho approfondito tante volte ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0 / https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/il-menat-e-santa-cristina.html?m=0) 

Ma è durante gli equinozi, da traguardatore lunisolare quale è, che si verifica il fenomeno dell'ombra capovolta, nel pozzo di Santa Cristina. 

Il gemellare, la placenta che si manifesta per la rinascita". 


Il gemellare. 

Sole e luna. 

Fuoco e acqua

Come questi passaggio di San Martino. 

Piovoso, ma con il sole dentro. 


Dipinto raffigurante San Martino, dal retablo appartenne alla chiesa di San Francesco, documentata sin dal 1228. 

Museo Archeologico Antiquarium Arborense di Oristano


Tiziana Fenu 

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Maldalchimia.blogspot.com 

11 novembre San Martino





domenica, novembre 10, 2024

💙Portale 11/11/2024

 11/11/2024

2/2/8
4/8
Un passaggio importante domani, energeticamente parlando, con dei numeri significativi
Abbiamo la ripetizione di un numero Maestro, l'11, e come somma totale dell'anno, un'altro numero Sacro, l'8, la congiunzione tra cielo e terra, un Sacro Vajra matrice della Creazione, dell'Unione delle due polarità opposte, maschile e femminile
Due numeri che sono anche due Archetipi
Due Sacri Archetipi ebraici
L'11 è L' Archetipo Kaf, con funzione penetrante, mentre, mentre l' 8, è il Sacro Archetipo Het, con funzione riparo
La Kaf esprime l'energia psichica, del pensiero, inteso come Intelletto, come forza creativa e vincente sulla materia, poiché collegata al trascendente
Il suo simbolo è il fulmine, poiché, come il fulmine, simboleggiato dal Sacro Vajra, ha in sé, sia la polarità maschile che quella femminile.
Nella sua riduzione teosofica rappresenta il due, un due in un'ottava maggiore, poiché è un maschile che sdoppia se stesso, penetrando la stessa Essenza delle cose, per canalizzarle dai Piani Superiori e trasmetterle sulla Terra, con la forza penetrante di un fulmine
Tarologicamente è rappresentato dall'Arcano della Forza, che simboleggia l'essere umano che trae forza dai suoi istinti, senza soffocarli, ma alchemizzandoli in un'energia superiore, che trascende la materia, ma che la accoglie, la penetra, ne ha padronanza
Infatti, la Runa che rappresenta questo Sacro Archetipo 11, è la Runa Tyr, il principio maschile che si manifesta attraverso il principio femminile, in una musicalità creativa e dinamica.
E questo, si sposa benissimo, a livello energetico, con l'altro Archetipo portante di domani, l'ottavo Sacro Archetipo Ebraico, la Het, con funzione riparo.
Riparo, perché nell'equilibrio delle due polarità, esprime integrità, forza, difesa, equilibrio ed ologrammi delle leggi supreme della Natura, che sono la matrice di ogni Creazione.
Geometricamente, l'otto, parola palindroma, è un'ottagono, una figura Sacra di mediazione tra cielo e terra, e la Stella a 8, punte, associata a Venere.
Tarologicamente è l'Arcano VIII della Giustizia, che coordina e districa il Caos, e che quindi consente la creazione.
La Runa che rappresenta questo Archetipo è la Runa Wunjo, il potere personale nella consapevolezza del poter essere allineati alla perfezione divina che governa il mondo, e questo ci offre un riparo, una protezione.
Perché raggiungere la sapienza divina delle cose, significa non essere dominati, agendo sulla causa, senza subirne passivamente l'effetto.
Due bellissimi Archetipi, che si sposano e si armonizzano tra di loro, e che rappresentano lo stesso equilibrio degli opposti che agiscono in sinergia creativa, come il Sacro Vajra.
Noi siamo dei Vajra viventi, ologrammi di perfezione divina, vibranti, in costante energia dinamica creativa, e la giornata di domani , con questi due 11 ripetuti e potenti, e quell'8 come somma totale del nostro anno 8, ha questa forte impronta energetica manifestante veloce, come un fulmine.
Di armonizzazione degli opposti, per una concreta sinergia creativa.
Quando l'Essenza si manifesta senza contaminazioni esterne, quando si dispiega come un'ologramma di un respiro più grande di noi, che ci ha insufflato la consapevolezza di ciò che siamo, integrità oltre la dualità, si diventa flusso tantrico di vita
Dove non si necessita fare l'Amore, perché si è già Amore, e "l'essere", è già manifestazione di per sé, creativa, in un flusso continuo e diamantino.
Integro e puro.
La manifestazione.
La nostra Misura.
Siamo ciò che manifestiamo.
Inconsapevolmente o meno
La somma totale della data di domani, numero per numero, risulta essere un 12.
Archetipo Lamed, la misura, la prova. Arcano Maggiore XII dell'Appeso.
La nostra capacità di restare noi stessi, integri nella nostra Essenza, anche se capovolti, ribaltati.
E spesso, il cambio di prospettiva, porta alla luce nuove dimensioni, sul crinale di nuove percezioni e interazioni.
Domani siamo di lunedì, in luna crescente in Pesci.
Lunedì, governato dalla luna.
Il glifo dei Pesci, segno d'acqua, che sembra manifestare le due fasi lunari, calante e crescente.
L'acqua amniotica, dimensione delle nostre più sottili percezioni.
E, come il glifo dei Pesci, speculare a sé stesso, , si presenta questa "slinding door", questo switch di inversione, di capovolgimento, come nell'Appeso.
Una dimensione di frontiera, molto interessante, di nuove prospettive.
Di ciò che troppo da vicino, non si riesce a vedere.
Di ciò che si deve allontanare, per ritornare a quell'energia centripeta, che è forza, e che in termini di fisica quantistica governa la forza gravitazionale.
Per non collassare.
Per essere costellazioni e galassie di noi stessi.
Si ritorna all'Essenza.
Alla nostra potente e unica Energia.
Senza più essere bisognosi di gravitazionare intorno a ciò che non ci è in risonanza
La Lamed ci guida verso il "chi siamo"

Rinnovamento. 

