giovedì, novembre 20, 2025

💛La Cerimonia della "TIRATURA DELLA FUNE ", chiamata PEDDJ SHES

 

La Cerimonia della "TIRATURA DELLA FUNE ", chiamata PEDDJ SHES

Indagando, approfondendo e correlando le mie intuizioni pregresse, ecco che i tasselli cominciano a combaciare alla perfezione, ed ogni approfondimento, spaziando a 360°, che solo chi ha la visione di insieme di ciò che tratta e approfondisce, può avere, ecco che si delinea un filo d'unione perfettamente logico e consono per ricreare la dimensione, la contestualizzazione, di certi simbolismi.

Ho ipotizzato, recentemente, in un approfondimento sul bronzetto di Bolsena( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/simbologia-anelli-al-collo.html), argomento già trattato nel 2021, che la simbologia della bobina e degli anelli intorno al collo, potessero essere collegati alla simbologia del cordone ombelicale.

Se da un lato, questa simbologia si lega all'argano usato per tirare su l'acqua dai pozzi, da un lato, è perfettamente consona alla dimensione archetipale dei primi costruttori, i sacri costruttori che delineavano lo spazio sacro delle fondamenta, ritualizzato specialmente, e documentato, presso gli Egizi, ripreso anche in ambito etrusco e romano, i miei attuali ambiti di ricerca prevalente, poiché ritrovo la Matrice nella nostra Antica Civiltà Sarda. 


Trovo una profondissima corrispondenza tra PLACENTA , CORDONE OMBELICALE e l'antico cerimoniale della TIRATURA della FUNE degli antichi Egizi per delimitare uno spazio sacro. 

A livello antropologico, simbolico e concettuale vi è un profondo sincretismo 

Ho già parlato della Placenta e il Cordone Ombelicale nella Cultura Egizia. 


La  PLACENTA (khenenet o hesmen) e il CORDONE OMBELICALE non erano semplici scarti biologici. Avevano un profondo significato simbolico e religioso di Vita e Protezione. 

Ne ho parlato in un mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/08/dio-besgorgone.html?m=0) riguardo il sincretismo Bes/Gorgone, nominato ieri riguardo il cratere etrusco con la simbologia della Gorgone /Bes con il rocchetto sul capo, come il bronzetto di Bolsena ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/gorgone-cratere-principessa-di-vix.html?m=0) 

"Ora, il dio Bes era protettore della gravidanza e nella parola carrabus, nell'ideogramma " bs", abbiamo la simbologia del dio Bes, che fa rinascere  a nuova vita, in quanto protettore della gravidanza e dei neonati. 


Il KA è lo SPIRITO , ma rappresenta, nella sua rappresentazione a cuore dello scarabeo Karrabosu, la PLACENTA, il "GEMELLO ", come veniva chiamata, sacralizzata e ritualizzata presso gli Egizi. 

Placenta che, guardacaso è simboleggiata dalla LETTERA H , come Hermes/Mercurio, perché è traghettatrice di conoscenza, di vita

È la rappresentazione di questa nuova vita  auspicata dallo scarabeo, era rappresentata dalla placenta, che era considerata sacra, perché portava al mondo i bambini. 

Nell'Antico Egitto il faraone guidava la PROCESSIONE preceduta dalla sua PLACENTA in cima ad una lunga asta, che rappresentava il  cordone ombelicale come se fosse l'albero della vita. 

Secondo la dottrina egizia, il faraone era un GEMELLO della sua placenta, e costituiva il suo gemello abortivo, che non lo abbandonava mai. 

Il Ka, quindi, l'anima, era quindi rappresentata, in forma terrena, minore, da questo Dio Bes, con ideogramma "bs", Dio protettore della gravidanza, e quindi il dio Bes era  simboleggiato dalla placenta, considerata il nostro gemello durante tutta la nostra vita. 

E qui ritorniamo al concetto di specchio /sistro/ Tanit/ Ankh /come cappio  dalla forma allungata, nel quale ci si specchia per ritrovare se stessi

(sul sistro https://maldalchimia.blogspot.com/2020/04/esiste-un-giochino-sardo-chiamato.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/calcofonosistro.html?m=0) 

Un cappio con due estremità che potrebbe anche indicare il cordone ombelicale stretto intorno alla faccina del bimbo nuovo che sta per nascere e del quale si rappresenta una faccina a forma di cuore. 

