Il 1 agosto, si celebra Lammas, la festa di Lughnasad, del raccolto, del pane, della prima mietitura che trasforma il frumento, il grano in farina, e poi in pane, di cui ho approfondito in un altro mio post( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/festa-di-lughnasadh.html?m=0)
La simbologia di Lugh il luminoso, il solare, che si celebra in un periodo di canicola, legato alla levata eliaca di Sirio, quindi del Femminino, si celebra in un periodo che è simmetricamente opposto alle celebrazioni del Carnevale di Orotelli, de Sa Candelora, che hanno attinenza con il Lugh irlandese.
"La particolarità del Carnevale di Orotelli, è che pare iniziasse il 2 febbraio, in concomitanza della festa de sa Candelora.
Sa Candelora è qui in Sardegna, ma è il corrispondente della festa di Imbolc, la festa celtica, in cui si celebra Brighid, che è la compagna complementare di Lugh il luminoso.
Infatti le due feste, lughnasad e Imbolc, si svolgono a 6 mesi di Distanza, una il primo agosto, e l'altra il primo febbraio".
Su Lughnasad ho scritto svariate volte a riguardo, perché è una divinità legata alla Sardegna e agli antichi Tuatha de Danann, gli antichi Shardana celtici.
Lugh era un Dio Solare, che rappresentava anche lo spirito del grano, che non muore mai, perché il grano tagliato, rinasce come farina o pane, festeggiato ufficialmente per il Lughnasad, la festa dell'estate del primo agosto, che diventata poi la festa di Lammas.
Lugh, il "luminoso", dio della fertilità, del Sole e della Luce, era il re dei Tuatha de Danann, abile in molte tecniche, che gli valsero il nome di Salmidanach, il "multiforme artigiano".
Il mercuriale Lugh, che ogni cosa trasforma in Oro, il cui simbolo era la spiga, che alchemicamente è legato alla simbologia della rinascita, della venuta alla luce dell'Horus, della fertilità di Madre Terra e dei suoi cicli legati alla ciclicità lunare e solare.
La Spiga, che pur sezionata, si trasforma in qualcosa di più nobile.
Una resurrezione, legata al grano, ad una spiga che viene tagliata come unità, ma che da vita ad una molteplicità di vite.
È lo stesso concetto di "molteplicità/sacrificio", di cui è veicolo anche la melagrana. Simboli sacri, spiga e melagrana, dei misteri dell'iniziazione ai cicli della vita, dei culti dionisiaci, dei misteri eleusini, di Iside, del culto di Demetra, che si ripete in epoche diverse, con "testimoni" diversi.
Vi è infatti correlazione, tra questa festa del raccolto, del Solstizio estivo, in cui il Dio solare è al suo apice, per poi declinare e lasciare posto al Dio solare Bambino del solstizio invernale, e la simbologia equinoziale di Demetra /Core, la cui manifestazione, per quanto riguarda Demetra, e il figlio solare che porta in grembo, Iacco, è possibile grazie all'intervento della Dea Baubo, che funge da elemento equilibrante, equinoziale, trasmutante.
Queste figure, sono tutte e tre legate da simboli che li accomunano, come la spiga, e il maiale/cinghiale, figura importante in Sardegna( nel Carnevale Sardo, il cinghiale è rappresentato dai Sos Murronarzos di Olzai-https://maldalchimia.blogspot.com/2021/01/il-grembo-alchemico-delle-maschere.html?m=0/https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/cinghiale-di-villanova-strisaili.html?m=0).
"Un mito, scritto sul soffitto del cenotafio di Seti I ad Abido, in cui si narra come Nut, la dea del cielo, in sembianze di scrofa, divori i suoi stessi figli, cioè le stelle, e li partorisca nuovamente ogni notte ad oriente.
Questo mito ha un parallelo nel mito greco di Era e di Crono.
Crono, o Saturno, che ricordiamo, era il padre di Demetra"
Questa risata, equinoziale, equilibrante, rimette le cose al giusto posto, in una dimensione virtuale armoniosa, dove la vita si può creare, riproponendo quella dimensione perfetta, dell'età dell'Oro".