Iniziazione 
Cambio di prospettiva. 
Ribaltamento. 
Alleggerimento. 
Sacri-ficio. 
Si impara ad essere la nostra stessa "misura", con i nostri parametri.
Con Sacri-ficio.
Si impara ogni giorno.
È il "sacer", della conoscenza.
Quella che va oltre, le abituali prospettive

L'11/11 attiva le basi del nostro Tempio Interiore. Del nostro Spazio Sacro, che riluce del nostro Oro divino. 

Come ho sempre detto, i portali, di per sé, non esistono. 
Esistono delle dinamiche energetiche in natura, e se noi siamo connessi alla nostra Intima Essenza, possiamo percepirli, ed esserne coinvolti vibrazionalmente. 
I portali sono dentro di noi, quando destrutturiamo il vecchio, quando non lasciamo che ci cancrenizzi la mente, il sentire, la connessione. 
Noi stessi siamo un portale, quando consentiamo che queste energie dell'Universo ci attravesino e ci parlino. 
Perché hanno sempre dei messaggi per noi, e li possiamo percepire solo se manteniamo un canale puro, senza incrostazioni di nessun tipo. Quando co-creiamo con esse. 
Il numero 11, in chimica, corrisponde al sodio, con simbolo Na, dal nome in latino "natrium", che significa sale, che affonda le origini nel nome egizio del sale, che era "Ntry", che significa puro, divino, e che era una derivazione di "Ntr", che significa Dio. 
Per la sua purezza, il natron, il sale magico degli Egizi, dai tanti utilizzi, veniva usato soprattutto durante il rituale della mummificazione, per la sua capacità di assorbimento dell'umidità, e per le sue valenze simboliche ritualistiche. 
E Na, simbolo del sodio, è anche la radice della parola Nahash, che in ebraico significa serpente.
E ritorniamo al Serpente, alla Conoscenza.

E ritorniamo a Noi, quando ci ripuliamo del superfluo.
Con infinita gratitudine sempre

Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com

Light Seer tarots

Portale 11 /11 /2024




sabato, novembre 09, 2024

💜Simbologia cosmogonica dell'acqua

  Alla ricerca delle origini di tutte le cose, molti popoli riferiscono come l’acqua sia apparsa nel corso di eventi cosmogonici. Queste spiegazioni si collocano in tre principali sistemi mitici. Secondo il primo sistema, il mondo è creato da un dio che rimane in gran misura trascendente rispetto ad esso. In questo caso l’acqua, come il mondo intero, è un prodotto dell’azione divina passiva di fronte a uno spirito da essa indipendente che prende l’iniziativa esclusiva nell’atto della trasformazione. E in più l’acqua è misteriosamente legata alla nascita dei primi uomini o al destino di un dio che, dopo essere scomparso nelle sue profondità, rimane collegato alle tempeste o alla pioggia. La portata di queste differenze diventa chiara quando consideriamo resoconti più lunghi. Alla ricerca delle origini di tutte le cose, molti popoli riferiscono come l’acqua sia apparsa nel corso di eventi cosmogonici. Queste spiegazioni si collocano in tre principali sistemi mitici. Secondo il primo sistema, il mondo è creato da un dio che rimane in gran misura trascendente rispetto ad esso. In questo caso l’acqua, come il mondo intero, è un prodotto dell’azione divina. Secondo i Desána dell’America meridionale, «il sole creò l’universo… creò la terra, le sue foreste e i suoi fiumi… Creò anche gli spiriti e i demoni dell’acqua» (G. ReichelDolmatoff, Desana. Simbolismo de los Indios Tukano del Vaùpès, Bogotá 1968, pp. 48s.). Un lamento africano evoca «il solo dio eterno, il creatore dell’oceano e della terra asciutta, dei pesci nel mare e delle bestie nelle foreste» (L.V. Thomas, Les religions d’Afrique noire, Paris 1969, p. 218). Nel secondo contesto mitico, la cosmogonia assume l’aspetto di una genealogia. Il primo antenato è una entità i cui attributi ad un tempo cosmici e divini appaiono nella proliferazione della sua discendenza. Le acque che sono poi nate da tutte le generazioni sono allora esse stesse generatrici. Nel sistema greco la Terra primordiale partorisce il Cielo e il Ponto, il regno del mare, costituito da acqua salata. La Terra poi si congiunge con entrambi questi principi maschili. Il primo dei figli che essa concepisce con il Cielo è Oceano, un fiume di acqua fresca, con profondi vortici; egli diventa il padre di tutte le fonti e dei fiumi. Così la divinità che oltreoltrepassa il mondo rimane immanente in esso: in un certo modo, è presente nelle acque. Infine, lo spirito può essere presentato come uno degli agenti primari della formazione del mondo. Si prenda ad esempio questo mito dei Bambara: dal vuoto e dal moto originari provengono una forza e poi uno spirito. Mentre i principi delle cose si stanno ordinando, cade una massa e fa nascere la terra. Tuttavia una parte di spirito si innalza: è Faro, che costituisce il cielo. Faro poi cade sulla terra in forma di acqua, dandole così vita. Dispensatrice di vita, l’acqua è una manifestazione dello stesso spirito divino. È tuttavia in un altro tipo di cosmogonia che l’ampiezza e la diversità delle funzioni dell’acqua diventano più comprensibili. Qui l’acqua simboleggia ciò che esisteva prima del dispiegarsi del processo cosmogonico, oppure lo stato del mondo nelle prime fasi della sua storia


Tratto da "Dizionario dei Simboli" di Mircea Eliade

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Cosmogonia acqua. M. Eliade



giovedì, novembre 07, 2024

💛Pozzo is Piriois

 Da un post di prof Sanna, un cui si sottolinea della ierofania rilevata dal ricercatore Sandro Angei  all'interno del pozzo di Is Piriois, a Villaputzu, su un concio, grazie al riflesso che si manifesta dalla scala rovesciata, il 12 marzo

Potete leggere l'articolo in questo link

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=10226438788609560&id=1039280542

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Avrei comunque delle considerazioni sul simbolismo  numerico  a riguardo.

