Molto particolari queste immagini con una simbologia similare
Prima immagine
Il nostro Ofiotauro, simbologia del serpente, del Femminino che ritroviamo anche nei nostri bronzetti sardi( dalla quarta immagine in poi), simbologia della quale ho approfondito più volte.
Seconda immagine
"Quattro Dee in lutto per Osiride con la ciocca di capelli anteriore che cade in avanti. Tempio di Abido" .
Le mani incrociate riflettono la simbologia della regalità, dell'investiturs divina, con lo scettro a uncino (hekah) e il flagello ( nekhekhn), sia in vita che oltre, simbolo di equilibrio e di fertilità legata ai cicli agricoli, in quanto erano strumenti usati per l'aratura e la battitura del grano, e apparivano nelle mani di divinità legate alla fertilità.
Terza immagine.
Antica rappresentazione barbuta, bifronte, che richiama il Giano bifronte, presente in un calderone orientale ritrovato a Vetulonia
La seconda immagine si riferisce Iside, Nefti, Neith e Serket, durante una cerimonia funebre.
Queste quattro Dee simboleggiavano una protezione per i morti, o più concretamente, per i loro organi.
Erano le custodi dei Vasi Canopi che contenevano gli organi del defunto e del sarcofago, che conteneva la mummia.
Si tratta delle quattro dee che stendono le braccia sopra la cassa funeraria di Tutankhamon.
Ho avuto modo di parlare della simbologia dei Vasi Canopi, riguardo la correlazione con il nostro pozzo Sacro Canopoli.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0
" Pozzo Sacro di Predio Canopoli, che si trova a Perfugas, provincia di Sassari.
Il pozzo ha orientamento sull'asse sud-ovest / Nord-est, con ingresso a sud-ovest, quindi perfettamente orientato ai solstizi.
Al tramonto del solstizio d'inverno( sud-ovest) e all'alba del solstizio estivo ( nord-est)
Anche il nostro pozzo di Santa Cristina è orientato ai solstizi, solo che l'ingresso è orientato a sud-est( alba solstizio invernale) e il lato opposto a Nord-ovest( tramonto del solstizio estivo)
[...] La conformazione a Menat, lega tutti questi pozzi, perché oltre la sua simbologia, di fattore "equilibrante, equinoziale", come ho già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/il-menat-e-santa-cristina.html?m=0/ https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/il-menat-portale-alchemico-dei-pozzi.html?m=0), c'è da sottolineare che il Dio Sobek, legato ai riti di mummificazione, quindi al concetto di anabasi ( ma anche di catabasi, perché "ricompatta" dopo la morte) è il marito della Dea Hator, il cui simbolo è proprio il Menat, e il pozzo, che contiene l'acqua, elemento femminile per eccellenza, non puoi che avere una simbologia femminile, che rimanda all'archetipale Tanit, di cui noi in Sardegna, abbiamo le primissime forme archetipali, come ho sempre scritto".
Quindi anche questo pozzo Canopoli, con il suo gemello nel pozzo di Nulvi, e con la conformazione a Menat, che contraddistingue, e funge da equilibrante, i nostri pozzi Sardi, e il pozzo di Kom Ombo, tra Nubia ed Etiopia( a cui siamo particolarmente legati per una serie di motivi) può essere un riferimento a quella dimensione di catabasi/anabasi, dell'oltretomba, collegata al dio Sobek, consorte della Dea Hator, il cui simbolo è proprio il Menat.
Il pozzo Canopoli, ha la stessa radice del nome dei Canopi Egizi, lo stesso nome quasi.
I vasi canopi sono contenitori destinati a racchiudere gli organi interni( polmoni, fegato, stomaco ed intestini) asportati dal corpo durante la mummificazione.
Con la XIX dinastia (1292-1186 a.C.) i coperchi si differenziano, fino ad arrivare alla canonica raffigurazione dei geni funerari chiamati “Figli di Horo”, protettori dei punti cardinali.
Il vaso di Amset, riconoscibile per la testa umana e contiene il fegato. Amset, era legato alla dea Iside ed indicava il sud.
Il vaso di Hapi ha la testa di un babbuino e contiene i polmoni; Hapi era connesso con la dea Nefti e indicava l’opposto cioè il nord.
Il vaso di Duamutef ha la testa dello sciacallo e contiene lo stomaco.