A forma di cuore come lo Scarabeo beneaugurante di una nuova rinascita, "su KARRABUSU "

Quella faccina a forma di cuore che abbiamo ritrovato nella Tanit"

(quella specifica di Tresnuraghes https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0) 

La  PLACENTA era vista come un "GEMELLO " del FETO , un suo compagno protettivo nell'utero. Per questo, era associata alla protezione. Il dio Bes, protettore delle partorienti e dei neonati, era talvolta collegato a questo organo.

Il "KA " (la forza vitale, il doppio spirituale) di una persona poteva essere associato alla placenta. Era una parte integrante dell'identità dell'individuo.


Della simbologia del Ka, ne abbiamo traccia nella simbologia delle "CORNA TAURINE SQUADRATE ", nelle Domus de Janas ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/09/la-h-e-il-ka-nella-domu-de-jana-di-brodu.html?m=0) e nella simbologia archetipale della nostra TANIT TESSITRICE di TRESNURAGHES ( https://maldalchimia.blogspot.com/2022/06/la-tanit-di-tresnuraghes-tessitrice.html?m=0) 


Il geroglifico che rappresentava la placenta era un vaso con un cordone che pende ed era parte del titolo reale "suten bat" (Re dell'Alto e Basso Egitto), simbolo quindi, di regalità e potere. 

La placenta del faraone  era talmente importante da essere  imbalsamata e sepolta ritualmente, a volte in un'apposita "tomba placentare", a sottolinearne l'importanza.

Placenta e cordone ombelicale, quindi, rappresentavano l'origine della vita, la protezione, il legame con la forza vitale (Ka) e un simbolo di regalità.


La Cerimonia della "TIRATURA DELLA FUNE ", chiamata PEDDJ SHES , della quale ho già parlato in un mio approfondimento sulla SCIAMANA di SARDARA , che presenta un volto di Babbuino con il dio TOTH , la cui sorella SESHAT presiedeva alla cerimonia( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0), era un rito fondamentale per la fondazione di un tempio, perché serviva a delimitare con precisione i confini dell'area sacra del futuro tempio, allineandolo con precisi assi astronomici (spesso con una stella polare o il sorgere del sole).

Si prendeva, come referente principale L'ORSA MAGGIORE , che indicava il Nord, ma non solo 

La corda non era un semplice strumento di misura. Rappresentava, simbolicamente, la dimensione dell'ordine cosmico, dentro il quale si riorganizza il caos. 

Delimitare questo spazio sacro significava ricreare il momento della CREAZIONE , quando il tumulo primordiale (il Benben) emerse dalle acque del Caos (Nun). 

Il tempio era quindi una riproduzione dell'universo ordinato.

Una traslazione del grande, della dimensione spirituale/astrale/astronomica, nella dimensione terrena. 


Come ho scritto, la cerimonia era condotta dal faraone in persona, affiancato dalla DEA SESHAT, la signora della scrittura, dell'architettura e della misurazione, e in questo ha delle analogie in comune con la nostra sciamana di Sardara. 

È spesso raffigurata mentre aiuta il re a tendere la corda tra due picchetti.

Ma metaforicamente, e questo è l'aspetto centrale del simbolismo, la corda del rito, rappresentava metaforicamente, non solo il punto di interconnessione tra le dimensioni, ma soprattutto DELIMITA quello SPAZIO SACRO della PLACENTA TERRENA , dell'utero, del microcosmo protetto, dove la vita può formarsi e crescere, isolata dal mondo esterno, che viene traslato in uno spazio sacro architettonico. 

Un tempio, un microcosmo ordinato, dove gli dei possano dimorare. 

Si traccia, quindi, con la corda /cordone ombelicale simbolico, un netto confine tra interno, lo spazio sacro della gestazione, e l'esterno. 


È la stessa simbologia che secoli dopo troviamo nella ritualistica della FONDAZIONE della CITTÀ, in ambito ETRUSCO e ROMANO ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/romolo-e-remo-e-acca-laurentia.html), nonché del MUNDUS PATET, che spesso si sovrapponeva alla simbologia dell'Umbilucus, del "tempio urbano di fondazione", ripreso dalla simbologia dei nostri NURAGHI ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/nuraghi-i-primordiali-mundus-patet.html) 

Il Cordone come "Fune Vitale", collegamento fisico e vitale tra il feto (il "nuovo creato") e la sua fonte di vita (la placenta e la madre). 