12 gradoni per scendere e 7 ribaltati, speculari, che consentono la manifestazione del Divino, attraverso la ierofania.

Il 12, manifesta la "misura", il parametro, archetipo Lamed, come nel pozzo di Santa Cristina, solo che in quel caso, sono 12 i gradoni ribaltati, mentre gli speculari, quelli di discesa, sono 24, della cui simbologia ho già approfondito 

Il punto di riferimento.

Su Santu Doxi, appunto.

Il 7 è Archetipo Zain, la spada, con funzione eternità, e lo può fare, perché Implementa in sé, la polarità maschile e femminile, come le due lame della spada.

Nella materia, nel Femminino, lo Spirito, il Mascolino, si può manifestare in una dimensione eterna, immortale.

In questo caso specifico, il 7 è anche un riferimento lunare. I cicli lunari di 7 giorni l'uno.

Quindi un chiaro riferimento al Femminino.

12 gradini + 7 speculari.

In tutto sono 19, il numero che rappresenta il Sole, Arcano Maggiore XIX del Sole, numero Sacro, nelle Antiche civiltà, Sacro Archetipo Ebraico Qoph, con funzione "legame".

Astronomicamente è ogni 19 anni che Sole, luna e terra si allineano.

Ed è quasi ogni 19 anni  (ogni 18,6 anni, precisamente) che, in periodo di lunistizio maggiore, la luce della luna raggiunge lo specchio d'acqua riflettendosi perpendicolarmente attraverso il foro della camera a tholos.

Una simbologia legata al 19, che si manifesta come ierofania, lunare e solare, e che, un elemento di legame, di congiunzione ( l'Archetipo 19, Qoph, ha proprio la funzione "legante") tra il maschile e il femminile, tra cielo e terra, tra luna e sole, tra luna e terra, tra sole e terra. 

A dimostrazione, che il 19 implementa in sé la simbologia del 10, la Sacra Yod del tetragramma divino YHW,  l'energia mascolina solare, estremamente presente, in Sardegna, e del 9, l'Archetipo Teth del Femminino, della creazione, della gestazione.

Un numero sacro Monadico. 

Anche in questo caso, anche  in questo pozzo Sacro,  acqua e sole si uniscono, per creare quel momento sacro di Fertilità che si manifesta visivamente, tramite la ierofania.


Tiziana Fenu

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Pozzo Is Piriois






martedì, novembre 05, 2024

💜L'energia dei numeri

 



L'enrgia della musica e della vibrazione per la crescita spirituale dell'uomo 


Questa sarà derivata dalla potenza vibratoria presente in ogni cosa, secondo il principio universale, ben espresso da John Keely: “La forza è la materia liberata, mentre la materia non è nient’altro che la forza cristallizzata”. Tale principio ricorda l’affermazione di Göthe: “La Musica è architettura svolta, mentre l’architettura è musica pietrificata”. 

Ambedue le visioni sono sintetizzabili nella riflessione di Leonardo Da Vinci: “A le stesse leggi obbediscono le onde sia de l’acqua sia del suono e della luce”. 

La Natura è musica ad altissimo livello, è un campo vibrazionale in perpetua trasformazione, mentre la formula mostra il calcolo di una vibrazione fissa, teorica, statica.

La Musica è, infatti, “numero in movimento”, è energia digitale in permanente metamorfosi. 


Il Grande Iniziato Pitagora affermava che “I Numeri sono le sole reali energie viventi in questo pianeta, mentre tutto il resto non è che la loro ombra”. 


Noi perfezioniamo questa riflessione nel senso che LE VARIABILI OSCILLATORIE (HARMONICHE) SONO LE SOLE ENERGIE VIVENTI IN QUESTO UNIVERSO, MENTRE TUTTO IL RESTO NON È CHE LA LORO OMBRA. 

L’Harmonia è dunque il principio base per generare energia. Come in un nucleo atomico, la considerazione polare degli accordi musicali diviene la via maestra per comprendere l’intelligenza della materia e delle energie sottili. 

La triade accordale (ad es.: do – mi – sol) ricalca non a caso l’organizzazione interna del principio trinitario. L’equilibrio è un gioco continuo di forze che s’intrecciano secondo le leggi Harmonikali. 

Tutto ciò che si manifesta nel Cosmo ha bisogno di un polo neutro. 

Di qui la perfezione trinitaria, poiché due forze contrastanti, per essere stabili, hanno bisogno di un polo attrattivo comune che le organizzi in Potenziale Harmoniko. 

Questa legge è rinvenibile a qualsiasi livello, dalle microparticelle alle galassie.

Le forze positive e negative devono essere tenute insieme dal polo neutro, intorno al quale esse ruotano. Sono le energie centrifughe e centripete, ossia espansive e contrattive a dar luogo a quel meraviglioso gioco continuo che si definisce simmetria, proporzione, analogia harmonikale. Se prevale le forza centrifuga, la molecola cede un elettrone. A quel punto la molecola non è più la stessa, ma diviene qualcos’altro. 

