Sulla figura di Artemide/Artemide Efesa, ho già scritto alcuni approfondimenti, di cui l'ultimo, riassume anche i precedenti ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/artemidezeus-polimasti.html?m=0) rilevando come ci siano correlazioni tra Artemide e la nostra Antica Civiltà Sarda.
In questa particolare rappresentazione, prima immagine, Artemide Efesa, risalente al I sec aC-III sec dC, proveniente dall'Anatolia, esposta al Museum Fine Arts di Boston, presenta due bastoni di potere, che per simbologia sono molto simili al bastone di potere presente nel nostro bronzetto sardo, il capotribu' di Uta, seconda immagine di cui avevo già approfondito.
Dal mio scritto
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/11/bronzetto-uta.html?m=0)
"La mia attenzione va verso il bastone di potere, tenuto in mano sul lato sinistro.
21 nodi
Un 7 ripetuto tre volte
Il 3 è il numero della Creazione
2+1= 3
Si sottolinea il potere creativo, di un Demiurgo umano, frattali del Divino.
Il 7 è un numero lunare, come i 7 giorni di una fase lunare, quindi legato al Femminino.
Saturno.
È un calendario.
Ancora oggi, nelle pratiche mistiche e meditative, i 21 giorni, sono d'ordine, per un ciclo completo che sia finalizzato alla creazione dell'intento.
Il 7 è anche un 3 +4, quindi unione ierogamica tra cielo, spirito ( il 3, il triangolo) e materia, terra ( il 4, il quadrato).
Basti pensare alla stella a sei punte, o fiore della vita, ancora presente nella nostra maschera sarda sei Boes, o alla stella a sei punte della Sartiglia di Oristano, o ancora, all'esagono che contiene queste due conformazioni, presente come simbolo nei Giganti di Mont'e Prama, esseri divinizzati, come questo capotribu di Uta.
L'esagono puntato
Unione tra Mascolino e Femminino.
Il bastone nodato indica una forma di potere, una Kundalini, in cui le due nadi, Ida e Pingala, Maschile e Femminile, devono essere in equilibrio per accedere a quella dimensione divina, nella quale si può manifestare tutta la potenza creativa.
Il 7 è il numero dei passaggi alchemici necessari alla creazione, e ha un'impronta energetica femminile, perché è il Femminino, a custodire la Creazione in atto, in quanto azione, Forma, Materia
In ambito cabalistico è la Shekinah.
Funge da unione tra cielo e terra.
Cristallizzazione formale, rappresentata anche dalla Menorah ebrea, il candelabro con 7 braccia.
Ascesa terrena, verso il Divino, che passa attraverso il percorso iniziatico dei 7 chakra.
Astrologicamente, l'origine, è ancora al Femminile.
Le 7 stelle visibili delle Pleiadi, che simboleggiano l'immortalità dopo la morte.
E ancora.
Il Labirinto, o spirale, è a 7 percorsi, come il nostro di Benettutti, nella Domus de Janas Luzzanas.
La referenza è astrale, e risale a tempi antichissimi, tant'è che l'iconografia a 7 percorsi, è presente, trasversalmente, in ogni civiltà.( approfondimenti https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/simbologia-equinoziale-del-labirinto.html?m=0)
È il periodo, durante l'equinozio di primavera, in cui 7 pianeti si allineano, ed era considerato il periodo di nascita e rinascita, favorevole sopratutto per la nascita delle divinità, e benedetto quindi anche per gli uomini.
Anche la data di nascita del Cristo, secondo molti studiosi, uno dei tanti avatar, nel panorama universale delle divinità o semidivinita', sarebbe nato proprio durante l'equinozio di primavera, tra il quarto e il settimo secolo aC
( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/costellazione-dei-pesci.html?m=0)
Poi la data di nascita, per tutta una serie di motivi, per convenzione cattolica, et stata fissata per il 25 dicembre.