Una placenta, gemella, presupposto per la generazione della vita (umana o divina).


Dai miei approfondimenti, ho spiegato bene come la dimensione del GEMELLARE , del DOPPIO , dello SPECULARE , sia profondamente radicata nella nostra Antica Civiltà Sarda ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/il-concetto-di-gemellare.html), tanto da essere scenograficamente enfatizzato e magnificato DALL'OMBRA speculare, una placenta CAPOVOLTA , un doppio, che si manifesta nel nostro grembo per eccellenza, il POZZO di Santa Cristina a Paulilatino, durante gli equinozi( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/09/ombra-capovolta-santa-cristina.html), quando le polarità sono in equilibrio, condizione necessaria, affinché il Divino si manifesti m


Questa Cerimonia del Pedj Shes (o Pedeshes, "tendere la corda" )il rito di fondazione più importante e ricco di simbolismo dell'antico Egitto, infatti aveva la sua valenza più Sacra, nella dimensione del l'allineamento con l'ordine cosmico (la Ma'at)

Infatti si svolgeva per lo più in PRIMAVERA, come ho sottolineato in un mio scritto, quando si allineavano i 7 pianeti. 

Guardacaso, L'EQUINOZIO di primavera, traguarda la LEVATA ELIACA DELL'ORSA MAGGIORE, e all' equinozio di primavera di manifesta il doppio, la placenta, nel nostro pozzo Sacro di Santa Cristina. 


È chiaro quindi, che la simbologia del BRONZETTO di BOLSENA , sia legato anche alla dimensione del POZZO , come grembo che può manifestare, tangibilmente, in un abile gioco di sopraffini architetture, il gemello placentare, capovolto, pronto alla rinascita. 


La cerimonia veniva delegata, dall'imperatore a chi lo rappresentava, al Sommo Sacerdote di Ptah (dio degli artigiani e architetti) o alla DEA SESHAT , signora della scrittura, dell'architettura e della misurazione, che, come ho scritto  era rappresentata con una stella a sette punte sul capo e una corda annodata. 

Era lei la "Padrona dei Costruttori" e colei che "tendeva la corda" insieme al Faraone.

Io l'ho identificata, in ambito sardo, con la nostra SCIAMANA di SARDARA ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/10/la-divinita-androgina-di-sardara.html?m=0) 

"Osservate il bastone con le tacche della nostra "sciamana/o babbuino" : è lo stesso che è rappresentato verticalmente davanti alla dea Seshat, mentre "segna" qualcosa con la bacchetta. È proprio uguale. 


La Dea Seshat l'avevo già nominata e sondata (https://maldalchimia.blogspot.com/2021/08/il-partiro-sardo-su-papperi.html?m=1), riguardo il PAPIRO ('paperi' in sardo) 

La  lunga corda del rito, era  probabilmente fatta di fibre di papiro o lino intrecciate.

Tra l'altro, a THARROS , distante poco più di 60 km da Sardara, sono stati ritrovati due amuleti particolari, come ho già scritto nel mio precedente post, uno con il volto da Babbuino, stranamente "avvolto" da quello che sembra un cordone ombelicale, quindi con correlazione Toth /Seshat e l'altro, in oro, con una Iside, probabilmente, o la stessa Seshat, con un rocchetto sul capo, come il nostro bronzetto di Bolsena ( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/07/amuleto-tharros.html?m=0). 


Teniamo presente anche che nei VASI EGIZI CANOPI, Il vaso di HAPI ha la testa di un BABBUINO e contiene i polmoni; Hapi era connesso con la dea NEFTI e indicava l’opposto cioè il NORD, come ho approfondito nel mio scritto di correlazione "pozzo Sacro Predio Canopoli/vasi Canopoli"(  https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0). 

Polmoni /Soffio Divino /Domus de Janas( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/01/le-domus-de-janas-non-sono-capanne.html?m=0) 

Il Soffio Divino del primo respiro dopo la nascita, quando si taglia il cordone ombelicale. 


