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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

giovedì, luglio 17, 2025

💛Cappello ad atza

Immagini a confronto
Prima immagine, il nostro bronzetto di Vulci ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/bronzetto-sciamano-vulci.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/simbologia-delle-trecce-nel-bronzetto.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/sacchetta-sciamanica.html?m=0

Seconda immagine , la nostra Sacerdotessa ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-sacerdotessa_27.html?m=0)
Terza immagine, un aruspice etrusco, Museo Gegoriano Etrusco Vaticano.
Le sacre scritture” etrusche erano racchiuse in tre grandi gruppi di libri, gli  Aruspicini, Fulgurales e Rituales.
Depositaria della letteratura sacra e della disciplina rituale era la casta sacerdotale.
Il cappello a punta, ad "atza", in sardo, è un convogliatore di energia.

Parole sarde..

"Atziccau" , spaventato, all'apice emozionale dello spavento

"Atzudua", uno/una, con un carattere "spigoloso", "appuntito" 

I nostri Antichi sciamani sardi, ancora prima degli Etruschi, come quello rappresentato dal nostro antico  bronzetto di Vulci, ne facevano uso.
Dal mio scritto
"Un copricapo pileato e conico, con carattere rituale, fatto in origine con una pelle di pecora non rasata, e poi in feltro o pelle, attribuito in epoche passate agli sciamani e poi attribuito, insieme al manto, alle figure religiose di potere, come i pontefici.
In Grecia era considerato un cappello da viaggio, e attributo specifico dei Dioscuri, i figli del Cigno, di Zeus, che si trasformò in cigno per sedurre la bellissima Leda, del quale parlai in un mio precedente post.
I Dioscuri, i gemelli Castore e Polluce, naviganti come gli Shardana, protettori dei naviganti.
Quella costellazione del Cigno, o Croce del Nord, così importante per gli Antichi Sardi, perché la sua stella più brillante Deneb, era la stella Polare 12.000 anni fa, e la cui croce astrologica, come abbiamo visto di recente, è una delle tre croci del cielo, sulla via Lattea, di Ascensione verso il Divino.
Gli emettitori viventi della forza primordiale", li avevo chiamati.
Un Nun che non è un uomo normale, ma è consacrato al Divino("Nun" in inglese significa anche  suora, cioè "consacrata" , oltre i suoi significati come "pesce/acqua/balena")
Un Alchimista Sacro, che è capace di costruire la sua zona Sacra, il suo Tempio, e può guidare gli altri, come fa su Componidori della Sartiglia, come fa su "Isshuadore", guidando l' animalita' dei Mamuthones.
Un uomo che è rinato a se stesso, che ha compiuto il percorso iniziatico attraverso le " tre croci simboliche", in cielo, lungo la via Lattea, così in terra.
Ecco il perché del copricapo simile al pileo, tipico dei Dioscuri, i figli del Cigno, di Zeus.
E questa alchimia trasformativa si può ottenere solo quando le polarità entrano in sinergia". Anche nell'arciere di Serri( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/arciere-santa-vittoria-di-serri.html?m=0), così come nel gonnellino del Gigante di Mont'e Prama, notiamo un gonnellino a punta( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/03/orioneurina.html?m=0)

"La posa dell'arciere della costellazione di Orione, come quella del nostro bronzetto, ad arco teso
La parte finale della parte posteriore del gonnellino, come la conformazione della costellazione del Cigno, a vertice verso il basso, importantissima per la nostra antica civiltà sarda( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/12/l-ingresso-triangolare-dei-nuraghi.html?m=0)
Un ingresso triangolare per convogliare energia, perché i nuraghi, come struttura corrispondono alle dinamiche energetiche della cimatica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/nuraghi-e-cimatica.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/barumini-cimatica.html?m=0)e della radionica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/nuraghe-suraki-antica-citta-di-neapolis.html?m=0)

Con il cappello "ad atza", abbiamo anche il nostro bronzetto di Funtana Padenti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/bronzetto-di-funtana-padenti.html?m=0) e il nostro bronzetto

Sempre a Funtana Padenti, Lanusei, una sacerdotessa offerente ( https://www.nurnet.net/mediateca/page/6/?s=Bronzetti) di cui ho già approfondito per la particolarità degli anelli al collo, che ho ritrovato anche in una statuina iraniana (https://maldalchimia.blogspot.com/2022/10/statuina-iraniana-con-anelli-al-collo.html?m=0) 

Anelli al collo che mi rimandano alla simbologia di Saturno, quindi del Femminino, e che amplificano, secondo me, il convogliare delle energie, visto che la stessa conformazione l'abbiamo anche nello spillone nuragico ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/plasma-e-civilta-sarda.html?m=0) 

Abbiamo anche una sacerdotessa di Teti, sempre con il cappello ad Atza ( https://www.nurnet.net/mediateca/page/3/?s=Bronzetti) 

Tiziana Fenu
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Cappello ad atza













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