Se, viceversa, prevale la forza centripeta, l’elettrone è assorbito nel nucleo e perde la propria identità. ATTENZIONE da qui: Il movimento che ne deriva, poiché ricerca di equilibrio, produce energia.

Si pensi a quando si divide un atomo, che fa il finimondo fino a che nel suo campo d’influenza non si riconquista l’Harmonia infranta. 

Per avere una minima idea della forza che può produrre il suono, iniziamo da un esperimento che ognuno di noi può realizzare in casa. 

Basta avere una colonnina di vetro ad. es. di circa 60 centimetri d’altezza e 12 di diametro, contenente acqua e polvere di ferro. Disponiamola su una chitarra all’altezza del foro della cassa armonica, e percuotiamo energicamente le corde. 

A quel punto, si vedrà la polvere di ferro salire verso la superficie dell’acqua. La forza propulsiva dell’energia fonica investe con il suo forte flusso il leggero livello vibrazionale del ferro. Quest’ultimo genera per risonanza una corrente che, accordandosi con il livello vibratorio dell’acqua, spinge la polvere di ferro verso la superficie della colonna. Queste sono alcune delle proprietà antigravitazionali e propulsive del suono a basse frequenze.

Ma vediamo che cosa può succedere con vibrazioni elevatissime.

Come modello d’indagine per la produzione d’energia pulita ed illimitata, derivata dalle caratteristiche vibratorie del Cosmo, riportiamo alcune riflessioni ed esperimenti realizzati da John Worrell Keely sul finire del XIX secolo. L’idea fondamentale è in chiave musicale e si basa sul principio della risonanza. 

Questo lo portò a considerare la stessa energia elettrica come la risultante delle subarmoniche che provocano i modelli di diversa tensione del flusso ondulatorio. 

La conduttività stessa del mezzo, per essere ottimale, deve trovarsi in risonanza con le armoniche generatrici. 

In Musica questo è un concetto elementare. I principi comuni di risonanza tra corda e cassa armonica determinano lo stato ottimale della produzione del suono. Lo stesso accade tra la trasmissione dell’elettricità e il mezzo che la trasporta. 

Tale mezzo deve contenere il maggior numero di armoniche in comune con l’energia elettrica trasferita. Da qui deduciamo i diversi livelli di “superconduttività” relativa.

Da tale principio elementare e dall’esperimento della polvere di ferro su riportata, Keely derivò una sorta di modello rotatorio antigravitazionale il TREXAR. Esso si basava sul concetto dell’Harmonia dell’Ottava determinata dai numeri 1 : 2 : 3, in cui ½ esprime il rapporto musicale d’Ottava e 2/3 la quinta, che ne definisce la relazione Harmonika, o riunione degli opposti (2/3-quinta e ¾-quarta = 1/2-ottava). 

Il TREXAR sviluppa i vettori energetici che costituiscono la dottrina dell’Harmonia Nucleopolare dei suoni, dottrina unita al principio elettrodinamico. Su tale principio egli pensò d’innestare un sistema coassiale rotante costituito da tre metalli differenti, attraverso il quale faceva passare energia elettrica. I tre metalli – dall’esterno verso l’interno –erano oro, platino e argento che, secondo le loro diverse armoniche di risonanza con il segnale elettrico, producevano elevate disparità di potenziale. 

Egli puntualizzava che l’oro ha carattere espansivo, l’argento ricettivo e il platino nucleopolare. Il platino faceva, pertanto, da polo alla forza centrifuga dell’oro e centripeta dell’argento. 

È il contrasto di risonanza, insieme con le diversità di potenziale vibratorio tra la forza centrifuga dell’oro e quella centripeta dell’argento, a causare così una potenza radiante e rotazionale. 

I mezzi diversi, oltretutto, generano una sorta di accordo vibrazionale con il flusso elettromagnetico terrestre, che è trino nelle sue caratteristiche, come le triadi musicali. Il TREXAR produce un accordo nucleopolare neutro, la cui differenziazione molecolare genera un’energia simile al magnetismo, sebbene non vi sia traccia di un vero e proprio magnetismo . Esso moltiplica, in tal modo, le frequenze oscillanti dei sovraccordi e sottoaccordi mediante energie sottili in alto e lente oscillazioni in basso. Le elevatissime vibrazioni simpatiche sono prodotte dai SUONI SOMMATORI del nucleo.

I SUONI DIFFERENZIALI, dal canto loro, sono generati dal movimento delle masse metalliche, che danno corposità al campo antigravitazionale. Essi sono causati dall’attrazione negativa vibrazionale e da un cambio di campo oscillatorio periodico dei centri nucleari (neutri). 

Con tale sistema si realizza una rotazione vorticosa. I metalli diversi generano un’Harmonia o Sfera harmonikale che entra in vibrazione con le armoniche terrestri. Dalla loro interrelazione totale scaturisce una Rete Vibrazionale che può assumere una spinta verso l’alto o verso il basso, secondo le frequenze implicate, derivanti dalle variazioni di flusso energetico elettrico attraverso i superconduttori del motore. 

L’opposizione tra argento e oro è armonizzata dal platino nell’Harmonia dell’Ottava. I nodi “in risonanza simpatica” dell’argento producono vibrazioni fino a 180.000 Hz (oscillazioni per secondo). 

Quelli dell’oro fino a 1.620.000 Hz, mentre il platino darà luogo a frequenze nell’ordine di bilioni di vibrazioni, che arrivano ad illuminare il centro rotativo. E questo avviene se usiamo conduttori che sono “accordati” nella progressione harmonica 1 : 2 : 3, ossia a due soli nodi. Se invece impieghiamo una risonanza conduttiva che produce nove nodi (TREXNONAR), la frequenza risultante sarà talmente elevata che per scriverla - afferma Keely - avremo bisogno di un foglio lungo un miglio. 