Ma essendo una nascita legata agli eventi astronomici, risale a questo periodo equinoziale, che già di per sé, ha ulteriori simbologie
Un labirinto che viene definito " cretese", sempre a 7 percorsi.
Il Labirinto di Arianna
O forse, sarebbe meglio dire di Ar-jana.
Perché il Labirinto è Jana.
È dal Femminino, che il Minotauro, da Minus-Taurus, può riscattarsi a T-Aurus, a Creatura Divinizzata, aurea.
I 7 percorsi, rappresentati nel labirinto, sono i 7 pianeti allineati durante l'equinozio di primavera, il periodo in cui le due polarità, sole e luna, maschile e femminile, sono in equilibrio. Condizione necessaria per accedere a quella dimensione divina, di cui l'immortalità, l'eternità, la funzione specifica del settimo Sacro Archetipo Zain ne è aspetto e caratteristica principale.
Ma è evidente che le prime depositare di questo equilibrio furono tutte quelle rappresentanti del Sacro Femminino, da sempre rappresentate in equilibrio con le braccia aperte e due animali archetipali tra le mani. Astarte, Inanna, dea dei Serpenti minoica, la Tanit.
Il Femminino, custode degli equinozi e dei solstizi, come Giano
Giano/Giana/Jana. Tutte le Domus de Janas sono orientate ai solstizi.
La Zain, settimo archetipo, funzione eternità. Ripetuto 3 volte, in atto creativo.
Il capotribu' di Uta, un demiurgo semidivino creatore, con, addosso, il pugnaletto ( Zain significa anche pugnale).
Un pugnale che ha la sagoma di una svastica solare, come ho già approfondito nei miei precedenti scritti, perché, se il bastone di potere, tenuto sulla mano sinistra, appunto, retto dal Femminino, come una kundalini, come un tirso( stesso nome del nostro Fiume Tirso. Elemento acqua, Femminino), con la pineale alla sommità, c'è il Femminino che contiene, la Forma dell'atto creativo che il bastone nodoso veicola, ci doveva essere anche un elemento, oltre quello lunare del 7, anche un elemento solare, il pugnaletto a forma di sv*astica solare ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/pugnaletto-svastica-solare.html?m=0) "
Questa Artemide Efesa tiene tra le due mani, due bastoni di potere, uguali, speculari, ognuno diviso in 14 sezioni, simbologia lunare, quindi, legata al 7, che la accomuna alla simbologia del bastone di potere, nodato, come questi, del nostro bronzetto, capotribu' di Uta.
C'è anche il particolare della parte inferiore, dalla vita in giù, della veste, che è squadrettata.
Da una parte, richiama il motivo, sempre a rete, ma a maglie rettangolari, del nostro Bronzetto sardo, il Sommo Sacerdote, per indicare la sigizia del maschile e femminile, poiché è un essere divinizzato, custode delle due Polarità, di cui il mio ultimo scritto a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/05/sommo-sacerdote-fatimaargeiargia.html?m=0) riassume anche gli altri approfondimenti a riguardo, Iniziati alcuni anni fa.
Dal mio scritto
"La parola argia è simile alla parola "argha" , termine sanscrito che significa "vagina/ yoni" , da cui poi deriverebbe la parola Arca, concezione cosmica di una "vagina /Arca /creatrice cosmica", traghettatrice da una dimensione all'altra ( ne ho parlato nel mio penultimo post, a proposito del labirinto)
L' argha è la Madre Matrice che tesse la terra del Creato, è essa stessa Il Filo d'Oro.
Il Filo d'Oro simbolico del labirinto che può riportare l'eroe la prima consapevolezza di se stesso.
Ma la parola "Argha" è troppo simile alla parola "Argia"(ragno in sardo) per passare inosservata".
Ragno che si trova solo in Sardegna".
Il ragno tessitore.
