Piastrella iraniana, datata 1256-1353, forse risalente alla dinastia Ilkhanide, dinastia mongola il cui fondatore fu Hulagu Khan, nipote di Gengis Khan, che governo', l'Iran, l'Iraq, il Caucaso, la Persia e l'Anatolia.
Stella a 8 punte.
Rappresenta il Femminino, Venere, ma anche la Stella Polare.
(Approfondimenti
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/la-simbologia-della-stella-otto-punte.html?m=0)
La Costellazione del Drago è facilmente identificabile perché si trova vicinissima ad essa.
Si snoda, infatti, tra l'Orsa Minore e l'Orsa Maggiore.
La mitologia narra che un Drago venne scagliato in cielo da Minerva, dea della saggezza, durante la battaglia contro i Titani.
Qui si avvinghio' al Polo Nord Celeste e si congelo' in tale posizione.
Una costellazione del Drago che è sempre stata importantissima nelle antiche civiltà.
La religione dei Serpenti, dei Draghi, dell'ancestrale saggezza ai tempi di Lemuria, tanto da essere presente in una civiltà Atlantidea, come la nostra, sarda, proprio nel simbolo della tribù dei Dan ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/il-simbolo-della-tribu-di-dan.html)
Il nostro sistema solare è orientato alla costellazione del Drago, il Polo Nord dell'ellittica, il grande custode della vetta Polare.
La dimensione alta dell'elevazione spirituale, che corrisponde al segno del Capricorno, bilanciato, nel suo asse, da Orione, che si trova al centro dell'equatore galattico, custode della Via Lattea, a cui corrisponde il segno del Cancro.
Le due porte del Cielo.
La porta degli Umani( il Cancro) e la Porta degli Dei( il Capricorno).
Il Drago/Serpente , quindi, come dimensione dell'Uomo Cosmico, dell'Uomo asceso.
I Draghi sono i primi Iniziati ed Adepti, detti anche Serpenti di Saggezza, presenti, trasversalmente, in ogni civiltà.
In un'altra versione mitologica, troviamo il Serpente Ladone, custode del giardino delle mele d'oro di Giunone, le Esperidi, dalle sembianze per metà donna e metà serpente, che viene ucciso da Ercole, nella sua undicesima fatica, commissionato dal re di Micene per rubare i pomi d'oro.
Giove, consorte di Giunone, fece una costellazione in onore di Ladone.
Spesso è la stessa luna, per la sua dimensione misterica e oscura, ad essere stata identificata con il Drago /serpente.
Astronomicamente, il Drago dalle sette teste si riferisce anche all'Orsa Minore, in cui ogni sua stella, rappresenta una testa.
Ma il termine è usato anche per individuare i nodi, la testa del drago significa nodo ascendente, mentre coda del drago è il nodo discendente.
Un simbolo solare, legato all'illuminazione, tanto che gli Ierofanti dell'Egitto e della Babilonia chiamavano se stessi "Figli del Dio-Serpente" e "Figli del Dragone".
Una simbologia che risale alle antichissime civiltà, per lo più legata al Femminino, perché anche nella sua dimensione circumpolare, quella del Capricorno, delle vette, vediamo che il Capricorno è rappresentato con due elementi distintivi del Femminino. Metà corpo appartiene a Madre Terra e la parte finale del Corpo, essendo con la coda di pesce, appartiene a Madre Acqua.
Da un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/simbologia-dragosan-giorgio.html?m=0)
"Esotericamente, parlare di drago o di serpente è parlare dello stesso simbolismo, solo che nel Drago , l'energia è potenziata.
La parola drago deriva dal latino "draco", derivato dal greco drakon, “serpente".
Drago come custode dei tesori,
Drago associato alla kundalini, che, se gestita male, può avere una potenza distruttiva, e distruggere sia l'Anima, rappresentata simbolicamente dalle principesse rinchiuse dentro la torre( e ritorna la MGDL della torre, il nome della torre in ebraico, MaGDaLena, legata anche all'amigdala, di cui ho scritto svariate volte) sia lo stesso Cavaliere, che rappresenta l'Iniziato ai poteri del Drago.
Il Drago custode dei tesori, all'interno di Madre Terra, metaforicamente, all'interno della nostra stessa Essenza.
Il Potere, la Conoscenza, la Liberazione, si snodano attraverso le spirali del suo corpo, come in un labirinto.
Come in un percorso uterino.