Una frequenza vibratoria così elevata è in grado di far sollevare un’astronave con estrema facilità e manovrabilità. 

Per ottenere simili risultati basta moltiplicare per Tre l’Harmonia di riferimento del Trexar, secondo la progressione numerica 3 : 6 : 9, in cui 6/9 = 2/3 rappresenta l’intervallo che armonizza l’ottava 3/6 = ½. Si generano così proprietà antigravitazionali.



Alessio Di Benedetto, autore e fisico 

Maldalchimia.blogspot.com 


Energia dei numeri



💛Ritrovamento monete romane Arzachena

 A riguardo del recente ritrovamento, di un enorme deposito di monete di bronzo romane( https://www.rainews.it/articoli/2023/11/archeologia-scoperto-in-sardegna-enorme-deposito-di-monete-del-iv-secolo-8fa131af-5e1b-4248-a01d-e9a821dbe41b.html?fbclid=IwAR0kJli9WIOenRJcmtqgUSy7hNew2XtUUbz3iVuGFLRMmhrQld3kf7PIyCk), la cui notizia è stata diffusa proprio ieri, voglio postare una particolare moneta romana, ( prima immagine). 

Il ritrovamento dell'enorme deposito di monete, è avvenuto nel mare della Costa Nord della Sardegna, in territorio di Arzachena, casualmente, ad opera di un sub, portato poi alla luce, dal Nucleo archeologico subacqueo della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Sassari e Nuoro. 

Un enorme deposito di follis, monete di bronzo, romane, del IV secolo, introdotte nel 294 d.C. con la riforma monetaria di Diocleziano nell'impero romano e poi utilizzate anche dai bizantini. 

Ne dà notizia il Ministero della Cultura. Secondo una prima stima, fatta sulla base del peso complessivo del ritrovamento, il numero delle grandi monete di bronzo ritrovate si aggirerebbe tra i 30.000 e i 50.000 esemplari, più di quelle rinvenute nel 2013 nel Regno Unito, a Seaton, sito dal quale riemersero 22.888 follis. Oltre alle monete, sono state individuate nel deposito pareti di anfore di produzione africana e, in minor numero, di produzione orientale. 

Ma, ritornando alla moneta si cui volevo soffermarmi, risulta che sia stata  ritrovata nella sepoltura dell'imperatore romano Marco Cocceio Nerva Cesare Augusto, meglio conosciuto semplicemente come Nerva, primo degli imperatori adottivi, regnante dal 18 settembre 96 fino alla sua morte avvenuta nel 98.

Si tratta di una serie di monete ritrovate nella necropoli  dell'isola Sacra, presso la foce del Tevere, nel comune di Fiumicino.

La moneta in questione sembra rappresentare, da un lato, un nuraghe, sembrerebbe, con 4 omini sulla sommità, mentre, sull'altro lato, presenta  quella che sembrerebbe la rappresentazione dell'albero centrale delle navicelle shardana, con un anello rotante sormontato da una mezzaluna o, spesso, da una colomba, che probabilmente serviva per l'orientamento durante i tragitti.

Si è parlato di bussola con sestante( teoria dell'archeologo Mario Pincherle ), o di un alloggio per un albero più fine, il pennone, al quale veniva applicata una vela triangolare, secondo l'archeologo olandese Hans ten Raa, che consentiva di poter tornare agevolmente controvento.

Particolare, in questa moneta, è il segmento orizzontale, come una banderuola del vento, che indica, sembrerebbe una S, e una C, una falce di luna nel verso opposto, forse per indicare il sorgere del sole, l'est, e il suo tramontare, percorso che è identico a quello della luna, perché anche la luna, sorge ad est e tramonta ad ovest.

Alchemicamente è uguale al simbolo di Mercurio, non solo sinergia di opposti, ma Mercurio, per eccellenza è il comunicatore alchemico, anche per gli scambi commerciali, lo psicopompo. 

Sulla monetazione esclusiva sarda, non si trova molto, ma rappresentativo di una certa autonomia produttiva, può essere il fatto che sia stata coniata una moneta, 

lo statere aureo di Ampsicora, un po’ prima della guerra contro Roma (215 a.C.), come vedete nella terza immagine. 

Ampsicora era allora il più ricco tra i proprietari terrieri della Sardegna ed era il magistrato supremo di Cornus, che, insieme ad Annone di Tharros, guidò la rivolta delle città costiere della Sardegna contro i romani. 

Immagine, nella quale, come sempre, identificativa della nostra koine' concettuale, simbolica e archetipale, sono presenti il toro, quindi, l'energia maschile, ma anche l'energia femminile, rappresentata dalla stella ad otto punte, sopra lo stesso toro, simbolo del Sacro Femminino, trasversalmente in ogni civiltà, e in particolare nella nostra, arrivato, come simbologia, anche nei nostri Antichi rosari cristiani, come ho già approfondito (  https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/la-simbologia-della-stella-otto-punte.html?m=0) 

Sotto il toro, disco e falce lunare, sotto la pancia del toro, dove ha sede, in una valenza simbolica universale, quel chakra della creazione, del plesso solare, che necessita delle due energie creative, maschile e femminile, per attivarsi. 

Quarto chakra, Manipura, legato alla dimensione terra, come il toro, segno di terra, e governato dal Sacro Femminino Venere. 

Una rappresentazione, quindi, molto simbolica, che rappresenta profondamente la sinergia alchemica degli Opposti, manifestata in ogni aspetto della nostra Antica Civiltà Sarda. 