Un'esposizione volontaria dei genitali, in tutta la loro potenza creatrice, in un religioso ritualistico, accompagnato dalla risata, descritto nell'Inno omerico a Demetra (IV sec aC).
La dea, a cui Ade ha rapito Persefone, vaga desolata, con aspetto deturpato di vecchia, per non essere riconoscibile, sulla terra, incapace di partorire.
Viene invitata ad Eleusi, ma nonostante sia portatrice di doni e talenti, non volle sedersi al trono, ma su un trono( o pietra) umile, finché Iambe( così viene chiamata la Baubo) non la fece ridere mostrandole i genitali.
Una Dea silenziosa, in lutto, salvata da Iambe, che ritorna alla gioia di vivere.
Un ritorno alla fertilità.
La risata, un veicolo magico per ritornare alla vita
Un rituale dissacrante, di turpiloquio, tipico delle trasgressive feste delle Tesmoforie in onore di Demetra.
Le Tesmoforie si celebravano dall'11 al 13 del mese di Pianepsione ( ottobre/ novembre), ed erano state istituire dalla Dea Demetra dopo la discesa agli inferi, di Persefone, rapita con violenza da Ade, che trascino' con sé i maiali del pastore Eubuleo.
Celebrazioni rappresentate da donne con un cesto coperto, sulla testa.
Era solo per donne, che non dovevano essere vergini.
Durante queste feste vi erano riti di iniziazione e sacrifici di piccoli maialini.
Indossavano un polos, un alto copricapo cilindrico o quadrangolare.
Ma questa ritualistica della risata dissacrante la troviamo anche in contesto egizio.
Infatti a Bubasti(. nome che rimanda a Baubo), in onore della Dea Gatta Bastet( assimilabile ad Artemide/Iside) durante i rituali lungo il corso dei fiumi, le donne, ingiuriando, si sollevavano le vesti, mostrando la vulva.
La stessa ritualistica si verificava per l'elezione del Toro Sacro Apis, l'incarnazione del dio Ptah, per augurare buona fertilità.
Una stessa scena, pare sia stata fatta dalla Dea Hator davanti a suo padre Ra-Harakhte, gravemente offeso in un tribunale divino da un personaggio divino, Baba( nome che rimanda alla Baubo).
Ancora una volta, una donna che con una risata, opera un intervento risolutore.
Hator, regina del sicomoro meridionale, era chiamata infatti, anche Hetepet, che viene tradotto come "vulva", signora della fecondità.
La potenza della donna, non in senso sessuale, ma proprio riproduttivo, procreativo, rigenerante.
Sono Dee legate al Femminino, all'acqua, al liquido amniotico della rinascita( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/08/le-dee-silenziose.html?m=0)
"Baubo
Una B ripetuta.
B-Abba.. Acqua in sardo.
Dea Madre.
"B-Abba, trova risonanza anche in una Dea più tardiva, l'oscena dea Baubo, rappresentata come una Dea che ha, nel chakra della gola, Vishudda ( che ha la stessa desinenza della nostra parola sarda "-udda", che indica l'intero apparato riproduttivo femminile) la vulva.
Una conformazione che rimanda alla muratura esterna, quasi di protezione, del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina".
Argomento che poi ho approfondito in un mio post più tardivo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/dea-baubopozzo-s-cristina.html?m=0)
La Dea Baubo della risata.
La Dea oscena.
Gli Dei nacquero da una risata (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/la-risata-degli-dei-bauboabba.html?m=0)
"Qui in Sardegna si dice "s'arrisu e s'arenada, pigada e squartarada", che, tradotto, significa "la risata della melagrana, presa e sbattuta con violenza", questo, in modo che il frutto si apra, e gli arilli fungano da elementi riproduttivi, moltiplicati all'infinito.
La melagrana, che è legata alla simbologia di Demetra e Persefone, quindi al ciclo stesso della vita .