Quindi vi è una chiara CORRELAZIONE tra Il NORD DELL'ORSA MAGGIORE e il dio TOTH, con la sua paredra SESHAT, nella fondazione dei rito della corda. 

Anche nei vasi Canopi è evidenziata questa correlazione. 


La tracciatura dello spazio sacro è come la QUADRATURA del CERCHIO , che come formula algebrica e geometrica, nasce con la nostra ancestrale scacchiera di Pubusattile ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/la-scacchiera-di-pubusattile-e-la.html?m=0). 


Si doveva PURIFICARE il terreno con riti e incantesimi. 

Si immolava un sacrifico per questo rito di fondazione, spesso umano, ma soppiantato poi da OCHE in particolare, che rimandano alla simbologia usata nella fondazione di Roma e alla simbologia astrale della CROCE del CIGNO , complementare a quella della circonferenza dell'Orsa Maggiore( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/croce-nel-cerchioshamain-mundus-patet.html?m=0), che traguardano il Mundus Patet di connessione tra le dimensioni, e il SERPENTE , che nella lingua egizia è sA-tA (= figlio della terra).

SA-tA

Sator

La N CENTRALE del quadrato del SATOR 

La N centrale del QUADRATO del SINIS , dell'Efod sacerdotale ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0

https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/simbologia-dei-64-quadrattini-della.html?m=0Il Nahash, il serpente, simbolo della tribù dei Dan ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/02/il-progenitore-del-quadrato-di-sator-il.html?m=0) 

"Questa Centralità del segno della Nun , la troviamo nella scrittura nuragica, già le periodo del sec. XVI a. C. ed è un' acrofonia di "NAHAS "( serpente), che troviamo  nella scrittura nuragica documentata con oltre 300 documenti". 


La distruzione/immolazione/sepoltura da vivi, del serpente, era documentata specialmente nei testi del tempio di Edfu. 

Ma, come sapete, ho già nominato il TEMPIO di EDFU per delle correlazioni con la nostra simbologia sarda, per la simbologia del "Soffio Divino" presente  anche nel nostro sito archeologico de Sa Sedda e Sos Carros ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/11/sa-sedda-e-sos-carros-nuraghe-suraki.html?m=0) 

Spesso il serpente veniva soppuantato da Renenutet, una dea-cobra, chiamata Ermuthis, protettrice dei granai, ma come Ermuthis è anche protettrice della dimora.


Pare che questo RITO del TENDERE la CORDA, sia proprio specifico del REGNO di DEN, sovrano della I Dinastia ( 3000 aC), un faraone sardo


Seguiva tutta una ritualistica particolare 

Colpire 12 VOLTE ( su Santu Doxi sardo) con una mazza hdj la porta del tempio per consacrarla e purificare con il fuoco. 

Una mazza legata alla simbologia dello SCORPIONE, simbologia strettamente legata, guardacaso, ai nostri Giganti di Mont'e Prama ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/05/simbolismo-zig-zag-guanto-gigante-di.html?m=0) 

Scorpione che indica "unione tra i due mondi"( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/04/scorpione-unione-tra-i-due-mondi.html?m=0), quindi perfettamente pertinente alla simbologia della creazione dello spazio sacro, unito dal cordone ombelicale metaforico. 

Una mazza che rimanda a su matzolu de S'Accabbadora( https://maldalchimia.blogspot.com/2020/11/simbologia-de-s-accabadora-in-sardegna.html?m=0), e che riguarda quindi, la dimensione della nascita /rinascita. 


Si tracciava, in questo spazio sacro, anche la conformazione di una SACCA AMNIOTICA, e per dar vita allo stesso tempio nascente, si doveva  praticare il rito DELL'APERTURA DELLA  BOCCA al nuovo nascituro, il tempio, come se fosse una creatura vivente, tramite il PESESH-KEF . 

Di questo strumento  ne ho parlato in un mio recente scritto perché nelle nostre Domus de Janas è presente questo simbolo. 

Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/10/spirali-domus-de-janas-corongiu.html?m=0) 

"Ciò che osservo adesso, però, è che non si tratta di una spirale come quella della Domu de Jana, per esempio, di Baldedu, a Chiaramonti, rivolta verso l'interno, particolare anche per la presenza di un altro simbolo, che sembra essere un caduceo( https://maldalchimia.blogspot.com/2023/12/il-caduceo-della-domu-de-jana-di-baldedu.html), ma che può essere anche la stilizzazione di un "pesesh-kef" un coltello rituale egizio, dalla caratteristica forma a coda di pesce, che veniva utilizzato anche  durante la cerimonia dell'Apertura della bocca, per consentire al defunto di mangiare e bere di nuovo

Attributo Sacro della DEA MESKHENET, che sul capo presenta due spirali speculari, ma rivolte verso l'interno.