Per approfondimenti sui rinvenimenti monetali in tombe della necropoli di Porto all’Isola Sacra, anche se fa esplicito riferimento a questa moneta in particolare, come rappresentativa dell'Antica Civiltà Sarda, vi segnalo il link di riferimento

https://books.openedition.org/efr/3698

http://www.lamiasardegna.it/storia-shardana_porti.htm


Tiziana Fenu

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Ritrovamento monete romane Arz











lunedì, novembre 04, 2024

💜Allineamenti solstiziali

 Sirio era associata ad Iside e Arturo si trova nella parte inferiore dell’immagine maschile di Boote, più o meno in corrispondenza della parte del corpo umano in cui si trovano i genitali.

Come non vedere nelle due stelle i simboli del Dio e della Dea che si accoppiano per generare il Figlio Divino?  Per gli Egizi l’accoppiamento di Iside-Sirio sarebbe avvenuto con Osiride-Orione, e non con Arturo.
Ma sappiamo anche che per gli antichi Egizi le corrispondenze tra stelle e divinità erano molto fluide, ed è ben possibile che in tempi più remoti il mito del Dio e della Dea sia stato associato anche alla coppia Sirio-Arturo.
Siamo ben lungi dal conoscere tutta la teologia stellare degli Egizi e le sue remote radici, come dimostra il fatto stesso che i segreti di questa Astronomia Sacra non sono mai usciti dai templi, né sono stati in alcun modo mai tramandati per iscritto.
Certo è che l’Archetipo del Dio e della Dea che si accoppiano per generare un Figlio Divino, e lo stesso universo manifesto, ha segnato profondamente tutte le religioni del mondo antico, e che uno dei fattori stellari associabili a questo Archetipo è sicuramente questo antiparallelo di declinazione tra la massima di Arturo e la minima di Sirio, che in tal modo inquadrano come loro declinazione media l’equatore celeste. Forse la Grande Piramide è stata costruita anche e soprattutto per rendere Giza una sorta di “attrattore terrestre” del Grande Inquadramento Stellare. Infatti, a quei tempi mancava ancora un anello della catena, ed era proprio quello corrispondente ai +30 gradi di declinazione, che fu “riempito” solo al tempo della nascita di Gesù, quando la brillante Polluce raggiungeva proprio questo valore come sua massima declinazione.
La mia ipotesi è che la Grande Piramide costruita a una latitudine di +30 gradi (in ideale corrispondenza con la minima di Aldebaran a -30 gradi di declinazione) sia stata realizzata proprio per “riempire” sul piano terrestre questa casella mancante, diventando così una vera e propria “stella terrestre” finalizzata ad attrarre nel luogo gli effetti del Grande Inquadramento Stellare. Infatti, nella concezione tradizionale Cielo e Terra si specchiavano e completavano a vicenda, e quindi non è la megalomania di questo o quel faraone il vero motivo per cui gli Egizi costruirono questi ciclopici monumenti. Quando in epoca cristiana Polluce giunse a completare il Grande Inquadramento Stellare, i suoi effetti si trasferirono a Gerusalemme.
Non a caso a Giza il tramonto del Sole al Solstizio estivo avviene a circa 61 gradi di azimut, cioè esattamente o 45 gradi come loro massima o minima declinazione, oppure che inquadrano queste declinazioni tramite le loro minime e massime.
Ma soprattutto sono di fondamentale importanza – in particolare per la nascita di culti e religioni – le stelle che raggiungono una massima o minima declinazione pari a quella dei Solstizi e dei Lunistizi, oppure che inquadrano Solstizi e Lunistizi tramite la loro massima e minima declinazione. Quanto agli inquadramenti, i casi di maggiore importanza sono quelli in cui una stessa stella brillante inquadra Solstizi o Lunistizi tramite la sua ultima massima e minima declinazione raggiunta.
Questo non significa che due stelle diverse che inquadrano Solstizi o Equinozi non siano anch’esse produttive di effetti significativi. Ma quando è una stessa stella che tramite la media della sua ultima massima e minima declinazione inquadra i Solstizi (o anche gli Equinozi), essa nel corso del ciclo precessionale verrà  sicuramente in primo piano come “creatrice” di importantissime ed epocali svolte nella vita religiosa e culturale dell’uomo.
Ed è appunto ciò che è accaduto a Spica, Castore e Polluce (e di Regolo per diretta corrispondenza con i Solstizi), cioè proprio le stelle che fin dalla pubblicazione de L’Astrologia Stellare e il Mistero di Gesù avevo indicato come quelle più direttamente collegate alla nascita di un Figlio Divino da una Vergine e all’avvento della nuova religione destinata a cambiare il mondo. Il bello è che, pur essendomi accorto fin da allora di questo loro ruolo fondamentale in questi eventi della storia sacra, quando ho scritto quel libro non avevo ancora idea del fatto che ciascuna di queste tre stelle – quindi tutte e tre! – inquadravano esattamente i Solstizi tramite la loro ultima massima e minima declinazione.

