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venerdì, ottobre 17, 2025

💛Spirali Domus de Janas Corongiu

 Pimentel, Sud Sardegna 

Domus de Janas Corongiu
Foto Nero Argento ( https://www.neroargento.com/page_galle/corongiu_gallery.htm)
Avevo già parlato dei petroglifi in questa Domu de Jana ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/gli-dei-delle-spirali.html?m=0) sottolineando come fossero come una narrazione.
La narrazione di una gestazione.
Osservandolo adesso, a distanza di tempo, riconfermo questa interpretazione, e anche la simbologia intrinseca delle spirali, di cui ho approfondito più volte, estremamente presente nella nostra iconografia simbolica e nelle nostre Domus de Janas
Approfondimenti sulle spirali
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/concetto-di-spirale-doppia-e-speculare.html
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/10/domus-de-janas-bonorva-sa-pala-larga.html
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/simbologia-delle-spirali.html

Ciò che osservo adesso, però, è che non si tratta di una spirale come quella della Domu de Jana, per esempio, di Baldedu, a Chiaramonti, provincia di Sassari ( foto Nero Argento https://www.neroargento.com/page_galle/baldedu_gallery.htm), rivolta verso l'interno, particolare anche per la presenza di un altro simbolo, che sembra essere un caduceo( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/12/il-caduceo-della-domu-de-jana-di-baldedu.html), ma che può essere anche la stilizzazione di un "pesesh-kef" un coltello rituale egizio, dalla caratteristica forma a coda di pesce, che veniva utilizzato anche  durante la cerimonia dell'Apertura della bocca, per consentire al defunto di mangiare e bere di nuovo
Attributo Sacro della Dea Meskhenet, che sul capo presenta due spirali speculari, ma rivolte verso l'interno.
Uno strumento che troviamo anche in ambito assiro babilonese, e che è correlato anche alla simbologia del Dio Bes, Dio delle nascite.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/search?q=Travaglini&m=0)
"La coppia di serpenti, speculari in entrambi i casi, che sta alla base di questa colonna, funge da elemento decorativo finale, di quella che sembra una configurazione ad Omega, che era il simbolo principale di un'altra dea protettrice del parto, la dea sumera Ninursagh, generatrice di vita, che abbiamo già incontrato, nella sua primordiale versione ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0), collegata alla dea della fertilità Inanna / Ishtar. 
L'omega Ω sembra essere un utero stilizzato collegato al fatto di essere la Dea madre e del parto, così come ho già approfondito per la Dea Hathor, Sacra Madre Cosmica, il cui nome Hathor, rimanda all'uter/ Ator.
Un utero primordiale 
Un atomo primordiale della creazione.  
Ne ho parlato a proposito della simbologia e conformazione del Menat, oggetto sacro della Dea Hathor, la cui conformazione ad Omega, come principio femminile, rimanda alla stessa conformazione della Dea, al Menat, e al nostro pozzo Sacro di Santa Cristina ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0) 
Ma la conformazione ad Omega, può essere identificata anche con lo strumento che si usava per tagliare il cordone ombelicale, e molto probabilmente, anche per la circoncisione, sia in campo egizio, che ebraico e arabo. 
In questo caso, visto che in questa rappresentazione è presente il Dio Bes, credo che la simbologia dell'Omega sia correlata al concetto di nascita, complementato dal concetto di ciclicità "vita/morte", visto che abbiamo i due serpenti alla base, che in una azione del mordere le estremità della stessa colonna che rappresenta le due polarità energetiche, sanciscono, come un Oroborus, la ciclicità della vita, in un susseguirsi di nascita e morte, in continuo rinnovamento" .