Duamutef era connesso alla dea Neith e indicava l’est.
Il vaso di Qebehsenuf ha la testa di falco e contiene gli intestini.
Qebehsenuf era connesso con la dea Selket e indicava l’ovest.
Canopo, pare che fosse il nome greco di un'antica città costiera risalente all'antico Egitto, posta nel delta del Nilo sul ramo più occidentale del fiume che è appunto detto ramo canopico, e fu il principale porto greco in Egitto prima della fondazione di Alessandria
Una città edificata in onore di Ramesse II, con tempio dedicato ad Osiride ed Ercole
Proprio quel Ramesse II che nomina gli Shardana, il suo esercito, nelle stele di Tanis del 1287 a.C., in si dice testualmente :
"Gli Shardana dal cuore impavido. Da sempre non si sapeva come combatterli, essi arrivavano con il cuore fiducioso, sui vascelli da guerra dal mezzo del Grande Verde (la parte tirrenica del Mediterraneo) e non si poteva resistere davanti ad essi".
Sottolineo che migliaia di Shardana erano stanziati proprio nel Delta del Nilo, specie sulla frontiera orientale.
Quindi, non stupisce la corrispondenza tra Canopo, città costiera del Delta del Nilo, quindi legata alla dimensione dell'acqua, e il pozzo Sacro di Canopoli.
E non dovrebbe nemmeno stupire la corrispondenza tra la ritualistica dei vasi Sacri Canopi, che preservavano gli organi dopo la morte, con la simbologia del pozzo Sacro in sé, in questo caso, anche con la stessa radice fonetica, le cui acque purificano e preparano al passaggio nell'altra dimensione.
Ritornando ai canopi, è interessante notare come ogni vaso avesse una formula magica, un'invocazione di protezione, da parte di alcune divinità femminili, che erano in genere Iside, Nefti, Selkis e Neith
Quindi si richiedeva, in ogni caso, la protezione del Femminino
Se ci pensiamo, anche la conformazione dei vasi Canopi, richiama la morfologia dei pozzi Sacri.
La tipologia a Menat
Perché è il Femminino, il fattore equilibrante, il custode delle due polarità.
Iside, la Grande Dea Madre, che sottolineo, era protetta da 7 scorpioni .
Nefti, guardiana del letto funebre, Madre di Anubi, che ebbe dal fratello/sposo Seth, nell'enneade eliopolitana, come sposa di Seth (poi di Thot), e nella religione di Osiride, in cui Iside e Nefti sono 'le due sorelle', 'le due vedove".
Presentata come un nibbio.
Il nibbio, è simile alla poiana, ed emette acuti simili ad essa
Selkis, deificazione dello scorpione, era dea della fertilità, della natura, degli animali, della magia, della medicina e della guarigione delle punture da animali e insetti velenosi Era anche connessa all'oltretomba, in quanto si riteneva sorvegliasse una delle quattro porte del Duat, l'aldilà egizio inoltre era patrona di uno dei quattro vasi canopi del corredo funebre, quello contenente le viscere del defunto.
La puntura dello scorpione induce una paralisi, ed è per questo che il nome di Selkis, ellenizzazione dell'originale egizio Selket, potrebbe essere tradotto come "Colei Che stringe la gola/Colei Che permette alla gola di respirare" .
Neith, era la patrona di Sais, nel Delta occidentale.
Dea Neith, collegata alla nostra Dea Tanit primordiale di Tresnuraghes( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0)
È il Femminino, ad essere lo psicopompo che traghetta nell'altra dimensione.
Come la nostra Dea Madre Sarda di Cuccuru Is Arrius, dalle fattezze di scarabeo.
Una dea Madre, è stata ritrovata anche qui, a Perfugas, una Dea Madre con Bambino, simile alla nostra Dea Madre di Cuccuru Is Arrius.
Abbiamo quindi un Femminino, legato anche alla simbologia dello Scorpione
Come ho scritto in un mio recente post
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/simbolismo-zig-zag-guanto-gigante-di.html?m=0)
"L'animale che rappresenta la dea Serket, simbolo del venire alla vita, sarebbe più precisamente la nepida (scorpione d'acqua), un insetto anfibio maestro del respiro, del soffio vitale".
Mi fermo un attimo qui.