Persefone rapita da Ade, dio degli Inferi, che la indusse a mangiare i chicchi di una melagrana, e a soggiornare nell'Ade per quanti mesi/chicchi aveva ingerito.
Solo 6 arilli per volta. I 6 mesi di tenebre, alternati alla luce, nel ciclo vegetativo terreno.
Come vedete, quindi, c'è correlazione tra pozzo /Baubo/melagrana/risata, e Demetra.
Il culto di Demetra, qui in Sardegna, è particolarmente sentito, ed è legato al culto dell'acqua, "s'abba", di cui la Baubo fa da trasmutatore energetico, alchemico, per trasformare, con la sua risata alchemica, la mancanza in abbondanza, come la melagrana, che, spaccata, sparge i suoi fecondi arilli sulla terra.
Il Tempio di Demetra a Terraseo di Narcao, nel sud Sardegna, sorge su una sorgente Sacra.
Il pozzo, la sorgente, come portale per l'altra dimensione, come il pozzo di Santa Cristina, la cui conformazione esterna, ricorda proprio la dea Baubo, che richiama la parola "Abba" (acqua), anche nel nome.
"..grazie alla risata di Baubo, grazie alla melagrana simbolica, presa, spaccata, come una fragorosa risata, che viene distribuita in modo fertile e riproduttivo, senza essere centellinata e limitata ai 6 arilli, che simboleggiavano la possibilità di sopravvivenza ciclica di Persefone/Demetra.
Il varco/portale, l'acqua, il pozzo Sacro, "S'Abba", Baubo, la Grande Vagina.
Il Sacro Femminino.
Se badate, la Dea Baubo, è rappresentata anche con una lira con 7 corde, il ciclo lunare, femminile ".
La lira, Sacra anche al Dio Laugh.
Quello della risata che riporta alla vita, che sfida la morte, è tipico della nostra Antica Civiltà Sarda .
Il riso ghignante, sardonico, di rinascita e immortalità, è d'altronde tipico della nostra Antica Civiltà Sarda, rappresentato nella nostra famosa Maschera ghignante di San Sperate ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0)
Ancora dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/dea-baubopozzo-s-cristina.html?m=0)
"Demetra porta in grembo Iacco, che, come dice prof. Dedola a riguardo, è il terzo nome del Dio sardiano, Iáccu, ed è , senz’altro il più intrigante, anch’esso panmediterraneo.
Íaccos, Ἴακχος
Ed è pure il nome solenne di Bacco (Diónisos) nei Misteri Eleusini. Ricordo il grido rituale in onore del Dio: Iacco!"
Quindi, la nascita del Sole/Iacco/Iaccu, è come se fosse stata benedetta dalla risata di Demetra, che ha squarciato l'inverno, in lutto per la perdita momentanea della figlia Persefone.
Una meravigliosa metafora per indicare l'ingresso dell'equinozio di primavera."
Equinozio, che, nella sua funzione equinoziale, quindi equilibrante, nel ciclo della morte e rinascita, rimanda al concetto equilibrante della funzione del Menat egizio( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0) , la cui forma, ricalca sia l'ingresso del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, che, nella muratura esterna, la stessa fisionomia della Dea Baubo.
Un Uovo Cosmico che tutto contiene( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/simbologia-uovo-cosmico.html?m=0)
Questa celebrazione di Lugh il luminoso, è una celebrazione alla vita, al sole che si manifesta.
Riflettevo sul fatto che il nome Lugh è molto simile al "Laugh" inglese, che significa ridere.
Lugh solstiziale, che ha in comune la simbologia della spiga e del maiale/cinghiale, con una Dea che invece rappresenta gli equinozi, Demetra, e che manifesta proprio il suo Horus, il suo Oro solare, attraverso, per merito, direi, di un'azione magico ritualistica, che mira ad una equilibratura.
La risata.
Qui in Sardegna la risata apotropaica è Sacra.
Vorrei sottolineare che nel carnevale di Orotelli ( "oro-tellus", la terra dell'Oro, e Logudoro, il luogo dell'Oro, il Lugh solare) vi è un preciso rimando al nome antico dell'Irlanda, "Eriu", come ho già sottolineato nel mio scritto.