Mi soffermo un attimo sul nome della Dea Meskhenet.
La radice è uguale alla parola Mesket, le costellazioni circumpolari della nascita, legate alla simbologia dell'Akhet/juvale/del Dio Shu.
Dal mio scritto in cui parlo "de su Juvale /Costellazione dell'Orsa Maggiore, il giogo dei buoi astrale" (https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0
"Riporto un brano di un mio recente scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/giovanni-juvaleorsa-maggiore.html?m=0
" Le stelle del Nord, le costellazioni circumpolari, le Mesket, che stanno sempre sopra l'orizzonte e non tramontano mai. 
La zampa anteriore  del Toro( le 7 stelle dell'Orsa Maggiore) che rappresentano Set, paredro di Tueret, la dea ippopotamo. 
Taweret potrebbe essere associata all'occhio di Ra, con Iside che, in versione di Tuaret, causa le esondazioni del Nilo, fertilizzando la terra, durante il periodo chiamato Akhet, che andava da metà luglio a metà novembre, che quindi iniziava in pieno solstizio estivo.
C'e da sottolineare che l'Akhet indica anche un  geroglifico che rappresenta il sole che sorge tra due montagne, spesso tradotto come "orizzonte"  associato al concetto di rinascita e ri-creazione. 
Il sole che sorge tra due montagne, tra due torri. 
Le due torri collegate da una retta, l'orizzonte, proprio come le due torri/nuraghi in molti nostri nuraghi.
Avete notato come Juvale sia anche la radice di Juanni, il Giovanni, il San Giovanni che segna l'inizio del solstizio estivo, di cui ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/san-giovanni-in-sardegna.html?m=0)? 
Come ho scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/06/salome-e-il-giovanni-battista.html?m=0) la decapitazione di San Giovanni è simbolica.
Deve perdere potenza, come uno spermatozoo che per perde la testa, per donare la vita, affinché l'Horus del solstizio invernale possa nascere 
Un sacri-ficio necessario, per mano di un Femminino. 
E, come San Giovanni, fa nascere il Cristo dalle acque, lo battezza, così le costellazioni del Mesket,  le guardiane del cielo, riguardavano i misteri della nascita e rinascita, poiché il  Meska, durante i riti Iniziatici, misterici, di rinascita, di incubatio, era la pelle sotto la quale si poneva l’iniziando, la pelle che simboleggiava l‘amnios o il chorion, la placenta, la membrana che avvolge il feto. 
Meska, da "mes" che significa “nascita” e ka, “doppio”.
Il passaggio per la pelle, che era simbolo anche dei riti di mummificazione, attraverso la pelle di leopardo, agnello o cervo. 
Mentre scrivo, penso a "su juvale", che veniva posto anche sotto la nuca dei faraoni, o sotto la nuca di chi guidava verso la fine delle sofferenze, su Juvale usato dalla nostra Accabadora, o forse, sarebbe meglio scrivere Akabadora, con la Ka, perché guidava verso la rinascita. 
Le Mesket, le guardiane del cielo, sempre vigili, quelle fanno girare il mondo ( come il giogo, il carro, che gira sempre su se stesso) e rendono immortali), che offrono vita, ma anche morte. 
"Bogadoras" ( coloro che fanno nascere, che portano/bogano, in sardo, fuori) e "Accabadoras" ( coloro che mettono fine alla vita)". 
C'era una ritualistica molto precisa, in ambito egizio, descritta nel Libro di Toth, esattamente, nel libro della Fondazione, per la quale, il Re, capo dei Maestri Costruttori, il Faraone, per individuare meglio l'Orsa Maggiore, e quindi, la Stella Polare, si serviva di uno strumento, detto Merkhet( una sorta di livella alla cui estremità e collegato un filo a piombo), è individuava i 4  vertici del luogo sacro.
Con un mazzuolo ( stesso nome de su matzolu de S'Accabbadora), solcava per 4 volte, il solco del perimetro, come se fosse un'aratura.
L'aratura del carro dell'Orsa Maggiore, che sacralizzava, in questo modo, le fondamenta del tempio, della piramide.
In questo spazio, nasce l'Akhet,
Dell'Akhet ne ho parlato in un altro mio scritto( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/lo-stargate-di-orione-attraverso-sa.html) 
"I pilastri che reggono il cielo.
Le torri dei nuraghi
La simbologia delle corna
L'equinozio di primavera, traguardato dalle torri dei nostri Nuraghi
Il dio Shu.
"E questa Ascensione, da terrena a celeste, poteva avvenire soltanto con una particolare congiunzione di questi pianeti, quando, tutti, tranne il sole, si trovano allineati sopra l'orizzonte, visibili ad occhio nudo.
E questa posizione, è indicata esattamente dalla Costellazione di Orione, quando il Sole si trova nella posizione chiamata "stretta di mano", sopra il braccio teso di Orione, che essendo identificato anche  con Osiride, veniva rappresentato tenendo stretto tra le mani un'Ankh, la chiave della vita.
Questo tipo di allineamento a "7 pianeti", era considerato importantissimo, poiché era considerato come uno stargate, per l'ascensione al cielo, e il ritorno ad una forma stellare, come il nonno di Osiride, la divinità Shu, il padre degli Dei, il Dio dell'arco, il Custode dei pilastri che sostengono il cielo, il cui corpo era composto da luce, come le stelle.
Shu, che stava nell'ottava sfera, quella poco prima della sfera, la nona, dove sta Dio, il punto di riunione tra l'anima dell'individuo e Dio.
Ottava sfera.
Otto, come la stella a otto punte, che abbiamo visto sopra il Toro, rappresentata nella moneta del Sardus Pater, descritta dal Pittau.
Nome, Shu, che potrebbe essere benissimo lo stesso Shu dell'iniziale della parola Shardana
Shu/Sha
Le vocali spesso traslitterano quando di tratta di parole composte.
Il Dio Shu( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/sa-pippia-de-caresima.html?m=0)
aveva il corpo composto da luce come le stelle ed era il Custode dei pilastri che sostengono il cielo.
"luce come le stelle".
"pilastri che sostengono il cielo".
Sono mesi, che sostengo che i Giganti di Mont'e Prama, sono come Titani che sostengono il cielo, e che quello che hanno in mano, non è uno scudo da pugilatore, ma una protezione simbolica  riferita al sole all'azimuth, loro che al sole riluciccano di arenaria lucente sotto i raggi del sole"

