Informazioni personali

La mia foto
Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

mercoledì, maggio 15, 2024

💚Sirena di Lemnos /Alfa e Omega

 Da un post in un gruppo (https://www.facebook.com/share/p/hg8ZndovpGC8gDyL/)

Dalla didascalia :

"Nella Necropoli di Efestia,  a Lemnos, che è una isola del mare Egeo settentrionale

un centro abitato dell'isola da genti pregreche,tra gli oggetti votivi conservati, spiccano alcuni piccoli askoi a forma di sirena.

è nota per le sue donne, le "lemniadi", ricordate per avere voluto trascurare volontariamente gli obblighi rituali nei confronti di Afrodite e perciò da lei condannate a essere ripudiate dai mariti.

Invece, sulla sommità della Acropoli, all'interno di una stipe votiva, sono stati ritrovati degli oggetti di uso rituale che ci consentono di risalire alla divinità titolare del Santuario, la grande Dea Lemnos, la stessa divinità che avrebbe poi dato il nome all'isola,  una Dea non dissimile dalla Cibele adorata dai Frigi nonché alla grande madre, la Dea Kabeiro che, con Efeso, avrebbe poi generato i grandi Dei.

Sirena in terracotta contenuta nella stipe dipinta da un ignoto artista che operava sull'isola proprio quasi in corrispondenza del periodo di  cui parliamo, esposta nel locale Museo di Myrina".

~~~~~~~~~


Mie personali considerazioni. 

Della Dea Cibele, ho avuto modo di parlare anche nel mio ultimo post( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/baal-e-tanit.html?m=0), una dea turrita, rappresentata con una torre in testa, che ha molto a che fare con la nostra Antica Civiltà Sarda, con la conformazione dei nuraghi, che nelle ricostruzioni della sommità risultano con questo cornicione. 

Efeso, che ha la stessa radice di Efisio, il patrono della Sardegna

Mi permetto di sottolineare, che è una figura androgina, non ha seno, e gli occhi sono a doppia pupilla, come i nostri Giganti di Mont'e Prama.

Rappresenta l'Alfa e l'Omega primordiale, di cui noi abbiamo traccia anche in una Domus de Janas( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/domu-de-jana-dei-due-simboli.html?m=0) , e nelle nostre antiche steli di Laconi( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/alfa-e-omega.html?m=0) 

Una conformazione che si trova anche nelle  rappresentazioni della divinità Assur, dio della città di Assur e dell'Assiria, attestato dalla fine del III millennio a. C. fino in età partica. In Assiria è il capo del pantheon, padre di tutti gli Dei, e dio del Destino, quindi, della nascita e della morte, dell'inizio e della fine

La Geometria complessiva del corpo, è inequivocabilmente una combinazione di questi due Archetipi, Alfa e Omega, le due polarità creatrici dell'Universo, che come Matrice Archetipale, nasce qui in Sardegna, visto la sua  presenza nella nostra antichissima Domu de Jana, risalente, sicuramente, a non meno del 5000 aC.

Un simbolismo, quello dell'Alfa e dell'Omega, che costituisce tutto l'impianto concettuale e simbolico( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/lalfa-e-omega-simbologia-civilta-sarda.html?m=0) di tutta la nostra Antica Civiltà Sarda, esemplificabile anche, e riconducibile, anche al simbolismo  archetipale della Tanit, della quale ho parlato ieri, nel link che ho già citato( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/baal-e-tanit.html?m=0), perché si tratta comunque, della combinazione di un simbolismo circolare e di uno triangolare, che indicano le due polarità.

Ho già avuto modo di sottolineare più volte, le contaminazioni etrusche, riprese dalla nostra Antica Civiltà Sarda, e anche stavolta, questo simbolismo, mi da conferma. 

Tra l'altro, in questa rappresentazione, oltre ad avere le doppie pupille tipiche dei nostri Giganti di Mont'e Prama, cone ho già sottolineato, che indicano la doppia polarità delle due energie, maschile e femminile, essendo dei Sacri rappresentanti Divini, il volto ha un sorriso tipico del nostro riso "ghignante", sardo, esemplificato nella nostra Maschera Ghignante di San Sperate, alla cui simbologia vi rimando, per un approfondimento, al link del mio blog ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-maschera-dellaldebaran-solare-di-san.html?m=0). 

Ultima cosa da sottolineare. 

Anche l'acconciatura, risulta ad Omega come quella della Dea Hator. 

Dea Hator, il cui simbolo, il Menat, corrisponde alla conformazione del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, a Paulilatino, qui in Sardegna, di cui ho parlato molte volte, per tutta una serie di motivi, di cui vi lascio un link( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0) 

Alfa e Omega 

Tanit

Menat

Ankh

Sistro, e molti altri

Sono tutte derivazioni, simbolismi, che fanno capo a due archetipi primordiali, l'Alfa e l'Omega, perché esprimono le due polarità primordiali, nella loro essenziale rappresentazione geometrica, di cui, anche questo manufatto, è eccelso testimone. 



Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Sirena di Lemnos /Alfa e Omega







martedì, maggio 14, 2024

💛Baal e Tanit

 Il culto cananeo di Baal e della sua padedra Astarte, o nella forma più archetipale, Asherah( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/statuina-dea-madre-asherah.html?m=0) , è presente anche in Sardegna, e ne avevo già parlato, sia per quanto riguarda Astarte (https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/dea-astarte.html?m=0), sia la presenza di un tempio dedicato ad Astarte sulla Sella del Diavolo, a Cagliari ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/sella-del-diavolo-e-solstizi.html?m=0), orientato ai solstizi, come le Domus de Janas e i nostri pozzi Sacri, compreso quello di Santa Cristina, poiché sono tutte manifestazioni di una civiltà, profondamente legata al Sacro Femminino, quindi alla simbologia solstiziale

Ho riportato anche esempi  che presentano una dedica a Baal Hammon, e alla  signora Tanit, volto di Baal, per esempio nella stele della Tanit con delfino ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/la-tanit-del-delfino.html?m=0) 

Tanit, il Femminino archetipale, estremamente presente in Sardegna  che richiama la conformazione a Menat. 

Tanit, di cui mi sono occupata svariate volte, presente anche come ideogramma, nell'antica scrittura sarda, a rappresentare la H, il fattore mercuriale, alchemico, profondamente radicata  nella nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/parlare-della-dea-tanit-in-sardegna-e.html?m=0) 

Presente come dea Madre archetipale, tessitrice della prima umanità ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) 

Presente anche come Dea Madre Capovolta, signora del mondo dell'Oltre, sul monte Sirai

(  https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/tanit-capovolta.html?m=0) 

Una parola, Sirai, molto simile al verbo sardo "scirai" che significa "svegliare", quasi un'omonimia concettuale, ad indicare che il vero risveglio è nell'altra dimensione ultraterrena, indicata da una Tanit capovolta, speculare, gemellare. 

Come l'ombra capovolta che si manifesta nel pozzo Sacro di Santa Cristina per gli equinozi. 

(https://maldalchimia.blogspot.com/2023/09/equinozio-autunno-2023.html?m=0) 

Perché da noi, nella nostra Antica Civiltà, il doppio, lo speculare, il gemellare, è sempre indissolubilmente al concetto di Manifestazione del Sacro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html?m=0), retaggio di Memorie ancestrali, del periodo d'oro, in cui ebbe origine l'umanità. 

Il Dio Baal, rappresentava una divinità solare, rappresentata dal Toro, che un ambito cananeo, aveva anche, oltre la simbologia della fertilità, una valenza negativa, di sudditanza, come in un rapporto di adorazione, tra schiavo e padrone. 

Ma sappiamo bene che qui in Sardegna, la simbologia del Toro, è intimamente legata alla simbologia del Femminino. 

Le nostre protomi taurine/uterine, come amo chiamarle io, sono presenti ovunque, qui in Sardegna, a simboleggiare la spiritualità di una civiltà che ha sempre tenuto conto della sinergia tra Mascolino e Femminino, pur essendo una Civiltà matriarcale. 

Baal, infatti, deve essere considerata come una divinità androgina, che è presente in Sardegna, più nel suo aspetto femminile, che sarà poi legato a Saturno e Crono in epoca greco - romana, che rappresenta, appunto, il Femminino.

Saturno era adorato come il Dio Baal, un Dio crudele amante dei sacrifici umani che venivano gettati vivi in un forno all' interno delle sue statue, ed era rappresentato dalla testa di un Toro

Per questo in sardo, la parola " Balentia" ( di derivazione da Baal) indica quel preciso orgoglio e quasi alterigia mista a regalità che si ha nello sfidare le prove , e sapere ancestralmente , di poterle vincere