SOFFIO VITALE
SOFFIO DIVINO
Guardate la terza immagine, il Giano bifronte, del periodo etrusco, ritrovato in un vaso di Vetulonia, viene rappresentato con quella appendice sulla testa, che è molto simile all'appendice simbolo dell'Ofiotauro, che rappresenta il serpente /Femminino.
Ma è anche similare all'appendice che ritroviamo in ambito etrusco, proprio nella ritualistica, codificata in precisi e severi precetti etruschi, del Soffio Divino, da ricercare nel grembo di Madre Terra, come facevano gli antichi Sardi nelle Domus de Janas, di cui ho approfondito in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/i-flamen-dialis-de-sa-carena.html?m=0), fortemente voluto da Numa Pompilio, re Sardo /etrusco/romano, un grande Cabiro Sardo, che ha ripreso questa ritualistica dalle nostre antiche Domus de Janas.
"I Flamini incarnavano in tutto e per tutto la divinità a cui erano associati e tra questi il Flamine di Giove, in latino flamen Dialis.
Come gli altri Flamini anche quello di Giove indossava un particolare copricapo chiamato apex, che nel caso particolare del Flamen Dialis era costituito da un berretto (albogalerus) fatto della pelle di una vittima sacrificata a Giove e sormontato da un bastoncino di legno a cui era attorcigliato un filo di lana (apex), che captava il Soffio della Terra .
Flamen, da filum o filamentum dell'apex, o da flare, cioè dall'accendere e dal soffiare il fuoco sull'altare del sacrificio.
[...] Flamen Dialis, sacerdote dell'universo secondo solo al Rex, il piu potente.
Il Sacerdote celebrava infatti insieme con la consorte, il Rex e la Regina nella Regia
sacrifici destinati congiuntamente a Giove, Giunone e Giano quali signori e reggitori del tempo.
GIUNONE E GIANO.
IL GIANO BIFRONTE CON L'APPENDICE SUL CAPO.
Giunone e Giano
Janas.
Gli antichi Sardi officiavano negli stessi templi, nelle Domus de Janas, le reggitrici delle porte solstiziali del tempo.
Tutte le Domus sono orientate ai solstizi.
Dalla Porta degli Umani, il solstizio estivo, alla porta degli Dei, il solstizio estivo.
Perché era così importante il suono, la frequenza della terra, tanto da farne una dimensione istituzionalizzata e protetta dalle cariche sacerdotali più alte?
Perché la vibrazione del suono, quella naturale di Madre Terra, del vento, creano.
Anche se l'orecchio umano non percepisce queste frequenze, esse sono innate nella materia, nella pietra.
[...] Potevano giacere in piccole grotte, verosimilmente, delle piccole Domus de Janas, per cercare di captare il Soffio divino di Madre Terra, l'afflato divino.
Una tecnica appresa sicuramente dai nostri Antichi Sardi, perché ciò che ho scritto, riguardo le Domus de Janas, già anni fa, e ribadito nel mio ultimo post a riguardo di questa tematica ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/sa-carena-domus-de-janas-su-murrone.html?m=0), trova esatta corrispondenza nella ritualistica etrusca, decodificata in norme e rituali ben precisi, che evidentemente, ai nostri Antichi Padri e Madri non interessavano.
Le Domus de Janas custodi del soffio divino di Madre Terra.
"Sa Carena" , lo sterno, che gli Etruschi, ad emulazione dei Sardi, hanno riproposto, con una ritualistica complessa ed esclusiva solo per alcune importanti figure sacerdotali, che si distinguevano nettamente da tutti gli altri sacerdoti romani".
Riprendendo il discorso sulla simbologia dello scorpione, trovo altre connessioni interessanti. Un filo conduttore tra le tre immagini.
"Infatti in alcune rappresentazioni appare una Nepeta sulla Dea Serket, la dea Scorpione, protettrice di morti e uno dei vasi canopi dove andavano gli organi del defunto durante la mummificazione, della quale avevo già approfondito ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/la-dea-scorpione.html?m=0)
"Uno scorpione che è legato astronomicamente, al Solstizio d'inverno, quindi alla discesa autunnale del sole agli inferi.
(notate infatti, come l'ingresso del pozzo Canopoli è orientato al tramonto del solstizio d'inverno, quindi alla dimensione più assoluta dell'oscurita', propedeutica alla generazione /rigenerazione/gestazione)
Una discesa necessaria per poter poi risalire e far nascere il Sole Bambino invernale che emerge dall'oscurita' per portare la luce.