Questa simbologia presente nella Domu de Jana di Corongiu, è simile, non solo all'Akhet, ma anche alla simbologia dei Torii giapponesi, presenti nelle nostre Domus de Janas, a delimitare una zona Sacra (https://maldalchimia.blogspot.com/2020/05/oggi-che-20-maggio-e-la-giornata.html?m=0
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/02/torii-giapponesi-domus-de-janas.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2020/05/oggi-che-20-maggio-e-la-giornata.html?m=0

Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/07/gli-dei-delle-spirali.html?m=0
È un processo circolare di perenne mutazione, trasformazione e rinascita, nel femminile, nel suo grembo Alchemico
È il processo dell'Energia in continuo mutamento
E quei due Segni grafici a sinistra, quei due "trespoli" o  Arche segnano che il viaggio è appena iniziato, con il Padre e la Madre che  ancora sono divisi nella dualità, che ancora  non sono ancora sinergia creativa androgina
Sono solo due, e non tre, come  quelli che vediamo sulle false porte nelle Domus de Janas. 
Quelle che, ho detto più volte, somigliano ai Torii  giapponesi, e che presiedono all'ingresso verso una zona Sacra. 
Poiché la porta non è solo simbolo di un ingresso, e anche essa stessa simbolo di uno spazio segreto che sta dietro di  essa
Uno spazio di forte pregnanza simbolica
Varcare la soglia è un rito di passaggio verso uno stato di forte trasformazione alchemica, che implica nascita, morte e rinascita. 

Questo simbolo di Corongiu, non et nemmeno come quello del petroglifo in bassorilievo della Domus de Janas dell'Ariete, a Perfugas(Ss), in Sardegna, metà IV millennio a. C.

( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/09/petroglifo-sardo-e-siciliano-confronto.html?m=0) simile al  petroglifo in bassorilievo proveniente dalla Necropoli di Castelluccio, in Sicilia, in provincia di Siracusa,


O come la doppia spirale di Oredda, provincia di Sassari

https://maldalchimia.blogspot.com/2023/03/spirale-speculare-domus-di-oredda.html?m=0

Foto dal  blog Nero Argento ( http://www.neroargento.com/page_galle/oredda_gallery.htm) 