"Sa balentia".

Il  "valere"

Il Valore. 

In alcune zone, ma non in Sardegna, la parola Baal, assunse significati e simbologia tanto negative, da essere associata a parole come Bosheth, che significa vergogna. 

Ma il significato ancestrale, la sua origine sarda, indica invece quanto la sinergia tra maschile e femminile, attraverso questa divinità e la sua padedra, fosse equilibrata, mistificata poi, fino a identificare questo nome, Baal, esclusivamente con una connotazione negativa, e non con quella primordiale, scevra da ogni negatività. 

Lo stesso copricapo di Baal, in sezione, è come il pozzo di Santa Cristina, come il Menat ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0), che infatti, è legato ad Astarte( 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/astarte-e-il-menat.html?m=0

La postura delle gambe, delinea un triangolo con angoli di base a 72 °, come l'ingresso del pozzo di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0)


Io credo, che Baal-Tanit( Astarte/Asherah) sia nato qui in Sardegna, come manifestazione divina legata al connubio astrale Sirio Aldebaran, l'occhio rosso della costellazione del Toro.

Come vedete, nello stesso nome Aldebaran, vi è Al- Ba-, che, letto al contrario, come si leggevano le antiche lingue, è Baal.

Sirio-Aldebaran, i due poli della via di rinascita lungo la Via Lattea, il centro della Galassia, dei tre Soli, come ho già avuto modo di approfondire( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-y-taurina-di-ascensione-lungo-la-via.html?m=0)

La Kundalini astrale, formata, appunto, dalle due polarità.

Nell'Antico Testamento, Baal indicava divinità minori locali, e poi, solo in seguito, indicò il Dio Supremo dei Cananei, gli abitanti di Canaan, chiamata la terra del rosso porpora..

"Sa genti arrubia", vengono chiamati i nostri fenicotteri sardi, simbolo della sinergia tra acqua( essendo uccelli trampolieri d'acqua dolce) e fuoco ( feni-cotteri> runa Fehu> fuoco).

C'è tutta una straordinaria simbologia astrale, che non approfondisco adesso, legata a Sirio/Aldebaran, che da un senso anche alle varie cosmogonie presenti in ogni civiltà, perché parla della polarità maschile /femminile, unite in  sinergia, nelle società prediluviane, per la Creazione, in perfetto equilibrio. 

Società in cui i cicli solari erano perfettamente in sincrono con i cicli lunari.

Era presente anche il tredicesimo segno femminile d' Acqua, l 'Ofiuco, di cui noi abbiamo una  straordinaria rappresentazione, nel bronzetto dell' Ofiotauro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/ofiotauro-simbolo-del-toro-e-del.html?m=0).

Il tredicesimo segno, il portatore di Serpente. 

Di Conoscenza. Di Sophia ancestrale. 

La tredicesima tribù ribelle, la Tribù dei Dan.

La nostra Antica Civiltà Tribù Shardana.

È interessante notare, come, quello che viene definito il berretto frigio, che notiamo essere indossato dalla divinità Baal, fosse indossato, in epoca più tarda, da una divinità lunare maschile in epoca micenea, Men Ascaenus di Pisidia, che era il custode dei mesi, il grande misuratore, un po come Crono, simbolo di fertilità, ma anche del mondo ctonio della morte, spesso rappresentato mentre calpesta la testa di un toro( iconografia ripresa dal mitraismo, in cui il toro viene sacrificato per fecondare la terra) .

In periodo romano, a questa divinità, venne associata l'idea di vittoria, e infatti, nel periodo dell'imperatore Augusto, nell'iconografia tradizionale, come nella monetazione, il dio Men, venne accompagnato spesso da una Nike alata.

Il culto di Men, rappresentato specialmente da una pratica chiamata bucrania( la rappresentazione dei teschi di tori), è presente soprattutto nel tempio dedicato ad Augusto.

Culto di Mem, che verrà poi assorbito dalla divinità frigia, Attis, che presenta sempre, l'archetipale copricapo frigio che vediamo un Baal, dipinto di rosso, si dice, di provenienza dalla Frigia, VI sec aC, l'attuale Turchia.

Frigia, in cui era presente il culto di Cibele turrita, della quale ho già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/dea-cibele-ed-equinozio-di-primavera.html?m=0), la grande Madre, a cui era legata Attis, rappresentata con una Torre in testa, come i nostri nuraghi.

MGDL , il nome della torre in ebraico, come MaGDaLena,  il Sacro Femminino, legata anche all'amigdala, e legata anche alla ghiandola pineale e al terzo occhio

Un berretto frigio che poi si ritrova su Orfeo, su Apollo, sul Dio Mitra, sulla testa dei re Magi, i Sacerdoti/ astronomi del Dio Sole, che rappresentano le tre stelle di Orione, la cintura del Gigante del Cielo, a cui i nostri Giganti di Mont'e Prama sono connessi.

Stelle della Cintura che indicano la levata eliaca di Sirio, la stella dell'Iniziazione, il Sacro Femminino, in asse con il sole e le tre stelle della Cintura di Orione, quindi in perfetto equilibrio in quella che venne definita l'era dei Pesci, della Vesica Piscis, del Logos Divino in equilibrio, perché è il Femminino a guidare il Sole, come nelle Antiche civiltà prediluviane.

Nelle disposizioni astronomiche, vi è sempre traccia di un certo Codice Astronomico e delle forze che si muovono in esso, e che si ripercuotono sulla dimensione terrena.

Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma mi premeva sottolineare, come il berretto conico con sopra un pomello, indossato dal Dio Ball, che richiama la Tanit, la conformazione a Menat, del pozzo Sacro di Santa Cristina, è rimasto, nel corso dei secoli e dei millenni, come iconografia di un copricapo che punta verso l'alto, come metafora della connessione con i piani spirituali, a cui ha naturale accesso il Femminino.

Basta pensare alla simbologia della stella a 5 punte, simbolo di Venere, la cui punta superiore è un connessione con l'elemento etere, simbolo di tutti i Femminini, la Tanit, Asherah, Iside, Cibele.

Femminino che è il portatore del Serpente, la Sophia, l'Ofiuco, che governa, e al contempo, protegge il serpente, come l'iconografie delle Madonne con il tallone nudo, sopra la testa del serpente.

A difesa o a protezione?

Credo proprio a difesa.

Perché la Conoscenza va preservata, e le custodi dei Grandi Misteri Iniziatici, sono sempre stati i Femminini.

Dai misteri Isiaci, a quelli Eleusini, e molti altri.

Nella nostra tradizione sarda, è rimasta traccia di questo copricapo, nel tipico copricapo sardo, "sa berritta", che nella sua conformazione allungata e ripiegata conica, rimanda a quell'estensione tipica del berretto frigio, che rappresenta la connessione con il Divino, attraverso il Femminino.

E qui ritorniamo alla simbologia del Serpente /Femminino.

Come l'ureo egizio.

Come la stessa rappresentazione del nostro Bronzetto Ofiotauro, il Bronzetto di Nule, dalla testa di serpente. 

'Ofiotauro, una creatura dal corpo di toro, e coda e testa di serpente, che rimanda anche ad un binomio presente anche in un pozzo di  Marina di Torregrande (Or) in cui sono presenti, presumibilmente 12 serpenti, e un'evidente rappresentazione di un Toro.

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/ofiotauro-simbolo-del-toro-e-del.html?m=0)

Perché Toro e Serpente, sono indissolubilmente legati.

Maschile e Femminile, sulla ciclicità del tempo, il Serpente Orobourus, la simbologia circolare, presentissima in Sardegna. Coppelle, simboli, pozzi sacri, nuraghi, come i due aspetti cosmogonici, metaforici della sinergia della creazione, lungo le dinamiche saturnine, crono-logiche del tempo, della ciclicità femminile. 



Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 


Baal e Astarte













domenica, maggio 12, 2024

💙Vincita Nemo - Eurovision

 11/5/2024

Vittoria di Nemo all'edizione numero 68, di Eurovision

11/5/2024

2/5/8

15🟣= Samech, azione divinizzante, fertilità, ma anche Diavolo, arcano XV


Edizione 68=14🟢 archetipo Nun, acque trasmutatrici, Vesica Piscis, Arcano Maggiore XIV della Temperanza

Equilibrio tra le due polarità

Nemo infatti rappresenta la sinergia del maschile e del Femminile.

Un ibrido ad emulazione, naturalmente. 

Infatti rappresenta Nemo, un pesce pagliaccio, per l'esattezza 


Nemo in Ghematria

125=9🐍

282=12🔴 lo conosciamo bene, sempre presente. Lamed, prova iniziatica/Sacrificio/Appeso

47=11


Vero nome Nemo Mettler

Per intero 

465=15🟣

840=12🔴

140= 5


Mettler

340=7

558=18 =9 🐍

93=12🔴


Data nascita

3/8/1999=39=12🔴


24 anni=6 unione degli Opposti 


Luogo di nascita 

Bienne, nel cantone di Berna, 

B/N

B seconda lettera alfabeto 

N dodicesima, ancora il 12🔴 appeso, Sacrificio, prova iniziatica 

N come Nun, pesce, quattordicesimo Archetipo Ebraico,, che abbiamo già visto, funzione trasmutazione 