Una simbologia equinoziale - solstiziale, che ingloba in sé la simbologia della dea morte in senso iniziatico, nel senso che la morte consentiva l'accesso e il ritorno, ad una dimensione spirituale alla quale già si apparteneva prima della nascita.
Scorpione come simbolo di quel Sacro Femminino che domina anche gli abissi e l'oscurità.
Iside che riesce ad evadere dalla prigionia di Seth, dopo la morte di Osiride, accompagnata da 7 scorpioni, la risalita dei 7 chakra, per darle aiuto.
Iside a volte era chiamata lo "scorpione di Behdet" soprattutto insieme ad Horus di Edfu.
Selkit (o Selqet o Serket) era un'altra dea scorpione vicina a Iside.
In una sua rappresentazione, la si vede come una donna sfinge con corpo di scorpione, coda arcuata al di sopra del corpo e testa coronata con le corna e con il disco lunare di Iside.
La dea Iside-Selkit è un aspetto estremamente protettivo della dea, tuttavia sotto queste sembianze ha una natura piuttosto irascibile.
Era conosciuta nei Testi della I Dinastia delle Piramidi come "colei che apre la gola", cioè colei che dà respiro a coloro che avevano difficoltà a respirare in seguito al morso di uno scorpione.
Essa prima di tutto esercitava la sua protezione a difesa di Ra, e quindi del Sovrano.
Seth e Horus (Horus venne punto da uno scorpione per mano di Seth) sono due facce della stessa medaglia. Horus solare e Seth tenebroso, lunare.
Ma anche, e soprattutto androgino.
Era infatti bisessuale e il suo simbolo di offerta erano i testicoli, mentre Horus era l'occhio, la saggezza.
Un aspetto del Femminile aggressivo, distruttivo, la dea Kali con 4 braccia, come la rappresentazione dello scorpione. Dea Kali, che era chiamata proprio Dea Scorpione .
Al Femminino spetta il compito di distruzione e di rinascita"
Mi fermo un attimo
Altra correlazione interessante
LE QUATTRO BRACCIA
A Teti sono stati ritrovati due bronzetti similari.
Uno con quattro braccia e due scudi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/04/geometria-sacra-guerriero-teti.html?m=0)
L'altro, sempre con due scudi e il copricapo tipico dell'Ofiotauro ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/bronzetto-tetiofiotauro-vesica-piscis.html?m=0)
Da sottolineare che l'Ofiuco (l'uomo che tiene un serpente) si trova tra lo Scorpione e il Sagittario, e a volte viene descritto come "poggiante" sulla costellazione dello Scorpione.
Quindi la simbologia del copricapo, come l'Ofiotauro di Nule, sottende ad una simbologia liminale, che ingloba in sé anche la simbologia dello scorpione, oltre che quella del Serpente ( specifica della costellazione dell'Ofiuco) e del Toro, segno antipode proprio dello scorpione.
Lo Scorpione è un segno d'acqua, alchemico.
Nella mitologia, Orione, che sta vicinissimo al Toro, morì a causa della puntura di uno scorpione che Artemide fece uscire dal terreno per aver attentato all'onore delle Pleiadi.
Ma grazie a questa puntura può attivare la metamorfosi verso un essere spirituale più elevato, come già avevo sottolineato in un mio post, parlando dell'ascensore di Osiride nel mosaico di Pompei(https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/ascensione-osiride-mosaico-pompei.html?m=0) "
L'Ofiotauro è un mix di questi tre simbolismi ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/04/bronzetto-di-nule-ofiotauro.html?m=0
Toro e serpente. Simbologia presente nel pozzo di Serracus a Marina di Torregrande in provincia di Oristano
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/ofiotauro-e-sirio.html?m=0
Simbologia dell'Ofiotauro che ingloba in sé anche il Femminino, il Femminino archetipale, intendo, rappresentato non solo dall'appendice sul copricapo, ma anche, nei bronzetti, come palo sacro che crea i sacri confini ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/palo-asherahofiotauro-vacca-rossa.html?m=0)
Scorpione, o più precisamente, la Nepeta, lo scorpione d'acqua dolce
[...] Una Nepeta o nepida( casualmente, abbiamo una località, qui in Sardegna, che si chiama proprio Nebida, nel comune di Iglesias), quindi, che è legata anche ad Orione, fulcro importantissimo della spiritualità della nostra Antica Civiltà Sarda.