Tratto da "L'antico Egitto. Gerusalemme e le stelle" di Giacomo Albano
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Solstizio d'inverno.
Il sole si allinea ai templi di Karnak, Hashepsut e Qasr Qarun

Importanza dei solstizi



venerdì, novembre 01, 2024

💙Valencia alluvione

 

Valencia, 22 alluvioni gravi, dal 27 novembre 1802, compresa l'ultima del 29/10/2024, sempre nel mese di ottobre, per lo più.
Migliaia di m*orti
Valencia.
Il Santo Gra*al si trova nella Cattedrale di Valencia
La documentazione e gli studi archeologici  portano a credere che il Gra'al di Valencia sia quello usato da Gesù durante l'ultima cena. Per questo i papi Giov'anni Paolo II e Benedetto XVI hanno usato questa reliquia nella celebrazione' dell'Euc'aristia nelle loro visite a Valencia.
Somma della data dell'alluvione del 29 ottobre,
20
Sacro Archetipo Ebraico Resh, la Testa, Arcano Maggiore XX del Giudizio, come nel giorno importantissimo dell'8 aprile, già approfondito, eclissi solare

Valencia in Ghematria inglese è 6

Alluvione
In ghematria inglese è 6*6*6

Alluvione a Dubai
16/04/2024
Somma 19
Archetipo Qoph, funzione legante, Arcano Maggiore XX del Sole

Dubai
In Ghematria inglese, 6

Alluvione Bologna 19/10/2024
Somma 19
Ancora un 19
Il Sole

Bologna
In Ghematria inglese 396
"3/6/9, l'Universo crea
In ghematria semplice, 66

Come ho sempre verificato, si muovono srmpre su precise geometrie numeriche, sacre, dissa*crandole, ammantandole di energia negativa, mo'rte e distru'zione

Sulle date di alluvioni a Valencia, vi è una prevalenza, nella somma interna delle date, del numero 5, che corrisponde, in Numerologia Sacra, al quinto archetipo He', con funzione "vita" e molto, tanto di positivo, che non mi dilungo a spiegare, ribaltato in negativo, come stella 5 punte, rovesciata.
Così come il Sole, non è il Sole fonte di vita, ma un Sole os*curo, che porta distruzione e m'orte.
Sacr'ifici simbolici
La città del Gra*al
Chiedetevi perché sia sempre così duramente colpita da alluvioni e m'orti, proprio in un mese in particolare, il mese mariano, il mese del Mastro del Cuore

Il filo conduttore del numero 6, che lega queste tre  città che ho nominato, al valore ghematrico della stessa parola "alluvione", è evidente
Si arriva sempre a quel 6*6'*6, che sottente ad una negatività che gli è stata demon*izzata addosso, ma che indica invece, come ho già approfondito in passato, le straordinarie, infinite possibilità del nostro codice genetico.
I simbolismi, si sono amplificati, in ogni aspetto.
Viaggiano sempre sugli  stessi copioni, sulle stesse griglie sacre, usurpate della loro Sacra valenza originaria.
Mistific*ano e barattano.
Confondono e distraggono.
Intanto creano, ad emulazione di un'Opera, che nella sua infinita Perfezione Divina, è inimitabile.
Non ci arriveranno mai, dovessero capovolgere l'intero Universo come un guanto.
Non arriveranno mai, a ciò che di Sacro ci è stato donato, come Esseri Umani.
Per chi capisce e vede, è storia già vista, reiterata all'infinito.
Dei poveracci inchiodati al copione della reiterazione..
Quindi, dell'involuzione.
Molte Anime sono già Oltre.
E questa notte, è piena di stelle.

Tiziana Fenu ©®
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Valencia alluvione



💛💙Croccoriga/crocicchi/Ecate/Halloween

 Dal mio post "Radici della tradizione de "Is Animeddas" nella tradizione sarda"

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/is-animeddasa-in-sardegna.html?m=0) la cui prima versione originale risale a tre anni fa

"E, legato alla simbologia della zucca come un cranio, vi era un rito, sia in Sardegna che in Corsica: cioè quello prendere i crani dal cimitero per far piovere,  e il cranio in seguito venne sostituito da una zucca intagliata.

Ed è per questo motivo che la zucca, e quindi il culto dei morti, in un certo senso è legato anche al dio Maimone, al dio della pioggia. "


La parola sarda" scroccorigau", derivante dal nome "croccoriga/croccorighedda" (zucca/zucchina), è una parola che indica una bocciatura a scuola, o più in generale, ad un esame.

Questo termine, legato alla zucca, lo lega concettualmente al fatto che la zucca abbia sostituito il cranio vuoto per assicurare fertilità e produttività nei campi.

Quindi "scroccorigau", rimanda metaforicamente al concetto dell'essere stati improduttivi e non fertili, come una zucca vuota, inutile.

Come un teschio senza più cervello.

È abituale anche il modo di dire, in italiano, "zuccone/a" per chi non eccelle in scaltrezza o viene bocciato agli esami.

Modi di dire, che  risalgono a questo antico rito sardo della "croccoriga", della zucca, intesa come un teschio "senza cervello".


Vorrei aggiungere che, simbolo di questa celebrazione dello Samhain, di cui ho già approfondito per questo 2024, che quest'anno coincide anche con il Diwali indiano, la festa della luce( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/10/samhain-diwali-2024.html?m=0), è la dea Ecate, custode della soglia, di questo passaggio, colei che ne detiene le chiavi 

Ecate, di cui ho avuto modo di approfondire più volte

La signora dei noviluni e dei solstizi( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/dea-ecate-solstiziale.html?m=0) 

Oggi siamo proprio in novilunio in Scorpione. 

I crucivia di Ecate, identificati con i noviluni, propizi per i riti magici, e quindi con le eclissi solari( perché le eclissi solari si manifestano durante i noviluni), erano appunto chiamati crocicchi,  zone di confine, limbiche, tra la vita e la morte, una derivazione lessicale, del simbolo del fiore che meglio la rappresentava come dea dell'Oltre, il croco

-https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/ecate-signora-dei-noviluni-e-delle.html?m=0) 

Crocicchi

Croccoriga ( zucca in sardo) 

La radice della parola è la stessa, e non può essere una coincidenza. 

L'antico calendario sardo era basato, come tutti gli antichi calendari, su questi passaggi di confine, non solo equinoziali e solstiziali 

Qui in Sardegna abbiamo una Domu de Jana, a Villanova Monteleone, in cui, a cavallo tra il 15 e il 16 novembre, giorno della celebrazione di Ecate, si verifica una ierofania ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/ierofania-domus-puttu-codinu-ecate.html?m=0) 

Questo è perfettamente sincrono con la data dei festeggiamenti di Ecate, in epoca romana, proprio tra il 15 e il 16 novembre.