Bienne

101=2

294= 15🟣

49=13


Rappresentante della Svizzera 

Svizzera 

1885=22

756= 18=9🐍

126= 9🐍


In Svizzera, a Ginevra, c'è il Cern, che ha calcato un po' la mano, come ho sottolineato nei miei precedenti scritti( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/approfondimenti-eclissi-8-aprilecern.html?m=0/. https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/shivanarajaeclissi.html?m=0. /https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/bosone-higgsmorte-higgs.html?m=0. / https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/eclissiapopidea-maat.html?m=0), con simbolismi e sperimentazioni, proprio in occasione dell'eclissi dell'8 aprile, estremamente simbolica, come ho sottolineato in tutti i miei scritti 


Testo della canzone., tradotto in italiano 

The code

175= 13

360=9🐍

60=6




Il codice 

Code in Ghematria 

62= 8

162=9🐍

27=9🐍


Il codice 


Benvenuti allo spettacolo, fatelo sapere a tutti

Ho finito di stare al gioco, mi libererò dalle catene

È meglio che ti allacci le cinture, ne verserò un’altra tazza

Questa è la mia bohème, quindi bevila, amico mio.


Oh

Oh

Questa storia è la mia verità.


Io sono andato all’inferno e sono ritornato

Per ritrovarmi sulla buona strada

Ho infranto il codice, wow

Come le ammoniti, gli ho solo dato un po’ di tempo

Ora ho trovato il paradiso

Ho infranto il codice, wow

Sì.


Lascia che ti racconti una storia sulla vita

Riguarda il bene e il male, meglio tenersi stretti

Chi decide cosa è sbagliato e cosa è giusto?

Tutto è equilibrio, tutto è luce

Ho così tanto nella mia mente

E sono stato sveglio tutta la notte

Sono così carico, sono così entusiasta

È più grande di me, sono così esaltato, tipo.


Fammi assaggiare i bassi e gli alti

Fammi sentire quella paura bruciante

Questa storia è la mia verità.


Io sono andato all’inferno e sono ritornato

Per ritrovarmi sulla buona strada

Ho infranto il codice, wow

Come le ammoniti, gli ho solo dato un po’ di tempo

Ora ho trovato il paradiso 

Ho infranto il codice Wow


Questa cosa è molto curiosa. 

Parla degli Ammoniti. 

Che ci fanno gli Ammoniti, in un testo del genere? 

Io ne avevo parlato in un mio post( guardate come mi ritornano, le cose) =https://maldalchimia.blogspot.com/2022/07/stele-di-chemosh.html?m=0- riguardo l'antica stele di Chemosh, israeliana, che presenta simbolismi sardi. 

"Chemosh era considerato l'elohim dei Moabiti, di pari importanza a Yahweh, il presunto dio vero, universale.

Nella stele di Mesha(850 aC, vi è una ricca descrizione fatta da Mesha, signore dei Moabiti) il quale paragona Chemosh (la sua padedra era Astarte, e noi abbiamo anche un tempio di Astarte, sul promontorio della Sella del Diavolo, il quale, credo che sia un osservatorio astronomico dei solstizi) alla stessa stregua di Yahweh, poiché, anche nel nome di Chemosh, vennero uccise tante persone, e a Chemosh, Mesha, immolo' il suo primogenito, come Yahweh chiese di far passare nel fuoco i primogeniti. 

Chemosh, o Kemosh, deriva da "kemo Ish", che significa "come un uomo".

Rappresentava una investitura, una persona reale che simboleggiava l'incarnazione di Dio, così come Cristo, simboleggiava l'incarnazione di Dio, un Elohim, che non significa Dio, ma un suo rappresentante. 

Moabiti e ammoniti, entrambi discendenti dallo stesso patriarca Lot, avevano come divinità Moloch e Camosh, che rappresentavano il culto straniero di YHWH, l'Ellion, il superiore, l'unico Giudice il padrone del cielo e della terra, il quale assegno' terre, sia agli uni che agli altri

Dio veniva chiamato "haShofet", il Giudice, l'unico Giudice.

Un YHWH che, nella Bibbia, ordina massacri, guerre e conquiste"


Prestate attenzione all'ultima frase, perché non è certo il nostro Dio, o perlomeno, la nostra energia primordiale. 

Quando parli della Yod, come prima lettera del tetragramma divino YHWH, ho sempre specificato che l'origine è astrale. 

Era la via di Origine e di rinascita, lungo la Via Lattea e congiunta ad Y alla costellazione del Toro, che comprende anche Pleiadi e Iadi, e naturalmente anche questa traccia primigenia, e la Y indica la kundalini astrale, che ci riconnette al Divino, è stata mistificata e manipolata anche questa, asservendola ad un dio YHWH distruttore e vendicatore, sanguinario, che vuole sacrifici umani. 


Veniamo agli Ammoniti 

Abbiamo Nemo, vestito con "un piumaggio rosa"  

Ammoniti come derivazione fonetica e concettuale, da Amon, dio egizio, personificazione primigenia del sole 

Amon Ra, di cui ho parlato altre volte, nei miei post. 


Un abbigliamento che ricorda un Fenicottero. 

Fehu-cottero( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/il-fenicottero-di-thoth.html?m=0) 

Fehu, fuoco ( la Runa Fehu è la Runa del fuoco). 

Fenu-come l'Araba Fenice, così simile al Sacro Ibis/Bennu egizio. 

Il depositario dell'uovo primordiale. 

La simbologia di Amon, che con il suo primo seme, fecondo' la terra 

Amon, la cui Epifania era anche il dio Toth, il Mercuriale dio Toth, e qui ritorniamo al concetto di sinergia degli Opposti rappresentato dall'ibis, che molte rappresentazione sembra un fenicottero 

Una simbologia legata al l'uccello di Fuoco. 

Al rinascere dalle proprie ceneri 

Fuoco e Acqua, le due polarità in equilibrio

Trasmutazione, proprio come il quattordicesimo Archetipo Nun, di questa edizione 68 di Eurovision, che rappresenta la Vesica Piscis, l'unione degli Opposti. 

Infatti, Nemo, porta sul palco un pesce simbolico, come il suo nome, che rappresenta un Pesce, una Vesica Piscis, in cui la differenziazione tra i generi si annulla. 

L'ambizione è grande. 

È sempre stata quella.. 

Accedere alla dimensione di divinità, oltrepassare la dualità 

Il suo testo dice 

"Riguarda il bene e il male, meglio tenersi stretti

Chi decide cosa è sbagliato e cosa è giusto?

Tutto è equilibrio, tutto è luce" 

L'equilibrio, la Vesica Piscis, l'Arcano Maggiore XV  della Temperanza. 

Ma non funziona mica così.. 

Non basta indossare un pellicciotto rosa per accedere a questa Sacra Dimensione. 

L'emulazione lascia sempre il tempo che trova, perché è su basse frequenze, e non può raggiungere quelle alte, divine. 

Per quanto il suo nome, la sua data di nascita, il luogo, siano costellati dal 12 e dal 9, compreso il 15, con la potenziale divisione del Diavolo, numeri chiave, altamente simbolici, come ho sempre espresso nei miei scritti, è chiaro che si è inscenato un ennesimo sacrificio. 

Un'altarizzazione per un momento di gloria. 

Le potenzialità numeriche, forse ne hanno fatto un candidato ideale, e su queste hanno costruito tutta l'impalcatura esoterica, di cui queste comparse momentanee, sono solo strumenti 

Nemo. 

Già il nome, indica un pesce pagliaccio. 

Una pagliacciata, come la sua esibizione, e tutto l'ennesimo impianto esoterico di questa kermesse, dopo il Festival di Sanremo, e innumerevoli mille altre, quotidianamente, di spesso ho approfondito. 

Capitan Nemo( nessuno, indifferenziazione di genere), capitano  del Nautilus, un immaginario sottomarino ideato e comandato dal Capitano Nemo, nei romanzi Ventimila leghe sotto i mari ( 1870) e L'isola misteriosa (1874) di Jules Verne,. 

Nemmeno a dirlo, il Nautilus, è un rilevatore di onde gravitazionali  e risonanze ultracriogenico, installato nel laboratorio nazionale di Frascati, che fa parte di una serie internazionale di rilevatori, di cui fa parte anche il Cern di Ginevra. È un'antenna che deve essere mantenuta a temperature bassissime, estreme. Sotto l'effetto delle onde vibrazionali, l'antenna entra in vibrazione, ed è estremamente sensibile. Le onde vibrazionali sono fondamentali nel concetto di spazio - tempo, perché viaggiano indisturbate nello spazio, attraversando qualsiasi corpo celeste, interagendo debolmente con la materia.. 

Siamo nel campo dell'Antimateria, di quel Femminino, origine del tutto, di cui devono carpirne il segreto. 

Per questo lo sviliscono, e cercano di annientarlo continuamente, come ho sempre scritto. 

La fluidità dei generi, serve proprio a questo. 

Ad accedere a quella dimensione del Divino, come manifestavano le grandi Dee del passato, con le due polarità in equilibrio, come la Temperanza. 

Le prime dee del Mare( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0) 

Le prime dee divilizzatrici, come Ninursagh, che vi ho già nominato, collegata proprio alla Nun ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/il-sacro-femmininooannesapkallu.html?m=0) 

Altro che Oannes Mascolini.... 

Il Nautilus, la proporzione aurea in natura. 

Il Mare, la Stella Maria il Femminino. 

Le Galassie. 

L'Uovo primordiale. 

Il Femminino origine del Tutto. 

Galassie 