Dea Meskhenet che è collegata alla Dea Seshat, che, oltre ad essere la dea della misura, era anche associata ai riti della nascita e del destino. 

A volte è chiamata "la nutrice" o associata alle Sette Hathor, divinità che presiedevano al destino e alla protezione dei neonati.

Inoltre, nelle rappresentazioni dell'infanzia del faraone, è spesso la dea Meskhenet, dea del parto e della nascita, ad essere rappresentata.  

Curiosamente, il suo nome e il suo emblema sono legati al termine  MESKET , che significa "PARTORIRE " ma anche "INTRECCIARE " o "annodare". 

L'atto di INTRECCIARE e ANNODARE una CORDA per la misurazione (Seshat) e l'atto di "dare forma" al destino di un neonato (Meskhnet) si fondono in una simbolica potentissima, quale è la corda del Pedj Shes è lo strumento che "dà forma" e "destino" all'edificio, proprio come Meskhnet fa con un essere umano.

Le Mesket sappiamo, come ho approfondito, che è la dimensione delle stelle circumpolari della nascita, di cui l'Orsa Maggiore, punto di riferimento per questa importante ritualistica, era il referente maggiore ( https://maldalchimia.blogspot.com/2025/09/orsa-maggiore-akhetjuvale.html?m=0) 


Uno strumento, quello del Pesesh-kef, che troviamo anche in ambito assiro babilonese, e che è correlato anche alla simbologia del Dio Bes, Dio delle nascite.

Dal mio scritto ( https://maldalchimia.blogspot.com/search?q=Travaglini&m=0). 

La conformazione ad Omega, può essere identificata anche con lo strumento che si usava per tagliare il cordone ombelicale, e molto probabilmente, anche per la circoncisione, sia in campo egizio, che ebraico e arabo. 

In questo caso, visto che in questa rappresentazione è presente il Dio Bes, credo che la simbologia dell'Omega sia correlata al concetto di nascita, complementato dal concetto di ciclicità "vita/morte", visto che abbiamo i due serpenti alla base, che in una azione del mordere le estremità della stessa colonna che rappresenta le due polarità energetiche, sanciscono, come un Oroborus, la ciclicità della vita, in un susseguirsi di nascita e morte, in continuo rinnovamento" .


Come vedete, tutto ritorna, anche la simbologia del Dio Bes, sincretico alla Gorgone con il rocchetto, evidentemente del filo sacro della vita, del cordone ombelicale, che ho rintracciato nel mio scritto del cratere di Vix. 


E poi, sacerdoti-astronomi utilizzavano uno strumento chiamato MERKHET  (un semplice, ma efficace, dispositivo di mira, verso la stella prescelta, composto da una bacchetta con un intaglio a V e un filo a piombo) per allinearsi con una stella polare, la cui referenza era l'Orsa Maggiore Questo determinava l'asse Nord-Sud.


In alcuni testi si fa cenno alla chiusura del rito della CACCIA agli UCCELLI con la RETE .

Questo trova strana assonanza con la TANIT della rete di TRESNURAGHES , per la quale si è parlato di una sorta di rete per la cattura degli uccelli, colei che ho definito la nostra prima tessitrice ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/la-tanit-di-tresnuraghes-la-nostra.html?m=0), che, guardacaso ha un fuso /rocchetto sulla testa. 


Una volta che la corda era tesa e perfettamente allineata, si fissava il tracciato piantando dei PIOLI di LEGNO nel terreno. 

Questa azione "fissava" l'asse del tempio nell'eternità.

A volte, il Faraone simbolicamente martellava i pioli con un MAZZUOLO di legno insieme alla Dea Seshat, chiamata anche Sefeket-habui, che significa quella delle 7 punte.

Come il simbolo dell'albero arborense sardo. 