Una notte in cui si entra in contatto con la dimensione dell'oltretomba, di cui Ecate è sovrana e signora.

Signora delle due dimensioni, dei due solstizi, delle due polarità dell'ombra e della luce, della notte e del giorno.

Concetto perfettamente in linea con la dimensione femminea, amniotica e gestazionale, delle Domus de Janas, allineate ai solstizi.

Questa Domu de Jana ha un allineamento sud est, cioè verso l'alba del solstizio d'inverno.. 

Quindi ritorna con il discorso del Sacro Femminino/Ecate/Domus, collegate ai solstizi. 

Ed è pertinente parlare di Femminino trasmutante anche se siamo ancora sotto un equinozio autunnale. 

Halloween  si celebra il 31 ottobre, quaranta giorni dopo l'equinozio d'autunno del 21 settembre. 

Un numero 40 estremamente presente nelle Sacre Scritture 

I 40 anni nel deserto degli Israeliti

quaranta giorni in cui Mosè è stato sul monte Sinai prima di ricevere i Dieci Comandamenti; quaranta giorni in cui Gesù ha digiunato nel deserto prima di radunare i suoi discepoli; quaranta giorni in cui Golia ha sfidato gli Israeliti prima di essere sconfitto da Davide, e molto altro, anche nella tradizione non prettamente  giudaico-cristiana: quaranta giorni in cui Horus ha lottato con Seth prima della sua eventuale vittoria; Zoroastro ha avuto la sua grande rivelazione nel suo 40° anno; quaranta giorni in cui Buddha è stato sotto l'albero della Boddhi per raggiungere l'illuminazione; il racconto delle prove di Odisseo nell'Odissea si svolge in un periodo di quaranta giorni, giusto per citarne qualcuno 

Il numero quaranta è un simbolo universale perché nasconde la stessa Verità universale.

40 è il valore ghematrico del tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, le acque universali cosmiche, correlato all'Arcano Maggiore XIII della Morte. 

In questo mese di Ottobre, in particolare, l'acqua è stata protagonista, con alluvioni fuori dalla norma, lasciando perdere le vere motivazioni, ma è molto simbolico dal punto di vista alchemico. 

Mosè, la cui parola è Mosè = משה Moshe = מ Mem (acqua), ש Shin (fuoco), ה Hei (grembo) = nato dal fuoco e dall'acqua, è colui che è riuscito a governare le acque, le acque che si coagulano  nella nona sfera dell'Albero della Vita, Yesod, per creare le fondamenta. 

Le acque della distruzione e della Creazione 

Morte e rinascita. 

Simbolo della stagione del raccolto (autunno). 

Il mietitore raccoglie i valori di ciò che è stato precedentemente seminato, mentre una nuova (e diversa) vita cresce dal terreno fertile della fine del raccolto precedente. 

Indica un cambiamento radicale, il tipo di cambiamento che può verificarsi solo attraverso la morte psicologica del vecchio sé in modo che possa nascere qualcosa di nuovo.

Il numero 40 si riferisce a un lungo periodo di tempo in cui molta morte (mistica) deve verificarsi nelle acque di Yesod. Ma indica anche il mezzo con cui la morte (mistica) avviene: 40 = 4 + 0 = 4; 13 = 1 + 3 = 4. 

Il numero 4 rappresenta il Quarto Uomo, quello nel Tao, l'equilibrio. 

Un eccellente equilibrio psicologico è necessario affinché la sintesi dei 4 elementi, dell'Elemento Terra, avvenga nelle acque della creazione, Yesod.

Nei crucivia, nei crocicchi dei 4 Elementi, nell'integrazione della nostra dimensione spirituale e divina. 

Nel rispetto del nostro passato, e nell'intento del nostro futuro. 

Nell'onorare la nostra stirpe, la nostra genaologia umana, con la quale gli antichi sono sempre stati a contatto.

Una dialettica, quella con gli antenati, che di perde nella notte dei tempi, risalendo alle antiche civiltà atlantidee e Lemuriane, civiltà che scomparirono proprio in concomitanza del cosiddetto tramonto acronico, collegato al simbolismo dell’arare, al creare un nuovo terreno, ovvero il giorno dell’anno in cui il tramonto delle Pleiadi avveniva contemporaneamente al sorgere del Sole. All’epoca e alla latitudine di Esiodo, poeta greco che ne parla, questo accadeva intorno al 10 novembre, ma col passare dei secoli la data si sarebbe spostata in avanti, a causa del fenomeno della precessione degli equinozi, dovuto al movimento conico che l’asse della Terra compie in un periodo di tempo di circa 26.000 anni.

Come vedete, quindi un momento di grande simbolismo, che integra la dimensione umana, scandita dai tempi astronomici, e la dimensione divina. 

Un po' come il simbolo della zucca, de "sa crocoriga", che rappresenta una testa, come ho scritto a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/10/samhain-diwali-2024.html?m=0) 

La zucca di Halloween simboleggia la testa, l'Ariete, e in ebraico, zucca, si dice "Ka", la stessa radice di kaballah, conoscenza.  

Ka, l'Anima, nella dimensione egizia 

La conoscenza del Cuore, nella dimensione della testa. 

Perché Anima, è testa e Cuore. 

Altrimenti, resta una "croccoriga", una testa vuota. 

Ecco perché è rappresentata con un lumicino all'interno. 

La testa illuminata dalla Conoscenza. 

Quella vera 

Così come deve essere 


Tiziana Fenu 

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Croccoriga Halloween /crocicchi