Morire e rinascere continuamente.
Nelle radici.
Nei 4 Elementi che esso stesso rappresenta.
energia Femminea, intuitiva, del Drago, creatura ctonia, della dimensione misterica di trasmutazione, e quindi di elaborazione ed evoluzione.
Infatti, alchemicamente, si lega alla prima fase della Nigredo, la putrefazione.
Il drago, viene sconfitto con un elemento nobile.
[...] Il Drago, il Serpente vivificante, l'agente alchemizzante femminile, l'acqua d'argento.
Nelle antiche civiltà, il culto solare e dragoniano, era diffusissimo.
Quasi si identificavano.
Rappresentavano il simbolo del drago da quei giganteschi rettili volanti che esistevano ai tempi di Atlantide e Lemuria.
Era un simbolo usato per allegorizzare ogni ombra del Sole.
Come Tifone, drago della mitologia greca, un mo*stro primigenio, personificazione delle più terribili convulsioni naturali della terra, specialmente dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche. Lo si immaginò come un immane gigante, con cento teste di drago vomitanti fuoco e dotato di forza straordinaria.
O come la Dea Tiamat, grande divinità femminile babilonese, una delle figure cosmogoniche più eminenti della mitologia universale; di natura oceanica e acquatica (natura a cui rimanda anche il suo nome che letteralmente significa «mare, oceano»), insieme ad Apsū («Abisso») dà inizio alle generazioni divine.
Il drago ha avuto sempre connotazione femminili.
Il drago cinese, invece, che ricopre un ruolo egemone nella mitologia cinese è invece l'incarnazione del concetto di yang, lo spirito fecondo e creatore, maschile, e rappresenta in quanto tale anche il lignaggio genetico familiare (similmente al genius, lo spirito della famiglia dell'antica religione romana, che negli altari privati era rappresentato da un serpente).
Secondo René Guénon è il simbolo estremo-orientale del Logos (la regola cosmica, il Tao nella tradizione cinese)
O anche nella mitologia greca, pensiamo a Python , che era il drago-terra di Delfi, da cui poi deriva la figura greca della Pizia o Pitia , che era la sacerdotessa di Apollo che dava i responsi nel santuario di Delfi, situato presso l'omphalos (l'ombelico del mondo)
E Pito era il nome del santuario nel principale mito di fondazione che vede Apollo uccidere il serpente oracolare Pitone posto a guardia del santuario di Delfi, dedicato a una divinità femminile, e costruire con la carcassa il nuovo oracolo a lui stesso intitolato.
Anche nell'Apocalisse di S. Giovanni, lo splendente Cristo, il sole, è simboleggiato da Michele, la divinità guerriera, mentre la sua ombra cosmica è personificata dal dr*ago rosso.
Nel medioevo, il Loghi, ciò che è l'ineffabile, è stato allegorizzato nel personalità di San Giorgio, mentre la sua ombra è simboleggiata dal drago.
Così, luce e ombra in un'armoniosa antitesi delineano una dualità completa, la cui straordinaria sintesi è la saggezza.
I Draghi sono una parte integrante, anche della mitologia egizia.
Il drago era in realtà una rappresentazione, con alcuni abbellimenti, del serpente, associato al dio del sole Ra, tanto da far pensare che la mitologia sia stata influenzata da un precedente culto del serpente, ed è evidente che questo animale era ritenuto sacro.
In Egitto la presenza del drago era messa in relazione con ogni cambiamento
Il drago serpente era identificato con Apopi, che è un Femminino a tutti gli effetti.
Così come era identificato come un drago-serpente, anche il Serpente Piumato, di cui già parlato
Indubbiamente, alchemicamente, nei processi di Iniziazione al Drago-Serpente, siamo trasformati in serpenti dopo che siamo stati divorati dallo stesso serpente. Successivamente, il serpente viene inghiottito dall'Aquila, che rappresenta il Terzo Loghi, il nostro Maestro Segreto.
Così, siamo convertiti in un Serpente Piu'mato, nel messicano Quetzalcoatl, in un Mahatma, un risvegliato.
C'è una vastissima letteratura a riguardo, sulla simbologia dei Serpenti-Drago nelle varie mitologie di tutto il mondo, e fanno riferimento per lo più al Femminino, e alla loro presenza, come animali Sacri, fin dai tempi delle antiche civiltà prediluviane, come Lemuria e Atlantide.
Tiziana Fenu
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