Una grande figura della Dea SESHAT , la più importante, si trova nel tempio di KOM OMBO , che, guardacaso ha la stessa conformazione a MENAT del nostro pozzo Sacro di Santa Cristina, ne ho parlato sempre nel mio scritto che correla i vasi Canopi egizi con il nostro pozzo Sacro di Predio Canopoli ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/07/pozzo-canopolicanopi-egizi.html?m=0) 


Dentro questo spazio sacro si scavava fino a trovare l'acqua, che fungeva sia da livellamento, sia da elemento simbolico del grembo amniotico dal quale si erge la montagna simbolica del Nun. 

Segue la deposizione delle prime pietre, della sabbia e la costruzione del muro perimetrale, alto minimo 2 metri. 

Agli angoli, poi si depositavano offerte che consistevano in PLACCHETTE d'oro votive, che dovevano essere sempre presenti. 


Come vedete, una ritualistica che simboleggia il cordone ombelicale correlato alla ritualistica della fune per la nascita del nuovo edificio sacro. 

Così come il cordone ombelicale collega il feto alla madre, fornendogli vita e nutrimento, la corda del Pedj Shes, simbolicamente collega il nuovo tempio alla sua "madre" cosmica, quell'universo ordinato (Ma'at), momento della Creazione primordiale. 

Il tempio non "nasce" dal nulla, ma è "PARTORITO " dal cosmo e ancorato ad esso attraverso questo rito della fune /cordone ombelicale, che ne il protagonista. 

Tra l'altro, nei geroglifici egizi, il geroglifico della corda annodata, è legato sia al concetto di misurare e calcolare, ma anche a quello, stirando la corda, di dare il primo SOFFIO di VITA al tempio stesso, prima del recidere. 


Si stabiliva un OMPHALOS , un BENBEN , il tumulo primordiale da cui nacque la vita( ho scritto a riguardo in questo scritto, legato alla fonte sarda de Su Tempiesu ( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/05/la-fonte-sacra-su-tempiesu.html?m=0), con la corda/cordone ombelicale, collegato alla fonte divina. 

È un concetto, quello dell'omphalos, dell'ombelico del mondo, che nella lingua sarda ha una sua profonda valenza. 

Ombelico in sardo si dice "BIDDIO ". 

"SA BIDDA ", è la prima piccola comunità che nasce come paese, e poi si estende. 

Biddio /bidda. 


L'asse del tempio è la corda/cordone ombelicale, attraverso il quale passa il KA , l'energia divina, a divinizzare questo nuovo tempio comunitario, in estensione. 

I nostri centri più importanti, in Sardegna, sono Cagliari e Cabras, dove hanno ritrovato i Giganti di Mont'e Prama, emissari divini

Entrambe, nelle loro forme più arcaiche, hanno come radice, Ka-, Kalaris, Kabras. 

Non è certo una coincidenza. 

Ka come Kabiri, gli antichi Sardi Iniziati ( https://maldalchimia.blogspot.com/2024/06/moneta-dio-beskabirios.html?m=0) 

Ka come Karrabosu, la nostra Archetipale Dea Madre Scarabeo 

( https://maldalchimia.blogspot.com/2021/03/lo-scarabeo-umanoide-egizio-khepri-e-la.html?m=0) 


La simbologia del Pedj Shes non era quindi un semplice atto tecnico di agrimensura, così come era chiamata la misurazione del terreno, 

Era un rito di NASCITA COSMICA , di profonda connessione con il Divino. 

Simbolicamente "dava alla luce" la costruzione, fissandone il destino sacro per l'eternità.

In questo senso, ogni tempio egizio era, in metafora, un "neonato divino", la cui vita e il cui scopo erano sanciti dal sacro taglio simbolico della corda, che non lo separava dalla madre, ma anzi, ne stabiliva per sempre il legame vitale.


Quindi sono ancor più convinta che questo rocchetto del bronzetto di Bolsena, possa rappresentare la simbologia della costruzione del tempio sacro, con la fune/cordone ombelicale. 

Ci sono molte corresponsioni, come avete visto, con la nostra simbologia sarda, e sicuramente, la Matrice archetipale si è sviluppata in Sardegna, visto che in Egitto nasce proprio con la I dinastia Den, la dinastia Sarda Shar-Dan. 

Sardegna Cultura Madre, sempre. 


Tiziana Fenu 

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Cerimonia di tiratura della fune























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