Gli inumati di Mont'e Prama sono infatti orientati verso Orione"
Scorpione, unione tra i due mondi.
I Giganti di Mont'e Prama, ne portano il simbolismo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/simbolismo-zig-zag-guanto-gigante-di.html?m=0)
Alla luce di queste considerazioni, credo che la simbologia del pozzo Sacro di Canopoli, sia comunque legato alla stessa simbologia dei vasi Canopi, protetti sempre da un Femminino, che rimanda per lo più alla simbologia dello Scorpione, legato all'acqua amniotica trasmutante, e alla dimensione ultraterrena.
Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/scorpione-unione-tra-i-due-mondi.html?m=0)
Nella Cabala lo Scorpione è collegato al tredicesimo Sacro Archetipo Ebraico Mem, le Acque Madri Cosmiche, primordiali, e al quattordicesimo Archetipo Ebraico Nun, le acque della trasformazione, e quindi, all'Arcano Maggiore XIII della Morte, e all'Arcano XIV della Temperanza.
[La NUN, simbolo della nostra Antica Civiltà Sarda, la Vesica Piscis - https://maldalchimia.blogspot.com/2025/07/gli-argonauti.html?m=0]
La Temperanza indica equilibrio tra le due polarità, tra Femminile e Maschile
Vedete, come questi tre simbolismi, dell'Ofiotauro, delle 4 Dee, del Giano bifronte, tutti rappresenti con questa appendice che ricade sulla fronte, sono legati dallo stesso simbolismo di rinascita, del Soffio Divino che riporta alla vita, di discesa negli abissi, come è nella dimensione dello Scorpione, ma di risalita, attraverso il passaggio degli estremi, le porte solstiziali, degli Uomini e degli Dei, in una trasmutazione divinizzante, alimentata dal Soffio Divino, di cui è portatore lo stesso segno dello Scorpione.
Casualmente, ma mai per caso la coda di Scorpione è un termine viene usato per descrivere la coda di Gerione nell'Inferno di Dante, un essere mostruoso che simboleggia la frode e la doppiezza, e che viene paragonata a quella di uno scorpione.
Gerione.
E qui si apre un altro capitolo legato alla nostra Antica Civiltà Sarda, con Gerione, nominato più volte, nei miei scritti, di cui riporto l'ultimo in ordine cronologico( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/08/gerione-trimorfo.html?m=0) , di cui riporto solo un passo
"Gerione, re di Tartesso, figlio di Calliroe e Crisaore, uno dei due figli di Medusa, figlia di Forco-Poseidone, antica regina della Sardegna, Amazzone
Dante pone Gerione a custode dell'VIII girone dell'Inferno, quello delle Malebolge, i fraudolenti
Era una figura negativa, che nutriva i suoi buoi di carne umana e che per questo fu ucciso dall'eroe Ercole; era incluso tra le divinità dell'Oltretomba e lo stesso Virgilio lo pone tra i custodi dell'Averno, indicandolo come forma "tricorporis umbrae "
Custode dell'oltretomba.
Nelle Domus de Janas, ci sono sempre le triple cornici, come il Gerione tricorporis
Coda di scorpione, per colpire a tradimento, nodi e rotelle, a simboleggiare gli intrecci dell'inganno.
Ma lo scorpione è attributo femminile, non solo di un Sacro Femminino come Iside, ma anche degli antichi uomini Giudice in Mesopotamia
Da un mio scritto https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/la-dea-scorpione.html?m=0
"Si parla, nei miti Babilonesi, anche di uomini scorpione, gli Aqrabuamelu, dei "giudici", Custodi e protettori di Shamash, il dio solare della verità, della giustizia e della guarigione, guardiani delle porte del dio solare, che usciva durante il giorno, nella terra di Kurnugi, la terra dell'oscurita, rappresentati già nel 55 aC, come un precursori del dio Mitra, che sacrifico' il Toro, per garantire la vita sulla terra"
Come vedete, i rimandi sono tanti, e riportano sempre, come Matrice, alla nostra Antica Civiltà Sarda
Sardegna Cultura Madre, sempre.
Tiziana Fenu
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