La GL delle prime società GiLaniche, le società matriarcali 

L'antimateria, di cui, disperatamente, vogliono rubare il segreto. 

Oggi si celebra il Femminino per eccellenza. 

La Mater Materia. 

La Mater Matrice. 

Di cosa si può depauperare, una Matrice? 

Di niente. 

È integra. 

È Geometria Sacra, perfetta e divina, perché è Madre a prescindere. 

Dobbiamo ricordarlo sempre, come Figlie e come Madri. 

Perché siamo entrambe. 

E non siamo certo alla "ricerca di Nemo". 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 







sabato, maggio 11, 2024

💚Dee Madri Cucuteni-Trypillian

 Oggi pensavo alle energie, e se mai fossero state rappresentate nelle Dee Madri.

Un qualche accenno di chakra, di terzo occhio.

Andando indietro con il tempo, e scorrendo tra le mie immagini preferenziali, mi sono soffermata in quelle che io chiamo "le indefinite", le statuine della civiltà e cultura Cucuteni-Trypillian, una civiltà che si è snodata tra il 5050 e il 3100, tra Romania e Ucraina, dove la simbologia e la conoscenza sacrale dell'universo, sono passate attraverso i manufatti in argilla, e soprattutto attraverso le sue decorazioni, soprattutto quelle sulle statuine, che ammontano ad una vastissima produzione, circa 12.000, quasi tutte in prossimità dei templi, nascoste sotto il terreno, quasi a protezione del tempio. 

Divinità femminili che incarnano anche svariati animali sacri,  per esempio, come la Dea Uccello, la Dea Serpente, e gli androgini, naturalmente.

Queste statuine, con alto valore sacrale, quindi, evidentemente, venivano usate, da sole o singole, durante dei riti sacrali.

È stato trovato addirittura un set di 21 statuine e 13 seggioline, nel villaggio di Isaia, a Balta Popii, in Romania, risalente al 4700 a C. custodite in un vaso chiuso, con coperchio, e i numeri farebbero pensare ad un rito della fertilità, con le 13 lune e le 21 seggioline che ridotte teosoficamente, diventano 2+1, cioè "3"

Il tre creativo. 

Ma quello che mi ha colpito di queste statuine, è che  presentano, oltre le linee trasversali, anche una abbozzata riproduzione dei chakra, in particolare, quello del plesso solare, a volte rappresentato come un vortice, a volte come un rombo con diagonali e spirali.

Perché le donne hanno il grembo come la terra, come i quattro punti cardinali.

Ti perdi in esse, per ritrovarti, e in esse senti tutti e quattro gli elementi di Madre Terra.

Sono delle Veneri, sono cerchio e croce insieme, come il simbolo di Venere. 

Sono Veneri solcate come un aratro, fecondate dal vomere, dall'energia maschile, che nella terra depone il suo seme, come indicano quei quattro punti dentro le quattro sezioni del quadrato.

Sono Veneri che hanno un linguaggio universale, un simbolismo che vuole essere volutamente universale, senza identità prettamente terrena, lo indica la mancanza di un volto, di una testa.

Non per sminuire il Femminile, veicolo e Custode di questo messaggio, ma anzi, per enfatizzarlo e sublimarlo a simbolo e Archetipo universale, al di là della limitante specificità umana.

Statuine bellissime, essenziali, esteticamente perfette ed equilibrate, ancora attualissime, perché veicolano Bellezza e Verità, al di là dell'Umano.


Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Dee Madri Cucuteni-Trypillian






💛Auguri Sacra Madre Sarda

 

Auguri, Sacra Madre Sarda💛


Dea Madre di Cuccuru Is Arrius

(Cabras, in provincia di Oristano) ritrovata in un’ampia necropoli ipogeica del Neolitico Medio (cultura di Bonu Ighinu).

All’interno delle 19 tombe che formavano la necropoli furono ritrovate statuine femminili di stile volumetrico-naturalistico, appartenenti quindi ad una tipologia ampiamente attestata in varie località del Mediterraneo, fra le più note Malta, la Turchia, la Grecia la stessa penisola Italiana. Queste statuine presentano testa cilindrica e volumi di busto e cosce molto accentuati, la loro posizione è stante e le mani aperte lungo i fianchi. La nostra “dea madre” fu ritrovata nella tomba 386, una tomba a camera circolare scavata nell’arenaria con pozzetto verticale d'accesso.

La datazione risale al 4800 a.C. circa. 


Questa Dea Madre straordinaria, che accompagnava le anime dei defunti nell'altra dimensione, è di una raffinatezza delicatissima. 

La fine decorazione del copricapo, e la precisione e l'accuratezza nei minimi dettagli, è una caratteristica degli abili artigiani Sardi che troviamo anche nella raffinatezza decorativa di certi particolari nei Giganti di Mont'e Prama.

Il copricapo, di forma circolare, richiama la circolarità del nuraghe, ma anche la ciclicità della vita, la circolarità della completezza, la massima perfezione geometrica di unione.

Circolare come un grembo, dove il maschile e il femminile, la vita e la morte, il sole e la luna, si incontrano e si sovrappongono, ad enfatizzare e sublimare in bellezza, la danza della vita, come in un "ballu tundu" circolare infinito, in un susseguirsi di cicli di "nascita/morte/rinascita", sottolineati da quelle tre bande circolari che fungono da decorazione intorno al cerchio del copricapo.

Le decorazioni laterali, che fungono da copriorecchie, rivelano questa complementarieta' di opposti. 

La parte centrale del modello decorativo, è formata da un quadrato, che indica l'elemento terra, la Forma del Sacro Femminino, magnetico, dove si manifesta l'idea, l'intento del Mascolino, che invece ha un'energia elettrica.

La Sacra Madre è Terra, quadrato legato ai quattro punti cardinali, ai quattro elementi naturali(aria, acqua, fuoco e terra) che generano la vita. 

Come le "4+4" linee trasversali che attraversano il quadrato. 

Quattro con il verso verso sinistra, e quattro con il verso verso destra, in modo che, intersecandosi, formino delle losanghe romboidali, che simboleggiano la vulva femminile, il simbolo della vita stessa, della riproduzione, della moltiplicazione. 

Un incontro tra maschile e femminile che crea la griglia, la tessitura della vita. 

Complementarietà di opposti sottolineata anche dai doppi semicerchi che decorano il quadrato centrale sui tre lati. 

Due semicerchi sovrapposti per ognuno dei tre lati del quadrato. 

Il semicerchio del percorso diurno del sole, da est verso ovest, e il semicerchio del percorso della luna, nel verso contrario. 

La direzione della luna, infatti, è da Ovest verso Est, mentre per il suo moto apparente nel cielo, a causa della contemporanea rotazione della Terra nello stesso verso, essa sembrerà come trascinata dalla volta celeste in senso contrario, e perciò da Est verso Ovest. 

E questi due moti semicircolari, del Sole e della Luna, rappresentati in modo "accoppiato" in numero di due, e ripetuti tre volte, come un fiore della vita a tre petali, sommati tra loro, danno come somma un numero sei. 

Numero sei, che negli Arcani Maggiori corrisponde al numero degli Amanti, dell'Unione, della bellezza, come abbiamo visto tante volte, parlando anche del sei riguardo il fiore della vita nella maschera dei Boes. 

Una Sacra Unione che si realizza nella terra, in quel "4 materico", che è sottolineato sia dalla forma quadrata della parte centrale della decorazione, sia dai quattro elementi lunghi e decorativi, che pendono lateralmente e sul retro della testa(dove però non vi è la decorazione centrale). 

Elementi che, sommati tra loro, per tre volte, danno come somma un numero dodici, numero sacro, chiamato, qui in Sardegna, "su Santu doxi", il "santo dodici", che in riduzione teosofica, diventa un "1+2", quindi un tre. 

Il tre monadico della creazione per eccellenza. 

Ed è proprio tutta questa simbologia della creazione e della vita, di cui questa piccola Dea.

19 Tombe nella necropoli.

19 è un Numero Sacro.

Da sempre rappresenta il Sole, inteso come energia primaria, archetipale, nella quale convergono le due polarità, maschile e femminile.

È la risoluzione, la completezza, l'intero, l'unione del numero e  Sacro Archetipo Ebraico Uno, l'Aleph, la polarità maschile, che si concretizza nel grembo della polarità femminile, nell'Archetipo nove, Teth, esattamente come la rappresentazione dell'ultimo simbolo solare a destra, nella fascia alta(quella "spirituale", del percorso iniziatico), dell'altare di Santo Stefano a Oschiri, come ho già approfondito  fa(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/altare-di-oschiri.html?m=0), il quale è rappresentato da una circonferenza, con 19 coppelle intorno.

Un simbolo talmente radicato, nel corso delle civiltà, in ogni periodo, da essere rimasto anche negli Arcani Maggiori dei Tarocchi, dove il Sole, è rappresentato proprio dall'Arcano XIX.