Il Femminino archetipale, la cui griglia di tessitura, come in una scacchiera, è simbolicamente formata da due elementi cosmogonici, la "Mem" di acqua, rappresentata dalla " M", e la Shin di fuoco, rappresentata dall "W" , quindi Madre e Padre creatori, che Uniti in modalità speculare, formano la griglia.
Man/Woman
M/W capovolte .
Fuoco e Acqua.
Mem Shin.
Letto tutto insieme diventa Menshin.
Troppo simile a "Mescina" , Medicina in sardo
"S'argia mescina".
La ritualistica guaritrice per il morso del ragno, dell'argia sarda.
Quasi a sottolineare che Padre e Madre insieme, acqua e fuoco insieme, possono essere, non solo creatori, ma anche terapeutici, guaritori.
Un Femminino archetipale, quindi, di cui abbiamo le prime tracce ancestrali nel nostro concio di Tresnuraghes( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0), con la nostra Tanit ancestrale( di cui ho approfondito successivamente https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0), con la sua griglia di tessitura, come un'archetipale Aracne".
Tessitura, griglia, presente anche nella nostra scacchiera di Pubusattile, nella Domu de Jana di Villanova Monteleone, riflesso dell'occhio di Horus, che rappresenta la sinergia delle due polarità creatrici ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/04/locchio-di-horus-e-la-scacchiera-di.html)
Chiaramente, la tessitura inferiore di questa Artemide Efesa rimanda alla simbologia del Femminino primordiale.
E poi abbiamo altri due particolari.
La parte superiore del corpo, il busto, è decorato come se fossero squame di pesce, e anche la mantella che cinge il capo, e che scende sulle spalle, è una simbologia archetipale, che, nell'ambito della nostra Società Sarda, è rimasta fino ai nostri giorni, nella simbologia de "Sa Mastrucca" sarda.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/sa-mastrucca-degli-oannes.html?m=0
"Una forma ancestrale di abbigliamento che richiama gli antichi Oannes, gli uomini-pesce civilizzatori che venivano dal mare. Pelle conciata in modo che fosse idrorepellente.
È rimasto come antico retaggio iconografico e simbolico, nel velo delle suore.
Suora in inglese = Nun
Nun in arabo = balena/ pesce grosso.
In realtà la prima Dea Madre pesce fu Ninursagh, dea Accadica sumera( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/11/statuina-oannes-neo-sumera.html?m=0)
Nun e Nunet, una delle 4 coppie cosmogoniche civilizzatrici, gli Dei delle acque ancestrali
Nu- cone nuraghe.
Sardegna
Culto delle acque
Poseidone
Atlantide
Popoli del Mare
Antichi civilizzatori come gli Oannes
"Sa Mastrucca"
Questo tipo di mantella.
Mastro
Maestro
O per meglio dire, is Maistrasa, il Sacro Femminino civilizzatore.
( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/il-sacro-femmininooannesapkallu.html?m=0)".
[ Approfondimenti Oannes e Apkalli, entrambi portatori del Banduddu, link all'interno di questo mio scritto] .
Un chiaro riferimento al Femminino, quello archetipale, degli Oannes e Apkalli.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2023/08/il-sacro-femmininooannesapkallu.html?m=0
" Le prime Dee Pesce e le prime Dee Uccello, sono state soppiantate da dei Mascolini civilizzatori, come gli Oannes e gli Apkalli.
Ma certe tracce, non si possono mistificare.
Pensavo anche che i solstizi sono da sempre legati al Femminino, e che il Capricorno, solstizio invernale, ha la sua parte femminile proprio nella parte inferiore, con la coda di pesce, con collegamento all'acqua. Quindi, andando a ritroso nei secoli, si ritorna agli Oannes.
Il potere era detenuto dal Sacro Femminino.
Ancora oggi, le rappresentazioni delle Madonne, sono rappresentazioni che hanno come Matrice la Vesica Piscis, e la posa delle mani aperte, come gli Oannes.