Questa spirale è in accoglienza.
Rappresenta la fase necessaria alla gestazione.
È come un calice, un Graal.
Accoglie il cielo, quell'energia maschile fecondante che all'interno delle Domus de Janas, al coperto, può essere rappresentata solo da un simbolo che accolga la sinergia delle due energie Demiurghe.
Come la simbologia del Dio Shu, che regge il cielo, ma che è anche la rappresentazione dei due pilastri che reggono il cielo, le due polarita, quell'akhet /juvale che vediamo anche nella conformazione di certi nostri nuraghi, come quelli di Mogoro, orientati all'Orsa Maggiore ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/01/mogoro-e-lorsa-maggiore.html?m=0), su Juvale astrale.
Juvale che si usava anche per partorire e per facilitare il trapasso nell'altra dimensione, usato, come strumento ritualistico, da S'Accabbadora ( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-de-s-accabadora-in-sardegna.html?m=0)

La particolare somiglianza di queste spirali con l'apertura a coppa, diversa dalla conformazione verso l'interno, mi fa pensare alla dimensione primigenia del concepimento in cui le due polarità agiscono per creare.
Ecco perché il Dea Meskhenet, ha sulla testa il simbolo spiralizzato dell'utero essendo la dea delle nascite, ma con spirali in contrazione, verso il basso, l'interno, in custodia. 

Quella dimensione del Mesket, circumpolare, legato alle Grandi Madri, come l'Orsa Maggiore.
È straordinario come questa simbologia a calice, spiralizzata, in accoglienza, si ricolleghi alla dimensione demiurga rappresentata dallo stesso Dio Shu, che regge l'arco/arca del cielo
Arca, che è argha, vagina in Sanscrito.
E anche la Simbologia dei Torii giapponesi, le Porte del Cielo, i cui petroglifi  sono stati ritrovati anche all'interno di grotte simili alle nostre Domus de Janas, come ho già scritto, indica questa valenza Sacra di unione tra le due polarità, terra e cielo.
Come l'antico manufatto, straordinario israeliano  di cui ho approfondito
(https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/stella-8-punte-israele-shu.html?m=0)
Una struttura simile a quella dei Sacri Torii giapponesi, a quella del Dio shu, che regge, che accoglie la stella a 8 punte, che rappresenta sia il Femminino, che quella simbologia di infinito che unisce cielo e terra, simbolo di equilibrio cosmico.
"Shu, che stava nell'ottava sfera, quella poco prima della sfera, la nona, dove sta Dio, il punto di riunione tra l'anima dell' individuo e Dio.
Ottava sfera.
Otto, come la stella a otto punte, che abbiamo visto sopra il Toro, rappresentata nella moneta del Sardus Pater, descritta dal Pittau.
Nome, Shu, che potrebbe essere benissimo lo stesso Shu. dell'iniziale della parola Shardana.
Shu/Sha.
Le vocali spesso traslitterano quando di tratta di parole composte.
Il Dio Shu aveva il corpo composto da luce come le stelle ed era il Custode dei pilastri che sostengono il cielo. 
"luce come le stelle". 
"pilastri che sostengono il cielo". 
Sono mesi, che sostengo che i Giganti di Mont'e Prama, sono come Titani che sostengono il cielo, e che quello che hanno in mano, non è uno scudo da pugilatore, ma una protezione simbolica  riferita al sole all'azimuth, loro che al sole riluciccano di arenaria lucente sotto i raggi del sole.
[...] E la massima espressività solare, e quindi, la massima espressione della divinità nella materia, si aveva con il Sole all'equinozio nel segno del Toro, tra il 4.150 e il 1.850 a.C".
Equinozio
Equilibrio
Le due polarità.
Quindi, il Dio Shu, governa l'Ottava Sfera, la cui simbologia archetipale, è riflessa nella stella a 8 punte".

Trovo straordinaria questa estrema raffinatezza nelle diversità tra simboli apparentemente simili, ma che, evidentemente, veicolano una semantica diversa, che potrebbe sembrare opposta, ma è complementare, come due fasi dello stesso processo.
Il concepimento, che accoglie le due energie sinergiche, e la gestazione.
Una dimensione, pur sempre uterina, a cui la nostra Antica Civiltà Sarda ha sempre donato e manifestato, estremo rispetto, in ogni sua sfumatura.

Tiziana Fenu
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Domus de janas Corongiu



























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