Supporto per la testa, proveniente dall'etnia Shona, Zimbawe, XIX secolo, prima immagine, che ha anche simbolismi particolari.
Cerchi concentrici
Quadrato con cornici, triangoli ed elementi a zig zag.
Tutti simbolismi presenti nelle nostre Domus de Janas, di cui ho approfondito tante volte.
Lo zig zag è presente anche nelle decorazioni dei Giganti di Mont'e Prama ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/simbolismo-zig-zag-guanto-gigante-di.html), arrivato fino ai nostri nostri, nei nostri stupendi manufatti artigianali, sopratutto tessili ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/simbologia-manufatti-museo-tessile.html)
Altri supporti per la testa, provenienti dall'Etiopia, dal Kenia e Somalia e da Oromo, gruppo dell'Etiopia, forse discendenti di quei Falasha, gli Ebrei Etiopi, la stirpe degli Iniziati della Regina di Saba ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/antico-stemma-4-mori-mongkol.html)
Straordinaria questa correlazione perché la simbologia rimanda agli antichi poggiatesta egizi, i weres, che sono il simbolo all'archetipale Dio Shu, l'Akhet, di cui ho approfondito tante volte, a partire dal febbraio 2021.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/lo-stargate-di-orione-attraverso-sa.html
"E questa Ascensione, da terrena a celeste, poteva avvenire soltanto con una particolare congiunzione di questi pianeti, quando, tutti, tranne il sole, si trovano allineati sopra l'orizzonte, visibili ad occhio nudo.
E questa posizione, è indicata esattamente dalla Costellazione di Orione, quando il Sole si trova nella posizione chiamata "stretta di mano", sopra il braccio teso di Orione, che essendo identificato anche con Osiride, veniva rappresentato tenendo stretto tra le mani un'Ankh, la chiave della vita.
Questo tipo di allineamento a "7 pianeti", era considerato importantissimo, poiché era considerato come uno stargate, per l'ascensione al cielo, e il ritorno ad una forma stellare, come il nonno di Osiride, la divinità Shu, il padre degli Dei, il Dio dell'arco, il Custode dei pilastri che sostengono il cielo, il cui corpo era composto da luce, come le stelle.
Il dio Shu egizio rappresenta la simbologia dell'Akhet.
Akhet, dal geroglifico "akht", che significa orizzonte, indica quel "luogo nel cielo dove sorge il sole" e là, in quella parte misteriosa del cosmo, dove si compie il miracolo della rinascita solare.
È la dimensione della rinascita.
Il luogo alchemico tra i due poli della dualità, delle due montagne, delle due torri, del passato e del futuro, in cui avviene la rinascita ciclica del percorso solare e individuale,
Della manifestazione solare, del proprio sé.
In alcune rappresentazioni la simbologia dell'Akhet è rappresentata da due leoni che custodisco l'orizzonte.
Sono i leoni del Dwaw (domani) e Sf (ieri) e tra loro si trova il destino, personale e cosmico.
Shu, che stava nell'ottava sfera, quella poco prima della sfera, la nona, dove sta Dio, il punto di riunione tra l'anima dell' individuo e Dio.
Ottava sfera.
Otto, come la stella a otto punte, che abbiamo visto sopra il Toro, rappresentata nella moneta del Sardus Pater, descritta dal Pittau.
Nome, Shu, che potrebbe essere benissimo lo stesso Shu. dell'iniziale della parola Shardana.
Shu/Sha.
Le vocali spesso traslitterano quando di tratta di parole composte.
Il Dio Shu aveva il corpo composto da luce come le stelle ed era il Custode dei pilastri che sostengono il cielo.
"luce come le stelle".
"pilastri che sostengono il cielo".
Sono mesi, che sostengo che i Giganti di Mont'e Prama, sono come Titani che sostengono il cielo, e che quello che hanno in mano, non è uno scudo da pugilatore, ma una protezione simbolica riferita al sole all'azimuth, loro che al sole riluciccano di arenaria lucente sotto i raggi del sole.
[...]
E la massima espressività solare, e quindi, la massima espressione della divinità nella materia, si aveva con il Sole all'equinozio nel segno del Toro, tra il 4.150 e il 1.850 a.C".
Equinozio
Equilibrio
Le due polarità.
Quindi, il Dio Shu, governa l'Ottava Sfera, la cui simbologia archetipale, è riflessa nella stella a 8 punte"
Simbolismo che troviamo nello straordinario reperto israeliano ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/stella-8-punte-israele-shu.html?m=0)
Discorso sul Dio Shu, poi approfondito in altri miei scritti più recenti , legato anche alla simbologia de su Juvale astrale.
Il giogo dei buoi.
Su Juvale, conformazione astronomica dell'Orsa Maggiore che troviamo anche nei nostri nuraghi
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html), perché comunque Shu, è legato al Femminino, all'Ottava Sfera.
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/giovanni-juvaleorsa-maggiore.html?m=0
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html)
"C'e da sottolineare che l'Akhet indica anche un geroglifico che rappresenta il sole che sorge tra due montagne, spesso tradotto come "orizzonte" associato al concetto di rinascita e ri-creazione.
Il sole che sorge tra due montagne, tra due torri.
Le due torri collegate da una retta, l'orizzonte, proprio come le due torri/nuraghi in molti nostri nuraghi"
Fino al mio ultimo scritto a riguardo https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/stella-8-punte-israele-shu.html?m=0"
Non mi stupisco che questa simbologia si trovi anche in paesi dell'Africa come lo Zimbawe, perché abbiamo strette correlazioni, come Antica Civiltà Sarda, anche con questi paesi è altre zone dell'Africa, come con i Dogon del Mali.
Approfondimenti a riguardo nel mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/great-zimbawe-regina-di-saba.html?m=0
Ma la Matrice è sempre quella.
Sardegna Cultura Madre.
Tiziana Fenu
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Ultima foto Sassari domus de janas Montalè
foto Sergio Melis.
Una conformazione stilizzata dello Shu
Supporto per la testa ( akhet / Shu) africani








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