Nella nostra tradizione sarda, persino negli abiti tradizionali sardi, si è custodita la simbologia della Vesica Piscis, riconducibile alle antiche Madonne, e quindi alle prime portatrici di civiltà, tra gli Umani ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-perfezione-della-vesica-piscis-nel.html?m=0)
Madonna, che è chiamata "stella Maris"
"Stella del Mare", con chiaro riferimento alle due dimensioni ancestrali di appartenenza: l'acqua e il cielo.
I pesci e gli uccelli.
Gli Oannes ( o Nommo, gli uomini serpente, creature tra acqua e terra, anch'essi con le squame) e gli Apkalli.
Innumerevoli Dee, nelle civiltà preromane, sono legate alla simbologia del serpente, della spirale e dell'omphalos, l'ombelico del mondo dal quale, con una trama che rimanda quella della pelle del serpente e del pesce, si genera come una tessitura, l'uovo cosmico.
La parola "conoscenza" nell'antico Egitto, era designata da un ideogramma che rappresentava un tessuto.
Un tessuto a scaglie, a rombi, come la pelle del serpente /pesce /drago, di cui è depositario il Sacro Femminino, la Dea Madre Tessitrice ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0)
Il Serpente, che la stessa Vergine Maria custodisce sotto il suo tallone nudo, la parte più vulnerabile del corpo, perché si identifica con esso.
Non lo sta schiacciando, come ci vuol far credere il pensiero clericale.
Lo sta proteggendo.
Essa stessa è Sophia, è kundalini, è sinergia delle due nadi serpentine della kundalini.
È archetipo Teth, il nono, l'anello che la lega al Divino, è creazione, è grembo, è eterno divenire e metamorfosi.
È gestazione perenne.
È accoglienza.
È l'athanor alchemico delle trasformazioni .
È intelletto divino che si è fatto Forma, per trasformare l'umanità.
È il primo Sole.
Il Sole nero.
L'orobourus
La ruota del Tempo.
Saturno.
La ciclicità eterna.
Il Serpente, il volo fuori dall'acqua.
Le Dee Uccello.
L'albero della vita, del bene e del male.
Astarte, Inanna, Iside Seraphide, e innumerevoli altre dee, legate alla simbologia del pesce, serpente, e via via, drago, sempre animali squamati, legati al concetto uterino della caverna, del buio, del sottosuolo, e dell'acqua uterina, nella quale avviene la trasformazione.
Solo un'energia femminile, poteva trasformare l'umanità in positivo, senza essere condannata al peccato e al dolore, come il pensiero ortodosso ci vuole far credere"
Simbologia del Femminino, che nella nostra tradizione sarda, è presente, come parte fondamentale dell'abbigliamento del tipico costume sardo Mascolino, nel copricapo, particolare, de "Sa Berritta".
Un retaggio simbolico che è arrivato fino a noi.
E questa rappresentazione di Artemide, è anche turrita.
Dal mio scritto
https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/baal-e-tanit.html?m=0
"È interessante notare, come, quello che viene definito il berretto frigio, che notiamo essere indossato dalla divinità Baal, fosse indossato, in epoca più tarda, da una divinità lunare maschile in epoca micenea, Men Ascaenus di Pisidia, che era il custode dei mesi, il grande misuratore, un po come Crono, simbolo di fertilità, ma anche del mondo ctonio della morte, spesso rappresentato mentre calpesta la testa di un toro( iconografia ripresa dal mitraismo, in cui il toro viene sacrificato per fecondare la terra) .
In periodo romano, a questa divinità, venne associata l'idea di vittoria, e infatti, nel periodo dell'imperatore Augusto, nell'iconografia tradizionale, come nella monetazione, il dio Men, venne accompagnato spesso da una Nike alata.
Il culto di Men, rappresentato specialmente da una pratica chiamata bucrania( la rappresentazione dei teschi di tori), è presente soprattutto nel tempio dedicato ad Augusto.
