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Questo sito nasce ispirato dalla Sacra Divinità dell'Ape, che mi ha amorevolmente guidata alla scoperta di ciò che è la mia Essenza, manifestazione in E come un'ape, prendo il nettare da fiori diversi tra loro, producendo del "miele-Essenza" diversificato. Ma con un filo d'Oro conduttore l'Alchimia nel creare, nell'Athanor della ricerca intima, multidimensionale, animica. E in questa Alchimia, amare le parole nella loro intima Essenza. Soprattutto quella celata. Le parole creano. Sono vibrazioni. Creano dimensioni spaziotemporali proprietà, trasversali. Che uniscono dimensioni apparentemente distanti. Azzardate. Inusuali. Sempre dinamiche Sempre. operose. Come le api. A cui devo ogni mio battito d'Ali. COPYRIGHT ©®I contenuti presenti sul blog Maldalchimia.blogspot.com, quelli scritti ed elaborati dall'autrice, Tiziana Fenu, proprietaria del blog, non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti, in qualsiasi forma, se non, riportando nome, ©®Diritti intellettuali riservati e nome del blog,

domenica, ottobre 12, 2025

💚Venere di Hohle Fels

 

La Venere di Hohle Fels. Ritrovata in una grotta a Schelklingen, nella Germania meridionale. Datazione: ca. 40.000 - 35.000 a.C.
Attesta le prime presenze dell’homosapiens, cultura di Cro-Magnon, in Europa.

Ne ho parlato in un mio scritto, di questa Venere straordinaria
Approfondimenti
https://maldalchimia.blogspot.com/2020/08/le-dee-silenziose.html?m=0
"Le Veneri che si susseguono successivamente, nel Paleolitico, hanno le caratteristiche  della fertilità, seni prominenti e cosce grosse, simboli di garanzia di nutrimento e di buona fertilità.
Le più famose tra le dee madri del periodo Paleolitico, tutte steatopigie, cioè " dalle grosse natiche" simbolo di fecondità, sono la Venere di Hohle Fels del 35.000 a. C., scolpita in una zanna di mammut , priva di testa, con seni, fianchi pancia e genitali prominenti, per richiamare  la fertilità, la Venere di Lespugue del 27.000 a. C.,in osso di mammut, e la Venere di Willendorf( di cui ho già avuto modo di approfondire - https://maldalchimia.blogspot.com/2022/02/le-due-veneri.html?m=0-in relazione al confronto con la Venere di Kostienki) del 23.000 a. C., in pietra calcarea, per citare giusto le più importanti
Quest' ultima, è una figura volumetrica con grosse gambe corte, seni enormi, pube gonfio, senza volto, e completamente ricoperto da riccioli stilizzati, o da quelli che forse potrebbero essere gli elementi ornamentali di un copricapo composto da conchiglie.
Conchiglie, che se fossero tali rappresenterebbero con la loro forma, uno degli elementi simbolici della Dea Madre, la spirale,  che rappresenta il continuo divenire e trasformazione, attraverso i cicli della fertilità e della gravidanza( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/06/simbologia-delle-spirali.html) 
Le Veneri del Paleolitico sono così piccole che stanno nel palmo di una mano e vanno dai 5 ai 14 cm, e alcune di loro al posto della testa, hanno, come la Venere di Hohle Fels,  un occhiello, in modo che potessero essere utilizzate appese al collo come amuleti scaramantici e protettivi.
Nel Neolitico, assistiamo addirittura  alla produzione "quasi in serie" di queste piccole Veneri, di queste Dee Madri protettive, che venivano tumulate insieme ai defunti, chiuse nel pugno sinistro dei defunti, per garantire loro protezione e guida, nel passaggio verso il mondo dei morti.
La produzione "quasi in serie", è testimoniata dagli insediamenti neolitici provvisti di fornaci.
Questa Venere è priva di testa, poiché la testa non rientra nella dimensione della fertilità, a cui appartengono invece, vulva, seno e fianchi.
Così come sono poco importanti le braccia, che appartengono alla dimensione della "forza-lavoro" del Mascolino.
In queste Veneri primordiali anche le gambe sono appena accennate, o si fermano all'altezza del ginocchio
Io le ho definite "le Dee che vengono dal mare", come ho approfondito in un mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/le-dee-che-venivano-dal-mare.html?m=0)
"... forse può essere, che queste  Veneri, senza piedi, senza la parte inferiore delle gambe, con la testa china in avanti, quasi protese, con i "capelli/copricapo" bagnati, come la Venere di Willendorf,  successiva alla Venere di Hohle Fels, risalente al 23.000-19.000, che scendono sul volto fino a coprirlo, rappresentino proprio delle Dee che simboleggiano l'acqua, il loro elemento naturale, come se ne stessero emergendo, tenendosi i seni come per "strizzarli" dall'acqua.
[...] Inoltre la mancanza di piedi sarebbe giustificata dal fatto che immerse in acqua, almeno fin sotto al ginocchio, le estremità non si vedono.
Sono due Dee totalmente immerse nella loro sovranità, nella loro regalità.
Imponenti, maestose.
Le Dee dell'acqua, del liquido Amniotico, della Memoria, del Sacro Archetipo Ebraico Mem, le acque cosmiche primordiali, dell'immortalita'.
Raccolte in sé stesse, perfette nella loro volumetria a rombo.
Come una grande vulva cosmica. Come due triangoli uniti per la base.
Come le due polarità,  maschile e femminile, in sinergia creativa in questa Venere, di acqua e di terra, di accoglimento, riproduzione, di frutti e abbondanza. 
Veneri meravigliose, pure, sfrontate, integre. Opulente nell'energia, nel mostrare il loro potere sovrano, quello di creare.
La loro conformazione a rombo, oltre che rappresentare la vulva, è la rappresentazione schematizzata della Nun, quattordicesimo Sacro Archetipo Ebraico, con funzione "trasformazione".
Il grande Mare archetipale cosmico, dal quale si genero' il tutto, e che, geometricamente è un rombo, e, nella Geometria Sacra, è il simbolo base, la Vesica Piscis, del Fiore della Vita.
Vesica Piscis che indica, appunto, sinergia degli Opposti, di cui è custode il Femminino.
Un Archetipo ancestrale, di questo Femminino, simbolo del mare, della Vesica Piscis, è sicuramente la Dea Ninḫursaĝ,
della quale avevo già approfondito( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0).
La "Signora maestosa", la dea che plasmò gli uomini dall'argilla.
E l'argilla si plasma con l'acqua.
Creatura di mare, archetipo di creatura marina civilizzante, portatrice di Sophia.
Figura archetipale ancora prima degli Oannes.
Ninḫursaĝ
Parola in cui si fondono la Nin/Nun e la Nur, acqua e fuoco, in sinergia per queste potenti Demiurghe archetipali.
Il Sacro Femminino archetipale( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/il-sacro-femmininooannesapkallu.html?m=0)
Le Dee Uccello, le Dee che venivano dal mare, le Dee Serpente, che appartengono alla dimensione ctonia della terra. Le prime rappresentazioni del Femminino - Drago
I 4 elementi di Madre Terra, aria, acqua, terra e fuoco.
Una Monade.

Tiziana Fenu
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Venere di Hohle Fels



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