"In questo carnevale di Orotelli, si alternavano svariate maschere, tra cui spiccava una maschera, detta "S'eritaju", il porcospino, formata da pelli di porcospino attaccate lungo una collana di stoffa, su un saio bianco e il viso coperto di rosso
Si accostavano alle ragazze, per pungerle sul seno, e assicurare loro, la fertilità
Guardacaso, ma mai per caso, la parola" Eritaju", porcospino, ha la stessa radice di Eriu, la mitica isola di smeraldo, l'Irlanda.
Er-itaju
Er-iu
Isola che ebbe svariati nomi, e il terzo nome fu Inis Elga, «Isola Nobile». Così Ériu venne chiamata al tempo del dominio delle Tuatha de Daanan.
Si, perché le Tuatha, erano le Regine che le governavano, e le feste della fertilità erano in onore della Dea tellurica Taultiu, madre di Lugh, che si univa in unione Sacra con chi si candidava a re di Irlanda*.
Lugh/Irlanda/laugh/risata /Baubo/santa Cristina/pozzo/acqua /fertilità/Soltizio/Equinozio /Lugh e Demetra.
E la Baubo che funge da elemento equilibrante.
D'altronde anche il Santa Cristina è orientato ai solstizi, con ingresso a sud est, alba del solstizio invernale, consono al periodo ombroso, ctonio di gestazione metaforica, ma è solo durante gli equinozi che si verifica la nascita, il fenomeno dell'ombra capovolta.
L'ho scritto e approfondito tantissime volte.
Il gesto dissacrante della Baubo è come un'impennata di vita.
Mi ricorda le dinamiche del Witz ebraico, la satira sottile e raffinata, che eppure, nasce in un contesto di dolore, come i campi di concentramento, che eppure, per un attimo livellano lo squilibrio.
Non esiste gerarchia.
Esiste parità.
La Baubo, ripristina questo antico equilibrio.
Attraverso la risata, che è la dimensione che trascende l'umano, che dà origine agli Dei.
Attraverso la risata, Demetra può portare a termine la gravidanza, può far nascere il sole.
Un equilibrio equinoziale ritrovato.
Non mi stupisce che questo, trovi corrispondenza nel solstiziale Lugh, il solare, il luminoso Lugh, simbolo del solstizio estivo.
Lugh /Laugh( ridere in inglese)
E ho trovato interessantissimo uno scritto del ricercatore e autore Andrea Casella ( https://www.google.com/amp/s/axismundi.blog/2021/05/11/il-significato-cosmologico-del-riso-degli-dei-sul-mito-di-baubo-e-dintorni/amp/?espv=1), nel quale scrive:
" D’altra parte, in una tradizione ricordata da G. de Santillana e H. von Dechend, sulla scorta del Cornford, una ἀγέλαστος πέτρα, una “pietra senza riso”, copriva uno dei φρέατα = “pozzi sacri”, di Eleusi. Sarebbe stata la pietra su cui Demetra si pose a sedere, raccolta nel proprio dolore".
La pietra senza riso copriva i pozzi Sacri".
I pozzi sacri, restano infecondi, finché una risata, un elemento equilibrante, non li riporta alla vita.
Una vagina parlante.
È il ritorno del Femminino nel suo pieno potere creativo.
Per quanto Lammas celebri il solare Lugh, è alla adottiva Madre Taultiu, dea della fertilità, che si offrono i doni del raccolto.
Lugh "si fa grano", si sacri-fica per essere raccolto, nella dimensione della simbologia della spiga, che lo accomuna a Demetra.
La celebrazione del Lugh.
Ma anche, e forse, soprattutto, del Laugh, del ridere, della dimensione che squarcia le tenebre, che da origine agli Dei.
Tutta opera, naturalmente, di un Femminino, che pur governando gli estremi, cerca equilibrio.
L'equilibrio necessario a Creare.
Tiziana Fenu
©®Diritti intellettuali riservati
Maldalchimia.blogspot.com
Alessandra Garau Artist
Lammas