Culto di Mem, che verrà poi assorbito dalla divinità frigia, Attis, che presenta sempre, l'archetipale copricapo frigio che vediamo un Baal, dipinto di rosso, si dice, di provenienza dalla Frigia, VI sec aC, l'attuale Turchia.
Frigia, in cui era presente il culto di Cibele turrita, della quale ho già parlato ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/03/dea-cibele-ed-equinozio-di-primavera.html?m=0), la grande Madre, a cui era legata Attis, rappresentata con una Torre in testa, come i nostri nuraghi.
MGDL , il nome della torre in ebraico, come MaGDaLena, il Sacro Femminino, legata anche all'amigdala, e legata anche alla ghiandola pineale e al terzo occhio
Un berretto frigio che poi si ritrova su Orfeo, su Apollo, sul Dio Mitra, sulla testa dei re Magi, i Sacerdoti/ astronomi del Dio Sole, che rappresentano le tre stelle di Orione, la cintura del Gigante del Cielo, a cui i nostri Giganti di Mont'e Prama sono connessi.
Stelle della Cintura che indicano la levata eliaca di Sirio, la stella dell'Iniziazione, il Sacro Femminino, in asse con il sole e le tre stelle della Cintura di Orione, quindi in perfetto equilibrio in quella che venne definita l'era dei Pesci, della Vesica Piscis, del Logos Divino in equilibrio, perché è il Femminino a guidare il Sole, come nelle Antiche civiltà prediluviane.
Nelle disposizioni astronomiche, vi è sempre traccia di un certo Codice Astronomico e delle forze che si muovono in esso, e che si ripercuotono sulla dimensione terrena.
Ci sarebbero tantissime cose da dire, ma mi premeva sottolineare, come il berretto conico con sopra un pomello, indossato dal Dio Ball, che richiama la Tanit, la conformazione a Menat, del pozzo Sacro di Santa Cristina, è rimasto, nel corso dei secoli e dei millenni, come iconografia di un copricapo che punta verso l'alto, come metafora della connessione con i piani spirituali, a cui ha naturale accesso il Femminino.
Basta pensare alla simbologia della stella a 5 punte, simbolo di Venere, la cui punta superiore è un connessione con l'elemento etere, simbolo di tutti i Femminini, la Tanit, Asherah, Iside, Cibele.
Femminino che è il portatore del Serpente, la Sophia, l'Ofiuco, che governa, e al contempo, protegge il serpente, come l'iconografie delle Madonne con il tallone nudo, sopra la testa del serpente.
A difesa o a protezione?
Credo proprio a difesa.
Perché la Conoscenza va preservata, e le custodi dei Grandi Misteri Iniziatici, sono sempre stati i Femminini.
Dai misteri Isiaci, a quelli Eleusini, e molti altri.
Nella nostra tradizione sarda, è rimasta traccia di questo copricapo, nel tipico copricapo sardo, "sa berritta", che nella sua conformazione allungata e ripiegata conica, rimanda a quell'estensione tipica del berretto frigio, che rappresenta la connessione con il Divino, attraverso il Femminino.
E qui ritorniamo alla simbologia del Serpente /Femminino.
Come l'ureo egizio.
Come la stessa rappresentazione del nostro Bronzetto Ofiotauro, il Bronzetto di Nule, dalla testa di serpente".
Ofiotauro, di cui ho approfondito tante volte, di cui si fregiano, nella simbologia, che indica la sinergia anche del Femminino/serpente, anche i nostri bronzetti sardi.
Il mio ultimo approfondimento a riguardo ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/bronzetto-tetiofiotauro-vesica-piscis.html?m=0)
Come vedete, le simbologie richiamano continuamente quelle presenti da millenni nella nostra Antica Civiltà Sarda, con rimandi precisi, con una ricchezza semantica che va ad esprimere il linguaggio di un'antica civiltà, custode di un ricchissimo patrimonio, che riannoda i fili, sincreticamente, anche delle altre civiltà.
Tiziana Fenu
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