Quindi, una necropoli dove è presente la sinergia della luce e del buio, del Sole e della Luna, della vita e della morte, e dove l'alchimia è resa possibile anche dalla disposizione e dalla scelta estetica, di manifestare la presenza divina, solarizzante, di rinascita, divinizzante, anche attraverso la simbologia numerica, che esplica ed enfatizza il messaggio subliminale e spirituale della materia, della nuda pietra, della terra stessa come grembo di vita che si perpetua anche dopo la morte, che è solo una parentesi di transizione tra i due passaggi. 


Questa Dea Madre è custode e depositaria di questo passaggio.

Dea Madre, insieme all'altra, sempre di Cuccuru s'Arriu, sempre risalente allo stesso periodo, che anticipa, come psicopompo, quello che sarà lo scarabeo egizio, oltre 4000 anni dopo(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0)

Dea Madre che sta in una località chiamata "Cuccuru S'Arriu"

"su Cuccuru", la sommità del Fiume.

La sorgente, quindi, in altura, sul monte simbolico, simbolo dell'Unione con il Divino.

Il Fiume, l'acqua, l'elemento simbolo del Sacro Femminino.

Acqua che trasporta, che purifica, che dona la vita, che custodisce le memorie degli Antenati 

Dea Madre che è depositaria del ciclo della vita,  della vita e della morte. 

La Madre amorevole che accompagna nell'altra dimensione, perché lei è Madre Arc. 

È Arcobaleno. 

È Arca. 

È Arco che unisce. 

È Archetipo Sacro, Matrice di tutta la simbologia, che riporta all'Origine, alla vita. 

Lei è Madre. 

Da cui tutto ebbe inizio. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com

Auguri Sacra Madre Sarda






venerdì, maggio 10, 2024

💙Esplosione solare 10/5/2024

 





Energie estremamente elevate in questo momento 

livello solare KP8

Vento solare 741,6 km/sec

densità – 32.60


Il Sole può influenzare la nostra coscienza?


E’ noto che l’attività solare e i suoi cambiamenti influenzano lo stato di percezione e la salute delle persone. Ma le tempeste elettromagnetiche solari  sono in grado di modificare anche i nostri stati di coscienza, favorendo i cambiamenti, la crescita e l’evoluzione nell’essere umano e nel pianeta? Noi sappiamo ormai che viviamo in un sistema olistico strettamente interconnesso fin nei minimi particolari, dove tutto, quindi anche l’attività del Sole, influenza stati d’animo,  salute e pensieri. Quelle che vengono chiamate “tempeste geomagnetiche” consistono in cambiamenti più o meno profondi nella magnetosfera terrestre e sono dovute alle fortissime emissioni solari di particelle elettricamente cariche. Questi eventi interagiscono e modificano tutti i nostri sistemi di comunicazione, come le reti elettriche, ed incidono profondamente anche sul campo elettromagnetico dell’essere umano. Durante le tempeste, il Sole presenta delle zone più luminose dalle quali espelle enormi quantità di materia elettricamente carica a milioni di chilometri di distanza dalla sua superficie.


Come ricorda la NASA, fenomeni di questa portata possono stravolgere completamente tutta la tecnologia attuale – che si basa sulle forze elettromagnetiche – ed arrivare persino ad alterare radicalmente la nostra salute e le nostre percezioni. Basterebbe uno starnuto del sole per bloccare in un istante tutto l’ingranaggio che muove la società moderna: radio, TV, internet, cellulari, trasporti, luce e tutto quello che è connesso e che funziona attraverso i campi elettromagnetici, uomo compreso. Il mondo così come lo conosciamo si fermerebbe. Se consideriamo che la tecnologia viene considerata il motore dell’evoluzione e della sopravvivenza di intere nazioni e che la nostra sicurezza è affidata ad essa, allora è necessario riflettere attentamente sul funzionamento del nostro sistema planetario e, in primis, sull’attività del Sole.

Come ho riportato nel mio libro Il codice della Luce (Anima edizioni), il 24 aprile del 1984 il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan era a bordo dell’Air Force One quando l’aereo perse tutti i contatti con il mondo esterno e rimase totalmente isolato per più di un’ora. Solo i piloti capirono che la causa di tutto questo non erano i Russi, né tantomeno un attentato terroristico, bensì un capriccio del Sole. L’Area Attiva 4474 – questo era il nome che gli astronomi davano alla superficie solare che stava producendo quelle enormi esplosioni ed una emissione di raggi x mai registrata prima di allora – si estendeva per circa 280.000 chilometri, pari ad oltre venti volte il diametro terrestre. Un’esplosione equivalente a miliardi di bombe H era avvenuta nel Sole a una distanza di 150 milioni di chilometri dalla Terra, e si era propagata nello spazio come una tempesta geomagnetica che aveva raggiunto il nostro pianeta e aveva provocato un blackout nelle comunicazioni radio. L’uomo più potente del mondo era apparso più insignificante di un granello di polvere di fronte a uno sbadiglio del Sole.

Ma facciamo un passo ulteriore ed esploriamo la relazione intima che esiste tra il comportamento della nostra stella e il mondo interiore di ogni individuo. L’attività solare è capace di influenzare potentemente il nostro sistema percettivo, cognitivo e comportamentale, giungendo ad alterare gli stati di coscienza che viviamo, proprio come accade durante l’assunzione di sostanze psicotrope. Le tempeste solari infatti influenzano non solo la nostra tecnologia, ma anche la nostra biologia. Lo scienziato e biofisico tedesco Dieter Broers ha spiegato che possono alterare tutte le risposte psico-fisiologiche (piano mentale-emotivo-fisico) e quindi anche il nostro comportamento, dato che agiscono anche sul sistema nervoso centrale e su tutte le attività del cervello. Quando vengono alterati i campi elettromagnetici che circondano e compenetrano gli esseri umani, si possono verificare sintomi come cambi repentini di umore, irritabilità, nervosismo, ansia, ma anche risposte più gravi come tremore, esaurimento, mal di testa, problemi di memoria, palpitazioni, fino a giungere, quando le distorsioni sono molto potenti, a stati di coscienza simili a quali causati da potenti allucinogeni o da esperienze mistiche. Negli ultimi anni sempre più scienziati hanno sviluppato ricerche sulla relazione tra le alterazioni del campo magnetico della Terra provocate dalle tempeste solari e l’influenza di questi fenomeni sulla nostra percezione della realtà, a cominciare dalla cognizione di tempo/spazio (il tempo si dilata o si accorcia, cambia la percezione dello spazio, ecc). Le alterazioni del campo geomagnetico terrestre provocate dalle tempeste solari possono provocare sensazioni spiacevoli o piacevoli; la nostra reazione dipenderà sia dalla sensibilità individuale che dal grado di evoluzione e preparazione di ogni individuo. La pratica costante della meditazione e la familiarità con i cambiamenti negli stati di coscienza aiuta molto a creare una condizione di equilibrio e adattabilità più profonda a questi fenomeni. Quindi il consiglio generale è quello di approfondire lo studio degli stati di coscienza e acquisire dimestichezza con l’abilità di modificare le proprie percezioni ed aprirsi ad esperienze interiori sempre più raffinate e profonde. La luce solare contiene delle informazioni che possono modificare la materia, l’energia vitale, le emozioni, il campo mentale e la coscienza. Durante una forte tempesta solare queste informazioni arrivano in una quantità molto più elevata, capace anche di accelerare un cambiamento nella coscienza collettiva, oltre che in quella individuale. L’energia fotonica è capace di purificare e innalzare le frequenze delle nostre cellule, delle emozioni e dei pensieri, ripulendo tutte quelle basse e distorte. Per questo durante le tempeste geomagnetiche potrebbero verificarsi dei rilasci emozionali e mentali molto intensi che, dalla mia prospettiva, appartengono a un processo di purificazione e cambio di frequenze del nostro processo evolutivo.


Più un individuo ha sviluppato consapevolezza dell’energia emozionale e mentale e della propria sfera spirituale e più sarà in grado di collocare questi fenomeni interiori ed esteriori nella giusta dimensione. Una delle emozioni chiave è la paura. Comprendere la sua natura e familiarizzare col fatto che è semplicemente una carica di energia che possiamo osservare senza farci fagocitare semplificherà ogni processo. Essere coscienti dei propri processi interni aiuta a convertire ogni tipo di esperienza in un’opportunità piacevole di evoluzione. Mi piace pensare alle tempeste solari come a delle accelerazioni evolutive che arrivano in questa parte dell’Universo e che possono determinare un’apertura nella coscienza umana collettiva e contribuire a una nuova visione della realtà.


Tratto da Daniel Lumera "Il Codice della Luce" Anima Edizioni


