sabato, luglio 18, 2020

💜Le donne sono per natura sciamane”

“Le donne sono per natura sciamane”, rivela uno sciamano siberiano a un famoso antropologo russo. È vero. Essere sciamani significa muoversi in stati di coscienza non ordinari, vuol dire vivere e percepire più dimensioni. In questo percorso le donne sono facilitate dalla loro natura ciclica. Ogni mese, grazie alle mestruazioni – che sono peraltro in stretto collegamento con le fasi lunari – sperimentano quattro momenti diversi, quattro energie che si alternano e si ripetono ciclicamente, anno dopo anno. Le donne “dormienti” non “ascoltano” il proprio ciclo: lo nascondono, lo disprezzano, lo ignorano e a causa di esso si sentono sporche, menomate, inferiori agli uomini. Quest’allontanamento della donna dalla propria natura – e, con essa, dalla natura tutta – è il prodotto della cultura patriarcale degli ultimi cinquemila anni. Gli archeologi e gli antropologi moderni, come la lituana Marija Gimbutas, hanno trovato innumerevoli reperti che dimostrano come da 25.000 fino a 5.000 anni fa esistesse una società pacifica, matriarcale e matrilineare, che venerava una Dea. Alle donne era permesso esprimere se stesse, occupavano posizioni di rilievo nella società e avevano la completa gestione del proprio corpo e della propria sessualità. Nessun ruolo le schiacciava e le confinava in alienanti gabbie sociali: non esisteva il concetto di coppia, né il matrimonio, né il possesso dell’altro, né, di conseguenza, l’adulterio e le relative penalizzazioni (quelle che nella nostra società occidentale vedono spesso solo le donne e mai gli uomini pagare con la vita, con una brutalità e una follia legalizzate dagli uomini stessi). I figli nascevano spontaneamente e tutta la comunità si faceva carico della loro educazione. In particolare, uomini e donne veneravano la Dea, una sorta di utero primordiale da cui tutto si è originato e che in ogni singola donna s’incarna. Si riteneva che la donna fosse il legame tra il microcosmo e il macrocosmo, si rispettava e si onorava come espressione della Dea.

Tratto da "Sciamane. Donne che si risvegliano" di Giovanna Lombardi

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