~~~~~~~~


Siamo in un giorno 10/5/2024

Sacro Archetipo Nun, il quattordicesimo, acque  trasmutatrici, Vesica Piscis, Arcano Maggiore XIV della Temperanza 

Venerdì

Luna Crescente in Gemelli

Tutto parla di equilibrio tra le due polarità, la Nun, la Temperanza, i Gemelli.

Venerdì di Venere.

Restare nelle alte frequenze del Cuore, nel nostro Baricentro.

È tutto in estrema trasmutazione, e l'Universo ci aiuta e guida come può.

Come da sempre fa

Con infinita gratitudine sempre


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Esplosione solare 10/5/2024




giovedì, maggio 09, 2024

💚Dea Tanit con lettere ebraiche

 Da un post in un gruppo( https://www.facebook.com/share/p/328C8jRdxE9TT3i7/) nel quale, ho già commentato a riguardo di questa straordinaria immagine, ripresa da un profilo ( https://www.facebook.com/share/p/H6TSSvhDSic9tUru/) la cui didascalia dice 

"La più strana interpretazione di Anit... Sono sicuro che gran parte dei tunisini non ha mai visto questo dipinto. Penso che in Tunisia non esista.. Non è tra i pezzi esposti al Louvre e nemmeno al British Museum.." 

~~~~~~~~~~~

Riporto il mio commento a riguardo 

Non ho capito perché la chiama Anit, ma è è sicuramente una Tanit, della quale ho parlato molte volte, di cui noi, qui in Sardegna, dove la Tanit è ampiamente diffusa, ne abbiamo una versione archetipale, nella Tanit di Tresnuraghes ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0), e nella Tanit capovolta di Monte Sirai ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/tanit-capovolta.html?m=0). 

Ho avuto modo di parlare anche della particolare Tanit con delfino, una simbologia molto interessante ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/la-tanit-del-delfino.html?m=0) 

Questa Tanit, sul capo, ha le due falci di luna, decrescente e crescente, conformazione ripresa anche dal corpo bombato e nella piattaforma sulla quale si erge, che rappresenta, probabilmente l'orizzonte, che riprende le due conformazioni della luna decrescente e crescente. 

Falce di luna ripresa anche come simbologia della volta del cielo lunare, a cui appartiene la Tanit, ma che ha in sé, anche l'energia solare

Abbiamo dimostrazione della sua simbologia mercuriale, che contempla le due polarità, nella nostra Antica scrittura sarda, in cui spessissimo le Tanit vengono utilizzate a rappresentazione della H, che simboleggia la H mercuriale, il caduceo, di cui la Tanit, il Femminino primordiale, è supremo Archetipo( 

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/12/tanit-e-caduceo.html?m=0) 

Vi sono delle lettere sotto

Sono le forme archetipali delle lettere e archetipi Ebraici.

La prima a sinistra potrebbe essere una Teth, nono Sacro  Archetipo Ebraico , che rappresenta il Femminino, la Sophia, la Kundalini. 

Poi vedo una Nun, quattordicesimo Archetipo, trasmutazione, Vesica Piscis, sinergia di opposti.

Mi sembra di scorgere anche una Resh, ventesimo archetipo,  che simboleggia la testa, l'alta forma di illuminazione.

È una simbologia che si accorda con la dimensione solare, la dimensione degli esseri risvegliati, illuminati, appunto.

Sole e Luna insieme, come è nella simbologia archetipale della Tanit

È presente poi, una Kaf, ottavo archetipo, simbolo del Femminino, ma anche unione tra cielo e terra, tra dimensione spirituale e terrena. 

 Quindi, nel complesso, partendo da destra 

Kaf, Resh, Nun e Teth

C/R/N/T, in cui TN è sicuramente riferito al nome Tanit. 

CR può essere riferito a Cartagine, la cui Tanit era l'emblema, tanto da essere rappresentata anche sulle monete 

Valore ghematrico 20/200/50/9

Naturalmente, il simbolo con la stella a 5 punte, dentro la circonferenza, è il simbolo della Tanit, del Sacro Femminino archetipale, astrologicamente legato al percorso pentacolare del pianeta Venere, nell'arco di 8 anni, intorno al Sole. 

Pentacolo, che ha in sé le proporzioni auree della Geometria Sacra, perché i suoi angoli interni sono a 72° e 36°, e li ritroviamo, come simbolo del Femminino, delle Sacre Madri ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/le-tre-dee-madri-cosmiche-sarde-della.html?m=0) , perché la somma  degli angoli interni, fa  sempre 9( 72>9/ 36>9) anche nell'ingresso dei nostri Nuraghi e nei nostri pozzi Sacri, come quello di Santa Cristina 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/06/simbologia-angolo-72-nel-pozzo-scristina.html?m=0) 

Una Tanit bellissima e inusuale, non geometrizzata, ma simile alle grandi Dee Madri 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Dea Tanit con lettere ebraiche




mercoledì, maggio 08, 2024

💛Terzo occhio Bandundu /Banduddu

 Da un post in una pagina "National Art Museum" 

Una donna sciamana del popolo mongo della Repubblica Democratica del Congo mostra orgogliosamente il suo "terzo occhio". Circa 1937.

I Mongo sono un gruppo etnico bantu che vive nella foresta equatoriale dell'Africa centrale. Sono il secondo gruppo etnico più grande della Repubblica Democratica del Congo, molto influente nella sua regione settentrionale. Una collezione variegata di gruppi subetnici, sono per lo più residenti in una regione a nord dei fiumi Kasai e Sankuru, a sud della curva principale del fiume Congo. La loro presenza più alta è nella provincia di Équateur e nella parte settentrionale della provincia di Bandundu. I Mongo, nonostante la loro diversità, condividono una leggenda comune in cui credono di essere i discendenti di un singolo antenato di nome Mongo.

Condividono anche somiglianze nella loro lingua e organizzazione sociale, ma hanno anche differenze. Gli antropologi proposero per la prima volta l'unità Mongo come gruppo etnico nel 1938 in particolare da Boelaert, seguito da un grande corpus sul popolo mongo nel 1944 da Vanderkerken - allora governatore di Équateur.

I mongo parlano tradizionalmente la lingua mongo (chiamata anche Nkundo) o una delle lingue correlate nella famiglia Bantu Mongo, nella famiglia di lingue Niger-Congo. La lingua Lingala, tuttavia, sostituisce spesso il Mongo nei centri urbani. Questa lingua ha circa 200 dialetti, che si trovano raggruppati regionali e basati su gruppi subetnici mongo come Bolia, Bokote, Bongandu, Ekonda, Iyaelima, Konda, Mbole, Mpama, Nkutu, Ntomba, Sengele, Songomeno, Dengese e Tetela-Kusu, Bakutu, Boyela e molti altri.

La religione tradizionale del popolo mongo è in gran parte una di culto degli antenati, credenza negli spiriti della natura, riti della fertilità, con pratiche sciamaniche come magia, stregoneria e scarificazione corporea. Mongo traguardi artistici, canzoni, strumenti musicali e incisioni mostrano ricchezza e elevata raffinatezza. 

https://www.facebook.com/share/p/JxvQH17WE2eBvDPX/

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~


Guardate la corrispondenza. 

Popolo Mongo, concentrati sopratutto in una zona del Congo chiamata Bandundu.. 

Un nome uguale al Banduddu degli Apkalli e degli Oannes, di cui mi è capitato di parlare proprio di recente, riguardo "Sa Mastrucca" sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/sa-mastrucca-degli-oannes.html?m=0) 

Del Banduddu, incomincia a parlarne già 4 anni  fa, quando scoprii che anche il compianto ricercatore belga( Belga, e non lussemburghese, per chi copia e anche in modo disattento dai miei scritti) Alain Beydts, aveva identificato nella stele centinata centrale, delle nostre Tombe dei Giganti, una simbologia cosmogonica di volta celeste, di cui trovate approfondimento nel mio link( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-banduddu-e-le-tombe-dei-giganti.html?m=0) 

Il Banduddu, parola molto simile a "su Bandoni" sardo, il secchiello/contenitore sardo, che contiene l'acqua di vita che benedice 

Benedire. 

Ha le stesse consonanti del Banduddu, BND, considerando che nelle antiche lingue, le vocali non erano contemplate.

Un'acqua la cui aspersione con la pigna, che tengono in mano gli Apkalli, ma anche gli Oannes, i civilizzatori dell'umanità, attiva la ghiandola pineale. 

La pigna che tengono in mano, è proprio il simbolismo della ghiandola pineale, la cui attivazione, attiva anche il terzo occhio. 

Terzo occhio che in questa splendida immagine, attraverso l'antichissima tecnica della scarificazione, della quale ho parlato in un mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/09/scarificazione.html?m=0),  si rivela come una serie, una triade di cerchi concentrici, con un elemento centrale. 

Combinazione, "1+3", che richiama le tre cornici presenti nelle coppelle delle nostre antichissime ( antecedenti sicuramente al V millennio aC) Domus de Janas, qui in Sardegna, e alle porte e false porte presenti, sempre al loro interno, delle quali ho sempre parlato 

La simbologia 1+3, rimanda, nel suo totale, al Sacro Archetipo Ebraico Mem, il tredicesimo, la Sacra Madre Cosmica, amniotica e mnemonica delle acque primordiali, collegata all'Arcano XIII della Morte. 

È un ritorno, una continuità, di cui la morte fa da tramite, nel Sacro Grembo della Madre, custode di tutte le Memorie dell'umanità, in quanto grembo cosmico delle acque, che sono le custodi genetiche e vibrazionali delle Memorie. 

Collegata alla Pineale, la nostra memoria ancestrale dell'origine. 

La triade, indica "nascita /morte/rinascita", quindi esprime un concetto di immortalità, anch'esso legato alla ghiandola pineale, che trascende le coordinate spazio-temporali.. 

Al contempo, "1+3", indica il 4, la dimensione materica, di Madre Terra, in cui questa connessione si esplica. 

Il quadrato delle porte delle Domus de Jana, indica questo riferimento ai 4 Elementi e stadi di Madre Terra, oltre che essere veicolo di ierofanie che divinizzano la materia, attraverso il riflesso nell'acqua della coppella interrata, a cerchi concentrici, quindi il passaggio nell'altra dimensione. ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/04/allineamento-domus-sincantu.html?m=0) 

Le tre cornici, indicano la presenza di portali dimensionali ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/dio-enki-scacchiera-pubusattile.html?m=0), un accesso alla dimensione dell'immortalita.. 


Trovo straordinario che questo simbolo si trovi riprodotto, con una tecnica millenaria, come quella della scarificazione, presso un popolo, in una zona che si chiama Bandundu, che è un nome sardo. 

Un popolo che si chiama Mongo. 

Sarebbe un altro popolo, dell'Africa, con il quale  abbiamo molto in comune, oltre che con i Dogon del Mali, popolazione dell'Africa occidentale, occupante, sulla destra del medio Niger, i ripiani montuosi di Bandiagara (Mali). 

dei quali ho già accennato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/05/osservavo-stamattina-lultimo-bellissimo.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/portoni-dogon.html?m=0) 

Una donna sciamana, potente. 

Come le nostre Janas



Approfondimenti Oannes e Apkalli, entrambi portatori del Banduddu 


https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/le-sacre-rocce-mitra.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-banduddu-e-le-tombe-dei-giganti.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/concio-di-bosa-apkalli.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/banduddu-e-cintura-di-orione.html?m=0


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Terzo occhio Bandundu/Banduddu




martedì, maggio 07, 2024

💙Baby reindeer

 Struggente. Crudo. Poetico.

Emozionante come pochi. 

"Baby Reindeer" 

Baby Renna. 

La renna come simbolo esoterico dell'intelligenza, che io amo definire intelletto. 

La capacità di adattamento, ma anche il potere di trasformazione, di far emergere i nostri veri talenti, la nostra Essenza. 

È custode, infatti dei nostri Doni, nella simbologia del Natale.

Le corna ramificate, ad indicare la connessione con la dimensione superiore, ciò che spesso perdiamo, alla ricerca di connessioni che ci allontanano anche da noi stessi, nel distribuirci qua e là, in cerca di un valore identitario che può arrivare solo da noi stessi. 

La renna come simbologia di una dimensione infantile, in cui si crede ai regali, alle persone buone, alle persone che restano, a chi non ci fa del male. 

A chi ci ritiene unici. 

Tanto da meritare la scelta di un regalo natalizio solo per noi. 

Pensato esclusivamente per noi. 

Per la sera del Natale. 

La sera dell'unione, ma anche delle aspettative. Con le renne che fanno da sacre custodi per la consegna del regalo. 

Esclusivo. 

Pensato solo per noi. 

Perché, per quanto, oltrepassare il limite, sia un attimo, come per tutte le dimensioni, è l'esclusività, ciò che ci fa sentire importanti. 

Già, di carattere, ciò che piace a tutti, a me, a prescindere, non piace. 

A me piace lo sghembio, la particolarità. 

L'esclusività. 

L'esclusività, che esclude altri interessi. 

Esclusività che ti fa sentire il tuo essere unica e insostituibile agli occhi dell'altro. 

Ci sono momenti altamente poetici in questa serie, eppure così estrema. 

Ti si conficcano dentro come spilli. 

Non hanno la delicatezza dei post-it. 

Che pure, dopo un po' cedono, ai primi venti, ai primi caldi, ai primi altri interessi. 

Momenti così acuminati, che solo chi ti guarda davvero dentro, può spaccarti in due, come la violenza subita.

Come quell'integrita' che non riesci più a ritrovare, se non cercando lusinghe e compiacimenti distribuiti come i petali del tuo cuore sparpagliati dal vento. 

Il punto di incontro, è il dolore che accomuna. 

La ferita ancora aperta. 

Che l'altro vede, percepisce, e nella quale si identifica, perché parte sempre, come tutte le ferite, da quell'unico presupposto che ci rende fragili e vulnerabili. 

"Perché non riesci ad amarmi"? 

È un perché che lacera. 

Perché funambola tra l'esclusività e l'esclusione. 

E in questo funambolare, si snoda tutta la dialettica tra chi agisce e chi subisce. 

Ma non sono mai ruoli definiti. 

Sono Intercambiabili. 

Spesso si spaccia per esclusività, attenzione centellinata anche a tanti altri/e, spacciandola per unicità. 

Ma è energia flebile, che non arriva. 

Che perde frequenza mentre la si sciupa e la si svilisce, nel tentativo di compiacere a destra e a manca, senza vigore. 

Presenziando, ma senza quell'ingrediente passionale che vive di energia propria. 

Ecco perché, il crinale, tra passione e compassione, infine, diventa così sottile, da contemplare anche la caduta. 

Perché passione è anche com-passione. 

È un prendere con sé, i picchi emotivi dell'altro, nel bene e nel male. 

Ti appassioni, perché senti la stessa vibrazione.

E, a volte, trovare qualcuno che si cali fin nei nostri abissi è scomodo. 

È una gran rottura di scatole. 

Uno scanner vivente al quale non possiamo mentire. 

Perché sarebbe come mentire a noi stessi. 

E lui sa. 

Quando lei butta il sale sulla sue ferite. 

Quando gli dice se a fargli del male è stato un uomo. 

O quando, senza pietà, gli dice che i suoi spettacoli fanno pena. 

Ma di chi abbiamo bisogno, realmente? 

Di qualcuno che ci regga il gioco, il ruolo, o di qualcuno con cui essere verità, pur nella nostra  fragilità? 

Non lo sappiamo neanche noi. 

Perché quando troviamo la verità, spesso scappiamo a gambe levate. 

Quale è il nostro valore? 

Perché necessitiamo di barattarlo per cose, persone, situazioni, che non ci rappresentano? 

Sono entrambi dei sognatori, ed entrambi si rispecchiano l'uno nell'altro, cercando una via di fuga di cui si ha la chiave di lettura, ma non la soluzione. 

Perché non ci possono essere soluzioni esterne, se non siamo già risolti, nel pregresso, prima dell'incontro. 

Incontro con l'altro, con le situazioni, con la stessa vita. 

Con noi stessi. 

Due bambini che chiedono ancora amore. 

Che cercano di strappare un sorriso, una risata, una complicità. 

Che cercano ancora il calore di quella piccola renna che era il Mondo a parte. 

Diffidiamo da chi si fa distributore di renne seriali. 

Mendicano attenzioni più di quanto noi stessi abbiamo il coraggio di richiedere. 

Solo l'esclusività può darci la vera percezione di noi stessi.

Gli occhi dentro l'Anima, a percepire anche ciò che non manifestiamo, infinitamente più importante di ciò che manifestiamo. 

Gli estremi fanno parte del rischio. 

Ma non dipendono dall'interazione di quel momento. 

Dipendono dal pregresso. 

Ed è in questa capacità di riconoscerlo, che consiste anche la più alta forma d'amore verso noi stessi. 

Una compassione, nella quale però, io resto integro. 

Passione. 

Lo avevo già scritto tempo fa 

Pass-I One, in inglese. 

Consentire, fare un modo, che io diventi uno. 

Perché le passioni, appassionarci a qualcosa, ci devono ricondurre sempre a noi stessi, alla nostra Essenza, alla nostra Verità. 

E anche questa, per quanto se ne voglia dire, era passione, inficiata dal non risolto. 

Da una soluzione che è stata affidata all'altro. 

Nessuno ci può risolvere. 

Nessuno ci può distruggere. 

Nessuno ci può salvare. 

Ma l'amore, la presenza, l'esclusività possono tanto. 

È quell'esserci, anche se siamo sgangherati.

È quell'abbraccio, che finalmente, smettiamo di chiedere. 

Capolavoro.

Struggente, psicotico, intenso, come pochi. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

Baby reindeer




lunedì, maggio 06, 2024

💙8/5/2024 Novilunio in Toro

Mercoledì 8/5/2024, abbiamo il novilunio in Toro

Siamo di mercoledì, giorno mercuriale, sotto un segno di Terra enfatizzato sia dalla Luna che dal Sole, in totale sinergia mercuriale.

Abbiamo, per questa giornata, un Sacro Archetipo Ebraico Shin, il ventunesimo, il Fuoco Sacro, in correlazione all'Arcano Maggiore XXI del Mondo.

Questo è un Archetipo molto bello, perché rappresenta sia il nostro Fuoco divino, il nostro Daimon interiore, manifestazione dei nostri talenti, attitudini ed Essenza, sia, come glifo, rimanda al simbolismo di un molare, di un dente, con le sue tre radici, a simboleggiare una trinità, una stabilità, una radice, un'origine.

Shin è una delle tre Lettere Madri dell'alfabeto ebraico, insieme alla Mem, che simboleggia l'acqua, la materia, e insieme all'Aleph, che simboleggia l'aria, l'afflato divino.

Insieme, si bilanciano a vicenda.

Il valore ghematrico della Shin, 300, è lo stesso della lunghezza, in cubiti, dell'Arca di Noè, che simboleggia il punto di passaggio, di reset, tra un'umanita' corrotta e una purificata.

Purificata dalla sinergia dell'acqua e del Fuoco.

Simboleggiando il fuoco, e il molare inteso come masticazione, sgretolamento, sembra evidente che la Shin, simboleggi un'azione potente, una forza in movimento, così come è nell' energia del Fuoco, ma anche dell'acqua.

Perché la simbologia della Shin, con quella forma a tre fiamme, è stata assimilata, per complementarietà, anche alla simbologia del tridente, simbolo di potere del Signore delle acque, Nettuno/Poseidone.

Shin, essendo energia dinamica, è la lettera iniziale e finale della parola ebraica Shemesh, che significa "sole", formata dalle lettere Shin/Mem/Shin, con la Mem/acqua centrale, che rappresenta il Femminino

Interessante notare, che anche l'Arcano Maggiore corrispondente, il Mondo, ha come elemento centrale un Femminino, una donna danzante, che intorno ha i simboli dei quattro viventi che rappresentano l'Apocalisse, il Toro, l'angelo, l'aquila e il leone, i segni fissi dello zodiaco, che traguardano il percorso del sole.

Esattamente come la parola ebraica Shemesh, che ha la Shin ad inizio e fine, e la Mem, il Femminino, al centro.

Questo dovrebbe farci riflettere sul fatto, che l'origine è sempre l'energia femminile.

E di energia femminile parla anche questo novilunio in Toro, enfatizzato dal segno solare nello stesso Toro.

Il segno del Toro, è un elemento Terra, guidato dal pianeta Venere.

La lettera Shin, è composta da tre l'etere Vav, dal valore numerico 6.

Insieme formano un 666.

Ma il 666, che sappiamo, perché l'ho scritto altre volte, essere la potenzialità di ogni umano, sommato, diventa un 18, quindi un 9, Archetipo Teth, il grembo, la creazione, il Femminino, la Kundalini.

E la creazione si attua nell'elemento terra del Toro, che nella sua simbologia intrinseca, ha anche la simbologia lunare del grembo, quindi in sinergia con il Femminino.

Le sue corna taurine/uterine, si adattano straordinariamente a questo mercoledì mercuriale di novilunio, guidato dal Fuoco, ma anche dall'acqua.

Come ho scritto, Shin significa anche dente.

I denti sono 32.

Il 32, sommato, fa un 5, che è il numero legato all'elemento Toro, collegato al quinto chakra della gola, Vishudda, che trova un suo corrispettivo anatomico, nell'apparato riproduttivo femminile, che è un 9, il Grembo

E ritorniamo al 666>18>9  della Shin.

Pare che lo stesso glifo della Shin, in origine, avesse 4 diramazioni, che rappresentavano le matriarche, i tre rami, invece, rappresentano i tre patriarchi, Abramo Isacco e Giacobbe, la trinità fondamentale della creazione dell'umanità 

Il quarto ramo, chiamato Olam haBa, il mondo futuro, sarebbe stato occultato, e possiamo immaginare quali possano essere stati i motivi del patriarcato, e insieme, i 4 rami, rappresenterebbero Sarah, Rebecca, Rachele e Leah, il mondo fisico di Madre Terra, con i suoi 4 Elementi e punti cardinali. 

Con la quarta lettera mancante, la Shin raggiungerebbe un valore ghematrico, da 300 a 360, che rappresenta la totalità della circonferenza, la completezza. 

Il Mondo nella sua totalità. 

Il Femminino salvifico, la cui assenza ha causato dolore, nella sua quarta parte, rappresenterebbe la lettera invisibile, la lettera santa, la lettera 23, del prossimo ciclo dell'umanita', basato sulla bonta', sull'unità cosmica, sulla ricettivita' e accoglienza.. 


È ciò che darà dinamismo alla simbologia dell'Arcano Maggiore del Mondo, che ha, appunto, un Femminino al Centro. 

5 elementi, la donna e le 4 figure intorno 

I 5 sensi 

Elemento terra, ma anche elemento eterico. 

Connessione con la dimensione spirituale, capace di oracolare, di pre-vedere, di vedere oltre. 

Una frequenza vibratoria legata sia all'uso saggio della parola( vedi  quinto chakra della gola legato al segno del Toro), sia armonia con le leggi dell'Universo, colme di Memorie Akashiche. 

Le stesse della Mem centrale della parola Shemesh, sole, in ebraico, tra le due Shin, tra i due "alba e tramonto" del sole, metafora del percorso umano. 

La Mem centrale, è Femminino, ma anche memoria. 

La Memoria collettiva dell'umanità, che rivela la vera storia dell'umanità 

Arcano 21> 3

Il ternario creatore

E notate come anche il 23 faccia come somma, 5, che è il numero del segno del Toro, che nel suo simbolismo, legato a Madre Terra, implementa anche l'energia femminile, di Venere.

D'altronde, anche nel libro di Thoth, il 21 è rappresentato come una donna nuda al centro di una corona che forma un cerchio, che può essere assimilabile allo zero o all'Omega. 

Come gli Omega che tiene in mano Inanna, per intenderci. 

La nudità, rappresenta la Verità. 

Il Femminino senza veli

L'Iside svelata. 

La terra fertile in cui le 4 forze della natura, fuoco( leone), terra( toro), aria( aquila), etere spirituale ( angelo), convergono. 

In tutto, si esprime la Quintessenza

E ritorniamo al concetto iniziale della Quintessenza che questo novilunio in Toro esprime. 

La luna, il Femminino è occultato.

Ma sta proprio in questo occultamento, la sua potenza. 

Portare la Quintessenza alla luce.

Rivelare la nostra intima Verità. 

Disintegrare, rendere digeribile, attraverso la simbologia dei molari, del Dente della Shin, che non è un dente di "addentamento", ma di disintegrazione, per rendere tutto ciò di cui ci siamo alimentati, anche del negativo, digeribile, assimilabile.

Sarà poi la cellula, la nostra Essenza, il Fuoco divino, a trasmutare in energia dinamica, il tutto. 

Che sia talento, anche ciò che ci ha ferito 

Che ci ha fatto crescere anche attraverso il dolore. 

Perché, anche il dolore è Energia. 

È creazione potenziale. 

È una bellissima energia di potenzialità, questa di questo novilunio in Grembo a Madre Terra, in cui il Femminino in particolare, accoglie e trasmuta, come è nella sua natura. 

Il Fuoco, d'altronde, in origine, aveva una sua valenza femminile, negli antichi testi tantrici, taoisti. 

Ritornare alle origini, alla Radice, all'Essenza, significa riconoscere questa enorme potenzialità, che è sempre accoglienza, anche se disgregazione dolorosa. 

Ciò che viene disgregato, troverà il modo di rinascere in altra forma, come è nel ciclo naturale dello stesso Mondo, di cui, il Femminino è artefice e Co-creatore, nella sua infinita Bellezza. 

Nuda come la Verità. 

Nuda come la prima goccia di rugiada su un petalo di Gelsomino. 

Che potranno anche occultare. 

Ma sarà il suo profumo, ad inebriare gli Animi, di vita e di Bellezza. 

Buon novilunio di profumazione. 


Tiziana Fenu 

©®Diritti intellettuali riservati 

Maldalchimia.blogspot.com 

8/5/2024 Novilunio in Toro





domenica, maggio 05, 2024

💛Sa Mastrucca degli Oannes

 


Da un gruppo, da un post di Annamaria Denti 

https://www.facebook.com/share/p/jBC5ZY3jDqxF1qgQ/

"" ... Era un vecchio gigantesco, ancora forte , coi lunghi capelli grigiastri e una folta barba grigia; il suo viso , tutto increspato di rughe dure , sembrava fuso nel bronzo . Era maestoso ,col suo costume scuro , sul quale indossava una sopragiacca senza maniche  si cuoio unto ; pareva un po' uomo preistorico . " ( Grazia Deledda , da " Elias Portolu " )" 


Mia personale interpretazione 

È una forma ancestrale di abbigliamento che richiama gli antichi Oannes, gli uomini-pesce  civilizzatori che venivano dal mare. Pelle conciata in modo che fosse idrorepellente.

È rimasto come antico retaggio iconografico e simbolico, nel velo delle suore.

Suora in inglese =Nun

Nun in arabo = balena/ pesce grosso.

In realtà la prima dea Madre pesce fu Ninursagh, dea Accadica sumera( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0) 

Nun e Nunet, una delle 4 coppie cosmogoniche civilizzatrici, gli Dei delle acque ancestrali

Nu- cone nuraghe.

Sardegna

Culto delle acque

Poseidone

Atlantide

Popoli del Mare

Antichi civilizzatori come gli Oannes

"Sa Mastrucca" 

Questo tipo di mantella. 

Mastro

Maestro

O per meglio dire, is Maistrasa, il Sacro Femminino civilizzatore.

( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/il-sacro-femmininooannesapkallu.html?m=0)


Approfondimenti Oannes e Apkalli, entrambi portatori del Banduddu 


https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/le-sacre-rocce-mitra.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/il-banduddu-e-le-tombe-dei-giganti.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/concio-di-bosa-apkalli.html?m=0


https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/banduddu-e-cintura-di-orione.html?m=0



Tiziana Fenu

©®Diritti intellettuali riservati

Maldalchimia.blogspot.com

Sa Mastrucca degli Oannes